Pretaro – 7/01/2018

Una memorabile prima uscita dell’anno al Pretaro, con Gabriele, Nerone, Daniele e Giuseppe.

Durante il solito aperitivo settimanale, Gabriele mi fa: “Ma vogliamo andare al Pretaro, che Nerone non la conosce?”. Non posso far altro che acconsentire! E’ cosi’ che domenica ci ritroviamo in attesa all’uscita dell’autostrada di Ponzano Romano.Una macchina strana e’ al casello.Eh si, e’ proprio Nerone.Eccolo con la sua inseparabile, quanto puzzolente, pipa. E’ da solo, quindi mi trasferisco nella sua macchina abbandonando Gabriele e Daniele.Arrivati presso la nostra meta, una sosta a Montebuono e precisamente al Roby Bar e’ doverosa. Stiamo ancora decidendoci per la colazione quando si avvicina un losco figuro. Ma e’ un altro caro amico, Fabrizio, il nostro “radiologo” di fiducia!Mentre ci salutiamo arriva anche un altro amico. Lui e’ Giulio ed e’ piu’ probabile incontrarlo poiche’ abita qua a Montebuono.Ecco Giulio in tutta la sua sonnolenta belta’. Oggi niente grotta, si dedichera’ alla arrampicata.Mentre facciamo colazione arriva anche il quinto ed ultimo componente del nostro gruppetto odierno, Giuseppe. Aspettiamo che anche lui si sfami poi salutiamo Giulio e ci trasferiamo alla grotta dove ci cambiamo. Fabrizio non verra’ con noi, pero’ ci accompagna solo per un supplemento di piacevole chiacchiera. Ecco Giuseppe pronto ad entrare.Ancora un gradito incontro, ciao Marika!Ancora qualche saluto prima di finire i preparativi. Fabrizio prende commiato.Si entra! Nerone, Daniele e Giuseppe vanno avanti, Gabriele ed io entriamo con piu’ calma, oggi vorrei fare il rilievo del ramo dell’arpa celtica.Parto dall’ingresso a prendere i punti per la poligonale. Gabriele con pazienza va avanti ad individuare il punto successivo.Arrivati al bivio per il ramo dell’arpa celtica dei nostri amici nessuna traccia. Proviamo ad urlare ma nessuno risponde. Nella grotta c’e’ ancora il cavo d’antenna usato per gli esperimenti “radiologici”. Magari hanno seguito il cavo. Interrompiamo il rilievo ed andiamo a cercare i nostri amici.Al pozzetto, nessuno. Proseguiamo.Intanto approfitto per fare qualche foto alle stravaganti cupole scavate nella roccia.Al traverso siamo ancora in perfetta solitudine.In vista del primo toboga. Ancora nulla.Lanciamo qualche urlo. Nessuna risposta.Dico a Gabriele: “Saranno sicuramente avanti, diretti alla sala del the. Visto che oramai il mio proposito di fare rilievo e’ saltato, approfitto per curiosare in giro”. Gabriele si ferma a riprendere fiato mentre io passo il toboga continuando orizzontalmente per alcuni ambienti dove solitamente non si passa.Faccio qualche foto tanto per ricordare dove sono stato.Arrivo in un punto che probabilmente e’ vicino all’esterno, infatti trovo un simpatico “vermetto” millepiedi.Ci sono alcuni cunicoli che diventano stretti e che probabilmente riportano per altre vie al punto da cui sono partito. Per oggi puo’ bastare qua. Torno indietro.Proseguiamo scendendo il primo toboga e quindi il secondo. Dei nostri amici nessuna traccia. O meglio, nel cunicolo tra i due toboga trovo un moschettone. Sembra li’ da non molto. Potrebbe essere una traccia! Proseguiamo rapidi fino alla vela che prelude alla sala del the.Mentre Gabriele mi raggiunge mi affaccio alla sala del the e trovo…proprio nessuno. Ora inizio quasi a preoccuparmi.Con Gabriele decidiamo che e’ improbabile siano arrivati alla sala del the senza fermarsi ad attenderci. Vuol dire che qua non ci sono mai arrivati. Forse saranno andati verso il ramo dell’arpa celtica. Nel tornare indietro, visto che oggi la giornata e’ strana, mi dedico a vedere i buchi e pertugi di cui mi dico sempre: “un giorno di questi devo andare a dare una sbirciata da quella parte”, e poi non lo faccio mai. Sopra alla vela c’e’ un camino che sale per alcuni metri. Vado a vedere. In cima mi guardo un poco attorno ma non ci sono prosecuzioni ovvie. Le pareti sono un poco “sbrisolone” e con inclusioni di pezzi di pietra nera e compatta.Dopo aver fatto cadere giu’ alcune secchiate di terriccio e qualche sasso, me ne torno giu’. Con Gabriele prendiamo la via del ritorno. Una foto alle scritte sulla parete non poteva mancare.Qui siamo a quello che chiamo “trivio”. E’ dove la spaccatura principale, quella che porta alla sala del the e’ intercettata da un’altra.Gabriele si e’ vestito troppo pesante per questa grotta. E’ da quando siamo entrati che suda copiosamente ed ora inizia a risentirne.Un’altra delle scritte misteriose.Un angolino simpatico.In cima al secondo toboga, il primo tornando, decido di fare un’altra deviazione. Il cunicolo che porta all’inizio del toboga, a meta’ si biforca, a destra si arriva appunto al toboga, ma a sinistra? Vado a vedere. Dopo un passaggio strisciato non troppo comodo mi ritrovo a salire quella che sembra la naturale prosecuzione del toboga. Salgo almeno di 4 metri fino ad affacciarmi ad un davanzale dove vedo partire una galleria sia a destra che a sinistra. Davanti a me quello che sembra un arrivo d’acqua.Scavalco il davanzale e mi aggiro facendo foto.
A sinistra magari si passa pure.A destra sembra terminare quasi subito.Il posto inizia a riempirsi di vapor d’acqua. Questo abbassa ulteriormente la qualita’ delle mie foto.Ancora una foto e poi urlo a Gabriele che sono di ritorno. Gabriele nel frattempo ha salito il secondo toboga ed e’ li’ che mi aspetta..Un moschettone fiorito alla partenza del primo toboga (il secondo uscendo!)Aspettando Gabriele che sale il toboga continuo a pensare a dove mai possano essersi cacciati i nostri amici. Per fortuna sono tutti esperti quindi escludo la possibilita’ di una qualche emergenza.Mi affaccio al traverso. Lancio qualche urlo, che rimane senza risposta.Gabriele e’ ancora impegnato con la risalita, vado a farmi un giro e ne approfitto per alcune foto.Una micro-colonna!Qualche eccentricaCapelli d’angelo in formazione.Gabriele mi raggiunge, proseguiamo verso l’uscita passando per il traverso e quindi per il pozzetto.Nel frattempo continuo a scattare foto nebbiose.Ecco Gabriele, la sudata lo ha provato, lui sarebbe per uscire in attesa che i nostri amici si facciano vivi.Io preferisco fare un giro verso l’arpa celtica, spero proprio siano li’. Continuo imperterrito a scattare foto.Una dolicopode piccina piccio’.Al bivio saluto Gabriele che esce. Io cambio direzione verso l’arpa celtica.Le mie speranze vengono frustrate. Arrivo solo alla sala dell’arpa celtica e solo rimango. Dei miei amici nemmeno l’ombra.Appena appena preoccupato e sinceramente stupito della possibilita’ di questa grotta di far sparire interi gruppi di persone, me ne esco per sincerarmi che nel frattempo i miei amici non siano arrivati fuori. Arrivo fino alle macchine ma trovo solo Gabriele.  Ci penso qualche secondo poi decido di rientrare. Mi dirigo di nuovo verso il pozzetto perche’ mi sembra di sentire rumori. Sorpresa! ecco Giuseppe che spunta dal pozzetto.Eccolo in quasi tutto il suo splendore!Arriva anche un altro losco figuro che identifico in Nerone.Ecco anche lui, splendido splendente.Dopo essermi assicurato che vada tutto bene, mi faccio raccontare. Praticamente in fondo al secondo toboga hanno preso a sinistra, un ramo che mi ha sempre incuriosito ma che ancora non ho visitato. Pare abbiano sceso un pozzo e passato una temibile strettoia. Li ascolto con un po’ di invidia riproponendomi di andare anche io la prossima volta. Ci fermiamo al bivio a riprendere fiato. Propongo loro di allungare il giro andando a fare visita alla sala dell’arpa celtica. Alla loro risposta affermativa mi metto in moto e li guido alla sala. Qua Nerone fa conoscenza con l’arpa celtica.Giuseppe si sistema prima di curiosare per la sala.…e io faccio qualche foto.Mentre Nerone si rilassa, Giuseppe gira scattando foto.Sembra incredibile, ma non ho una foto di Daniele, pero’ vi assicuro che c’era! Dopo la visita, prendiamo la via del ritorno.Uscendo dalla sala del”arpa celtica ci si deve scaglionare un poco altrimenti ci si tira addosso delle secchiate di terra. Anche cosi’ ci dirigiamo velocemente verso l’uscita.Fuori troviamo Gabriele in paziente attesa, ci cambiamo commentando la giornata e la grotta. Quando siamo tutti pronti prendiamo le macchine, facciamo un rapidissimo salto al Roby Bar per un saluto e poi lungo la strada ci fermiamo a prendere un pezzo di pizza per affrontare il ritorno a casa senza troppa fame. Questa grotta non finisce mai di regalare sorprese. Alla prossima.

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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