10/1/1997 – La spiaggia delle meraviglie.
Mi sveglio presto perché filtra luce dai finestrini, ma dormicchio ancora fino alle 8.00. Durante la notte mi sono svegliato un sacco di volte per fare pipì. Opero sporgendomi fuori dal parapetto della barca guardandomi intorno in cerca dei pirati dai quali siamo stati messi in guardia. Al riguardo Wine che ci ha raccomandato di bloccare sempre la porta della cabina durante la notte.
Bellissima sorpresa !!! c’è il sole, il tetro paesaggio di ieri è diventato un mare fittamente punteggiato da coni di calcare, la spiaggia dove ieri sera erano sbarcati gli eroi in canotto è scomparsa per almeno 20 metri. Leviamo l’ancora e ci dirigiamo verso un’isola dove facciamo una passeggiata, vediamo da vicino gli occupanti di una barca gemella che ci ha seguito da ieri. Sono Svizzeri, non simpatizziamo per niente, un rapido saluto e poi via, per i fatti nostri. La sabbia dell’isola viene caricata sul camion da una trentina di indigeni, qualcuno ipotizza che sia silice. Dopo questo intermezzo socio-culturale, torniamo alla barca dove facciamo qualche tuffo. L’acqua è un po’ fredda ma sopportabile, ci penso un po’ e poi mi tuffo anch’io. Ci muoviamo alla volta di una spiaggetta, durante il tragitto ci spalmiamo a prendere il sole, non sembra reale tutto ciò! Ci fermiamo, badiamo con la solita cura al pranzo che non ha nulla da farsi rimproverare e poi decidiamo lo sbarco in massa tramite canottino. Io effettuo il viaggio con Vigo che si occupa di remare. La spiaggia è meravigliosa e piena di tesori che ci affrettiamo a raccogliere, la bassa marea ha lasciato affiorare molte cose tra cui anche alcune nacchere vive! Giochiamo, il Tigre ritiratosi per un bisogno, si produce in un’opera d’arte monolitica che ci mostra orgoglioso. Ma anche Luca, di ritorno da un’impresa analoga, non è da meno. Alle 16.00 il mare si è ritirato parecchio e noi abbiamo digerito così rientriamo a nuoto dopo una via crucis tra gli scogli taglientissimi. In barca ancora qualche tuffo con Max ed il Tigre che provano salti mortali ed avvitamenti. Io mi tuffo a bomba e affondo nel fango fino a metà polpaccio! Dopo il bagno mi vesto e con Giovanni sfidiamo a carte il resto del mondo. Siamo spietati! Vinciamo in maniera vergognosa per tutto il resto del pomeriggio. Ridendo e scherzando ci troviamo ad affrontare una onerosa cena ma ci battiamo con impegno e ne abbiamo ragione in poco tempo. Il pesce mangiato a cena l’abbiamo visto comprare nel pomeriggio per 10.000 Dong da una famiglia di pescatori che vive stabilmente in una barchetta di non più di 4 metri. Padre, madre e due figli, non deve essere una vita facile. Dopo cena si chiacchiera con Wine e poi, quando i marinai si mettono a dormire, li imitiamo. Durante la notte mi sveglio per il pisciolone da birra e non riesco più ad addormentarmi, mi sento tutto scotticchiato e così leggo per un po’ e quindi scrivo questo benedetto diario.
11/1/1997 – Una visita in grotta.
Mi sveglio verso le 8.00, gli altri stanno facendo colazione, io decido di fare il bagno e così mi cambio e mi butto, nessuno mi segue, mi faccio passare il canotto e vado a farmi un giro di perlustrazione lungo i bordi a picco della baietta dove siamo fermi. Quando rientro ci muoviamo per andare in una grotta ….. turistica! Paghiamo mezzo dollaro ciascuno e andiamo in esplorazione. La grotta è simpatica, composta di tre sale comunicanti via via più calde, nell’ultima sembra di essere in una sauna. Dopo circa mezz’ora torniamo alla barca, ci allontaniamo dalla riva e facciamo il bagno aspettando che si faccia l’ora di pranzo. Il pranzo è buono, ma senza pesce, come al solito spazzoliamo tutto, mangio anche i cetrioli! A fine pasto c’è chi si mette a prendere il sole, io che mi sono scottato, me ne vado in cabina dove leggo e dormo. Verso le 15.30 riemergo dal coma e trovo che siamo in viaggio. Ho finito l’ultimo rullino di foto. Mentre andiamo verso una spiaggia, rischiamo un buco nella nave perché sbattiamo di lato su uno scoglio. Quando buttiamo l’ancora siamo in una baia con una serie di piccole spiagge, ci buttiamo, chi a nuoto chi col canotto e andiamo a scorrazzare. La spiaggia e il mare vicino sono pieni di coralli e di altre meraviglie. Spostiamo in acqua una ventina di stelle marine, facciamo il giro di una delle isole e cerchiamo invano di prendere delle ostriche. La marea, nel frattempo, cala lasciando fuori dall’acqua un fitto boschetto di coralli. Inizia a fare freddo e così rientriamo. Dimenticavo! All’uscita della grotta si è verificato un evento straordinario: Vigo ha finalmente pescato un pesce! Nel pomeriggio Stefano ed io contro Tigre e Gigio ci affrontiamo in una sfida all’ultimo punto in una partita a tressette mentre gli altri insegnano “21” a Wine ed iniziano a giocare . Si cena! Lasciamo stare tutto e ci precipitiamo: in un batter d’occhio spazzoliamo via tutto. In un eccesso di golosità chiediamo per la cena di domani un pesce per uno e ordiniamo anche la colazione a base di uova e nuddles. Soddisfatti noi continuiamo la partita e stracciamo gli avversari, il resto della banda gioca ancora a “21”. Alla fine della partita ci aggreghiamo anche noi. Incuriosito si avvicina anche il capitano, gli spieghiamo il gioco e così partecipa anche lui anzi, alla fine della birra porta il malefico vino e ci tocca finirlo. Gigio mi passa due “21” di seguito e così me ne faccio una bella razione. Dopo il massacro un teuccio di Maria e poi pisciatone collettivo. Pollo fa una foto al profilo delle montagne e poi tutti a letto.
12/1/1997 – L’ultima cena
Mi sveglio alle 7.00: ho dormito come un tronco! Resto a poltrire fino alle 8.15 poi mi alzo perché alle 8.30 c’è la colazione e prima voglio fare il bagno. Mi butto e dopo un po’ qualcuno mi segue (Vigo, Luca, Tigre e Andrea). Raggiungiamo un spiaggetta e torniamo subito indietro perché è pronta la colazione. Mangio solo un uovo perché non mi sento molto bene: mi è scoppiato un mal di testa coi fiocchi. Aspetto che mi passi leggendo e giocando a carte. Verso mezzogiorno subiamo l’assalto delle barchette-negozio e alla fine mi compro delle banane. A pranzo mangio ma senza appetito e finalmente decido di prendermi un Moment e mettermi a letto. Mi riprendo verso le 15.30 e torno in salotto dove gioco a carte. A cena mi sento in forma, il menù è sontuoso e abbiamo come ospiti tutto l’equipaggio della nave. La cena scivola via allegramente e poi Luca e gli altri iniziano il famigerato “21” col capitano. Stefano, Traca, Max, Andrea ed io ci defiliamo a riva e andiamo a comprare le noci di cocco, le beviamo e portiamo i trofei alla nave. Nel frattempo hanno finito di giocare, bevo un po’ di vodka col Tigre e poi andiamo a dormire.