Dolina Rea – 15/01/2022

Con Valentina, Claudio e Gabriele a scavare una nuova grotta, anche questa conosciuta da tempo e da tempo ignorata. Oggi per la prima volta proveremo il trapano demolitore a batteria, il nuovo arrivato nel nostro gruppo. Oltre a lui, ho portato i punciotti, una buona occasione per usarli. Non devo dimenticare di ringraziare Valentina che si e’ gentilmente offerta di scattare qualche foto in mia vece per documentare la giornata. Grazie Valentina!

Gabriele e io partiamo da Roma verso le 9. Abbiamo un appuntamento “volante” con Claudio. Volante perche’ non sappiamo ancora dove sara’. Imbocchiamo l’autostrada e, mentre Gabriele guida, io mi occupo di stabilire un contatto con Claudio.

Gli scrivo un messaggio. Mi risponde subito. Valentina e Claudio sono in autostrada anche loro e si sono fermati alla prima area di servizio in autostrada. Questo mi lascia un poco interdetto perche’ la prima area di servizio e’ a pochi metri dall’inizio dell’autostrada e di solito non la calcoliamo proprio.

Ci siamo accanto, in effetti vedo una macchina come quella di Claudio ferma a lato dell’area di servizio. Dico a Gabriele di rallentare e intanto faccio una chiamata di verifica. Mi risponde Valentina poiche’ Claudio e’ alla guida. Anche loro ci hanno visti e sono partiti.

Ok. Sono dietro di noi. Aggancio eseguito alla perfezione! Possiamo proseguire.

A Cicchetti, il nostro solito bar, ci fermiamo a fare colazione. Ne approfittiamo per sederci comodi e scambiare qualche chiacchiera, e’ molto tempo che non ci si vede.

Dopo colazione prendiamo direttamente per Livata, oggi nessuna sosta al magazzino. A fondi di Jenne parcheggiamo al solito punto, circa a perpendicolo con Bucio Nero’, rimandata per gelo ma non dimenticata. Iniziamo a cambiarci.

O meglio, Gabriele e io ci cambiamo alle macchine, Valentina e Claudio preferiscono portarsi tutto dietro e farlo nei pressi della grotta. Mi fermo un attimo a Bucio Nero’, ho portato degli incensi per una prova. L’imbocco della grotta e’ parzialmente coperto dalla neve, non ho voglia di cavarla via quindi mi avvicino meglio che posso e accendo un paio di stecchi di incenso lasciandoli appoggiati alla griglia metallica. Riprendo il cammino nella direzione in cui presumo ci sia la grotta ma non ricordo assolutamente dove sia. Ne approfitto per rivedere tutte le altre doline. Per fortuna Gabriele c’e’ stato da non molto e ricorda bene dove sia. Arriviamo al bordo della piana ed infine, eccola.

Mentre Valentina e Claudio si cambiano mi faccio prendere dalla curiosita’ di vedere la grotta. Rubo di mano la corda a Gabriele e vado a sistemarla. Scendo la prima parte della dolina dove la pendenza e’ meno forte, non c’e’ neve in quel punto e in compenso ci sono delle rocce affioranti dove magari posso fissare la corda. Ho poca fortuna con la prima roccia. E’ completamente distaccata dal resto e devo farla cadere prima che decida di farlo in autonomia mentre ci siamo sotto noi. Una volta eliminato il pericolo incombente (l’ho “incombuto” come diceva sempre mia zia per prenderci in giro), trovo un’altra roccia dove mettere la corda e mi calo. Entro in uno sgrottamento in fondo alla dolina, mi giro a guardare da dove sono venuto e urlo ai miei amici che se vogliono possono scendere.

Aspetto un poco che vengano pero’ non li sento arrivare. A stare fermi si sente freddo, quasi quasi…Prendo i ferri e vado a vedere se posso iniziare a fare qualcosa in zona scavi. Quando i miei amici finalmente arrivano ho riempito di terra e sassi i 2 secchi che avevo a disposizione. Chiedo loro di svuotarli e poi di costruire un muretto di sassi che funga di contenimento per la terra che toglieremo. Mi guardano storto ma acconsentono.

La zona scavi e’ ostruita da un masso enorme, proviamo a spostarlo in 2 ma non accenna nemmeno. La decisione e’ unanime, e’ il momento dei punciotti! Dedichiamo un minuto ad ammirare il trapano nuovo. Ci litighiamo appena appena per trovare il modo per bloccare la punta sul mandrino e poi prepariamo i protagonisti, i punciotti. La prima serie di fori la faccio io, sistemiamo i punciotti ed iniziamo a martellare, un poco Claudio, un poco io. Non ci vuole poi molto per sentire il delizioso scricchiolio della roccia che si frattura. Alla fine, proprio perche’ questa cosa ci piace un sacco dividiamo il pietrone in 6 parti con un totale di 5 tagli e 18 buchi da 14mm. I punciotti hanno fatto un figurone, ma anche il trapano si e’ comportato molto bene.

Dopo aver eliminato l’ospite indesiderato lo scavo prosegue alacremente. Si sentono delle voci da fuori. Chi sara’? Gabriele esce a controllare. Sono Martina e Giuseppe, sono di passaggio per andare a pranzo nei dintorni e sono passati a salutare. Sono impegnato con lo scavo e capisco nulla. Penso che stiamo per scendere, quindi non mi preoccupo di uscire a salutarli.

Pausa di consultazione.

Sapete come vanno queste cose, spostiamo terra e sassi nemmeno fossimo talpe. Quando oramai siamo quasi tutti stanchi entra in azione Valentina. Si e’ risparmiata finora per dare il suo apporto decisivo in fine giornata. Mi affianco a lei e troviamo il modo di scavare insieme nello spazio limitato che abbiamo ricavato. Valentina pulisce una zona che rivela una bella spaccatura, stretta ma interessante. La roccia e’ compatta, si, ma si intravedono fratture che la rendono adatta al demolitore. E noi abbiamo giusto un demolitore nuovo nuovo che e’ ansioso di rendersi utile. Cambiamo la batteria e iniziamo a operare. Dopo qualche minuto Claudio si stufa di stare fermo e mi ruba il demolitore. Riesce a fare un buon lavoro, si intravede una piccola prosecuzione nella frattura. A tratti i miei amici affermano di sentire aria. Oggi per l’aria non e’ una buona giornata, la temperatura fuori e’ di circa 9°, la circolazione d’aria nelle grotte di queste parti e’ praticamente in stallo. Alla fine anche Valentina si cimenta col demolitore. Fanno subito amicizia! Continua a lavorare senza interruzioni. Claudio e Gabriele e’ parecchio che sono fermi, accusano freddo. Alla chetichella prendono la via per l’esterno dove la temperatura e’ piu’ confortevole. Io rimango a fare da spalla a Valentina, insieme commentiamo su quali siano i punti migliori da attaccare col demolitore. Quando anche la seconda batteria si esaurisce lo prendiamo come un segnale. E’ ora di andare via. Ora che l’interesse per lo scavo va scemando mi accorgo di avere i piedi completamente ghiacciati. Quando mi alzo in piedi faccio fatica e tenermi in equilibrio, devo fare piu’ attenzione. Valentina inizia a salire mentre cerco di recuperare una parvenza di sensibilita’ ai piedi. Qualche passo incerto su e giu’ per lo sgrottamento e va gia’ meglio. Seguo Valentina. Mi fermo un attimo per togliere la corda e poi proseguiamo tutti assieme. Fa ancora una temperatura piacevole ma il sole e’ quasi all’orizzonte e quando calera’ la temperatura diventera’ piu’ rigida in pochi minuti. Meglio sbrigarsi. Faccio solo una rapidissima deviazione a Bucio Nero’ per vedere cosa ne sia stato degli stecchi di incenso. Sono ancora la’, probabilmente si sono spenti subito, e’ troppo freddo per loro. Dovremo trovare altro.

Ci cambiamo senza fretta, quando siamo pronti inizia a fare scuro…e freddo. Dobbiamo passare al magazzino a prendere un paio di cose e a posarne altre. Prima di salire ognuno nella macchina di competenza ci accordiamo per fermarci a Livata per prendere qualcosa di caldo e salutarci.

A Livata c’e’ il pienone. Non ci si puo’ proprio fermare. Cambio repentino di piano. Andiamo assieme al magazzino poi andremo a un bar a Subiaco. Cosi’ facciamo. Una energica pulita alle mani infangate e un cappuccino caldo sono proprio quel che mi ci voleva. Dopo la consumazione vorremmo andare ma Gabriele riceve una telefonata. Occupiamo ancora qualche minuto per aspettare Martina e Giuseppe. Sono ancora da queste parti. Bene, cosi’ potro’ rimediare al mancato saluto precedente.

Li aspettiamo fuori dal bar, quando arrivano iniziamo a sentire freddo un’altra volta. Valentina e Claudio fanno un saluto veloce e partono. Gabriele e io restiamo ancora qualche minuto a fare chiacchiera. Erano quasi 2 anni, mi pare, che non vedevo Martina.

Quando loro decidono infine di andare al bar, prendiamo commiato. Un saluto distante come si usa ai tempi del covid e via. Il ritorno lo passiamo a parlare della giornata e dei prossimi impegni. Il viaggio passa presto. Alla prossima.

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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