26/12/1996 – Qualche problema, inizia il congresso
Ci svegliamo con calma verso le 8.00, abbiamo deciso di fare cose poco impegnative aspettando l’uscita della squadra in punta, siamo rimasti d’accordo che se non sono fuori per le 17.00, dobbiamo andare a cercarli. Intanto Wine ci porta pessime notizie, a Meo Vac inizia il congresso e quindi il 28 mattina dobbiamo lasciare le stanze. Io, Traca e Giovanni a fare foto e rilevare “A pranzo da Maria”, il resto del gruppo va a dare un’occhiata ad alcuni buchi. Il tempo e’ bello ed e’ molto piacevole passeggiare. Arriviamo alla grotta, in un paio d’ore sbrighiamo il lavoro e poi ci fermiamo a pranzare con le solite scatolette di beef e di sgombri al sughetto dolce. Durante il pranzo decidiamo il nome della grotta, dopo il lauto pasto seguiamo a casaccio i sentieri, troviamo un altro buco, ma servono machete e corde che noi non abbiamo, annotiamo mentalmente la posizione e rimandiamo la visita a data da destinarsi. Il sentiero ci porta dritti dritti ad un piccolo villaggio di capanne con molti cani che abbaiano in maniera poco rassicurante. Entriamo, e tra un “sinciao” e l’altro, chiediamo informazioni sulla strada per tornare a Meo Vac agli stupitissimi indigeni che ci guardano come marziani. Ci allontaniamo seguiti con lo sguardo da tutti gli abitanti del villaggio che si sono radunati in nostro onore. Arriviamo alla strada principale alle 15.00 circa, non troviamo le jeep ed allora scendiamo a piedi. Durante il piacevole tragitto incontriamo molti ubriachi veramente sfatti, ci sarà stata festa in paese!!! Arrivati all’inizio del paese ci fermiamo a bere una birra, ci offrono le sedie e noi ci mettiamo comodi. Dopo poco arrivano anche Vigo, Stefano e Gigio di ritorno dal loro giro, anche loro si uniscono a noi. Alle 16.00 passano le jeep che dovevano venirci a prendere. Gli autisti vorrebbero scusarsi ma li interrompiamo subito offrendo loro una birra. Ci tranquillizzano sulla sorte dei nostri compagni, sono usciti a mezzogiorno ed ora stanno dormendo. Ci concediamo un’altra birra e poi andiamo al ristorante per uno spuntino. Mangiamo un po’ di ‘carnazza’ e beviamo ancora birra. Ritorniamo alle stanze dove i ‘puntatori’ si svegliano per il nostro rumore e ci danno ottime notizie: la grotta è a -500 metri e continua. Li informiamo a nostra volta delle novità, prepariamo la cena, pasta e spezzatino. Io lavo i piatti insieme a Vigo e poi me ne vado a letto, la birra e la merenda al ristorante mi hanno stroncato!
27/12/1996 – La partita di calcio.
Oggi dedichiamo la giornata al riposo e ai preparativi per la partenza di domani. Ci alziamo alle 8.00, facciamo un migliaio di giri per il paese, osserviamo la macellazione di una mucca, i cani ed i gatti da spuntino conservati vivi in ‘scatole’ di bambù. In uno dei giri mi fermo al Post-office e telefono a casa, non c’e’ nessuno ma lascio saluti ed auguri alla segreteria telefonica, solo la musichetta del messaggio mi costa 100.000 Dong! Andiamo a pranzo al ristorante e poi a riposare perche’ siamo stati sfidati a calcio dalla squadra locale. Alle 16.00 inizia la partita, Wine è il nostro straniero, noi giochiamo con gli scarponi ai piedi perché non abbiamo altro. Per fortuna i MeoVacchini sono schiappe come noi e dopo essere stati in svantaggio al primo tempo, al secondo recuperiamo la situazione e la partita finisce con un onorevole pareggio e tante, ma tante, risate degli spettatori che si affollano intorno al campo. Io, come già la volta precedente mi faccio male alla coscia, uno stiramento, ma anche gli altri sono alquanto ammaccati, il calcio è uno sport pericolosissimo!!! Mi faccio la doccia, ora sono 19.30 e sto scrivendo questo diario, Giovanni cucina per i ‘puntatori’ che rimarranno dentro a ‘Basta nuddles’ per tre giorni, gli altri giocano a carte. La sfortuna si accanisce su Giovanni, ha un raffreddore potentissimo e non potrà partecipare alla punta, decidiamo le squadre per l’indomani, iniziamo a preparare il materiale. Andiamo a cena al solito ristorante dove la moglie del gestore inizia ad offrirci lo schifosissimo vino, lo accettiamo, Giovanni fa il pieno e diventa un po’ troppo intraprendente con le signore presenti, potrebbe esserci un incidente diplomatico, ma ad un certo punto Giovanni offeso ed incazzatissimo per i nostri lazzi se ne va a dormire e l’ambiente si tranquillizza. Finita la cena degustiamo l’immancabile tè amarissimo, che abbiamo ribattezzato ‘cicorione’, torniamo alle camere e ci mettiamo a giocare a carte ed a bere birra. Siamo un po’ offesi con i ‘Meo Vacchini’ per essere stati cacciati a causa di un insulso congresso. In questo ambiente non proprio favorevole si unisce a noi un locale alquanto ubriaco al quale offriamo una birra. Non capisco bene perché, ma dopo poco il tipo si adombra ed inizia a urlacchiare cose che non capiamo assolutamente, sembra fare riferimento alla polizia. Non siamo dell’umore giusto per sopportarlo, quindi decidiamo di andare a letto e terminare la serata. Io me ne vado al bagno e, quando torno è tutto buio e silenzioso, sto’ entrando in camera quando il tipo mi afferra per un braccio e dicendomi qualcosa in un tono minaccioso mi vuole portare con sé. Mi volto a guardarlo, sono un po’ brillo e poi mi è decisamente antipatico, gli ammollo uno spintone e lo mando seduto in mezzo al corridoio poi entro in camera, chiudo la porta e mi concedo un bel sonno.