Pretaro – 13/08/2022

Con Diana, Paola, Federico,Armando, Roberto. Un giro fino alla sala del the per prendere e riprendere confidenza con le grotte.

Con Federico ci eravamo ripromessi di organizzare una “pretarata” quando io fossi stato in vacanza a Montebuono. L’occasione giusta e’ proprio oggi. A noi si sono uniti alcuni amici del suo gruppo, le Talpe di Rieti. Una presenza eccellente visto che si tratta di Paola, Armando e Roberto, tre ex-presidenti del gruppo. Ma la vera vip di questa uscita rimane Diana, l’uscita l’abbiamo organizzata in suo onore, o meglio perche’ ella ci concedesse l’onore di venire in grotta con lei.

Scherzi a parte, dopo una tranquilla colazione da RobyBar ci spostiamo allo spiazzo vicino la grotta per prepararci. Diana si ritira nei propri appartamenti per prepararsi degnamente al cimento. Ecco il gruppo che oltre a me fara’ da scorta a Diana.

In dieci minuti siamo tutti pronti.

Foto ricordo prima di partire.

Prima di entrare mostro ai miei amici il punto sulla strada in corrispondenza del quale si trova la sala Utec. Dopo questo diversivo, entriamo senza ulteriori indugi. I nostri presidenti emeriti vanno avanti, Diana procede tra Federico e me affinche’ possa proteggerci in caso di necessita’.

Come al solito cerco di fare da cicerone per i miei amici indicando loro i passaggi che affrontiamo condendo il tutto con aneddoti e facezie, quando ne ho. Tra un cunicolo e l’altro approfitto per qualche foto.

Qua siamo nel cunicolo che porta alla partenza del pozzetto.

Quando siamo pronti iniziamo a scendere il pozzetto, sempre nella sequenza iniziale, prima il trio presidenziale poi noi.

Ecco anche Federico, per sicurezza gli ho fatto portare una corda da 30m. Le corde che sono qua in grotta sono alquanto malandate. E’ molto contento di avere uno zaino grosso quanto lui da portarsi appresso.

Ecco Diana al passaggio del cunicolo prima del pozzetto.

Ora anche il nostro trio e’ pronto per scendere. Federico da sopra ed io da sotto facciamo assistenza a Diana che se la cava egregiamente.

Dopo il pozzetto affrontiamo con tranquilla spavalderia anche il traverso.

Diana si districa tra corde e longe senza particolari problemi.

I nostri amici intanto ci hanno preceduto al primo toboga e lo hanno superato mettendosi comodi nella saletta subito dopo.

Noi del trio approfittiamo della loro sosta per prendere la testa del gruppo e cimentarci col toboga.

Dopo il primo, anche il secondo lo affrontiamo e passiamo senza problemi.

Sceso il secondo toboga facciamo sosta tra i broccoletti per ricompattare il gruppo, che qua la strada per proseguire non la si indovina facilmente.

Ecco un guanto messo in posa da chissa’ chi per indicare gentilmente la direzione da prendere.

Il passaggio esposto che segue lo passiamo in scioltezza e siamo subito all’onda, la caratteristica roccia che si trova poco prima della sala del the. Le faccio innumerevoli foto ma queste fanno una fine meschina…ho finito lo spazio nella scheda di memoria quindi la fotocamera scatta foto diligentemente ma senza salvarle. Lei cerca di avvertire con amorevoli messaggi ma io non li noto e quindi non tengo conto dei suoi avvertimenti.

Alla sala del the finalmente mi rendo conto che la fotocamera ed io abbiamo un problema. In emergenza cancello alcune delle prime foto, che risalgono ad almeno 2 anni fa. Ogni foto cancellata e’ un piccolo dolore, ma piccolo, per fortuna da qualche parte le ho gia’ salvate. Dopo aver ricavato spazio per salvare le nuove foto riprendo ad imperversare sui miei amici che nel frattempo si sono accordati per uno spuntino.

Tirano fuori pizza e panini imbottiti iniziando a gustarli con giusto appetito.

Diana non e’ da meno e si impegna a distruggere un pezzo di pizza piu’ grande di lei.

Federico ne ha portata in abbondanza quindi insiste perche’ anche io ne abbia un pezzo. Cerco di rifiutare ma poi lo sguardo minaccioso di Diana mi convince che e’ giusto accettare per non contrariare lei e il suo amato papa’.

Dopo lo spuntino e qualche chiacchiera post-prandiale riprendiamo a muoverci. Per oggi niente sala Utec, decidiamo di essere soddisfatti cosi’ e che possiamo tornare indietro. Il nostro trio, io per primo, seguito da Diana e quindi Federico andiamo avanti subito seguiti dal secondo trio dei nostri degni quanto simpatici presidenti emeriti.

Sulla salita del secondo toboga siamo tutti assieme, poi Federico rimane un poco indietro per recuperare la corda dopo il passaggio del toboga da parte dei nostri amici. Anche per non creare ingorgo Diana ed io andiamo avanti affrontando senza timore e difficolta’ il primo toboga. Diana si ferma vicino al traverso preparandosi ad affrontarlo mentre il resto del gruppo inizia a salire il primo toboga.

Il traverso non presenta alcuna difficolta’ per Diana che anzi affina la tecnica di progressione liquidandolo in breve senza fatica. Mentre stiamo decidendo come affrontare il pozzetto veniamo raggiunti da Federico, cosi riprendiamo la configurazione iniziale, io davanti, Diana in mezzo a farci assistenza e Federico a chiudere il trio. Ho di nuovo raggiunto il limite di memoria disponibile quindi strada facendo mi dedico a cancellare altre vecchie foto rinnovando molte volte il dolore per la perdita di piccoli pezzi della mia “memoria fotografica”. Con questo sacrificio pero’ quando arriviamo all’uscita posso finalmente riprendere i miei amici che affrontano la salitina finale.

Ecco Federico, stanco dopo aver portato una ingombrante corda per tutta la grotta.

Una foto di famiglia dopo questa avventura ci voleva proprio.

Ecco Roberto, al trio presidenziale non ho potuto dedicare molte attenzioni, magari sara’ per una prossima occasione, intanto rimedio cosi’.

Armando e’ talmente veloce nell’uscire che la foto posso fargliela solo dopo che e’ gia’ fuori.

A chiudere il nostro bel gruppetto ecco Paola col suo sorriso smagliante.

Un’altra foto se la merita sicuramente.

Completo e termino con un’altra foto di Paola. Ha dismesso le vesti speleologiche senza per questo abbandonare il suo bel sorriso.

Appena cambiati ci spostiamo compatti da RobyBar dove stemperiamo il caldo bollente con birre fresche e qualche stuzzichino. Dopo esserci rinfrancati e dopo una adeguata dose di chiacchiere sia speleo che non, decidiamo che e’ l’ora di prendere commiato. Anche questa bella giornata termina con tranquillita’ e senza rimpianti poiche’ e’ stata ben spesa. Alla prossima.

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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