Ricognizione a Fondi di Jenne – 02/01/2022

Prima uscita dell’anno con Gabriele, io e Luna.

Siamo all’anno nuovo, quale migliore occasione per andare a cercare nuove grotte?!? La mattina Gabriele viene a prendere me e Luna a casa. L’attesa sembra lunga perche’ Luna, da quando ha capito che oggi verra’ anche lei, ha iniziato a guaire di gioia e a girarmi intorno festosa.

In verita’ il tempo non sembra essere dalla nostra, pero’ sono sinceramente stufo che il meteo decida delle mie giornate. Faccia il tempo che vuole, noi andremo.

Ci fermiamo da “Cicchetti” per la colazione e per aspettare Elisa, che e’ in forte ritardo. Dopo una congrua attesa chiamo Elisa. Lei e i suoi sono in viaggio ma ancora lontani. Ci diamo un altro appuntamento al bar di Livata e andiamo a prendere la solita, lunga, strada che ci portera’ a destinazione. Ad inizio salita siamo nel grigio e fa pure freddo, siamo a circa 1°.

Salendo…sorpresa! Il cielo e’ sereno sopra di noi, sotto di noi un mare bianco di nubi. Anche la temperatura e’ incredibile, 16°. Sara’ cosi’ tutto il giorno, la foto del mare di nubi l’ho presa la sera.

Arrivati a Livata ci fermiamo al piazzale del bar ad aspettare i nostri amici. Abbiamo un appuntamento anche con Claudio e Valentina, sono di passaggio per andare a Fiuggi e hanno scelto di allungare la strada per un saluto dell’anno nuovo.

Arrivano, ci scambiamo un saluto nocche contro nocche, il triste palliativo che ha sostituito un affettuoso abbraccio in questi mesi difficili. Stiamo la a goderci il sole e a chiacchierare per circa mezz’ora. Telefono ad Elisa. E’ ancora in viaggio, il navigatore le indica che manca un’ora a Livata. A questo punto non sa neppure se saliranno. Spero non desistano. Sono le 11, le do un ulteriore appuntamento a Fondi di Jenne. Anche Claudio e Valentina passeranno per Fondi di Jenne, ci avviamo assieme.

Parcheggiamo al solito posto, in corrispondenza di Bucio Nero’. Scendiamo e, mentre Luna inizia a correre per il prato pazza di gioia, accompagniamo i nostri amici alla grotta per presentargliela.

Dopo le doverose presentazioni e un rapido racconto del lavoro fatto finora riprendiamo le chiacchiere. Come sempre il tema principale sono le grotte e aneddoti collegati ad esse. Mi ricordo che ora abbiamo almeno un abbozzo del rilievo della grotta. Prendo il cellulare, apro Topodroid e lo mostro loro. Orientandoci col rilievo cerchiamo di capire la direzione della grotta. Il calcolo dello sviluppo in pianta mi lascia un poco di delusione addosso. E’ vero che abbiamo “combattuto” centimetro su centimetro, pero’ siamo a soli 14 metri dall’ingresso. Presa la direzione conto coi passi i 14 metri, poi mi giro a destra perche’ Angelica ha detto di aver visto la prosecuzione in quella direzione.

Davanti a me vedo la serie di doline che costellano la piana dei Fondi di Jenne. In fondo, nella direzione dove guardo, il bordo della piana si solleva e si vedono “strisce di roccia” parallele che sembrano allineate alla direzione che ho preso. Le faccio notare ai miei amici e ne discutiamo. Mi faccio convinto che le strisce sono strati e che la grotta prosegue in accordo con loro. Un eventuale ingresso alto e’ da cercare in quella direzione.

Tra una chiacchiera, il sole che ci riscalda, il piacere della buona compagnia, l’elaborazione di fantasiose teorie circa Bucio Nero’, ci accorgiamo di aver fatto le 12.30. I nostri amici devono proprio andare. Ci salutiamo con l’espansivita’ minimale concessaci nell’era Covid e torniamo insieme alle macchine.

Noi ci cambiamo per la ricognizione e loro partono alla volta di Fiuggi. Mentalmente lancio un saluto ad Elisa, per stavolta non e’ andata come pensavamo.

Appena pronti andiamo alla ricerca dell’ingresso alto di Bucio Nero’. Strada facendo rivediamo con occhio nuovo le numerose doline che sono nella direzione che abbiamo individuato. Nerone le conosce bene, dobbiamo farci raccontare da lui la loro storia e avere il suo parere su quali andare a disturbare per una visita piu’ approfondita.

Arriviamo alle “strisce di roccia”, inizia la salita. A sinistra delle strisce c’e’ una stretta lingua di bosco. Gabriele sale al bordo sinistro del boschetto, io su quello destro…Luna, felice come una pasqua, fa la spola tra noi 2. Arrivo sulla cresta della montagna che circonda la piana, sono pochi metri di dislivello, pero’ e’ quello che abbiamo. Giro a sinistra per ritrovarmi con Gabriele poi lo convinco a continuare a nella direzione che abbiamo scelto per la prosecuzione di Bucio Nero’. Torniamo dove ero prima e prendiamo la discesa mantenendo la direzione scelta. Ci separiamo per cercare su un’area piu’ vasta. Ci sono molti piccoli piani dove probabilmente in passato venivano fatte carbonaie o cataste di legna. Da lontano sembrano depressioni che fanno pensare a possibili buchi ma sono solo una delusione. All’ennesimo punto del genere mi avvicino disilluso e invece…c’e’ un buco. Non e’ granche’, pero’ finora e’ il meglio che abbiamo trovato. Mi armo di bastone e lo uso per sondare eventuali vuoti dentro al buco. Trovo nulla di emozionante. Gabriele e’ accorso al mio richiamo ma il suo entusiasmo si spegne vedendo il misero buco che ho trovato.

Prendo il punto GPS, decido di scattare una foto e finalmente mi accorgo di aver lasciato il cellulare in macchina. Facciamo per andare, intanto parliamo dell’eventuale ingresso alto di Bucio Nero’ e dell’aria che dovrebbe avere. Ma Gabriele ha con se l’anemometro! Torniamo indietro speranzosi per provarlo. Nulla da fare niente aria dal bucaccio.

Riprendiamo il cammino ma per oggi abbandoniamo la ricerca per Bucio Nero’. Gabriele vuole ricercare una grotta che e’ sul sentiero Stellante-Fondi e, se ben ricordo, ne prende il nome. Non abbiamo il punto e questo e’ un problema. Per fortuna il cellulare di Gabriele prende ovunque, anche in grotta, si posiziona piu’ in alto possibile e riesce a recuperare il punto da internet, dove lo aveva salvato. Per sicurezza lo salvo anche sul GPS. Ora abbiamo una meta. Riprendiamo il cammino. Luna continua a sfrecciare contenta avanti e indietro. Il sentiero e’ largo e comodamente lastricato di sassi. Probabilmente nel passato era una via di comunicazione di una certa importanza. Sento rumore alle nostre spalle, un gruppo di ragazzi con 2 robusti cani al guinzaglio arrivano sul sentiero a passo molto spedito. Per sicurezza rimetto il guinzaglio a Luna, i 2 cagnoni sembrano battaglieri. Ci passano accanto e in pochi minuti scompaiono in direzione di Stellante. Luna puo’ riprendere con le sue corse spensierate.

Tra una deviazione e l’altra per controllare possibili buchi il GPS ci dice che siamo nei pressi della grotta che cerchiamo. Iniziamo a scendere sul lato destro del sentiero per arrivarci. Gabriele e’ addirittura riuscito a scaricare il rilievo fatto al momento della esplorazione dai soci SZS del tempo.

Cerchiamo sempre separati di una ventina di metri. Ad un certo punto il GPS mi dice, con tutta l’allegria di un GPS, che sono giunto a destinazione. Mi giro intorno smarrito ma trovo nulla. Non c’e’ la minima traccia di una grotta nei dintorni del punto. In fondo alla valle si vede che l’area e’ stata sottoposta a lavori di disboscamento in tempi relativamente recenti. Ci sono degli alberi crollati, magari l’ingresso della grotta e’ sotto il tronco di uno di essi. Per quasi un’ora giriamo alla ricerca della grotta. Nulla di fatto. Luna si ferma a guardare incuriosita il nostro girovagare apparentemente casuale poi riprende a fare la spola tra me e Gabriele. Un nuovo tipo di gioco sembra pensare.

Dopo tanta fatica e alcuna soddisfazione decidiamo di lasciar perdere e riprendiamo il sentiero per Stellante (che poi non so che localita’ sia!).

Cammin facendo incontriamo finalmente qualche scampolo di neve a ricordarci che non e’ primavera. Si vede la strada asfaltata. Capisco finalmente dove siamo. Sulla strada per Campo dell’Osso c’e’ un curvone in piano, quasi un tornante. Nella piega della curva c’e’ la dolina che incuriosiva Giuseppe ogni volta che passavamo in macchina. E’ abbastanza grande e in tempi relativamente recenti si e’ anche sfondata. Il solito Nerone l’ha scesa ma pare sia pericolosa per i possibili crolli della volta. Rimetto il guinzaglio a Luna. Gabriele e io andiamo a guardare la dolina da vicino ma la neve intorno e’ tutta una lastra di ghiaccio, facciamo fatica ad avvicinarci al recinto che la borda. Guadagnato il recinto vediamo nulla, magari si tornera’ con la buona stagione.

Inizia a rinfrescare, decidiamo di prendere la via del ritorno. Per il primo tratto tagliamo dritto per dritto nei boschi poi incrociamo un sentiero in discesa che e’ segnato e sembra andare nella giusta direzione. Lo seguiamo. In breve arriviamo di nuovo alla piana di Fondi di Jenne. Di fronte a noi quasi allineate ci sono Bucio Nero’ e la macchina di Gabriele. Senza ulteriori indugi ci dirigiamo alla macchina dove ci cambiamo con abiti asciutti e caldi.

La strada che torna a Livata e’ costellata di auto ferme, si stanno tutti godendo un panorama e un tramonto fantastici con un mare di nuvole a coronare la montagna dove siamo. Ad una curva ci fermiamo anche noi. Ho recuperato il cellulare quindi mi concedo una foto.

Stavolta Gabriele ha le coordinate della “famosa” grotta che mi ha indicato ogni volta che siamo transitati da qua. Andiamo a cercarla. Per fortuna e’ una ricerca semplice, a pochi metri dalla strada si apre un buco in terra chiuso con dei rami e parzialmente nascosto dalle foglie.

Lo ammiriamo qualche secondo, gli promettiamo una nuova visita e torniamo alla macchina. Sono le 17.30, e’ presto per la cena. Decidiamo intanto di scendere a Subiaco e fare un salto da Nerone, poi vedremo. E’ un’ottima scelta, Nerone ci accoglie e ci offre ospitalita’ per qualche chiacchiera, sempre su temi speleologici, sul gruppo, programmi, materiali e altre amenita’. Ne usciamo in tempo in tempo per la cena. Una telefonata ad Antonia, a Marano risolve questo punto.

Alle 21 siamo ben satolli e di nuovo in macchina in direzione di Roma. Passiamo parte del tragitto a parlare al telefono con i nostri amici per aggiornarli sull’esito della ricognizione. Una splendida giornata, ne conviene anche Luna che dormicchia beata sui sedili di dietro. Alla prossima.

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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