A visitare una grotta di interesse archeologico con Angelica, Federica, Livia, Valentina, Nerone, Tarcisio, Paolo, Luca, Erminio, Fabrizio Giulio ed io.
Per fortuna nulla di grave, pero’ oggi Gabriele non e’ potuto venire con noi perche’ Giovedi’ scorso e’ stato investito mentre attraversava la strada. Nonostante la sua tempra, non ce l’ha fatta proprio a riprendersi in tempo per la visita alla grotta che aveva da lungo tempo organizzato. Un pensiero per lui e tanti auguri di pronta guarigione.
Iniziamo….La mattina affronto la traversata di Roma in metro fino ad Anagnina. Finalmente ho l’occasione di conoscere il nominatissimo “Bar Tex”, non e’ all’altezza del bar “fico” vicino Ikea, ma e’ sicuramente comodo. Dopo colazione mi assento un attimo per necessita’ e quando torno, trovo Angelica e Giulio che fanno a loro volta colazione. Dopo i saluti, qualche chiacchiera da bar, commentiamo l’assenza di Valentina, rimasta a casa per dolori vari, l’assenza di Gabriele e qualche parola sulla grotta. Finita la colazione andiamo alla macchina di Angelica e partiamo. La strada non e’ breve e dopo qualche vicoletto di campagna mi dichiaro perso. Dai cartelli sembra che siamo nei dintorni di Sonnino e non lontano dalle grotte di Pastena. Al posteggio sulla strada vicino alla grotta, ci fermiamo. Poco prima di noi sono arrivati altri amici, sono Federica e Paolo che rivedo con piacere (veramente con Federica ci si incontra nelle riunioni di FSL, pero’ incontrarsi per andare in grotta e’ molto meglio). Prendo le mie robe e vado insieme a loro verso la grotta. Siamo dentro un terreno. Probabilmente e’ un uliveto ma ora gli alberi sembrano un poco abbandonati. La grotta e’ al limitare della parte in piano del terreno, subito dopo inizia vegetazione fitta e scende dentro un profondo fosso. La grotta a prima vista sembra formata da una grande sala, si entra dal soffitto, crollato chissa’ quando.

Ecco Federica e Paolo che salutano i nostri speleo-archeologi. Angelica qua e’ a casa sua e gia’ scorrazza qua e la’ per la grotta in cerca di pissidi.

Dopo i saluti, mi cambio e poi scendo per quella che penso sia la mia prima visita da speleo (con tuta, casco e licenza di girare) ad una grotta archeologica.

Una foto a Luca, e’ lui al momento a tenere le fila del cantiere archeologico.

Nerone e Tarcisio, oramai sono esperti di scavi e sono gia’ all’opera. Il programma principale di oggi e’ quello di aprire l’ingresso originario della grotta. Parlo del programma speleo, dal lato archeologico, Luca ha invitato degli esperti che devono fare le riprese per ottenere poi il rilievo 3D della grotta. Entreranno in azione nel pomeriggio.

Ci sono anche Livia, Erminio e Fabrizio. A Livia faccio subito una foto insieme a Tarcisio. La fotocamera si emoziona e la foto viene approssimativa, ma basta il pensiero.

Finisco con i saluti poi scendo al livello sottostante per raggiungere Federica e Paolo che, terminata la vestizione, stanno meditando un giro di perlustrazione.

Con la scusa di portare il cavo elettrico dentro la prosecuzione della grotta, ci infiliamo nello stretto passaggio dove la grotta sembra proseguire.

Si vedono molte tracce, qua intorno dovrebbe esserci il punto in cui Angelica ha trovato il celeberrimo poppatoio…o una cosa del genere.

Giriamo strisciando a visitare tutti gli anfratti senza ricavare molta soddisfazione.

Il giro non da’ altri risultati che colmare la nostra curiosita’. Soddisfatti, torniamo alla sala principale.

Mentre eravamo assenti il resto del gruppo ha individuato un anfratto e deciso che e’ quello giusto da scavare. E’ quello l’ingresso originario della grotta. Con questa convinzione hanno preso a scavare. Presto pero’ hanno dovuto rallentare i lavori per una complicazione. I sassi, tolto il primo strato, ora sono sopra la testa di chi lavora. Non e’ igienico farlo, sempre che si desideri vivere ed esplorare ancora a lungo. Quando arriviamo stanno valutando come affrontare la cosa.

Nel frattempo Angelica si muove velocemente per la grotta valutando, studiando, insomma facendo tutte cose archeologiche.

Vado da Livia per avere una sigaretta accesa, con Paolo vogliamo vedere se da qualche parte c’e’ una corrente d’aria ad indicare una prosecuzione.

Nessuna corrente d’aria. Restituisco a Livia la sigaretta. Vado a curiosare in zona scavi. L’unica maniera per far cadere i sassi senza rischiare di uccidersi e’ lavorare da distanza di sicurezza tramite un bastone. Mi cimento per un po’ ma i sassi piu’ grandi sono solidamente incastrati. I nostri esperti, riuniti in consesso, decretano che si deve scavare da fuori. Ci spostiamo tutti all’esterno.

Ecco Livia e Fabrizio che si preparano allo scavo.

Anche io sono pronto a scavare, per non avere impicci, cedo la fotocamera a Livia la quale non perde tempo a ricambiare le foto che le faccio di continuo.

Luca viene a fare la supervisione dello scavo. Ancora c’e’ poco da vedere, pero ‘ ogni tanto troviamo dei coccetti che i nostri esperti decretano essere di epoca medievale.

Ecco anche Erminio, all’inizio siamo lui ed io a scavare.

Il piccone ha il manico che sporge troppo ed e’ difficile da usare nella buca. Tra Federica, Paolo e Fabrizio si ingegnano per tagliare via il pezzo di troppo.

Nel frattempo continuiamo lo scavo litigando con le radici abbarbicate a terra e sassi.

La riparazione del piccone procede spedita.

Ecco Angelica, si prepara per l’esterno.

Sotto e’ rimasto Tarcisio a monitorare la situazione.

Per il momento nulla si muove.

Sono arrivati gli specialisti per il rilievo 3D ed hanno piazzato dei treppiede, tre per la precisione. Servono per prendere il punto GPS e fare poi da riferimento per il rilievo.

Lo scavo continua, ora il piccone e’ funzionale.

Siamo finalmente arrivati a toccare i sassi che fanno da volta all’anfratto. E’ il momento degli specialisti in rimozione sassi, arriva Tarcisio.

Intorno allo scavo si e’ formato il capannello, quello tipico di ogni scavo che si rispetti.

Siamo circondati.

Angelica mostra i cocci che abbiamo trovato finora.

Eccoli in tutto il loro splendore.

Tarcisio si arma di uno scalpello lungo ed inizia a lavorare sui sassi. Qualcosa sembra muoversi. Fabrizio inizia ad innervosirsi per le troppe foto e vorrebbe picconare la fotocamera.

Nonostante le tonnellate di consigli che gli riversiamo addosso, Tarcisio continua a lavorare senza sosta.

Qualche altro colpetto ben assestato…

…ed ecco il buco, abbiamo aperto l’ingresso “antico”.

Livia nel frattempo e’ impegnata nel disperato tentativo di aggiustare la mazzetta. Oggi c’e’ stata la moria delle mazzette. A quella di Nerone, su cui Livia sta lavorando, si e’ rotto il manico di legno. Alla mia si e’ sfilato il manico di plastica (in verita’ settimana scorsa ho fatto un esperimento modificando la testa della mazzetta, nel farlo l’ho riscaldata troppo ed ho fuso parzialmente il manico, da qua la sua resa ai primi colpi).

Intanto il buco del nuovo-vecchio ingresso si allarga. Nerone da sotto si affaccia a verificare.

Nerone ci porge un altro coccio. Anche questo viene preso in consegna da Angelica e Luca, pare infatti essere di epoca preistorica. Loro lo vedono dal colore scuro, tipico, mi dicono, del metodo di cottura dei vasi in epoca primitiva.

Nerone intanto impartisce direttive su come proseguire il lavoro.

Gli specialisti “3D-isti” stanno per entrare in azione, ci chiedono alcuni minuti di silenzio restando fuori dalla grotta, lontani dalla zona d’ingresso.

Livia intanto continua a litigare col manico della mazzetta. A giudicare dal sangue che le esce dalle mani, non sembra stia vincendo.

Ecco gli esperti al lavoro…Ciak, si gira.

Rimaniamo tutti immobile ed in silenzio come ci e’ stato detto.

Nerone osserva tutto.

L’addetto alle riprese gira il video con la fotocamera, prima all’esterno.

Poi inizia a riprendere l’interno.

Quindi Luca e gli addetti ai lavori entrano per la parte piu’ interessante ed importante, gli interni della grotta.

Ecco uno dei treppiede col GPS montato sopra.

I 3D-isti sono in grotta, ora c’e’ solo da stare fuori dai piedi ed attendere che finiscano.

Momenti di relax.

Fabrizio e’ ufficialmente l’esperto del gruppo in fatto di relax.

Sotto continuano ad aggirarsi per la grotta.

La cosa va per le lunghe, anche Livia prende l’esempio da Fabrizio.

La terra pero’ e’ scomoda, allora ripiega per un comodo ramo d’olivo.

Dopo qualche tentativo sembra trovare la posizione giusta.

Anche Angelica sta facendo pausa, anzi si e’ gia’ rimessa in borghese. Ancora mi sorride quando le faccio le foto, pero’ credo che se continuo potrebbe decidere di lasciarmi tornare a casa a piedi.

Quando arriva il segnale di via libera dai “3D-isti”, Nerone, Tarcisio ed Erminio smontano un pezzo della recinzione per spostarla ed includere cosi’ il nuovo ingresso. Finito il lavoro col recinto iniziamo a cambiarci, la giornata puo’ dirsi conclusa.

Mi inoltro verso il fosso per trovare un angolo appartato per fare un bisognino. Soddisfatto questo bisogno primario rimango a vagare per il posto, sono incuriosito. Il bordo del fosso e’ molto ripido e scende almeno una ventina di metri rispetto al’ingresso della grotta. Sotto c’e’ un fiumiciattolo. Inizio a camminare in senso inverso alla direzione di scorrimento, tenendomi qualche metro sopra il fondo del fosso.

Dopo qualche passo mi trovo davanti una spaccatura, un arrivo laterale. Inizio a seguirlo.

C’e’ un poco di scorrimento ma riesco a camminare senza bagnarmi.

Sono molto curioso, magari risalendo ancora si arriva a trovare la risorgenza. Sono combattuto, vorrei continuare questa piccola esplorazione, pero’ i miei amici erano quasi pronti ad andare, non vorrei farli aspettare.

E’ deciso, torno indietro. Ecco un punto quasi comodo dove “sforrare”.

Come immaginavo il gruppo sta raccogliendo ognuno le proprie robe per poi andare alle macchine. Mentre finisco di comporre il mio zaino arrivano due persone. Sono incuriosite dal lavoro nella grotta e vorrebbero avere qualche informazione. Lascio a Tarcisio l’onore di fare accoglienza.

Nel fare lo zaino ho guadagnato una tuta. La metto nello zaino in attesa di trovarne il legittimo proprietario.Quando ho terminato, aiuto Tarcisio con i cavi elettrici e poi andiamo.

Non poteva mancare una foto ricordo. Eccoci!

Riusciamo a coinvolgere anche i “3D-isti” ed i nostri ospiti dell’ultim’ora. Siamo un gruppone.

Dopo le foto, riponiamo gli zaini in macchina, facciamo qualche saluto e partiamo verso Sonnino, alla ricerca di un bar. Mentre beviamo qualcosa di fresco faccio una rapida indagine sulla tuta. Pare sia di Federica. La consegno a Luca che ha la possibilita’ di fargliela avere in tempi rapidi. Dopo esserci rinfrescati terminiamo i saluti iniziati al parcheggio della grotta e poi via, ognuno a riprendere la strada per casa. Il ritorno e’ tranquillo, me lo dormicchio sul sedile di dietro. Angelica mi lascia sulla Tuscolana vicino ad una fermata della metro. In una mezz’ora sono a casa. E anche la grotta archeologica e’ andata! Alla prossima.
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