Ritorno ad Hanoi

27/12 – Inizia la ritirata

Alle 5.30 mi sveglio perche’ Andrea fa rumore aprendo la porta per andare al bagno. Vado pure io e quando torno si e’ svegliato anche Pollo che per prima cosa si accende una sigaretta. La puzza di fumo mi irrita e mi toglie del tutto il sonno ed allora decido di andare in salotto a leggere. Alle 6.30 sta albeggiando, provo a riandare a letto ma sono sveglissimo. Visto che e’ quasi ora di alzarsi, la sveglia di Luca suonera’ inesorabile alle 7.00, mi metto a preparare i bagagli. Giovanni, che nel frattempo si era riaddormentato, si sveglia per il mio rumore ed e’ incazzatissimo per questo. Anche io non sono del migliore degli umori e cosi’ preparando i materiali ci mandiamo un po’ a quel paese. La cosa finisce li’. Alle 8.30 partiamo per Meo Vac. Il tempo e’ pessimo, piove e ci sono nuvole basse. In un’ora siamo a Meo Vac, andiamo alla guest house dove ci assegnano due stanze a pianterreno, staremo un po’ strettini ma pensiamo di arrangiarci. Scarichiamo le jeep ed iniziamo ad organizzare l’attivita’ della giornata. Luca viene chiamato da Wine per discutere, non si sa bene cosa, con le autorita’. Intuiamo che si tratta di un qualche iniquo balzello da imporci per la nostra permanenza. Prima che Luca vada decidiamo che non accetteremo di pagare alcunche’. Luca si allontana con Wine e quando torna conferma le nostre supposizioni. In dieci minuti, oramai siamo esperti, ricarichiamo le jeep e partiamo indignatissimi per Quan Ba, forse troveremo da fare li’. A pranzo siamo a Yen Minh e poi proseguiamo decisi verso la nostra meta. Il tempo e’ sempre pessimo, pioviccica e c’e’ nebbia, non si puo’ nemmeno passare il tempo ammirando il panorama, la conversazione langue. Finalmente siamo a Quan Ba. Aspettiamo dieci minuti in strada mentre Wine chiede per gli alloggi. Stavolta partiamo un po’ prevenuti ma effettivamente la stanza non e’ gran che, e’ piccola e puzza di muffa. Chiediamo a Wine di informarsi di informarsi sulle grotte della zona prima di decidere se rimanere. Ci riferisce che c’e’ stato un gruppo di Australiani che c’e’ rimasto per 12 giorni e poi si sono spostati in un’altra zona. La notizia ci convince che e’ il caso di rinunciare a cercare nuove grotte in quella zona e quindi ripartiamo verso Ha Giang dopo che Wine ha fermato telefonicamente le stanze al solito “albergo”. A sera siamo a Ha Giang prendiamo possesso delle stanze senza scaricare le jeep, Giovanni ci dormira’ dentro. Domani ripartiremo per Hanoi molto presto. Aspettando ora di cena discutiamo animatamente quello che sara’ il programma dei prossimi giorni. Le proposte sono due, andare a fare trafori nella regione di Son La o andare al mare nel sud del Vietnam. Decideremo a Hanoi. Andando a cena mi fermo con Max a telefonare. Chiamo mia madre per un po’ di auguri frettolosi, me la cavo con 80.000Dong. Ceniamo al ristorante al primo piano dove eravamo stati anche all’andata, diciamo a Wine di andare dove vuole, ordineremo per fatti nostri. Ben satolli ritorniamo alle stanze dove potremo goderci un meritato riposo. Dimenticavo, da ieri era arrivata a Dong Van una poliziotta a sostituire il cetriolo, ma il suo compito termina non appena arriviamo a Ha Giang. Lei e’ sollevata da questo fatto, noi siamo contenti perche’ e’ una spesa, inutile, in meno.

28/12 – Di nuovo a Hanoi

Mi sveglio che albeggia, mi rotolo ancora un po’ sul letto e poi mi alzo. Sono le 6.30 e Luca e Giovanni sono gia’ in piedi. C’e’ un tempo schifoso con una noiosa pioggerellina. Andiamo in giro a cercare un caffe’ ma e’ tutto chiuso. Arriviamo al mercato dove compriamo delle penne per Luca e quattro mazzi di banane per tutti. Uno lo consumiamo strada facendo, gli altri li usiamo per dare un dolce risveglio ad Andrea. Gli poggiamo sulla pancia questi tre chili di banane, apre gli occhi che gia’ sorride soddisfatto. Inizia a consumarne buona parte ancora prima di alzarsi. Andiamo a prendere un caffe’ tutti insieme e naturalmente andiamo da un orologiaio! Ci sistemiamo in un salottino interno con l’immancabile televisione accesa. Degustiamo il caffe’ guardando un film di Fantozzi doppiato in russo con commento vocale in vietnamita. Torniamo alle stanze, paghiamo e finalmente partiamo. Sono le 8.30. Il viaggio non finisce mai, fino a ora di pranzo c’e’ brutto tempo, dopo inizia a fare capolino il sole che pero’ quasi subito viene nascosto dalla coltre di smog che affligge Hanoi e dintorni. Arriviamo all’albergo dell’andata, il “Camellia Hotel” e scarichiamo il nostro mare di bagagli sotto lo sguardo divertito ed incuriosito di altri turisti. Ci sistemiamo con tutte le nostre bagatelle. Io, come al solito, sono in stanza con Andrea. Questa volta ci e’ capitato il letto matrimoniale! Per prima cosa provvediamo allo smaltimento dello spezzatino al pomodoro e le patate che dopo due giorni sta iniziando allegramente a fermentare emanando un fetore incredibile. Dopo questo gesto umanitario disfiamo i bagagli preparando quello che potra’ essere utile per l’ipotizzata gita al mare. A meta’ del lavoro telefona Luca dicendo che ha chiamato l’universita’ e ha parlato con un professore, un geologo, che si e’ detto disposto a collaborare con noi e magari ad accompagnarci a Son La o un’altra zona vicina. Abbiamo appuntamento con lui domattina alle 10.00. Gli altri sono tutti eccitati all’idea, io un po’ meno ma domani vedremo. Andrea si fa la doccia e poi io inizio a prepararmi il bagno. Luca ci telefona, sono tutti nella stanza di Pollo e Moreno e pensano di andare a mangiare perche’ sono quasi le 20.00. Io decido di fare comunque il bagno e li lascio andare senza di me, riusciranno agevolmente a mangiare anche la mia parte! Dopo un lunghissimo bagno mi ritiro sotto le coperte per concludere degnamente questa giornata inutile. Come al solito ho dimenticato qualcosa, questa mattina ho scritto due cartoline e le ho date a Wine da spedire. Non sono certo se arriveranno mai.

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