Grotta Valente – 30/10/2022

Con Gabriele a rivedere per benino grotta Valente e poi di nuovo alla grotta degli orientisti dove stanno lavorando Angelica e Nerone.

La mattina Gabriele ed io dopo le solite soste di rito, colazione e poi magazzino, arriviamo a Campo dell’Osso, fino al punto dove una dolina impertinente si e’ mangiata la strada. Parcheggiamo a bordo strada tra le altre macchine e ci prepariamo per la nostra passeggiata.

La giornata e’ molto bella, la temperatura mite rende l’avvicinamento alla grotta una piacevole passeggiata. Le foglie autunnali scrocchiano sotto i nostri piedi a testimoniare la lunga mancanza di pioggia. Noto anche che, confronto alla volta scorsa, ci sono pochissimi funghi a fare capolino tra le foglie.

In un quarto d’ora di cammino arriviamo a grotta Valente e ci mettiamo comodi per terminare la vestizione. Gabriele mi mostra le sue nuove scarpe.

Entriamo. La grotta gia’ non la ricordavo piu’. Mi sembrava che dopo l’ingresso fosse praticamente in piano e invece appena si entra si scende di circa un metro in un breve scivolo. Ci si trova in una sala col soffitto basso, in pratica 2 cerchi che si intersecano. A sinistra il pavimento va leggermente digradando e c’e’ piu’ terra rispetto alla parte destra dove ci sono piu’ massi. Gabriele va subito ad investigare la parte destra, io mi dedico alla parte sinistra. Noto subito delle feci di un qualche animale e infatti le possibili prosecuzioni sembrano scavate, probabilmente dal proprietario dalla cacchetta. Mi avvicino al buco piu’ promettente, dietro un passaggio stretto si intravede un’altro ambiente. Scavando un poco della terra sul pavimento mi ricavo lo spazio per passare. Sono in una nuova saletta, sempre col soffitto basso che mi costringe a restare carponi. Ci sono piccoli cunicoli possibili, anche loro sembrano scavati da un animale. Sono impraticabili e non sembrano allargare a breve. Tento una foto e mi giro per uscire.

Mentre esco noto una escrescenza sulla parete, sembra una muffa festonata da gocce d’acqua, dedico una foto anche a lei.

Raggiungo Gabriele che nel frattempo ha iniziato a lavorare sulle pietre da smuovere.

Mi indica subito un punto che sembra promettente. Lo aiuto nello spostamento delle pietre.

Dopo quasi un’ora di lavoro sulle pietre amovibili iniziamo a sentire la stanchezza, quello che ci vince definitivamente e’ un masso enorme che sta proprio tra noi e la possibile prosecuzione. Nemmeno la convinzione di Gabriele che sotto quel masso ci sia un pozzo sembra aiutarci. Mentre riprendo fiato faccio una foto all’ingresso visto da dentro.

Per buona misura ne faccio anche una alla parte sinistra, quella oggetto delle mie ricerche iniziali.

Decidiamo di abbandonare la grotta, per oggi non riusciremo a fare molto di piu’. Usciamo di nuovo al sole e senza fretta riprendiamo il cammino per raggiungere la grotta degli orientisti dove sono al lavoro Angelica e Nerone. Strada facendo incontriamo delle golose doline che ancora non si concedono.

Dopo un tratto nel bosco scendiamo al sentiero, da lontano vedo 2 persone sedute e anche se non li distinguo, subito penso siano i nostri amici. Mi avvicino dando loro un saluto: “Buongiorno orientisti!” che devo rimangiarmi quando mi accorgo che si tratta di 2 persone in gita sul sentiero e non i nostri amici. Quando siamo vicini e ci vedono bene rimangono incuriositi delle nostre tenute. Ci chiedono cosa mai facciamo cosi’ conciati. Spieghiamo loro che siamo stati a lavorare ad una grotta e ora ci stiamo spostando ad un’altra per raggiungere 2 nostri amici. Sembrano sinceramente interessati quindi chiediamo loro se vogliono accompagnarci per vedere la grotta, che dista ancora 500 metri. Accettano con entusiasmo, quindi ripartiamo insieme. Gabriele entra subito in modalita’ “cicerone” quindi lo perdo andando avanti di buon passo. Alla grotta ci ritroviamo di nuovo. Le robe sparse attorno all’ingresso della grotta ci confermano la presenza dei nostri amici.

Mostro ai nostri ospiti l’ingresso della grotta mentre Gabriele li intrattiene con informazioni e aneddoti.

Non poteva mancare una foto ai nostri occasionali amici e al loro simpatico , quanto diffidente, cagnolino. Dopo la foto li saluto e li lascio alle cure di Gabriele, mi infilo in grotta a vedere cosa stanno combinando Angelica e Nerone…fosse mai che sono riusciti ad andare avanti!

Come sempre indosso la mascherina per evitare di ingoiare le centinaia di fastidiosi moschini che ingombrano la prima parte del cunicolo. Dopo uno scivolo con un paio di saltini da nemmeno un metro mi affaccio all’oblo’ che apre sul soffitto della stanzetta dove vedo Nerone. Angelica e’ nascosta alla vista, piu’ avanti, e’ nel punto dove stanno scavando.

Dopo i saluti chiedo delle novita’…nulla di notevole, stanno allargando il passaggio successivo per renderlo “neronabile” e poter poi lavorare alla strettoia successiva senza altri impedimenti. Mi fermo a guardare dall’alto, ecco che Angelica fa capolino dalla zona di scavo.

Mentre loro si danno da fare sotto di me, io posso fare ben poco. Sotto spazio non ce n’e’, in zona scavo ancora meno. Mi accontento di stare all’oblo’ e passo il tempo facendo foto agli animaletti che ritrovo sulle pareti.

Un paio dei fastidiosi moscerini che presidiano l’ingresso.

Ancora in grotta non c’e’ tutta l’aria impetuosa di cui parla sempre Nerone, pero’ un poco ce n’e’, quindi a star fermo dopo una mezz’ora inizio a sentire freddo. La’ sotto i miei amici lavorano alacremente. Li saluto ed esco a riprendere calore.

Gabriele si e’ creato un angolino comodo e riposa, lo imito.

Anche da disteso faccio qualche foto a questo bel bosco in versione autunnale.

Una foto la faccio anche agli alberi sopra di me, noto solo ora quanto siano alti, probabilmente per catturare la luce del sole anche se sono qua in fondo alla valle.

Gabriele ha trovato i funghi e me li mostra, una foto la meritano anche loro.

Anche Angelica e Nerone hanno deciso che era ora di chiudere lo scavo e infatti ecco spuntare Angelica dal cunicolo.

Ed eccola fuori.

Un paio di minuti e anche Nerone esce. Passiamo qualche minuto a raccontarci a vicenda il lavoro fatto oggi. Lato “orientisti” per ora nulla di nuovo, c’e’ ancora tanto da lavorare.

Dopo le chiacchiere di rito ci prepariamo per il ritorno. Chiediamo ai nostri amici se vogliono venire a conoscere la nuova grotta Valente. Alla loro risposta affermativa partiamo zaini in spalla verso la grotta.

La prima parte della strada la facciamo seguendo il sentiero segnato.

Quando il GPS mi indica che la grotta e’ decisamente sulla mia destra lasciamo il sentiero e prendiamo per il bosco. Una decina di minuti di salita e siamo a grotta Valente.

Aspettiamo che arrivi Nerone che chiude la fila.

Quando siamo tutti insieme invitiamo i nostri amici a visitare la grotta.

Da bravo padrone di casa li seguo.

Li trovo che stanno curiosando attorno. Prima nella zona sinistra, quella con la terra.

E poi in quella a destra con i massi.

Nerone accende il suo pestilenziale sigaro per investigare sulle possibili correnti d’aria.

Sonda col fumo del sigaro tutti i pertugi che trova. “Qualcosa c’e'” e’ il suo responso, ma l’aria e’ molto flebile. C’e’ da dire che in questo periodo le grotte da queste parti sono praticamente in stallo. Magari torneremo con la neve a verificare eventuali correnti d’aria.

Uscendo noto delle curiose macchie blu sul soffitto. Le fotografo, chissa’ che qualcuno vedendole ci sappia dire di cosa si tratta.

Il ritorno alle macchine chiude la nostra passeggiata. Dopo esserci cambiati scendiamo a Subiaco fermandoci al bar a prendere un aperitivo. Il ritorno a casa pone fine a una rilassante domenica speleo. Alla prossima.

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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