Una uscita rinfrescante alla risorgenza di Civitella con Anna, Paola, Federico, Giancarlo, Giuseppe, Gabriele, Giuseppe ed io.
Visto l’eccezionale periodo di secca abbiamo pensato utile andare a dare una occhiata alla risorgenza. Giuseppe, Gabriele ed io siamo i soliti a partire da Roma. Ci incontriamo al parcheggio vicino la grotta col resto del gruppo. Pochi passi sul sentiero che parte vicino al parcheggio ci portano all’imbocco della grotta.
Giuseppe e’ pronto a tutto, ancora non conosce questa grotta ed e’ curioso di visitarla dopo i racconti di Gabriele.
Giuseppe ricambia il piacere e quindi eccomi in posa anche io vicino alla grotta.
Mentre ci dilettiamo con le foto arrivano anche gli altri, iniziamo a prepararci.
Nel frattempo faccio incetta di sorrisi con AnnaPaola! Non vi tornano i conti? In effetti oggi con noi abbiamo 2 amiche, Anna e Paola. L’unico problema e’ che non riesco ad accoppiare il nome alla ragazza corretta. Risolvo brillantemente dando loro un unico nome. Per oggi, e per me, loro si chiameranno AnnaPaola!
Io mi bardo velocemente, termino quindi la vestizione molto prima degli altri. Inizio subito a sudare copiosamente, il colpo di calore non e’ da escludere se rimango fermo a prendere caldo. Avviso il gruppo e vado a rifugiarmi nel primo tratto di grotta. E’ allagato e posso immergermi per equilibrare la temperatura interna.
Dopo qualche minuto di immersione nell’acqua fredda mi sento decisamente meglio. Non voglio esagerare col raffreddamento, ma il pensiero di uscire di nuovo al caldo non mi sorride affatto. Per fortuna il livello dell’acqua e’ molto basso oggi e posso trovare un comodo anfratto dove attendere all’asciutto ed al fresco.
Dopo tanti tanti minuti, finalmente sono tutti pronti e li vedo avvicinarsi all’imbocco della grotta. Il primo tratto di grotta e’ allagato e di solito lascia sconcertato chi non la conosce poiche’ non e’ immediato capire dove dirigersi. Cerco quindi di dare loro qualche indicazione affinche’ entrino in rapida sequenza, ognuno dando indicazioni a chi lo segue.
Entra per primo Giuseppe, Gabriele sara’ tra gli ultimi, a chiudere la fila. Mentre nuotiamo per superare il primo tratto il buon Giuseppe ha un inconveniente, gli si sfila dal piede uno stivale e non riesce a riacciuffarlo prima che vada a fondo. Arriva quindi all’approdo letteralmente “con una scarpa ed una ciabatta”. Gabriele ed io parliamo con Giuseppe per convincerlo a proseguire ugualmente, nelle nostre precedenti esperienze questa grotta si nuota quasi tutta quindi anche solo con i calzari della muta potrebbe farcela. Giuseppe pero’ oramai e’ deciso ad uscire e non riusciamo a fargli cambiare idea. Appena il gruppo parte per andare avanti lui prende la via per l’uscita con l’aiuto di Gabriele.
Il primo passaggio non sarebbe difficile, pero’ con la muta non e’ agevolissimo.
Subito dopo abbiamo il laghetto successivo. Inizio a nuotare per fare spazio agli altri. Strada facendo, o meglio acqua nuotando, tento una foto al gruppo ma l’ambiente e’ troppo ampio perche’ venga qualcosa di buono.
L’attraversamento del laghetto tempra il gruppo alle acque gelide della grotta. Passata questa prova si meritano una bella foto di gruppo.
Da quel punto in poi iniziamo a camminare. Dei laghetti successivi, anche molto lunghi rimangono misere pozze o nulla del tutto. In compenso sono rimaste le splendide concrezioni in bianco e nero. Scatto una foto al volo per non perdermele ma come sempre senza grandi risultati.
Si deve camminare lentamente e con molta attenzione altrimenti si rischia di scivolare sullo strato di fango solitamente nascosto dall’acqua. In alcuni punti sembra di camminare sul ghiaccio tanto e’ scivoloso.
Ad un’altra spettacolare colata in bianco e nero ci fermiamo. Riesco a fare una foto quasi decente grazie alla collaborazione di tutti.
Proseguiamo, sempre a piedi. La grotta e’ irriconoscibile, non ci sono quasi tratti a nuoto.
Continuo a fare foto alle concrezioni bicolor, ve ne mostro qualcuna…
Arriviamo finalmente alla sala con la risalita per il sifone pensile. C’era l’intenzione di fare la risalita ed andare a vedere il livello del sifone. Ci fermiamo per sondare i desideri del gruppo. Per il momento non sembra ci sia molto entusiasmo al riguardo. Magari al ritorno. Lasciamo la sala diretti al sifone terminale.
Come sempre mi tengo sulla sinistra dell’ampia galleria che porta al sifone. Il passaggio e’ piu’ in alto del livello normale dell’acqua e quindi c’e’ una interessante zona di concrezioni. Sono all’asciutto da chissa’ quanto tempo ed hanno un aspetto polveroso.
Sul soffitto le stalattiti sono ricoperte da una decorazione di fango a macchie.
Qua le macchie si vedono bene.
Procediamo in fila indiana avvicinandoci al sifone.
Una gigantesca stalattite incontra il favore di Giuseppe.
AnnaPaola! Siamo alla spiaggetta del sifone. Anche lui e’ piu’ basso di almeno 2 metri rispetto al solito.
Dopo aver portato i nostri saluti al sifone prendiamo la via del ritorno. Stavolta, come al solito, mi inoltro lungo la parete opposta a quella dell’andata. Qua la galleria e’ solitamente invasa dall’acqua e si vede.
Mentre il resto del gruppo si attarda, Giuseppe mi segue da vicino quindi diventa il mio soggetto di riferimento per le foto in questo tratto.
Questa e’ scura, ma suggestiva.
Mentre importuno Giuseppe con le foto, sentiamo rumoreggiare dietro di noi. Stiamo per essere raggiunti.
Ecco la foto di gruppo!
Ancora pochi metri e siamo di nuovo alla sala della risalita. Facciamo qua pausa pranzo.
Giancarlo e’ il piu’ organizzato di tutti, ha il fornelletto ed il necessario per fare il caffe’. Purtroppo si affida a me per togliere il tappo alla bombola ed io con le mie manine delicate strappo via tutto. Lo sguardo sconsolato di Giancarlo mi fa capire di aver sbagliato. Oramai pero’ il danno e’ fatto, pensiamo a gustarci il caffe’!
Gironzolando per la sala trovo uno dei cerchi che piacciono tanto a Stefano, quindi questa foto la scatto proprio per lui.
Alla fine l’idea di fare la risalita per andare a salutare il sifone pensile sembra non sorridere a nessuno. Riprendiamo la via del ritorno.
Per il ritorno tiro fuori il cavalletto, sarebbe mia intenzione fare qualche foto decente con l’aiuto dei miei amici. Purtroppo il freddo ha la meglio sulla loro passione artistica quindi non riesco ad avere largo seguito.
Una riesco a farla e ve la mostro volentieri.
Tornando indietro proviamo anche a visitare una breve deviazione che riporta alla galleria principale.
Questo e’ il punto in cui solitamente si nuota e si passa al laghetto successivo tramite un passaggio che si raggiunge con una breve arrampicata in roccia. All’andata ho invano cercato il passaggio che ricordavo. Solo al ritorno mi accorgo di esserci passato sotto! Il passaggio in roccia e’ ora quasi 4 metri sopra di noi. Decisamente una esperienza singolare vedere la grotta in questa versione asciutta.
All’uscita recuperiamo anche il nostro amico. Ecco i 2 Giuseppe finalmente riuniti.
Mentre iniziamo a cambiarci arriva una gradita sorpresa, sentiamo avvicinarsi sul sentiero un nutrito gruppo di persone. Sono Stefano, Emilio ed altri amici. Stefano aveva detto di aver intenzione di venire ma non pensavo ci saremmo incontrati.
Visto che ci sono, decido di rientrare con loro fino al primo approdo dopo l’ingresso. Voglio scambiare qualche chiacchiera con loro e prendere ancora un poco di fresco. Metto in atto il mio proposito e prima del passaggio scomodo che prelude al secondo laghetto ci salutiamo e me ne torno indietro.
Mi attardo per fare una foto all’uscita, oggi, con l’acqua bassa, c’e’ abbastanza luce per individuare il passaggio.
Giuseppe con lo stivale superstite.
Il nostro gruppo e’ oramai pronto. Mi tolgo svelto buona parte della muta e poi ci avviamo di buon passo alle macchine.
Alle macchine terminiamo di sistemarci e rimettere materiali ed attrezzature negli zaini. Ora rimane solo da decidere come concludere la giornata. Visto che e’ stato piacevole stare assieme, il desiderio comune e’ di proseguire, magari con le gambe sotto il tavolino, come da migliore tradizione. Andiamo al vicino paese e ci sediamo all’esterno del bar per fare qualche chiacchiera in allegria mentre ci rinfreschiamo. Iniziamo parcamente con birra e patatine ma poi Giuseppe e Giancarlo tirano fuori dalla macchina una quantita’ di delizie a cui non ci possiamo esimere dal fare onore. Insomma, parlando di mitrei e di altre dotte questioni con Gabriele a fare da moderatore, degustiamo mortadella, pecorino, vino ed ancora patatine. Quello che voleva essere un aperitivo prima di salutarci diventa una cena sostanziosa ed allegra. Sul far della sera, terminate le cibarie, prendiamo infine la decisione di ripartire ognuno per casa propria. Con tanti saluti ed abbracci diamo il termine ufficiale alla bella giornata. Giuseppe, Gabriele ed io ricomponiamo la macchina e partiamo. Il ritorno e’ tranquillo, il mio alquanto sonnacchioso dopo la birra ed il vino. Fortuna che Gabriele e’ astemio e ci pensa lui a riportarci a casa. Alla prossima.