Ancora una volta sfrutto la maglietta “ricordo”. Eccoci qui! Magari un po’ sfocati, ma accontentiamoci.
In effetti credo di non avere una foto in cui ci siamo proprio tutti. Allora vi presento i partecipanti con piu’ foto.
In questa ci siamo quasi tutti. Iniziando da sinistra (per galanteria inizio dall’unico componente femminile del gruppo!) troviamo Valentina, poi ci sono io (Bibbo), Giovanni (Pollo), Ivan (Paku), Moreno (Morengiu).
Mancano all’appello Sandro (Sbardy) che abbiamo salutato prima, lo potete ammirare nella foto sotto insieme a Valentina.
Buon ultimo troviamo Andrea, nella foto subito successiva, anche lui accanto a Valentina.
Ora che ci siamo presentati tutti ecco che inizia il diario vero e proprio!
Prima della partenza.
Oggi è sabato 18 dicembre 1999. Mi dispiace per voi ma ci siamo di nuovo! Parto a cercar grotte in Laos e naturalmente terrò aggiornato il presente diario.
Il venerdì 17 è stato prudentemente usato per fare i bagagli. La sera siamo tutti allo speleo per una cena alla “Toscanella” e poi in sede per baci, abbracci ed auguri misti.
Sbardy ed io partiamo che il sabato è nato da pochi minuti, siamo diretti a Bologna con il suo, ormai mitico fuoristrada, la Sbardy Mobile. In quel di Bologna raccatteremo Moreno e Paku, che arrivano dal Veneto, dirigendoci poi decisi e compatti alla volta di Parigi dove incontremo Giovanni Polletti, Pollo per gli amici ed il mondo tutto. Al gruppo di viaggio cosi’ composto mancano solo Andrea e Vale che conoscerete piu’ tardi, in Thailandia.
Ma cominciamo dal comincio!
Non speravo quest anno di poter avere le ferie, ero virtualmente precettato per far fronte al “Millenium bug”. Arriva novembre e come al solito sono a Casola per la riunione nazionale di speleo e per il baccanale estremo. Inutile tentare di descrivere quei giorni di festa (quattro!) sfrenata e continuata ma torno a Roma con un impegno di massima con Giovanni. Sfidando i possibili problemi gli ho detto di prenotare il biglietto aereo anche per me, ancora non ho neanche chiesto le ferie in ufficio!
Al mio ritorno sono eccitatissimo ma fisicamente a pezzi, ho la febbre ed un ostinato mal di gola che mi costringerà a casa per quasi un mese. Dopo due noiosissime settimane di quarantena provo a tornare in ufficio, resisto solo tre giorni prima che mi torni la febbre alta. Nel frattempo pero’ ottengo le ferie. Il giorno in cui ho la conferma confermata delle ferie esco dall’ufficio camminando a dieci centimetri da terra. Chiamo Pollo a Parigi per confermargli la mia adesione e la sera stessa gli mando il denaro per il biglietto tramite la Western Union. Passo il fine settimana in veneto per festeggiare il matrimonio di Luca ed Elena. Mi diverto alquanto ma ritorno a casa completamente afono e con una febbretta ostinata.
L’ultima cosa che desidero è partire in queste condizioni quindi passo con rassegnazione (ed una quantità impressionante di medicinali!) altre due settimane in semi-reclusione volontaria. Torno in ufficio solo per un giorno, giovedì 16 dicembre. Lo impiego interamente per salutare i colleghi e scambiarci gli auguri. Passo il venerdì (17!!!) in stato catatonico fino a pomeriggio inoltrato. Quando mi riscuoto dal torpore riprendendo possesso delle mie facoltà mentali ne approfitto per fare i bagagli.
Staserà sarò allo S.C.R. per salutare tutti gli amici e mangiare una pizza insieme prima della consueta diaspora natalizia. Ho appuntamento con Sbardy in sede, partiremo dopo i festeggiamenti e rigorosamente dopo mezzanotte (non siamo superstiziosi ma…non si sa mai!).