
Per una convivenza possibile
I pipistrelli e gli speleologi
Una domanda che ogni speleologo dovrebbe farsi:
Quando andiamo in grotta e incontriamo dei pipistrelli come ci dobbiamo comportare?
La risposta: dipende dal periodo dell’anno.
Perchè: Le fasi più delicate del ciclo vitale dei pipistrelli sono:
- novembre-marzo: periodo del letargo
- giugno-luglio: periodo di nascita, crescita e svezzamento dei piccoli
In questi due periodi vanno evitate visite nelle grotte che ospitano colonie di pipistrelli: disturbare in questo periodo può comportare la morte di diversi individui.
L’ideale sarebbe non andare nelle cavità nei periodi critici se ci sono colonie di pipistrelli.
Se si capita in grotta in questi periodi e ci sono dei pipistrelli bisogna attuare tutti quei comportamenti che mitighino l’impatto che la nostra presenza arreca:
- Soffermarsi il meno possibile in prossimità della colonia, cercare di spostarsi in aree differenti della grotta dove la nostra presenza venga avvertita meno dai pipistrelli.
- Parlare a bassissima voce, anzi molto meglio astenersi dal parlare in tutte quelle zone da dove il suono può arrivare fino alla colonia.
- Evitare di illuminare direttamente la colonia. Non usare mai la carburo.
Mettere in agitazione una colonia “nursery” potrebbe portare ad un abbandono dei piccoli.
Buoni motivi per aiutare i pipistrelli
- perché sono in pericolo per la perdita di aree naturali dove cacciare e di rifugi dove poter riposare.
- perché in Italia sono tutti insettivori e quindi importantissimi nel contenimento di insetti dannosi, anche delle zanzare.
- perché sono Biondicatori: dove li troviamo l’ambiente è pulito.
- perché il loro guano è un fertilizzante straordinario e utile anche in cosmesi.
- perché sono animali sociali, si aiutano anche tra specie diverse.
Cosa sono i Chirotteri
I Chirotteri (meglio noti come pipistrelli) sono mammiferi.
Sono dotati di una proprietà unica tra i mammiferi, ossia la capacità di volare come fanno gli uccelli. Ci riescono grazie a una speciale modificazione della struttura di mano e braccio, trasformati in ala.
I Chirotteri sono caratterizzati da una elevata biodiversità: in Italia sono presenti almeno 34 specie delle 1100 conosciute nel mondo.
La gran maggioranza dei Chirotteri europei, appartiene ai Microchirotteri: più piccoli, generalmente, e dotati di ecolocalizzazione.
Ecolocalizzazione: vedere con le orecchie
I pipistrelli non sono ciechi, come spesso si racconta: anzi, per la verità, ci vedono piuttosto bene. I Microchirotteri, dominatori dei cieli notturni, si orientano nel buio attraverso dei segnali acustici, per lo più ultrasuoni che hanno frequenze superiori a quelle percepibili dall’orecchio umano.
Il tempo intercorso tra emissione e ritorno del segnale consente al pipistrello di determinare la distanza e le caratteristiche dell’oggetto colpito.
Cosa mangiano?
I pipistrelli italiani predano insetti, ci offrono così un’insostituibile opera eliminando tanti insetti nocivi all’uomo e alle colture.
Vita da pipistrelli
- Letargo: I Chirotteri europei trascorrono in letargo la stagione invernale, quando gli insetti scarseggiano. Si rifugiano in siti bui, freschi e tranquilli (rifugi ovvero ‘roost’). Rallentano tutte le attività corporee consumando poca energia e sopravvivendo grazie alle riserve di grasso corporeo accumulate nella bella stagione.Per questo motivo non bisogna disturbare i siti di svernamento dei pipistrelli.Destarli dal letargo significa far loro consumare preziose riserve energetiche ed esporli a rischio di morte.
- Riproduzione: Gli accoppiamenti avvengono principalmente in autunno. Nella gran parte delle specie, gli spermatozoi vengono trattenuti quiescenti nelle vie genitali delle femmine, e queste ultime ovulano solo a letargo ultimato, in primavera, per consentire la fecondazione. Con l’arrivo della primavera, cessa la fase di letargo: le femmine si radunano in rifugi riproduttivi (nursery) e, tra giugno e luglio, danno alla luce i piccoli.
Pipistrelli in pericolo
Moltissime specie di Chirotteri rischiano l’estinzione: sono minacciate dal disturbo o distruzione dei loro rifugi, dalla scomparsa dei loro habitat di caccia e dalla diffusione dei pesticidi.
A ciò si aggiunga la persecuzione diretta da parte dell’uomo, che spesso uccide o allontana dai rifugi i pipistrelli perché li reputa pericolosi.
A tal proposito, occorre ricordare che i nostri pipistrelli sono esseri innocui, non si impigliano ai capelli e non succhiano il sangue.
Sono invece sterminatori di insetti nocivi, e le loro feci (guano) non trasmettono alcuna infezione, anzi costituiscono un eccellente fertilizzante.
I pipistrelli sono così sensibili ai cambiamenti ambientali da essere considerati degli eccellenti indicatori ambientali.
Pipistrelli e la legge
La legge italiana così come la normativa europea protegge i pipistrelli condannandone l’uccisione o il disturbo. Recentemente, l’Italia ha aderito al programma internazionale EUROBATS, che coordina gli sforzi di conservazione dei Chirotteri europei.
Sintesi delle disposizioni più rilevanti a tutela dei pipistrelli:
- Legge quadro in materia di fauna selvatica e attività venatoria del 11 febbraio 1992, n. 157: “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”.
- Gli esemplari non devono essere molestati, in particolare durante le varie fasi del ciclo riproduttivo e durante l’ibernazione. I loro siti di riproduzione o di riposo non devono venir danneggiati, né distrutti (Cap. III, art. 6, Convenzione di Berna, ratificata con L. 503/1981. Art. 8, punto 1 D.P.R. 357/1997. Art. III Accordo sulla conservazione delle popolazioni di pipistrelli europei, reso esecutivo con L. 104/2005.).
- Interferenze gravi a danno di colonie o siti di rifugio possono essere sanzionate con riferimento alla normativa sul danno ambientale (Direttiva 2004/35/CE- parte VI Decreto Legislativo 152/2006.).
Competenze sorveglianza:
La vigilanza sull’applicazione della L. 157/1992, nonché delle Leggi Regionali sulla stessa materia, è affidata a molteplici soggetti:
- agenti dipendenti degli Enti locali delegati dalle Regioni;
- guardie volontarie appartenenti alle Associazioni venatorie, agricole e di protezione ambientale nazionali presenti nel Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale o alle Associazioni di protezione ambientale riconosciute dal Ministero dell’ambiente;
- ufficiali, sottoufficiali e guardie del CFS; guardiaparco; ufficiali e agenti di polizia giudiziaria; guardie giurate comunali, forestali e campestri; guardie private riconosciute ai sensi del T.U. delle leggi di pubblica sicurezza;
- guardie ecologiche e zoofile riconosciute da Leggi Regionali (art. 27 della L. 157/1992).
Le informazioni per questo testo sono state in parte tratte dal sito http://www.tutelapipistrelli.it/. Si rimanda alla sua consultazione per informazioni più precise e dettagliate.
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