31/12 – Hue City
Apro gli occhi verso le 7.00. Fossi diventato mattiniero?! Mi rotolo pigramente nel letto finche’ non arriva Wine a chiamarci per la colazione. Giovanni passa in camera e mi porta un regalo, una lattina di Red Bull. E’ una bevanda che Luca dice essere vietata in Italia perche’ e’ un concentrato di caffeina. Me la bevo per curiosita’ e perche e’ bella fresca, sembra uno sciroppo per la tosse! Dopo esserci rifocillati montiamo sul minibus e ci avviamo per il mare. Dopo svariati chilometri di risaie arriviamo alla spiaggia. La sabbia e’ strana, scrocchia sotto i piedi come la neve quando e’ molto freddo! Subito arriva una torma di indigeni che vogliono venderci di tutto, alcune donne propongono di farci un massaggio per 20.000Dong. Sono tentato, ma vado prima a fare il bagno insieme agli altri. Il mare e’ mosso e l’acqua e’ torbida ma ci divertiamo un mondo. Quando esco vengo di nuovo assalito e stavolta cedo alle insistenze. Stendono un telo sulla spiaggia e mi godo il massaggio un po’ casareccio ma piacevole. Quando rialzo la testa scopro che anche gli altri hanno accettato, l’unico che non cede e’ Luca. La mattinata passa velocemente, giochiamo a pallone, facciamo altri bagni. Alle 14.00 siamo gia’ cotti e decidiamo di rientrare. Ci fermeremo lungo la strada a cuocerci un piatto di pasta. Quando arriviamo al parcheggio dobbiamo aspettare perche’ Wine e gli autisti sono andati a mangiare. Come stabilito, sulla via del ritorno ci fermiamo. C’e’ un gruppo di alberi piccolini ed una casa vicina. Ci avviciniamo alla casupola e chiediamo il permesso di invadere il boschetto. Ci viene accordato a patto che acquistiamo qualcosa da loro. Naturalmente chiediamo loro di procurarci delle birre fresche! A qualcuno non piace il posto per vari motivi, esterna il proprio pensiero e Giovanni, come dice Luca, “sclera”! Borbottando non poco su persone che dovrebbero fare le vacanze allo Hilton inizia a preparare gli spaghetti col tonno. Io non mi sento molto collaborativo, monto l’amaca tra due miseri alberelli e la testo davanti agli sguardi divertiti degli indigeni. Nel frattempo gli altri si mettono a sistemare il bagaglio gastronomico stipato nel minibus. Si sentono un po’ in difficolta’ a mostrare tutto quel ben di Dio al folto pubblico di indigeni che segue con attenzione le operazioni. Le cose che non ci servono le consegniamo a Wine che si occupa di darle con garbo alla famiglia che ci ospita. Mentre aspettiamo per la pasta iniziamo Andrea ai misteri del tressette. Siamo io e Luca contro Moreno ed Andrea. Per fortuna vinciamo altrimenti Luca come minimo avrebbe bruciato le carte! Le parole “e’ pronto” interrompono qualsiasi attivita’ in corso. Offriamo un po’ di pasta ai nostri ospiti ma non la gradiscono molto. Noi in compenso ci abbuffiamo come maiali. La pasta che avanza decidiamo di non buttarla li’, la smaltiremo in albergo. Luca lava i piatti, smantelliamo la cucina e ripartiamo. In stanza ho il mio daffare per far accettare alla tazza del bagno la pasta rimasta. Alla fine vinco io e poi pulisco la pentola con dell’ottimo bagnoschiuma! Alle 20.00 andiamo tutti alla posta a telefonare e poi iniziamo a girare per la cena. Dopo aver valutato un paio di posti siamo finiti sotto all’albergo dove mangiamo a base di pesce. Non gusto molto la cena perche’ le pietanze sono condite con una salsa agrodolce, sapore che io detesto. In qualche maniera arriviamo alle 23.30. Oggi e’ Capodanno! Che si fa? Seguiamo Wine che pero’ non deve avere le idee molto chiare su come festeggiare. Ci porta in un parco in riva al fiume in un posto che sembra fatto apposta per delle coppiette che vogliano appartarsi, non e’ proprio il nostro caso! Il Capodanno arriva che siamo in mezzo alla strada, lo festeggio rivolgendo un pensiero alle persone che mi sono care e poi vado a dare baci ed abbracci ai miei compagni d’avventura. Ci fermiamo ad un chioschetto dove beviamo qualcosa e mangiamo un dolce indefinibile. Come era gia’ successo per il ristorante alla fine approdiamo in un locale vicino all’albergo, tanto camminare per nulla! E’ una discoteca, Max, Luca ed Andrea si lanciano subito in balli furibondi. Io non ho molta voglia ma poi mi faccio convincere e mi butto nella mischia. Ci scalmaniamo come forsennati, sudiamo come cavalli e beviamo una congrua dose di birra per reintegrare i sali minerali! Nelle pause, per recuperare le forze, facciamo conoscenza con un po’ della variegata umanita’ da turismo che popola il locale. Prima attacchiamo bottone con due ragazze italiane, di Milano, poi con una ragazza inglese, non so di quale citta’, e poi una comitiva di francesi, tutti adeguatamente bevuti!!! Alle 4.00 rimaniamo solo noi, vorremmo fare una partita a biliardo ma ci fanno cortesemente capire che e’ ora di andare a nanna togliendo la musica e spegnendo le luci. Fuori troviamo Giovanni e Moreno e uno col ciclo’ che li vuole convincere a fare un giro. Facciamo ancora quattro chiacchiere e poi andiamo a goderci il primo sonno dell’anno.
1/1 – Il primo dell’anno
Alle 7.00 mi sveglio per una impellente ed improrogabile necessita’, ho la “bersagliera” ovvero la cacarella a fischio! Dopo questo primo episodio sono protagonista nella mattina di molti altri analoghi alternati ad un dormiveglia agitato. Mi faccio la doccia in un momento di tregua e questo mi risolleva un po’. Alle 13.00 sto meglio, rimane solo un po’ di mal di testa. Andrea inizia a dare segni di vita. Telefono in stanza a Max e Luca e poi li vado a trovare. Loro sono stati piu’ attivi di noi e hanno fatto colazione. Io ho una sete mostruosa e convinco Luca a scendere al nostro ristorante di fiducia a degustare acqua fresca e caffe’. Siamo appena stati serviti quando arrivano in rapida successione Max ed Andrea. Max ordina dei “spiringozzi” (spring rolls) e provoca una reazione a catena per la quale la mia acqua si trasforma per incanto in uova, gamberetti e patate fritte insomma, una sostanziosa merenda! Ben satolli decidiamo di andare al mercato a fare compere con Wine che ci da’ una mano. La cosa piu’ difficile da trovare sono dei sandali per i nostri piedoni. Dobbiamo girare una ventina di negozi ma alla fine ci riusciamo. Completato l’acquisto della nostra attrezzatura da mare facciamo un giro nei bei giardini che circondano la cittadella che e’ una zona della citta’ vecchia con la residenza dell’imperatore. Si fa sera, oggi, alla ricerca di novita’, cerchiamo di cambiare ristorante. Avvertiamo Pollo e Moreno che stanno al nostro ristorante di fiducia chiacchierando con tre ragazzi di Roma. Dicono che ci raggiungeranno poi. Wine sceglie per noi un locale con i tavolini sulla strada. Il posto pullula letteralmente di bambini che cercano di venderti qualcosa con un’insistenza degna di miglior causa. Ordiniamo birra e spiringozzi mentre aspettiamo i due chiacchieroni ritardatari. Dopo 20 minuti passati ad attendere inutilmente sia gli spiringozzi che i ritardatari e sopportando stoicamente la torma di bambini invadenti, ci spostiamo ad un tavolo piu’ interno alla strada dove le pesti si avventurano di meno. Attendiamo ancora maturando l’idea di andarcene al piu’ presto da li’. Arrivano gli spring rolls e contemporaneamente anche Pollo e Moreno. Col loro aiuto spazzoliamo via le cibarie in pochi secondi, paghiamo e tagliamo la corda. Torniamo decisamente al ristorante sotto l’albergo dove ci accolgono come tanti figliol prodigo! Big cena e poi Moreno ed Andrea si ritirano in camera, noi ci avventuriamo in discoteca. La troviamo quasi vuota rispetto al giorno prima, beviamo qualcosa e poi usciamo. Andiamo a cercare un altro locale. Dopo un giro infruttuoso ripiombiamo nella discoteca dove ci offriamo reciprocamente da bere. Ascoltiamo un po’ di musica, facciamo qualche chiacchiera con gli altri ospiti del locale, incontriamo altri italiani. Verso le una ci avviamo all’albergo. Per la via veniamo fermati da due signorine in motorino che ci offrono i loro servigi. Quando capiscono che non e’ aria, ci salutano e se ne vanno. Noi riprendiamo il cammino e pochi metri dopo siamo in albergo dove ci aspetta un tranquillo riposo.