59° corso SCR – Catillo -14/10/2018

E’ iniziato! Siamo alla prima uscita del corso numero 59 dello SCR. Come da prassi, andiamo a fare palestra al Catillo, sopra Tivoli.

La mattina ci si vede in parecchi al solito parcheggio per andare al Catillo. Rosa e Stefano sono ancora sotto, dove c’e’ l’arco, ad attendere un paio di allievi in ritardo. Altri, come Giancarlo, il cambusiere della giornata, arriveranno piu’ tardi. Maurizio, il sommo direttore del corso, e’ assente giustificato per malanni vari. Durante la salita mi chiedo come mai questa diventi piu’ lunga ogni anno che passa…per fortuna non sono il solo a chiederselo. Andiamo a fare campo allo spiazzo dopo le pareti, oramai e’ il “nostro” posto. Incoraggiati da un bel sole iniziamo i preparativi.Oggi c’e’ anche Betta, nella fretta di arrivare e cambiarmi prima di “sudare” tutti i vestiti buoni, quasi me ne scordo. Fatto l’indispensabile cambio di maglietta, torno indietro con Luna che mi sfreccia tra le gambe a tutta velocita’.Eccola che arriva…e non e’ nemmeno arrabbiata per l’abbandono, bene!Dopo aver accompagnato Betta, riprendo i preparativi. Senza fretta ci cambiamo, i due allievi presenti ci guardano incuriositi. Tanto per non farli stare con le mani in mano dico loro di tirare fuori le attrezzature e provare ad indossarle da soli, poi correggeremo gli errori. Loro, da bravi corsari iniziano a cimentarsi. Mentre termino la mia di vestizione le cose iniziano a prendere il loro verso. Claudio e’ pronto, si impossessa di uno zaino materiale e si avvia per andare ad armare le vie piu’ vicine, quelle che si vedono dal nostro campo. Fabio vede da lontano i maldestri tentativi dei nostri discepoli, prende in mano la situazione iniziando a dare loro qualche nozione sulle corrette tecniche di vestizione. Gaia prende l’altro sacco materiale e si avvia verso le pareti piu’ lontane. Prima di andare mi chiede quale sia la strada per arrivare sopra le pareti perche’ non ricorda bene. Le spiego approssimativamente che finite le pareti parte un sentiero in salita ed e’ quello che deve prendere. Convinta dalle mie indicazioni, parte e scompare all’orizzonte.

Sono pronto, decido di voler aiutare Claudio ad armare le vie con vista sul campo. Saluto Betta e mi avvio con Luna al seguito.
Quando arrivo alla partenza  delle vie, trovo Claudio ancora in fase di preparativi. Ha appena terminato la cernita del materiale a disposizione e si appresta ad armare la prima via. Non e’ proprio contento quando manifesto la mia volonta’ di aiutarlo ed inizio ad appropriarmi di parte del materiale. Ho gia’ in mano la corda e mi sto scherzosamente contendendo gli attacchi con Claudio quando arriva Stefano, e’ preoccupato perche’ doveva andare ad aiutare Gaia ma non la trova. L’ha chiamata piu’ volte senza risposta. Claudio ed io gli diciamo di riprovare con piu’ energia e continuiamo a litigarci il materiale d’armo. Stefano torna scornato e preoccupato, abbiamo sentito anche noi i suoi ululati di richiamo per Gaia, ma di lei nessuna traccia. La sua misteriosa scomparsa mi fa ripensare alle indicazioni che le ho dato…magari sono state quelle a farla disperdere? Mi sento responsabile, quindi cedo a Stefano il materiale rubato a Claudio fino a quel momento e gli lascio il mio posto. Fatto il passaggio di consegne mi dirigo per l’erta alla ricerca di Gaia. Imbocco il sentiero che le avevo indicato chiamandola a gran voce. Salgo fino alla croce, in tanti anni che frequento il Catillo e’ la prima volta che arrivo fin quassu’.Dopo aver salutato la croce e dato ancora un paio di urla, inizio la discesa puntando alle pareti che ora si trovano proprio sotto di me.Lancio ancora un paio di urla ma senza troppa convinzione. All’ultimo urlo sento una vocina sotto di me…e’ quella di Gaia! L’ho trovata. Lei, ignara delle nostre ricerche e sorda ai richiami, ha iniziato ad armare la via ed ora e’ pronta a scendere. Oramai sono qua, tanto vale che le dia una mano. Armero’ la via parallela alla sua, quella su cui saliranno gli istruttori, ovvero i maestri.Impiego qualche minuto alla partenza per domare il foro di uno spit che si e’ intasato di terra. Subito dopo scendo a seguire Gaia. Nel primo tratto non trovo fix, quindi arrangio un farfalla lungo lungo sull’attacco gia’ utilizzato da Gaia. Subito dopo scendo alla mia destra fino a trovare la catena, una di quelle utilizzate per le vie di arrampicata. Ora ho una buona partenza, pero’ sono lontano dall’altra corda. Cerco un modo per riavvicinarmi ma gli attacchi che trovo cercano di portarmi altrove. Alla fine scendo dove dicono loro poi li “frego” con un bel deviatore che mi riporta alla giusta distanza. Al cambio di pendenza armo il tratto finale in libera. Controllo se la corda arriva…ci siamo pelo pelo, un nodo in piu’ e avrei dovuto cercare altre soluzioni. Con Gaia ci ritroviamo alla base delle vie appena armate assieme. Ora le nostre strade si separano, lei si reca alle vie piu’ vicine per iniziare a seguire gli allievi. Io passo prima a salutare Betta poi andro’ anche io a curiosare nelle fatiche degli allievi. Incontro Stefano e mi aggiorna, ora siamo a pieno regime, gli allievi presenti sono diventati 4. La quinta corsara e’ assente giustificata.Tra le fresche fratte trovo anche l’altro Stefano, arrivati gli allievi che attendeva, e’ salito con loro.Arrivo al campo, passo a salutare Betta e la trovo alle prese con un bel cagnone. E’ Andrea il cane di Sabrina, una dei nostri corsisti…tra l’altro l’unica di cui ricordo il nome. Dopo i saluti ed una salutare bevuta d’acqua, salgo alla partenza delle vie “vicine” per curiosare ed impossessarmi di trapano e sacca d’armo che al momento non sono utilizzate. Mi fermo a salutare Fabio, impegnato proprio con Sabrina, poi quatto quatto mi allontano col maltolto.Un ultimo sguardo al resto dei corsari, impegnatissimi col circuito di discesa, traverso e salita che e’ stato approntato per loro.Quando torno alle vie “lontane”, le trovo occupate da Stefano ed un corsaro. Avviso Stefano che la via che impegna lui e’ armata in maniera fantasiosa e gli spiego la mia intenzione di seguirlo per fare delle modifiche. In compagnia di Luna attendo pazientemente che arrivino oltre il primo frazionamento per poi salire a mia volta e fare gli aggiustamenti necessari.Stefano passa il frazionamento senza problemi. Per il nostro avventuroso corsaro non e’ cosi’ semplice ma se la cava egregiamente nonostante io salga ad importunare tutti e due con le mie chiacchiere.Alla fine pur di placarmi, si girano ed accettano di farsi scattare una foto. Mi rimetto ad aspettare il mio turno senza fiatare.Per passare il tempo faccio foto in giro. Dalle parti delle via “vicine” c’e’ movimento ma non capisco dovuto a cosa. Sembra pero’ tutto a posto, non c’e’ agitazione.Claudio si e’ liberato dai suoi impegni da maestro e viene a fare qualche foto dalle nostre parti. Ricambio il favore con molto piacere.Dopo la pausa per lo scambio di foto, ritorno ai miei doveri mentre Stefano riprende la salita. Col martello preparo il posto per la placchetta, poi aziono il trapano. Pesco poi un fix dalla sacca d’armo, lo corredo della placchetta e lo martello dentro al foro appena fatto. Cambio poi il nodo alla corda e termino il lavoro.Intanto i miei amici del piano di sopra sono andati avanti e sono alle catene.Appena posso, passo il frazionamento appena cambiato e salgo al successivo. Strada facendo cambio il cordino del deviatore mettendone uno piu’ lungo. Mentre sono intento a valutare l’opportunita’ di piantare un’altro fix, arrivano sotto Fabio e Sabrina chiedendomi se possono impegnare le vie. Prima di rispondere guardo verso l’alto. Stefano ed il suo corsaro hanno terminato la salita e sono fuori vista, magari sono gia’ scesi a piedi. Ci sono io in mezzo ma valuto che mentre loro salgono io posso fare in tempo a piantare il fix e togliermi dai piedi. Dico loro che possono salire.Sotto di noi ogni tanto si affaccia qualcuno, ma sembra sempre tutto nella norma. Il sole si fa sentire, la sete anche.Mentre pianto il fix e sposto l’armo, Fabio e Sabrina salgono sulla corda. Sono quasi al primo frazionamento quando sento Stefano che mi chiama da sopra. Oibo’! Ma allora non sono scesi.Stefano ed il suo discepolo sono rimasti sopra in attesa di poter scendere. C’e’ traffico su queste vie. Decidiamo che useremo le vie in contemporanea facendo lo scambio alle catene dove c’e’ un comodo terrazzino. Stefano inizia a preparare il suo corsaro per la discesa facendogli uno spiegone su discensore e tutto quanto necessario.Io intanto salgo e mi fermo alla catena sulla via degli allievi. Pero’ non sono ancora contento, per finire mancherebbe un attacco appena sopra a dove sono, tanto per eliminare il farfalla.Stefano e’ impegnato ad istruire il suo allievo, sotto Fabio e’ ancora al primo frazionamento…Ma si, mettiamo anche questo fix! Fatto increscioso ed inusitato, mi cade la chiave di sotto! Per fortuna cade scivolando sul piano inclinato sotto di me ed ha almeno la buona creanza di cadere lontano dal buon Fabio.Metto sveltissimo il fix. Mi rimane solo da stringere il dado per serrare la placchetta, utilizzo la chiave sul martello. Quando mi appoggio con la mano ad una vicina pianta per mettermi comodo a fare questa ultima operazione, sento un rilievo puntuto contro il palmo della mano. Sollevo le fronde, ed eccolo li’, il fix che mancava all’appello. Un poco arrugginito ma ancora utilizzabile. Ora pero’ cambia tutto, ho 2 fix, posso far partire da qua la via, non ho piu’ bisogno di deviare verso l’altra catena. Con l’aiuto di Stefano, che scioglie il “farfallone”, sistemo l’armo doppio. Ora manca solo di sganciare la corda dalla catena e siamo a posto. Per questo ultimo passo devo rassegnarmi ad attendere. Mi fermo alla catena. Stefano col suo corsaro mi raggiungono in pochi minuti. Fabio e Sabrina ci mettono poco di piu’ a causa di un diverbio tra Sabrina ed il proprio croll. Quando arrivano pero’ sembra abbiano fatto pace. Appena siamo tutti alla catena, mi riapproprio della corda per scendere mentre Stefano e Fabio gestiscono lo scambio degli allievi. Finisco di cambiare l’armo recuperando la corda e scendo finalmente giu’ per la gioia di tutti.  Una volta a terra trovo sia la chiave che la mia amata cagnolina, Luna. E’ rimasta pazientemente ad attendermi per tutto questo tempo. Dopo una giusta dose di carezze per Luna, mi avvio per andare a bere e procurare una bottiglia d’acqua per i miei amici.Torno in pochi minuti con la bottiglia d’acqua promessa. Fabio e’ sul bordo del piano inclinato e riposa in attesa dell’allievo. Mi dice che per ora non ha sete e che non saprebbe come far giungere la bottiglia a Stefano. Visto che non posso far altro, lascio l’acqua in un posto all’ombra e torno al campo.Il campo e’ in fermento. Giancarlo ha fatto egregiamente il suo dovere e la succulenta carne alla brace e’ quasi pronta. Anche noi siamo pronti ed affamati.Iniziamo a mangiare. Rosa mi porge subito un bicchiere di vino ma prima di assaggiarlo mi approprio di una fetta di pane per non bere a stomaco vuoto ed inciuccarmi miseramente. Tempo di finire il pane e mi ritrovo ad assaggiare le costine di maiale. Tra un assaggio e l’altro alcuni volenterosi tornano alle vie “lontane” ad avvisare che il pranzo e’ pronto. Nonostante gli avvisi, di Stefano e Sabrina non si vede traccia. Non ce ne preoccupiamo piu’ di tanto e proseguiamo negli assaggi di carne. Ecco i “Neri per caso” impegnati in un duello all’ultima salsiccia. Giancarlo li sorveglia per fare in maniera che non divorino tutto.Alla fine anche Stefano e Sabrina tornano. Hanno dovuto domare il croll di Sabrina prima di poter lasciare la corda. Per fortuna Rosa ha messo da parte per loro alcune “briciole” di carne.Ecco Sabrina, ora che la doma del croll si e’ compiuta con successo puo’ mangiare col sorriso sulle labbra.Il pranzo volge al termine. Claudio viene incaricato di fare il caffe’ mentre Giancarlo sfodera l’arma segreta, una bottiglia di ottima grappa.Luna e’ offesa perche’ le ho negato di sgranocchiare le ossa delle costine di maiale. Si mette gli occhiali e fa finta di non sentirmi quando la chiamo.Dopo caffe’ e grappa sono decisamente sazio e soddisfatto. Complimenti al cambusiere/fuochista Giancarlo ed a Rosa che lo ha aiutato. Sarebbe ora di ricominciare con le prove su corda, pero’ Betta mi spiega che e’ stanca ed avrebbe piacere di tornare a casa. Visto che oggi gli istruttori sono in numero ampiamente sufficiente, posso accontentarla senza troppi problemi. Avverto e saluto tutti i miei amici a poi prendiamo commiato.Un inizio di corso atipico per me, e’ la prima volta che non seguo i corsisti nelle loro salite e discese su corda. C’e’ sempre una prima volta, come si dice. Va bene anche cosi’, l’importante e’ che il corso prosegua con soddisfazione di tutti, corsisti ed istruttori. Quindi, alla prossima.

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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Una risposta a 59° corso SCR – Catillo -14/10/2018

  1. Pamela Burelli ha detto:

    Mitico Bibbo

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