30/12/1996 – Ricognizione nei dintorni di Dong Van.
Mi sveglio alle 6.00, ma dopo un rapido pisciolino mi rimetto saggiamente a dormire fino alle 8.00. Con molto calma, verso le 11.00 partiamo, Giovanni rimane a Dong Van ad attendere i prodi esploratori di ‘Basta nuddles’ che dovrebbero arrivare oggi e non sanno dove siamo accampati. Prima di partire ci appioppano un poliziotto che ci sorveglierà durante l’intera giornata. Torniamo indietro per la strada per Meo Vac circa mezz’ora. Il primo buco è un immenso sgrottamento su un cono più in alto una trentina di metri dal piano stradale. Saliamo a dare un’occhiata. Arrivati allo sgrottamento vediamo arrivare una jeep da Meo Vac, sono i nostri amici che ritornano da ‘Basta nuddles’! Ci salutiamo urlando da lontano, poi loro vanno a riposare e noi ci tuffiamo nella esplorazione! Troviamo un piacevolissimo traforo di circa 200 metri Uscendo dal traforo, guardando il terreno sottostante vediamo un buco di notevoli dimensioni ma ben nascosto dalla vegetazione. Eccitatissimi scendiamo a dare un’occhiata, e’ un pozzo con un diametro di almeno 20 metri con molta vegetazione sul fondo. Dei ragazzi del posto ci indicano un buchetto laterale che ci porta all’interno del pozzo. La discesa e’ abbastanza agevole perché attrezzata con scale di legno nei punti più impervi. Affronto le scale alquanto timoroso (sono molto più pesante di un vietnamita!) pero’, nonostante le apparenze, reggono e arrivo al fondo seguito da Stefano ed Andrea. Il fondo e’ tutto materiale di crollo che ostruisce eventuali prosecuzioni. Facciamo un rapido giro di perlustrazione e poi risaliamo. Con le jeep torniamo indietro fermandoci a vedere un buco, un paio di salette. Arriviamo vicino ad un imponente inghiottitoio, vicino al punto in cui ci fermiamo, vediamo un buco in un campo coltivato, lo scendo, ma quasi subito c’è un pozzo e servono le corde, ritorneremo. Ci carichiamo gli zaini in spalla e andiamo decisi verso il mega-inghiottitoio. Lo esploriamo solo con l’elettrica, il fetente va avanti con ambienti ampi per almeno 300 metri, tanto da meritarsi il nome ‘La Forra’, e poi sifona in maniera vergognosa. Mentre siamo in giro a divertirci, Wine lavora per noi. E’ stato richiamato a Meo Vac per alcuni problemi con le autorità, per questo motivo è partito la mattina per sentire di cosa si tratta. Il pomeriggio, stanchi ma soddisfatti, siamo tornati alla base, abbiamo svegliato gli eroici ‘puntatori’ e siamo andati a comperare le birre per la cena. Verso sera Wine è ritornato e ci ha riferito che alcune persone di Meo Vac si erano lamentate presso le autorità per la nostra invasione delle loro proprietà e di luoghi, le grotte, che in alcuni casi loro considerano sacri. Wine è stato semplicemente eroico, ha parlato con le autorità, ha spiegato le nostre ragioni, ma soprattutto ha offerto loro il pranzo al ristorante e poi si è ubriacato insieme a loro!!! Ora Wine barcolla un poco e ha mal di stomaco, ma grazie al suo sacrificio, tutti i problemi sono stati appianati! Oltre alle buone notizie, arriva qualche problema, anche a Dong Van inizia il congresso, la massima autorità (equivalente ad un sindaco?) di Dong Van viene a salutarci e a dirci che è spiacente di non poterci lasciare lo stanzone, ma che siamo comunque graditi ospiti e che si troverà una soluzione. Wine ci comunica che potremo piantare le tende al campo di calcio. Arriva l’ora di cena e, mentre prepariamo da mangiare, iniziamo allegramente a fare progetti per pianificare l’attività dei giorni seguenti e soprattutto per festeggiare degnamente l’anno nuovo. Ceniamo iniziando con un antipasto leggero: pane, aglio tritato, sale, olio e grasso di maiale, finiamo in crescendo con pasta e carne. Dopo cena, Wine ci rovina la digestione. Inizialmente lui è molto preoccupato, alla fine siamo tutti disperati. La situazione è precipitata, domani mattina dobbiamo lasciare Dong Van e non è sicuro che a Meo Vac ci possano ospitare!!! Sembra che a Dong Van ci siano problemi con i Cinesi che si stanno divertendo a sparare qualche cannonata qua e là. Nel pomeriggio avevamo sentito dei botti, ma non gli avevamo dato importanza. Col morale sotto le scarpe prepariamo di nuovo i bagagli e poi ce ne andiamo a dormire.
31/12/1996 – Si ritorna a Meo Vac
Ennesimo trasloco. Sveglia alle 7.00 , alle 8.30 circa lasciamo Dong Van. Quando partiamo la prospettiva è che si debba ritornare ad Hanoi. Arriviamo mesti a Meo Vac dove Wine e Luca vanno a parlamentare con le autorità. Dopo un’ora circa ritornano, hanno ottenuto di poter restare pagando una “tassa” di 200.000 Dong al capo della polizia. Naturalmente il permesso di restare non comprende la disponibilità di stanze dove dormire!!! Visto che i problemi si affrontano più serenamente a pancia piena, ce ne andiamo a mangiare al solito ristorante dove ci rifocilliamo con frittate e noodles. Io mangio controvoglia perché ho mal di testa. Dopo pranzo passiamo il tempo giocando a carte, ma la situazione non sembra migliore, il mio mal di testa persiste nonostante il moment, ci sono delle discussioni, ci viene proposto di dormire in tenda, ma rifiutiamo. Dopo un po’ io mi addormento in una jeep e non so cosa sia successo. Mi risveglio che gli altri stanno scaricando i bagagli, Wine è riuscito ad ottenere delle stanze. Scaricato il bagaglio, mi butto a letto, non mi sento molto bene. Nel pomeriggio mi alzo e vado a vedere il resto del gruppo che è impegnato in una partita di calcio con squadre miste. Dopo essersi massacrati a calcio, torniamo alle stanze ed iniziamo a preparare per il cenone, abbiamo rinunciato a fare il maialino, ma ci consoliamo con le leccornie che ognuno di noi ha portato per questa festa. Il parmigiano che ho portato è un successone! Il menu deciso e’ composto da: pasta e poi patate fritte a volontà. A mezzanotte abbiamo brindato con lo spumante e poi abbiamo ripetuto più volte con la grappa del 1985 portata da Giovanni.