In ricognizione con le ciaspole a Campo dell’Osso. Maurizio, io e Luna.
In teoria avremmo dovuto aggregarci ad un gruppetto di nostre amiche ma facciamo tardi a causa mia. Durante la salita a Livata troviamo tanta neve. Per Maurizio, che ha le gomme termiche, non sarebbe un problema, pero’ io devo fermarmi a montare le catene e Maurizio gentilmente si ferma per darmi una mano. L’operazione ci causa quasi un’ora di ritardo e quando arriviamo a Campo dell’Osso troviamo nessuno. Le nostre amiche sono gia’ partite. I telefonini non prendono molto da queste parti quindi non siamo riusciti ad avvertirle del ritardo e loro giustamente hanno iniziato la loro passeggiata. Maurizio e’ passato un attimo a casa sua a prendere il necessario. Io e Luna lo aspettiamo a Campo dell’Osso. E’ una bellissima giornata. Quando siamo pronti, dopo aver provato ancora qualche volta a chiamare le nostre amiche, partiamo a nostra volta. Faremo un giro a vedere se troviamo buchi soffianti che hanno sciolto la neve.
Un campo di calcio immacolato.
Passetto passetto ci avviciniamo al bosco. Tengo ancora Luna al guinzaglio perche’ c’e’ gente ma lei e’ eccitatissima e tira come un cane da slitta. Se non trovo modo di lasciarla correre un poco credo mi sfianchera’.
Un pupazzo di neve!
Siamo finalmente in bosco. Sciolgo Luna. Parte subito in una corsa felice e sfrenata. Nel tempo in cui noi facciamo 10 metri lei fa almeno mezzo chilometro in frenetici avanti ed indietro.
Maurizio consulta le mappe.
Qualche indicazione la troviamo, pero’ non sapendo quale fosse la meta delle nostre amiche, per noi tutte le direzioni sono buone. Continuiamo dritti.
Costeggiamo una strada che porta fino agli impianti da sci. Li superiamo continuando a fiancheggiare una pista. Quando lei piega a destra verso l’alto, noi proseguiamo dritti. Cerchiamo un punto per arrivare “fuori pista”.
Maurizio cammina basso dove la neve e’ un pantano semi sciolto. Io e Luna ci teniamo piu’ alti dove la neve tiene, e’ piu’ faticoso ma piu’ divertente.
Un altro incrocio, la pista da sci sale a destra.
Al fortino di ghiaccio faccio una proposta a Maurizio, che la accetta. Seguiremo la pista da sci sul lato sinistro per vedere dove va a finire.
Per non rompere le scatole ad eventuali sciatori staremo di lato, ben dentro il bosco.
Si sale parecchio ma e’ una meraviglia.
Eccoci arrivati alla fine della pista.
Ne approfitto per una foto panoramica.
Ecco la fine dell’impianto.
Questo panorama un’altra foto se la merita!
Arriviamo all’altezza dell’arrivo dell’impianto e troviamo un sentiero che parte in salita, sembra essere percorso di recente, lo seguiamo. Dopo qualche metro di salita siamo in cima e ci fermiamo nuovamente, dobbiamo scegliere una direzione. Le tracce di nostri predecessori vanno in 2 direzioni differenti, una si allontana ancora da Campo dell’Osso, l’altra sembra tornare indietro. Non avendo idea di dove siamo decidiamo di prendere la traccia che torna indietro con l’intenzione di “inventarci” un percorso ad anello per tornare alla base senza rifare il sentiero percorso all’andata.
La traccia che abbiamo deciso di seguire scende facendo un giro intorno al cocuzzolo dove ci siamo fermati a decidere.
Iniziamo a scendere.
Usciamo dal bosco e facciamo un tratto in discesa che e’ una meraviglia, mi fermo subito a fare una foto.
Che meraviglia! Sono tentato di mettermi a rotolare in quella neve immacolata…pero’ poi mi trattengo, non vorrei spaventare Luna o, peggio, che mi entrasse la neve su per il collo!
Facciamo un lungo tratto in discesa, poi proseguiamo traversando una valle con profonde doline. Visto che dopo tutto siamo in ricognizione, con Maurizio ci teniamo a distanza per ispezionare piu’ terreno.
Continuo a camminare a zigzag tra gli alberi osservando le doline che mi capitano sottomano…nulla di interessante.
Luna cammina sulla neve sprofondando un bel po’, ma questo non sembra toglierle ardore.
Non faccio a tempo a richiamarla che eccola, l’incosciente attraversa un laghetto ghiacciato. Per fortuna il ghiaccio tiene e succede nulla. Mi appunto mentalmente di portare con me una corda la prossima volta.
Pausa spuntino. Maurizio, da buon montanaro incrocia alcuni rami sulla neve per poggiare lo zaino senza che si bagni. Dopo essersi sistemato adeguatamente, si dedica ad un robusto pezzo di pizza con mortadella, io prendo qualche quadratino di cioccolata…il pasto frugale sara’ la mia scusa per reclamare le fettuccine piu’ tardi.
Un albero che ha sofferto il freddo.
Cammina cammina ci troviamo nuovamente ai cartelli che indicano i sentieri. Li abbiamo incontrati all’andata, all’inizio della nostra passeggiata.
Gli dedico anche una foto.
Poche decine di metri ci separano dalle macchine. Maurizio prende la testa della spedizione e fa una deviazione per controllare una dolina.
Mi racconta che questa dolina lo scorso anno si era aperta. Oggi non sembra averne intenzione.
Sotto un bel sole proseguiamo verso le macchine.
Il giro e’ stato breve, siamo in tempo per il pranzo! Dismettiamo le vesti da ciaspolatori incalliti ed andiamo al vicino ristorante “Il cerbiatto”. La buona sorte ci favorisce, ci accaparriamo l’ultimo tavolo libero. Fettuccina Time, finalmente! Per non recare disturbo agli animi gentili non tengo traccia del baccanale che segue. A fine pasto troviamo anche le nostre amiche, capitano al ristorante per un caffe’ ed approfittiamo per salutarle. Usciamo dal ristorante rifocillati e soddisfatti. io e Luna prendiamo commiato da Maurizio ed iniziamo la discesa. A meta’ strada mi fermo a fotografare delle belle formazioni di ghiaccio sul bordo strada.
Qualche chilometro piu’ in basso faccio nuovamente sosta per smontare le catene, operazione che concludo in pochi minuti. Un bel tramonto mi tiene compagnia sull’autostrada.
Una bella giornata davvero, non molto proficua dal punto di vista speleologico ma ugualmente soddisfacente. Alla prossima.