Con Corrado e Gabriele col progetto di ritrovare l’ingresso di alcune grotte partendo da Livata in zona grotta Doli e proseguendo verso il Pozzo III di Frassigno per poi arrivare a Fondi di Jenne. In realta’ il giro e’ stato un po’ differente ma non meno divertente.
La mattina Gabriele passa a prendermi e insieme andiamo all’appuntamento con Corrado. Stavolta ci vediamo a Tivoli, molto piu’ semplice rispetto alla volta precedente. Stipati tutti nella macchina di Gabriele facciamo sosta-colazione al solito “Cicchetti”, poi a Subiaco a salutare Nerone e infine a Livata che possiamo finalmente vedere imbiancata da una consistente coltre di neve.
Visto che finalmente c’e’ la neve purtroppo anche il traffico e’ sensibilmente aumentato quindi saliamo lentamente in fondo ad una coda interminabile di auto. A Livata andiamo avanti e giriamo a destra verso la chiesa ma dopo una rapida ricognizione in cerca di un posto dove lasciare l’auto decidiamo di tornare sulla strada e parcheggiare in uno spiazzo vicino. Ci prepariamo svelti e partiamo prendendo la strada verso Pozzo Doli. Il paesaggio e’ una meraviglia e il tempo nemmeno tanto brutto.

Senza fretta ci avviciniamo all’area picnic da dove in estate, o comunque senza neve, si parte per Pozzo Doli. Gabriele in questo breve tratto di strada riceve almeno tre telefonate.

Corrado approfitta di una casupola abbandonata per appartarsi un attimo per i fatti suoi. Ne esce poco dopo con aria da trionfatore.

Incontriamo una palina che indica i sentieri, oramai e’ tradizione che io la fotografi quindi lo faccio subito.

All’area picnic la neve inizia a diventare faticosa, decidiamo una sosta per indossare le ciaspole, d’altronde le abbiamo portate, tanto vale usarle.

La nostra ricerca di grotte entra subito nel vivo, a pochi metri dall’area picnic infatti c’e’ una grotta, POZZETTO FRANSUA'(LA1560). La cerchiamo alle coordinate presenti in Catasto ma loro ci portano ad un triste cespuglio semisepolto dalla neve. Dopo aver cercato tutto attorno decidiamo comunque di documentare cosa c’e’ attualmente al posto della grotta.
Per fare un buon lavoro prendo una foto panoramica, permetterebbe di inquadrare l’ingresso della grotta nel contesto che lo circonda…se solo ci fosse l’ingresso!

Dopo questo primo eclatante insuccesso riprendiamo la strada. Al bivio per pozzo Doli Gabriele suggerisce di deviare per andare ancora una volta a cercare POZZO COPERTO(LA1245). Cerca invano di farmi ricordare quando gia’ andammo la volta prima ma sono parole perse nel vento, ricordo nulla.

Cammina cammina arriviamo in cima al cocuzzolo dove c’e’ una centrale non meglio identificata. Per la cronaca il posto dovrebbe chiamarsi “Colle Rotoli”

Prima di svalicare mi giro per fare ancora una foto verso Livata.

Corrado e’ contentissimo di questa ciaspolata, si mette a fare un video e lo rende piu’ vivace cantando a squarciagola.

La qualita’ canora lascia un po’ a desiderare, ma l’entusiasmo indubbiamente c’e’. Gabriele per sicurezza si tiene a debita distanza.

Iniziamo a scendere verso Pozzo coperto. Questo versante e’ esposto a sud e la neve ne ha sofferto assai.

Ci troviamo a doverci spostare a zigzag cercando punti con la neve tanto per evitare di ciaspolare nel fango.

Corrado ogni tanto si ferma perche’ dice che una delle ciaspole gli sfugge di lato. Scompare per qualche minuto e quando stiamo tornando indietro a vedere cosa gli sia successo lui rispunta fuori annunciando che si e’ tolto le ciaspole. In effetti guardando il terreno non si puo’ dire abbia fatto male. Ci annuncia anche di aver compreso perche’ la ciaspola gli sfuggiva di lato, aveva lo scarpone completamente slacciato. Ora e’ tutto a posto e Corrado fila via come il vento.

Scendiamo a valle e quando rivedo il laghetto la memoria della nostra precedente passeggiata mi ritorna in mente come fosse ieri.

Anche per POZZO COPERTO(LA1245) nulla di fatto, letteralmente un buco nell’acqua. Non ci facciamo prendere troppo dallo sconforto e facciamo la foto ad indicare dove puntano le coordinate che abbiamo in Catasto, nel laghetto.

Prima di riprendere il cammino anche Gabriele ed io seguiamo l’esempio di Corrado e ci togliamo le ciaspole, in effetti in questo punto della montagna servono proprio a nulla. Dal laghetto parte un sentiero che Gabriele dice di ricordare bene. Gabriele parte a seguire il sentiero e noi seguiamo lui. Ogni tanto facciamo delle deviazioni per esaminare dei possibili buchi ma troviamo nulla di interessante.

In vista della valle successiva il sentiero si fa labile e andiamo a braccio. Alcuni cavalli al pascolo (ma di cosa?!?) ci guardano con curiosita’ e timore mentre passiamo loro accanto.

Arrivati a valle abbiamo 2 scelte, salire a destra per andare verso POZZO III DI FRASSIGNO(LA1614) e quindi a Fondi di Jenne oppure salire a sinistra per tornare verso Pozzo Doli e quindi alla macchina. Corrado ci avvisa di sentirsi un poco stanco, quindi la decisione e’ presa facilmente, saliamo a sinistra.

Strada facendo mi tornano alla mente i ricordi di passeggiate precedenti e anche di una quasi-grotta che tanto incuriosisce Nerone.

Ci fermiamo un attimo per prendere una foto anche di lei. Con Corrado scherzando si era detto che alla prima grotta nuova che avremmo trovato avremmo dato nome “Bucio 23″…e gia’ sento gli esperti giocatori di tombola gridare il celeberrimo significato del 23! Dopo aver battezzato la quasi-grotta promettiamo di tornare presto a darle la nostra attenzione e riprendiamo il cammino.

Il sentiero passa vicino ad altri buchi ma anche se sembrano interessanti sarebbe impervio arrivarci quindi rimandiamo a tempi migliori la verifica da vicino.

Procediamo. Qua la neve c’e’ di nuovo ma per fortuna e’ compatta e anche senza ciaspole si riesce a camminare senza troppa fatica.

Una bella salita mette alla prova le gambe di tutti noi.

Facciamo sosta al primo spiazzo in piano. Gabriele offre a Corrado un poco d’acqua e Corrado, commosso si inchina per ringraziare prima di accettarla. E’ una foto uscita fuori casualmente, ma la spiegazione poetica mi sembra essere calzante!

Corrado e Gabriele rifocillati dalla fraterna bevuta.

Mentre loro proseguono nel riposo e lo arricchiscono con uno spuntino io vado a fare un giro per ritrovare i segni del sentiero che in questo punto sono diradati. Seguo delle tracce di altri passeggianti che devono essere passati appena qualche ora prima di noi. Anche loro hanno fatto un bel giro prima di ritrovare il sentiero segnato, infatti dopo un largo giro mi ritrovo quasi al punto di partenza.

In compenso pero’ ritrovo i segni del sentiero e torno indietro a dare la buona novella ai miei amici che intanto hanno terminato di gozzovigliare.

Al bivio per andare a Pozzo doli decidiamo di rinunciare a fargli un saluto e prendiamo a sinistra seguendo il sentiero. Anche a Pozzo doli promettiamo una futura visita. Altra palina e altra foto.

Saliamo senza fretta anche se la temperatura inizia a calare vistosamente. Personalmente inizio a sentire un freddo becco, tanto che ad un certo punto chiedo una sosta “tecnica”, mi spoglio della maglietta fradicia che ho addosso e ne metto su una asciutta. Il sollievo e’ enorme.

Strada facendo incontriamo questa simpatica targhetta. Mando un abbraccio col pensiero al mio nipotino Tommaso che piccino piccio’ oggi e’ a casa con la febbre dopo uno dei primi vaccini della sua vita. Sorridendo tra me riprendo il cammino.

Oramai siamo nei pressi dell’auto, incontriamo anche una famigliola che passeggia sulla neve.

Siamo di nuovo nei pressi dell’area picnic dove abbiamo messo le ciaspole. Cedo la fotocamera a Gabriele per avere anche io una foto di questa passeggiata.

Strada facendo incontriamo anche un amico, che ci fermiamo a salutare!

Una bella passeggiata sulla neve, con scarsi risultati speleo-catastali ma comunque interessante. Il ritorno a casa e’ tranquillo, senza nulla che valga la pena raccontare. Alla prossima.