Ha Giang

18/12/1996 – In viaggio verso Ha Giang

Sveglia presto, alle 6.30. Affrontiamo la solita colazione e poi iniziamo a caricare le jeep che nel frattempo sono arrivate. Sono le 7.00 e facciamo conoscenza con Oanh (Wine), la guida che ci accompagnerà per tutto il viaggio. Abbiamo deciso di partire con sole due jeep lasciando la terza con le quattro persone che devono aspettare i bagagli. Lasciamo Hanoi verso le 8.00; dobbiamo percorrere circa 300 Km. Le strade sono semi-asfaltate e la velocità di marcia è piuttosto limitata.

Ci fermiamo per pranzare in una bettolaccia dove consumiamo i “nuddles”, ovvero spaghetti di riso, che saranno il piatto forte di ogni nostro pasto da ora in poi. Alle 17.00 circa arriviamo ad Ha Giang dove ci attende una sorpresa: in città c’è un importante congresso e tutti gli alberghi sono pieni. In un primo momento sembra addirittura che non ci rilascino il permesso per soggiornare, ma poi, grazie all’abile opera di Wine, troviamo un privato che ci affitta quattro stanzoni con quattro letti ciascuno.

Scarichiamo tutti i bagagli e poi andiamo a fare un giro per la città seguiti dagli occhi curiosi degli indigeni. Siamo così distrutti dal viaggio che decidiamo di comprare solo dei biscotti e di consumarli in stanza prima di andare a dormire.

19/12/1996 – Ha Giang

La mattina ci rechiamo al mercato per comprare verdure, riso, e altre vettovaglie; anche qui diventiamo la principale attrazione pubblica: dovunque ci fermiamo si forma un capannello di gente che ci osserva incuriosita. A ora di pranzo io decido di non mangiare, gli altri vanno con Wine al ristorante.

Ore 15.00. E’ arrivato il secondo gruppo che ha recuperato i bagagli, nonostante qualche difficoltà, all’aeroporto di Hanoi. Decidiamo di farci fare uno spiedo per il maialino di capodanno. Dopo numerose spiegazioni riusciamo a far capire a Wine cosa desideriamo, senza ulteriori indugi ci accompagna da un fabbro dove, sempre col suo aiuto, contrattiamo la forma e il prezzo dello spiedo, si tratta di una vera e propria impresa: solo per questo impieghiamo almeno un’ora! Il resto del pomeriggio lo passiamo a riposare; io scrivo alcune cartoline. Arrivata la sera vado al Post-office per spedirle ma non riesco a spiegarmi con l’impiegato, così vado a chiamare la guida perché mi aiuti. Wine parla con l’impiegato e mi spiega che in quell’ufficio applicano delle tariffe postali non convenienti; comunque approfitto della sua presenza per telefonare a casa senza rischiare di essere imbrogliato. Da qui in poi non sarà più tanto facile telefonare. Da domani in poi avremo un ospite, un poliziotto di Ha Giang che ci accompagnerà per tutto il viaggio.

La sera, prima di andare al ristorante per la cena, Max, Wine ed io andiamo ad un altro Post-office e spediamo le cartoline.

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