Grotta degli orientisti – 24/09/2022

Con Gabriele, Luca e Nerone a scavare questa grotta per me nuova.

La mattina come al solito Gabriele passa a prendermi e andiamo insieme a Livata dove ci incontriamo con Luca.

Dopo un rapido supplemento di colazione andiamo a Campo dell’Osso dove parcheggiamo al posto solito per andare a doppio rum. E’ una sosta obbligata perche’ la strada e’ interrotta per lavori. La dolina a fianco strada non si e’ saputa regolare e ha fatto sprofondare tutto il manto stradale e reso pericolante il resto per alcuni metri.

Non ci scoraggiamo per cosi’ poco e, dopo esserci preparati, partiamo per la passeggiata che ci portera’ alla grotta degli orientisti dove troveremo Nerone gia’ all’opra intento.

Luca ed io e’ la prima volta che andiamo, ma Gabriele ci e’ gia’ stato almeno una volta e ha il punto GPS. Seguiamo lui tagliando tra i boschi e svalicando parecchie volte.

Ora ci starebbe bene una bella foto ma…solo ora mi accorgo di aver lasciato a casa la mia amata fotocamera. Poco male, chiedo a Gabriele e Luca di documentare per me la giornata. Gabriele mi accontenta subito con un selfie che prende anche Luca.

Tra un canalone e l’altro, anche se tenendomi a vista, continuo a camminare distante dai miei amici cosi’ da osservare un’area maggiore mentre ci avviciniamo alla meta.

Una volta tanto vengo ricompensato, passo ad un metro da un buco che sembra proprio una grotta. Prima di chiamare i miei amici controllo bene. Si, si e’ proprio una grotta!

Urlo ai miei amici di raggiungermi mentre inizio a curiosare.

Gabriele, da bravo documentatore si preoccupa subito di fare la foto dell’ingresso e per una volta sono io a indicare la grotta.

Visto che Luca oggi e’ nostro ospite diamo a lui l’onore e l’onere di entrare per primo. Questo e’ quello che trova.

In pratica si tratta di 2 stanzette contigue senza apparenti prosecuzioni.

C’e’ traccia di concrezioni ma nulla di eclatante.

Deciso per Grotta Valente, in onore di Luca, il nome della nuova grotta, proseguiamo la nostra passeggiata nel bosco alla volta della nostra destinazione senza disdegnare soste per ammirare i numerosi funghi che incontriamo.

Arriviamo alla buca degli orientisti all’una passata e troviamo Nerone rassegnato alla solitudine. E’ qua oramai da ore e ha preso freddo, avrebbe quasi deciso di tornare a casa ma il solo vederci lo rianima. Si concede solo qualche bonaria battuta sulla nostra lentezza.

In pochi minuti ci organizziamo, Nerone ed io entreremo in grotta a scavare, Luca decide di restare fuori per calibrare il suo distoX, Gabriele resta con lui a dargli una mano per poi spostarsi a cercare una grotta gia’ in Catasto di cui riprendere le coordinate.

L’ingresso in grotta con la mia tuta d’emergenza in cotone (la mia attrezzatura, tutta, e’ stata rubata settimana scorsa) e’ quasi traumatica. Il cotone della tuta mi ritorna fredde sensazioni, in pratica sembra di avere la pelle direttamente a contatto con la roccia. Vabbe’, un po’ di freddo non ha mai ucciso nessuno, mi dico…poi il fatto che per uscire dalla grotta per ora ci vogliono meno di 3 minuti, aiuta.

Per arrivare all’attuale fondo si deve passare attraverso ad un fitto nugolo di moscerini, dopo averne inghiottiti un paio mi ricordo di avere con me la mascherina, la metto subito evitando cosi’ di proseguire con un pasto indesiderato e poco attraente.

Quando arriviamo giu’ ci sistemiamo e io mi infilo nello stretto per lavorare all’attuale strettoia. Lavoriamo parecchio, quindi mi muovo parecchio quindi del freddo iniziale rimane solo la sensazione di contatto diretto con la roccia.

Dopo molto ed intenso lavoro riesco a passare la prima strettoia, per la seconda ci vuole molto meno. Esploro quasi 2 metri di grotta nuova! Dopo la seconda strettoia sbuco in un piccolo ambiente, non posso stare in piedi ma ci sarebbe posto per un paio di persone. Peccato che subito dopo si restringa di nuovo in un buco impraticabile.

Torno da Nerone per aggiornarlo. Insieme decidiamo che per oggi abbiamo fatto abbastanza. Rifacciamo i ferri e torniamo fuori.

All’esterno troviamo i nostri amici, stanno ancora dannandosi con la calibrazione del DistoX. Il cellulare che utilizza Luca per connettersi al dispositivo non vuole saperne. Gabriele ci aggiorna sulla sua visita alla grotta che cercava, ce ne mostra anche la foto.

Ho gia’ litigato altre volte con cellulari e DistoX che fanno i capricci, quindi mi impossesso di tutti e due e inizio a mia volta a pasticciare con la calibrazione. Probabilmente e’ solo un colpo di fortuna ma alla fine riesco a scaricare la calibrazione fatta sul DistoX. Ritorno il tutto a Luca facendo la mia porca figura con poco sforzo.

Inizia ad essere pomeriggio inoltrato e la temperatura e’ gia’ ben fresca. Mentre noi giocavamo ai giovani rilevatori Nerone si e’ cambiato, ha preparato gli zaini ed e’ pronto a partire. Io mi sistemo alla meno peggio e sono subito con lui. Insieme partiamo. Scopro cosi’ che la strada “giusta” altro non e’ che un sentiero segnato!

Seguiamo il sentiero nel bosco fino a svalicare, subito dopo vedo un’ampia radura ma noi non la percorriamo, giriamo a destra attorno ad un albero andando ad intercettare un altro sentiero che ci porta in breve alle macchine.

Una bella passeggiata, condita da buona compagnia, la scoperta di una nuova grotta e una micro-esplorazione. Mi pare buono. Alla prossima.

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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