Inizia la parte pratica del 55° corso di speleologia del GSCaiRoma. Un’occasione per stare insieme e conoscere delle persone simpatiche nelle vesti di aspiranti speleologi.
La mattina ho un impegno da sbrigare quindi non vado all’appuntamento con il resto del gruppo, li raggiungo direttamente alla palestra di Poggio Catino. Pensavo di essere piu’ in ritardo ma non e’ cosi’, arrivando al parcheggio vedo alcuni del gruppo che si avviano sul sentiero che porta alla palestra. Parcheggio, preparo lo zaino, mi cambio e parto a mia volta.

Eccomi all’inizio del sentiero.

Si costeggia un allegro torrentello.

Cammino senza fretta godendomi il paesaggio e la bella giornata. Amo passeggiare quindi anche se in verita’ la strada la ricordavo molto piu’ corta, non me ne faccio di certo un problema.

Ogni tanto mi fermo ad ammirare il panorama…e riprendere fiato.

Eccomi al bivio, almeno lui lo ricordavo bene.

Sono in vista dello spiazzo antistante la parete, sento gia’ il vociare indistinto di parecchie persone, sono sicuramente i miei amici.

Eccoli infatti, tutti gli aspiranti speleologi sono in cerchio e gli istruttori che sono con loro stanno iniziando lo spiegone per la vestizione.

Alcuni altri istruttori sono in parete a terminare l’attrezzamento delle vie che utilizzeremo.

E’ Giulio che si occupa di spiegare nome e utilizzo degli attrezzi.

Ecco un primo gruppo di allievi che sono pronti con tutta l’attrezzatura indossata. Per fare qualcosa di utile anche io, faccio un giro tra gli allievi dando una ulteriore sistemata agli imbraghi, gli spallacci e le varie robe da regolare.

Ora che gli allievi sono tutti vestiti Erika prosegue ad istruirli e a spiegar loro come procedera’ la giornata. Al sole inizio a sentire caldo, la mia tuta nera non aiuta di certo in questo. Mi stacco dal cerchio e vado alle pareti, trovo una via libera e salgo.

Un saluto a Giulio al lavoro a sistemare le corde.

E’ primavera e anche in parete si trovano delle belle piante in fiore.

Mi sento chiamare da sotto…e Michele. Subito una foto e un saluto.

Iniziamo!

Passa qualche tempo, mi perdo nel seguire qualche allievo alle prese con gli ostici movimenti necessari per governare l’attrezzatura e poter salire e scendere su una corda. Di lato Salvatore attrezza un paio di vie aggiuntive.

Ecco un primo sorriso da mettere da parte, quello di Mascia.

Abbiamo occupato tutta la parte destra della parete. Non possiamo metterne altre perche’ nel frattempo sono arrivati alcuni arrampicatori che reclamano spazio.

Breve pausa per bere un poco d’acqua, ne approfitto per una foto ad alcune allieve.

Si libera una corda. Vado con Elena a fare esercizio.

L’attivita’ ferve.

Eccomi ora con Linda, andiamo dai.

Nel frattempo qualcuno del nostro nutrito gruppo ha attrezzato anche il traverso. Un tranquillo gruppo di arrampicatori utilizza la parete in perfetta simbiosi con gli speleo sul traverso.

Lo stesso non si puo’ dire per le 2 climber che si sono posizionate accanto alle nostre vie. Mal sopportano la nostra presenza, sia per il chiasso, sia perche’ a loro avviso abbiamo preso troppo spazio, sia perche’…boh…sicuramente sono fortemente contrariate e lo esternano in maniera udibile. Dopo qualche vivace scambio verbale tra loro ed alcuni istruttori del nostro gruppo la situazione sembra volgere ad una fase piu’ tranquilla, meglio, molto meglio.

Altra breve pausa per bere. Oramai il sole ha invaso tutto lo spiazzo. E’ piacevolmente caldo, ma a stare in parete di suda parecchio.

Sono incuriosito dal profondo scavernamento sul lato destro della parete, vado a darci un’occhiata. Ci sono alcuni buchi interessanti che si addentrano nella roccia ma purtroppo stringono dopo nemmeno un metro.

Dopo la pausa esplorativa torno alla parete.

Arriva un nuovo gruppo di arrampicatori, una bella famiglia. Faccio amicizia con Isabella una simpaticissima bimba, la saluto anche ora anche se non credo lo leggera’ mai, almeno per ora, ha solamente 5 anni! In compenso con l’aiuto del padre a farle sicura parte a fare una arrampicata, la guardo con ammirazione, la salita che fa va ben oltre le mie scarse possibilita’!

Siamo al pomeriggio inoltrato, Erika ha fatto il check a tutti gli allievi, sembra abbiano fatto tutti gli esercizi che dovevano. Possiamo smontare le corde. E’ un poco che sono fermo, decido di dare una mano. Salgo con Michele per disarmare una via.

Sono ancora in parete quando per la mia piccola amica e’ ora di andare via, da sotto mi chiamano, faccio a tempo a girarmi per un saluto. Ciao Isabella, ho avuto piacere di fare la tua conoscenza, con un poco di fortuna magari ci si incontrera’ di nuovo in occasione dei prossimi corsi.

Quando termino con il disarmo della mia via, tiro giu’ la corda. Sono sul terrazzino che ospita l’ingresso alla grotta di S. Michele, faccio la solita foto. Aspetto che Michele mi raggiunga e poi scendiamo a piedi per la scalinata in pietra.

Siamo agli ultimi momenti di questa bella giornata in parete. Carolina e Mascia, le 2 sorelline di facolta’ sfoggiano un bel logo formato gigante e si fanno fare delle foto con lui. Mi impiccio e ne scatto alcune pure io.

Ci prepariamo e zaini in spalla prendiamo la strada per tornare alle macchine.

Facciamo un lungo serpentone lungo il sentiero.

Michele trova una piccola salamandra, le faccio una foto prima che vada a metterla al sicuro nei pressi del corso d’acqua.

Prese le macchine ci spostiamo tutti al “Trio” un rifugio nei pressi della parete. I miei amici si accamperanno qua.

Qualcuno si e’ gia’ occupato di accendere il fuoco. Attorno al tavolino con le cibarie si forma un poco di ressa…la fame e’ tanta.

Preparativi da intrepidi campeggiatori.

Vado anche io al tavolo delle cibarie. L’attivita’ ferve. Erika si occupa di affettare e condire i pomodori, Luciano affetta salamelle varie, Linda si occupa del formaggio…io contribuisco spizzicando qua e la’.

Appena placata la fame con svariate fette di salame, del formaggio e un paio di fette di pane e pomodori, inizio a sentire la stanchezza per la giornata. Ancora le mie riserve di energia sono scarse. Sento che devo andare a riposare prima di un crollo. Io andro’ a dormire a Montebuono, vicino alla grotta del Pretaro dove saremo domani. Per arrivarci serve quasi un’ora di macchina, decido di andare finche’ ce la faccio. Peccato, mi perdero’ una bella cena in buona compagnia. Alla prossima.