Prima uscita in grotta per i nostri corsisti con Stefano, Stefano ed io.
La mattina prendo presto la metro e vado a Garbatella dove Stefano mi preleva. Ci si vede con tutto il gruppo al solito bar “fico” ad Anagnina, vicino l’Ikea. Visto che siamo tanti, faremo 2 gruppi, Gaia, Max e Fabio al Pisciarello, Stefano, Stefano ed io all’Arcaro. Come dice la foto, una squadra vincente! I nostri corsari per oggi saranno: Claudia, Elena, Samira, Andrew, Francesco e Massimiliano.

Dopo la colazione un poco di attesa non manca mai. Passiamo il tempo chiacchierando di cose speleo.

Tra un saluto e l’altro mi aggiro furtivo a rubare foto dei nostri allievi.

C’e’ chi si copre per non farsi riprendere…

…e chi si mette in posa regalandomi un sorriso. Le mie preferenze vanno sicuramente a questi ultimi.

Arrivano anche amici di altri gruppi. Ecco Luisa e Marco, che saluto con piacere, anche loro sono qua per il corso, ma quello del loro gruppo, il GSCAIRoma. Anche loro si prestano volentieri per una foto.

Ancora altri amici, Erika e Piero, rubo una foto anche a loro prima di saluti ed abbracci.

Finalmente si parte, mi installo nella macchina di Stefano ed andiamo. In un’ora e un quarto circa siamo arrivati alla Fontana del gatto (mi pare), appena fuori Ceccano.

Stefano e’ pronto da un poco e scalpita per fare qualcosa. Gli affidiamo tutti gli zaini del materiale e lui si avvia verso la grotta. Iniziera’ ad armare. Finisco di prepararmi, lascio a Stefano, l’altro, il compito di governare i nostri corsari e seguo Stefano, quello coi zaini, verso la grotta. Strada facendo qualche fungo mi costringe ad una sosta.

Tanto per distinguere uno Stefano dall’altro, oggi saranno Stefano alto, che e’ rimasto alle macchine e Stefano armante, visto che si occupera’ dell’armo della grotta. Riprendo Stefano armante ad un centinaio di metri dall’ingresso. Mi guardo bene dal liberarlo degli zaini, ma in compenso lo allieto con il racconto dei miei molti acciacchi.

Siamo all’ingresso. Stefano armante inizia a pensare all’armo del primo saltino mentre io termino la vestizione indossando l’imbrago e la attrezzatura.

Stefano armante ha da poco terminato quando Stefano alto arriva con i nostri allievi.

Mentre con Stefano alto facciamo un ultimo controllo alle attrezzature dei nostri pargoli, chiedo allo Stefano armante di spostarsi al pozzo successivo. Lo sento mormorare un: “e che devo fa’ tutto io?!?”, ma poi parte a fare quel che serve. Tutti pronti, affrontiamo il primo pozzetto.

Scendo per primo e mi fermo alla base del pozzo a fare sicura. Scende Claudia, le presto la fotocamera per fare delle foto a delle escrescenze dorate che vede sulle pareti e la incuriosiscono.

Ne scatta circa un centinaio, ma penso di risparmiarvele.

Da parte mia, quando riesco a riprendere possesso della fotocamera, cerco di riprendere uno scorpione che sembra molto interessato alla dolicopode che zampetta nei pressi.

Ecco i maschietti del gruppo allievi, Francesco, Andrew e Massimiliano.

Man mano che gli allievi arrivano, li mando avanti al pozzo successivo, assicurandomi che si allongino alla corda prima di avvicinarsi al pozzo stesso.

Anche Stefano alto arriva e va avanti, io rimango indietro.

Improvvisamente vengo richiamato a gran voce da tutti gli allievi in fila. Stefano armante e’ andato ancora avanti per il pozzo successivo. Stefano alto e’ prossimo a scendere il pozzo e quindi serve qualcuno alla partenza. L’accesso al pozzo e’ un poco stretto ma in qualche maniera arrivo dove devo. Su suggerimento di Stefano alto, prima di dare inizio alle operazioni sistemo un deviatore per non far toccare la corda. C’e’ un armo naturale che sembra fatto apposta per il mio anello di cordino in kevlar. Tutto a posto, si parte. La prima che si offre “spintaneamente” e’ Claudia.

Per i nostri corsari e’ un gioco da ragazzi, procedono veloci..

La foto non era dedicata a lui, ma ecco un primo piano del mitico deviatore.

Nell’attesa ci si riposa, questi ragazzi gia’ conoscono tutti i trucchi del mestiere.

Dopo il pozzo stretto c’e’ il meandro ardimentoso e quindi il pozzo successivo.

Quando siamo fermi al pozzo, Stefano alto mi ricorda che avevo preso l’impegno di armare il pozzo in risalita. In effetti mi ero espresso in tal senso ed ora devo andare. Ancora una volta scavalco la fila, prendo lo zaino con il materiale necessario e me ne vado avanti solo soletto. Sento rumoreggiare sotto di me quando ho da poco terminato di sistemare la corda. Scendo a fare gli onori di casa. In breve ci organizziamo. Stefano alto sale su ad accogliere chi arriva e noi rimaniamo giu’ a regolare le partenze.

Stefano armante osserva la frattura in cerca di cose nuove.

I ragazzi salgono.

E noi li controlliamo.

Massimiliano sorride in attesa del suo turno.

Parte Samira, salgo assieme a lei sfruttando la corda fissa.

Arrivati al terrazzamento di “fine” pozzo (sarebbe l’inizio, ma trattandosi di una risalita, si rivolta tutto), mi metto comodo per dare assistenza ai prossimi salenti.

Lascio Samira alle cure di Stefano alto.

Massimiliano sale, lentamente ma inesorabilmente sale, anche il passaggio successivo per uscire dal pozzo lo passa senza problemi.

Sale anche Stefano armante e ci spostiamo tutti alla breve risalita successiva che ci porta alla “sala da pranzo”.

Stefano alto ha gia’ provveduto a sistemare la corda e qualche allievo e’ gia’ su. Salgo anche io e mi rilasso un attimo facendo qualche foto.

Posso riposarmi poco, un paio dei nostri corsari sono iperattivi e dopo aver chiesto, partono all’esplorazione del meandro che sale dalla “sala da pranzo”. Con un sospiro mi tiro su dal mio sedile improvvisato e li seguo.

Ci intrufoliamo tra enormi massi di crollo, salendo alcuni metri. Sopra c’e’ fango a volonta’ e qualche cacchetta muffosa. Nemmeno provo ad indovinare che animale possa essere e come sia potuto arrivare sin la’. Per andare oltre c’e’ da salire su una corda, meglio tornare indietro.

Fatto un frugale pasto in “sala da pranzo”, iniziamo a scendere. Stefano alto scende giu’ ed io mi metto alla partenza del pozzo.

Paziente attesa…con lo sguardo Samira sembra dire: “ma la finiamo con queste foto?”

Per fortuna dopo sorride anche.

Ordinatamente si scende.

Vi lascio con questa sequenza fino a fine allievi.



Quando la situazione di sotto si fa affollata, scaliamo di un posto, Stefano alto va avanti, io scendo alla base del pozzo e Stefano armante passa a sorvegliare la partenza.

Il pozzo in risalita, che ora scendiamo, mi ruba l’attenzione e non faccio foto. Rimango indietro per disarmare il pozzo e raggiungo di nuovo il gruppo solo al pozzo successivo. Una buona meta’ dei nostri corsari sono gia’ saliti.

Passo avanti e salgo su mentre Stefano alto va avanti con chi e’ gia’ salito.

Buon ultimo sale Massimiliano. Sbuffa quasi come me, ma se la cava non malaccio.

Anche questa volta rimango indietro a disarmare e riporre la corda nello zaino mentre Stefano armante accompagna i restanti allievi al pozzo successivo, quello stretto. Sono sveltissimi…oppure io sono molto lento…quando arrivo sono saliti quasi tutti.

Stefano alto ha portato avanti tutti gli allievi saliti, Stefano armante sale a sorvegliare l’arrivo del pozzo. Massimiliano e’ ancora una volta l’ultimo a salire e si produce in una sinfonia di sbuffi quasi da professionista. Alla fine, affaticato ma soddisfatto, arriva anche lui. Lo seguo.

Quando arrivo al pozzetto d’ingresso trovo…proprio nessuno, sono gia’ tutti fuori. Dopo essere tornati alle macchine e cambiati, organizziamo la cena con i ragazzi del Pisciarello. La cosa si rivela piu’ complessa del previsto ma alla fine il ricongiungimento e’ fatto.

Enrico, sembra stanco ma contento.

Un selfie con Elisabetta lo devo proprio fare.

Ecco la nostra bella tavolata. Siamo tutti affamati ed allegri.

Dai che si mangia!

La sera si chiude col ritorno a casa. Ringrazio sinceramente Enrico che si sacrifica per riportarmi a casa. Alla prossima.