Semprevisa – 19/03/2022

Io e Luna a fare una passeggiata per il classico anello del Semprevisa. Per il giro ci siamo affiancati al gruppo Escursionisti del CAI Roma che facevano lo stesso percorso, tra le guide del gruppo il mio amico Marco. Con l’occasione ho ripreso le coordinate degli ingressi delle grotte incontrate.

Era tanto tempo che avevo promesso a Luna una bella passeggiata. Oggi e’ l’occasione giusta. La mattina di buon’ora usciamo, Luna e’ elettrica e mi guida verso la macchina saltando come un cavallo imbizzarrito. Dopo una doverosa pausa per la colazione e una sosta per fare GPL arriviamo al piazzale di Pian della Faggeta. Quando arrivo posso parcheggiare dove desidero, ci sono solo 3 macchine. Faccio uscire Luna, la sistemo perche’ stia comoda ed inizio a prepararmi.

Il tempo di mettere gli scarponi e il piazzale si popola in maniera incredibile. Vicino a me c’e’ un tipo che mi saluta con entusiasmo. Ricambio, ho la sensazione di conoscerlo ma non so perche’. Faccio subito la mia brava figura spiegandogli che non ricordo il suo nome. Con pazienza lui mi aiuta, e’ Gianluca ed e’ stato allievo dell’ultimo corso del GSCaiRoma. Oggi e’ in veste di guida escursionistica e accompagnera’ un gruppo di simpatiche persone che mi presenta.

Sto ancora parlando con Gianluca quando mi si palesa davanti un’altra faccia conosciuta. E’ Marco! Anche lui e’ qua per una escursione, oltre ad essere uno speleo, fa la guida per il gruppo di escursionismo del CAI Roma. Incredibilmente tutte le persone nel piazzale sono qua per fare lo stesso giro, lo stesso che intendo fare io. Il gruppo di Gianluca e’ pronto, per prima cosa andranno a visitare l’ingresso dell’Ouso di Pozzo Comune, la grotta che chiunque abbia fatto un corso base di speleologia nel Lazio conosce bene. Lo saluto, io ho deciso di unirmi al gruppo CAI, con Marco.

Partiamo. Prendiamo la salita, andremo su per il sentiero di acqua di Mezzavalle fino alla sella, poi gireremo a sinistra per arrivare alla vetta del monte Semprevisa quindi scenderemo per Pian dell’Erdigheta e da la’ torneremo alle macchine. Un bel giro che mi permettera’ anche di riprendere il punto di alcune grotte che incontreremo.

Per la prima parte di strada tengo Luna al guinzaglio, non vorrei mai che qualcuno del gruppo avesse paura. Alla curva il gruppo prosegue verso l’imbocco del sentiero segnato. Io decido di tirare dritto per la solita strada fuori sentiero. Oltre al fatto che son sempre passato di la’, separandomi posso liberare Luna cosi’ potra’ sfogarsi con una bella corsa.

La prima parte e’ quasi un sentiero, la conosco come le mie tasche.

Nonostante questo, devo fermarmi un attimo per guardare un buco. Non posso stare quanto vorrei, rischio di perdere il gruppo. Mi accontento di fare una foto.

Per la seconda parte della salita mi sposto verso destra fino a incontrare il sentiero quasi in contemporaneo col gruppo.

Mi accodo ritrovandomi con Marco che chiude la fila. Iniziamo la salita in mezzo alla faggeta, sempre bellissima. Lascio Luna libera, non sembra ci siano problemi. Per sicurezza pero’ passero’ buona parte del tempo a richiamarla per non farla allontanare troppo da me e soprattutto per evitare che sfrecci sul sentiero in mezzo alle gambe degli escursionisti.

Un bel cordone di persone si snoda lungo il sentiero.

Quando e’ possibile prendo sentieri paralleli in modo che Luna possa sfogare la sua esuberanza senza infastidire troppo il gruppo.

A meta’ strada per la sella iniziamo ad incontrare molti alberi caduti, uno spettacolo tremendo.

Alcuni alberi sono andati sul sentiero, un paio formano un passaggio d’effetto.

Questo forse e’ il punto dove la strage di alberi e’ piu’ evidente.

Un paio di cavalli che fanno amicizia. il nero e’ maschio e ci “prova” di brutto con la bianca che pero’ si nega. Facciamo sosta per curiosare. Trattengo Luna per evitare che vada troppo vicino.

Eccoci in vista della sella! Qua allo scoperto si sente un bel vento ghiacciato.

Il vento persiste. Sfrutto la sosta per far bere Luna e mettermi la giacca a vento. Ne approfitto anche per fare una foto a Marco vicino alle frecce che indicano la direzione dei sentieri.

Riprendiamo girando a sinistra per il monte Semprevisa.

Arriviamo ad affacciarci verso il mare, lontanissimo si intravede il monte Circeo. Mando un saluto ad Angelica e Mario che sono la’ a lavorare ad uno scavo archeologico. Provo anche a fare una foto ma non rende troppo…pero’ Luna fa sempre la sua figura!

Si sale ancora.

La pettata per salire alla vetta del Semprevisa e’ impegnativa, quindi ogni tanto una sosta per ammirare il panorama e’ ben accetta da tutto il gruppo.

Nonostante il fiato corto per la salita riusciamo a far chiacchiera e conoscenza con Alessandra, una ragazza di Forli’ che per qualche tempo si e’ trasferita a Roma senza per questo abbandonare la passione per la montagna.

Terminata l’erta si prosegue in cresta, il gruppo si snocciola allungandosi per molti metri.

Riprovo con una panoramica ma senza risultati soddisfacenti.

Dopo la cresta davanti a noi si palesa la croce che segna la vetta. Ancora un saliscendi e ci siamo.

Il nostro sentiero. Marco mi dice che il sentiero e’ intitolato ad un alpinista del posto scomparso di recente.

Il gruppo si raduna attorno alla croce ma dopo aver curiosato ci si ritira tutti alcuni metri indietro per ripararsi dal vento gelido.

Foto di gruppo in vetta al Semprevisa.

Visto che ci siamo chiedo a Marco di fare una foto ricordo anche a me e Luna.

Facciamo pranzo, Marco intrattiene il gruppo raccontando della genesi dei monti Lepini, del carsismo e dell’interesse di questi monti dal punto di vista speleologico. Terminato il pasto si riparte, ora scenderemo verso pian dell’Erdigheta.

Si segue una cresta con vento freddo poi siamo di nuovo nel bosco.

Una catinella naturale.

In questo punto, abbastanza vicini tra loro, noto un paio di buchi tappati che penso siano stati grotte. Segno mentalmente di rivederle in un prossimo futuro. Incontro anche il gruppo di Gianluca, loro hanno fatto il giro al contrario. Un rapido saluto poi mi affretto a ricongiungermi col gruppo.

Usciamo dal bosco, ora davanti a noi abbiamo pian dell’Erdigheta. Facciamo una deviazione per vedere l’ingresso dell’abisso Consolini.

Mentre scendiamo facciamo un incontro, un buco a fianco del sentiero.

Da quel che lascia vedere di se’ e’ un pozzo da circa 8 m. Ne prendo il punto GPS.

Sembra incredibile ma durante la sosta al Consolini riprendo il punto GPS ma scordo di fare le foto dell’ingresso. Capita. Per scendere torniamo leggermente indietro e scendiamo seguendo una cresta.

Strada facendo trovo una “forse grotta”, un bucaccio apertosi di recente. Ne prendo il punto per tornare a dare una occhiata piu’ approfondita.

Eccoci all’inghiottitoio dell’Erdigheta. Anche qua riprendo il punto GPS e ricordo anche di fare le foto.

L’inizio della grotta.

Da una grotta all’altra. Quando il sentiero da Pian dell’Erdigheta arriva alla strada sterrata carrabile, mi ricordavo ci fosse una grotta scavata dal mio amico Daniele. Per sicurezza riprendo anche le sue coordinate e scatto le foto dell’ingresso.

Proseguiamo sulla strada tagliando per sentieri quando li troviamo.

Le indicazioni aiutano.

Tagliando per sentieri finiamo per sbucare sulla parte bassa della strada carrabile, quella che passa davanti all’Ouso di Pozzo Comune.

L’ultimo chilometro di strada per me sono una sofferenza. I piedi mi fanno scherzi poco simpatici e senza preavviso si “addormentano” lasciandomi a camminare con strane sensazioni, per lo piu’ dolorose. Per fortuna la macchina e’ vicina quindi la sofferenza e’ di breve durata. Evito la deviazione per visitare l’ingresso di Pzzo Comune, mi fermo pero’ poco piu’ avanti a scattare una foto al papavero gigante. Proprio di fronte a questo fiore la mia fotocamera da grotta “storica” ha smesso di funzionare e non si e’ mai piu’ ripresa. E’ una foto che le dovevo.

Al parcheggio ci sono saluti e ringraziamenti a tutto il simpatico gruppo che ho seguito nel giro, poi finalmente posso togliermi gli scarponi e far riprendere un poco i piedi dall’intorpidimento. Il ritorno in macchina e’ tranquillo e trovo anche parcheggio non troppo lontano da casa.

Una bella giornata, anche Luna concorda. Alla prossima.

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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