Breve uscita alla grotta di Monte Cucco in occasione della gita a Gubbio per il festeggiamento del 2° compleanno del gruppo “Buio Verticale”. Con Matilde, Vincenzina, Marco, Simone, Filippo ed io. Un grandissimo grazie a tutti gli amici di “Buio Verticale” per la meravigliosa giornata, iniziata con l’uscita al Cucco e terminata con la splendida festa.
In effetti si e’ trattato di un fine settimana lungo iniziato venerdi’ pomeriggio con la partenza da Roma. Poco prima delle 15.30 Betta ed io siamo gia’ pronti in macchina. Anche Luna e’ pazientemente seduta sul sedile di dietro, come al solito. Vincenzina arriva puntualissima, carichiamo il suo bagaglio in macchina e partiamo alla volta di Orvieto dove abbiamo appuntamento con Simone e Filippo prima di proseguire per Gubbio. All’appello manca solo Matilde ma lei e’ praticamente di casa a Gubbio ed e’ gia’ sul posto da ieri. Fino ad Orvieto ce la sbrighiamo svelti, facciamo solo una sosta per fare rifornimento. Abbiamo appuntamento con i nostri amici alle 5 e mezza ma arriviamo con largo anticipo al bar vicino all’uscita dell’autostrada. Inganniamo l’attesa con un caffe’ e qualche chiacchiera. Io mi allontano con Luna per visitare un negozio di articoli sportivi proprio accanto al bar. Quando torniamo sono arrivati anche Filippo e Simone. Possiamo partire. Prendiamo una strada molto bella che costeggia il lago di Corbara. Peccato che sia tutta curve e che tutti i miei passeggeri le soffrano. Quando imbocchiamo la superstrada il mal di stomaco la fa da padrone e la conversazione ne soffre assai. La situazione migliora per un tratto ma poi per arrivare a Gubbio si riprende con le curve. Arriviamo a destinazione con il primo buio. Siamo davanti a via Perugina, la strada che porta all’oratorio dove si terra’ la festa ma troviamo la strada interrotta per lavori. Simone fa inversione e noi lo seguiamo, personalmente mi sono gia’ perso da un po’. Giriamo per le strade di Gubbio ma dobbiamo arrenderci. Ci togliamo dal traffico girando in una strada sterrata e Simone contatta i nostri amici eugubini per ricevere indicazioni. Dopo la telefonata Simone riparte e noi lo seguiamo come ombre. Ritorniamo alla strada interrotta ma dal lato opposto. Guardando con piu’ attenzione si nota che non e’ proprio proprio interrotta ma ha solo la carreggiata ristretta per i lavori in corso. Si vedono infatti macchine che la percorrono a passo d’uomo. Ci infiliamo anche noi anche se col timore di venir fermati da un momento all’altro. Arriviamo al distributore della Esso e parcheggiamo. L’oratorio, la nostra meta, e’ subito dietro il distributore. Siamo arrivati! Andiamo all’oratorio dove ci sono alcuni caseggiati attorno ad un ampio spiazzo. Simone si dirige verso uno di questi e spalanca la porta. Conosciamo finalmente i nostri amici eugubini. Tra loro intravedo con piacere Matilde e Marco. Dietro la porta c’e’ una bella cucina e tutti loro sono impegnatissimi a preparare per la festa. In particolare stanno preparando qualche ettolitro di sangria. Ci salutiamo e presentiamo il piu’ festosamente possibile, quindi prendiamo appuntamento per cenare assieme e poi torniamo alle macchine. Vincenzina, Filippo e Simone recuperano i propri bagagli e vanno a prendere possesso dell’oratorio, dove dormiranno. Noi, Betta, io e Luna, riprendiamo la macchina per andare in cerca del nostro Bed&Breakfast. Abbiamo avuto indicazioni dai nostri amici, ma per sicurezza metto anche il navigatore. Arriviamo cosi’ sani e salvi in via Carducci dove troviamo ad attenderci la simpatica signora che gestisce il B&B. Mi carico come un mulo di tutti i nostri bagagli e seguiamo la signora fino al terzo piano dove ci mostra la stanza. E’ bella anche se un poco fredda, pero’ i riscaldamenti sono accesi. Prendiamo commiato dalla signora e ci sistemiamo. Luna sembra soddisfatta della sistemazione, anche perche’ per prima cosa le prepariamo la pappa e le sistemiamo il “letto” accanto al termosifone. Una rinfrescata, un adeguamento del vestiario per il freddo di Gubbio ed usciamo di nuovo. Tanto per non farci perdere i nostri amici passeranno a prenderci sotto “casa”. Siamo appena saliti in macchina che arrivano e noi ci accodiamo prontamente. Li seguiamo fino ad una grande piazza dove ci fanno segno di parcheggiare. Dai bagagli ho finalmente recuperato la fotocamera quindi la prima cosa che faccio e’ scattare una foto a Gubbio by night.
Andiamo a cena in un ristorante/pizzeria vicino alla piazza, siamo tanti e facciamo una bella ed allegra tavolata. Personalmente mi accontento di una pizza, devo tenermi leggero per la gita al Cucco di domani! Durante la cena conosciamo meglio i nostri nuovi amici, si parla della festa di domani sera e di argomenti di vario genere, speleo e non. Dopo cena perfezioniamo l’appuntamento per la mattina seguente. Ci vedremo al distributore Esso alle 8 e poi andremo al bar del vicino paese di Scheggia dove incontreremo Marco e gli altri amici che ci accompagneranno in grotta. Ritornati all’oratorio salutiamo tutti e riprendiamo la strada per il B&B, stavolta ci arrivo anche senza il navigatore. La mattina dopo mi alzo verso le 6 come al solito. Non dico di esserne felice, ma l’abitudine aiuta. Porto Luna a fare la sua passeggiata per i bisognini e per tranquillizzarla, ha gia’ capito che andro’ via ed ha lo sguardo affranto. Quando rientriamo sbrigo le mie faccende con lei che mi segue passo passo con le orecchie basse e l’occhio triste. Tento con un biscotto e qualche minuto di carezze, il suo umore sembra migliorare, si stende vicino al termosifone limitandosi a guatarmi sospettosa mentre preparo lo zaino. Quando sono pronto saluto Betta che dormicchia ed esco alla chetichella. La macchina e’ completamente coperta di brina ghiacciata quindi impiego qualche minuto a pulire i vetri ed a far riscaldare il motore. Arrivo all’oratorio che e’ ancora deserto. Aspettando i miei amici recupero la fotocamera ed immortalo il capannone dove ieri abbiamo trovato i nostri amici cucinieri. In seguito scopriro’ che la festa si terra’ in una costruzione simile, ma subito alla mia sinistra mentre scatto la foto. Simone e gli altri si fanno attendere, inizio ad innervosirmi. Mentre lo chiamo me ne vado al bar del distributore per un cappuccino rilassante. Il buon Simone arriva e deve sopportare il mio nervosismo per il ritardo. Mi dice che la sera prima, alla fine l’appuntamento e’ stato spostato di mezz’ora quindi se la sono presa comoda. Non voglio rovinare la giornata a loro e me per una sciocchezza simile quindi bofonchio le mie rimostranze allo sconcertato Simone e poi archivio la cosa sorseggiandoci sopra il cappuccino.
Arrivano alla spicciolata, prima Filippo e quindi Vincenzina e Matilde.Finalmente siamo tutti pronti. Matilde e Vincenzina (ma vogliamo chiamarla Vins? Ma si!) salgono in macchina con me. Simone e Filippo ci fanno strada con la loro macchina, li seguo verso il bar di Scheggia. Per via Matilde ci intrattiene parlandoci delle locali bellezze naturali, in particolare di un ritrovamento ingente di iridio che sembra abbia aiutato gli scienziati a confermare i motivi della estinzione dei dinosauri. Quando, dopo un bel tratto di strada, arriviamo al bar, parcheggio l’auto e subito scatto una foto al bel cielo di oggi.
Ecco il celeberrimo bar di Scheggia mentre lo prendiamo d’assalto. La mia ammirazione cresce smisuratamente quando scopriamo che il bar ospita anche una pizzeria al taglio!
Al bar troviamo ad attenderci solo Marco. Mauro e Tommaso li recupereremo strada facendo. Lasciamo la mia macchina al parcheggio del bar e proseguiamo con la macchina di Marco. Simone e Filippo continuano con la propria. Ecco le nostre sorridenti eroine mentre ci avviamo per il monte Cucco.
Strada facendo, a Costacciaro (o era Sigillo?), recuperiamo Mauro. Tommaso lo sentiamo al telefono, si e’ svegliato solo ora e ci raggiungera’ quanto prima direttamente alla grotta. Strada salendo iniziamo a vedere dei preoccupanti accumuli di neve ma per il momento la strada e’ tranquillamente transitabile.
I guai iniziano dopo il bivio per la Val di Ranco, la neve e’ scivolata ad invadere quasi tutta la carreggiata. Ci fermiamo a valutare la situazione.
La valutazione e’ presto fatta. Non si passa, possiamo tentare montando le catene ma non e’ detto che risolvano poiche’ sul lato destro della strada la neve e’ ben compatta ed alta almeno 40 centimetri.
Ecco le nostre eroiche super-speleo che partono per un volo di ricognizione!
Simone e Filippo al montaggio catene con un meraviglioso panorama come sfondo.
Particolare del montaggio catene.
Mentre i nostri sono impegnati con le catene, Matilde ed io andiamo avanti a vedere come e’ la strada fino al parcheggio. Non facciamo a tempo ad arrivarci perche’ ci richiamano indietro. Sembra che il passaggio non sia possibile, neanche con le catene. Torniamo sui nostri passi rassegnati a fare una scarpinata con gli zaini. Siamo distanti ancora un centinaio di metri dalle macchine quando i nostri caparbi amici riescono ad avere la meglio sulla neve e passano l’ostacolo. Ci recuperano e procediamo.
All’ultima curva prima del parcheggio sembra esserci un altro cumulo di neve problematico pero’ a fianco strada c’e’ spazio per passare sul prato e quindi lo possiamo evitare. Eccoci finalmente al parcheggio.
Una foto al monte Cucco e’ d’obbligo.
La distesa dove con la buona stagione partono i deltaplano se ne merita una anche lei.
Siamo pronti e bardati con le ghette, possiamo partire. Tommaso ci ha avvertito che e’ quasi arrivato, sta lottando con la neve sulla strada ma conta di raggiungerci a breve. Ci avviamo accompagnati da un bel vento freddo che arriva dalla valle alla nostra destra, ma il bel sole ci fa ben sperare per un avvicinamento tranquillo.
Si sale.
C’e’ chi decide di utilizzare lo zaino come uno slittino.
Matilde con lo sguardo fisso alla meta.
Mi fermo un attimo a togliermi di dosso la giacca di pile perche’ inizio a sudare seriamente. Dopo devo accelerare il passo per riprendere il gruppo.
Arriviamo in vista di un piccolo rifugio, siamo circa a meta’ strada. Sento che stanno decidendo per una sosta. Approvo incondizionatamente.
E sosta sia!
Foto sostante di gruppo.
Riprendo anche Simone che fotografa Filippo per una foto ricordo.
Giusto il tempo per riprendere fiato, fare qualche risata e goderci il bel sole.
Si riparte.
Marco con lo slittino
Simone con panorama mozzafiato.
Vins e Matilde con Mauro in lontananza
La neve a bordo strada e’ modellata dal vento in bellissime forme.
Ancora un panorama stupendo, che giornata!
Siamo vicini a dove finisce il sentiero “comodo”. Facciamo ancora una breve sosta per riprendere fiato prima dell’ultimo impegnativo tratto. Non sembra, ma camminare con questa neve e’ molto faticoso, ad ogni passo il piede di appoggio va giu’ dai pochi centimetri a ben oltre il ginocchio. Questo rende difficile prendere il proprio passo e rompere il fiato.
Passiamo dentro un boschetto e poi inizia il tratto finale, esposto ed abbastanza ripido, l’importante e’ affrontarlo con uno spirito sorridente.
Per fortuna dall’ultima volta che sono stato qui (piu’ di 15 anni fa) hanno installato un corrimano che perlomeno impedisce di arrivare a valle in caso di scivolata.
Anche qua la neve cede sotto i piedi senza preavviso alcuno, ecco Vins che si appresta ad uno scivolone.
Et voila’! Ma nulla di grave, un sorriso e si riparte.
Il riberbero e’ forte, gli occhiali da sole farebbero comodo.
Siamo in fila indiana, non c’e’ spazio per procedere altrimenti.
Per ingannare il tempo ed avere una scusa per riprendere fiato continuo a scattare foto alternandone una davanti a me una dietro, e cosi’ via.
Oramai siamo quasi arrivati
Ecco la piattaforma di accesso.
Il panorama e’ superbo
Ci prendiamo un adeguato momento di relax. Io in particolare cerco di far asciugare un poco il sottotuta gia’ fradicio.
Matilde decide per un riposino al sole
Ognuno si rilassa meglio che puo’ godendosi il bellissimo sole e la splendida vista.
Sono sempre piu’ affascinato dagli splendidi disegni che il vento ha disegnato con la neve.
Ci raggiunge un trafelato Tommaso che ha fatto la strada molto di buon passo per raggiungerci.Sono le 11.30, se vogliamo fare un po’ di grotta ed uscire in tempo per la festa dobbiamo andare. Finiamo di bardarci e partiamo. All’inizio delle scale ci sono molte stalattiti di ghiaccio, mentre aspetto il mio turno per scendere immortalo queste a grappolo
Eccoci scesi. Queste sono le scale che permettono di fare agevolmente il primo pozzo.
L’arrivo di Vins che chiude la fila.
Ci avviamo allegramente per il gigantesco salone Margherita seguendo il percorso turistico.
Cammina cammina arriviamo al punto in cui si lascia il percorso turistico e si sale verso il pozzo Terni. Prima si deve affrontare un meandrino allagato ma si passa agevolmente poiche’ e’ armato fisso con il cavo di acciaio. Unica accortezza, darsi la libera tra un tratto e l’altro altrimenti ci si stritola le dita a vicenda tra cavo e roccia! Arrivo facilmente ad affacciarmi al pozzo Terni. Mentre aspetto che venga il mio turno per scendere tento una foto al pozzo, eccone il risultato.
Vins che vuole convincere tutti di avere una ottima digestione e mostra una lingua rosa da manuale! Scherzo, e’ solo il fiatone da traverso!
Matilde e Mauro che affrontano l’ultimo tratto di meandro prima di raggiungerci.
Vins che scende il pozzo Terni.
Un insetto, non meglio identificato, che vagola per la grotta.
Credo sia sempre il pozzo Terni ma ora dal basso riprendo Matilde mentre scende.
Mi sono fatto spiegare piu’ di una volta il tratto di grotta che abbiamo fatto, spero di aver capito bene. Dopo il pozzo Terni abbiamo percorso una bassa galleria in discesa, buona parte procedendo carponi. Siamo arrivati al pozzo Perugia e lo abbiamo sceso procedendo poi verso il Baratro. In vista del Baratro abbiamo deviato per i Rami Sinistri facendo una serie di piccoli pozzi fino ad incontrare nuovamente il Baratro, ma molto piu’ in basso. Abbiamo sceso il Baratro per gli ultimi 30 metri e siamo arrivati alle prime propaggini del Salone Saracco. A questo punto, il tempo tiranno ci ha costretti ad interrompere la bella gita in questa meravigliosa grotta. Ora, arrivati alle foto dopo il pozzo Terni, devo confessare di essermi perso, non riesco ad associare le foto ad un punto specifico della grotta quindi vi mostro alcune foto del percorso fatto senza troppi commenti!
Un angolino simpatico, ripreso mentre scendevo un pozzo.
Pipistrello al riposo, spero di non averlo importunato troppo.
Matilde posa per una foto storica!
Stanchi ma felici?!?
Una sequenza tutta per Vins. E una…
…e due…
…e tre…
…e quattro…
Intermezzo!
Ora finalmente mi ritrovo. Siamo alla partenza dell’ultimo tratto del Baratro, comodamente armato con 2 corde. Mentre scendo becco Simone che fa capolino dalla partenza della seconda via.
Vins mi fa compagnia durante la discesa e quindi ci scambiamo qualche foto. Questa e’ lei nel suo migliore sguardo angelico!
Cedo la fotocamera a Vins perche’ possa ricambiare il piacere. Mi ritrae mentre fisso affascinato la mia mano come se avessi scoperto in quel momento di averla!
Siamo in fondo al Baratro, ci fermiamo a mangiare qualcosa prima di prendere la strada del ritorno. Finalmente una foto di Tommaso con Marco subito dietro di lui.
Filippo non vorrebbe proprio terminare qua l’uscita. Rinuncia ad una parte della pausa pranzo per andare un poco in giro verso il Salone Saracco.
Noi si mangia. Simone, organizzatissimo, ha la gamella multistrato riempita con risotto e mini-tramezzini. Io ho portato delle tristissime barrette ai cereali ma qualcuno mi da supporto con della cioccolata e frutta secca.
Dopo pranzo Tommaso si offre volontario per affrontare per primo la risalita.
Mauro e Marco chiuderanno la fila.
Per risalire ci vuole il suo tempo e non siamo pochi, per fortuna ci sono 2 vie armate.
Passato il primo ostacolo proseguiamo spediti verso l’uscita. Strada facendo i nostri approfittano per un riposino.
Un trittico di sorrisi ci sta sempre bene!
Non so dove siamo, pero’ la foto e’ suggestiva.
Siamo fermi all’inizio di un traversino esposto che preclude alla risalita di un pozzo di pochi metri. Vins e Mauro attendono pazienti che la corda sia libera.
Filippo se la ride, dopo la delusione del rientro anticipato ha recuperato il solito buonumore.
Tocca a Vins, ha appena affrontato il traverso e ora si prepara a salire il pozzetto.
Bella? A me non dispiace!
Foto di un paio di attacchi.
Mentre risalgo un pozzo mi trovo davanti questa deliziosa nicchia, e’ doverosa la sosta per fotografarla.
Ridendo e scherzando mi ritrovo sopra il pozzo Terni e passo per il meandrino allagato fino a sbucare al salone Margherita. Aspetto paziente che il resto del gruppo mi raggiunga.
All’andata mi e’ stato detto che al salone Margherita sono stati tenuti dei concerti. Mi diverto a scendere verso il percorso turistico cantando a squarciagola, godendomi l’eco che mi segue ed assordando tutti i miei amici! Prima della scala che ci portera’ all’esterno facciamo una lunga sosta per cambiarci e mettere qualcosa di adeguato. Nonostante il bel tempo che ci ha assistiti all’andata, puo’ darsi che ora all’esterno troviamo bufera.
Con calma e rassegnazione saliamo le scale verso l’uscita. Il caldo della giornata ha favorito la formazione di nuove stalattiti di ghiaccio.
Eccoci fuori! Il tempo ci ha apparecchiato un po’ di nebbia, ma nulla di tragico. Serve per far risaltare meglio le figure nelle foto di gruppo!
Finiamo di sistemarci e prendiamo la via del ritorno. Siamo stati bravi, non sono nemmeno le 5 del pomeriggio.
La neve ora e’ molto piu’ pesante dell’andata, quasi meglio, e’ piu’ compatta e si scivola di meno.
Sosta al piccolo rifugio.
Riprendiamo la camminata. Siamo tutti un po’ euforici per la bella giornata passata assieme e poi anche la neve fa venir voglia di giocare un po’. Vins e Matilde si rotolano assieme sulla neve. Filippo improvvisa una scivolata lasciando una lunga striscia fangosa sul manto nevoso altrimenti immacolato. Anche io, preso dall’euforia che mi da’ solitamente la neve, e visto che ora non devo piu’ conservare la energie per la grotta, mi diverto a provare un breve tratto di corsa. Vado affondando sempre piu’ finche’ sprofondo fino all’anca e cado rovinosamente seguito dallo sguardo divertito del resto del gruppo. Rialzandomi tutto imbiancato non mi accorgo che la fotocamera si e’ riempita di gocce d’acqua, quindi le foto successive alla mia corsetta sono uscite fuori tutte “bagnaticce”.
In discesa andiamo decisamente piu’ spediti.
Eccoci arrivati al prato poco prima del parcheggio, ci accoglie nuovamente il vento freddo.
Fine della bella gita alla grotta di Monte Cucco! Un sentito ringraziamento ai nostri accompagnatori, nonche’ amici, Mauro, Tommaso e Marco.
Arrivati alle macchine ci cambiamo con relativa calma, dico relativa perche’ il vento e’ freddo e teso e non ci sono punti riparati dove nascondersi. Quando siamo tutti pronti prendiamo la via del ritorno. Rapida sosta per togliere le catene e poi via verso il bar di Scheggia. Ci arriviamo che oramai si e’ fatto scuro ma questo non ci impedisce di gustare una robusta merenda a base di pizza. Quando siamo soddisfatti dello spuntino riprendiamo la macchina e torniamo verso “casa”, adesso e’ proprio il momento di godersi una bella doccia prima di prepararsi per la festa. Lascio Matilde e Vins all’oratorio e torno al B&B.
Alle 9 di sera faccio il mio ingresso alla festa. Percorro tutto il salone cercando facce conosciute e salutando chi riconosco. Passo subito a comperare il bicchiere con lo stemma del “Buio Verticale”, il gruppo festeggiato, e poi passo ad una attenta ispezione del tavolo con le cibarie.
Trovo veramente di tutto, panini, tramezzini, torte rustiche ed altre meraviglie. Arraffo qualche tramezzino e proseguo il giro. Devo aver esagerato con i tramezzini a giudicare dalla faccia tra l’inorridito ed il contrariato delle mie amiche!
Vado ad esaminare il “fessurometro” di cui tanto avevo sentito parlare. A prima vista mi sembra un vero e proprio strumento di tortura. Non invidio chi dovra’ provarlo.
Ecco un particolare dell’interno.
Una poverina che sta cercando di uscire.
Proprio mentre sono li’ che termino le mie riflessioni sul temibile aggeggio, vengo abbrancato da Matilde che mi trascina al cospetto del manovratore dell’infernale marchingegno. Matilde mi presenta con molto entusiasmo e bei complimenti. Nel frattempo con lo sguardo atterrito io cerco di convincere il tipo a regolare il fessurometro ad una misura comoda. Gli basta squadrarmi per capire e con una occhiata di comprensione regola i chiavistelli del fessurometro alla larghezza massima. Affido il bicchiere a Matilde e mi infilo per saggiare lo stretto. E’ fattibile. Indietreggio un poco per sistemare il braccio destro disteso e poi vado. Soffro appena appena quando devo inarcare la schiena ma passo. Scivolo avanti. La curva successiva e’ dal verso giusto, mi ci infilo e sono fuori. Uno sguardo riconoscente al saggio regolatore e passo ad altro. Nel corso della serata parecchi si cimenteranno con dimensioni di strettoia veramente proibitive. In particolare Vins e Matilde si distingueranno, tanto da meritare entrambe in premio la maglietta del gruppo festeggiato. La festa continua e si accende sempre piu’ a mano a mano che arrivano gli ospiti. Vengono spente le luci ed inizia la musica. Vago per la festa sorbendo la fantastica sangria generosamente elargita al banco bar, simulando balli e scattando foto. Eccone una di Matilde in compagnia di Luna. Luna l’ha praticamente travolta in cerca di conforto, e’ molto disturbata dalla musica ad alto volume e da tutta la confusione.
Lo speleobar dove viene distribuita la sangria
Una foto agli eroici mescitori
Un brindisi con Francesca
Che dire!?!
Selfie con Vins!
Il caos intorno al fessurometro mentre i passaggi estremi si susseguono
L’interno del fessurometro e’ ispezionabile per rifocillare ed immortalare gli strettoisti a meta’ percorso.
Parte la discoteca, fumogeni e luci colorate oltre alla musica.
Gruppo festeggiante.
Riecco le mie eroine!
La festa procede benone.
Tommaso prova il fessurometro. In questo momento si prende una pausa di riflessione.
Selfie, che ci sta bene!
La sangria va giu’ che e’ un piacere, non sono l’unico ad averlo notato!
Arca, e’ uno dei festeggiati, e festeggia come si deve.
Matilde che se la balla tra un fessurometro e l’altro.
Le 2 contendenti che brindano
Luna e’ depressa, e’ li’ che pensa, non si mangia, tutti cercano di acciaccarmi, ci sono dei rumori pazzeschi…ma che e’ l’inferno?!?
Matilde ha visto Vins passare il fessurometro regolato strettissimo, e’ sbalordita, ma non sconfitta!
Simone tra le belle.
Si continua a ballare
…ed a strettoiare!
Marco cerca di convincere Luna che dopo tutto la festa non e’ malaccio. Luna pero’ non sembra convinta. Mi muovo a compassione, finalmente la prendo e la accompagno fuori. Rischio un colpo perche’ c’e’ uno sbalzo termico di almeno 20 gradi tra dentro e fuori. La accompagno alla macchina dove si accoccola elargendomi una occhiata di gratitudine.
La festa cresce, l’allegria la fa da padrone.
Guardando bene si puo’ trovare Tommaso modello “urlo di Munch”, una chicca.
Matilde arriva in suo soccorso, ora va meglio
La musica e’ talmente alta che ci si intende solo parlandosi all’orecchio
Il DJ viene interpellato col linguaggio dei segni, e’ baraonda!
Anche allo stand bicchieri e gadget si balla.
Allo speleobar si lavora senza sosta ma sempre con allegria.
Mi lascio rubare la fotocamera e vengo ricompensato con questo scatto.
C’e’ ancora chi mantiene un certo contegno…
…altri un po’ meno. Ma tutto fa festa!
Un attimo di suspence, che succede?
Arriva la torta!
Eccola in tutta la sua bellezza. Auguri Buio Verticale. Auguri a tutti i “buioverticalizzatori”! Per meglio introdurre il festeggiamento, prima di spegnere le candeline viene intonato da tutti i convenuti un lungo e sonoro “I love you Johnny, I love you Texas”. Vi assicuro, uno spettacolo memorabile dal quale non mi sono potuto esimere dal partecipare con entusiasmo.
Dopo i canti propiziatori, il momento solenne. Si spengono le candeline. Buon compleanno!
Mangiamo la torta, si ride, si scherza, insomma si continua la festa.
Foto ricordo con gli amici del gruppo speleo di Citta’ di Castello. Li ringrazio ancora per l’invito a fare una uscita assieme. Con Matilde e Vins come sponsor ci siamo ripromessi di organizzare. A presto!
La sfida al fessurometro ancora impazza!
Oramai e’ solo per strettoisti estremi. Pane quotidiano per Matilde e Vins.
Ecco Matilde che posa con Marco dopo aver vinto la sfida con Vins all’ultimo centimetro.
Si e’ fatta l’una del mattino. Resterei ancora ma non ho cuore a lasciare Luna troppo a lungo da sola. La festa e’ ancora in pieno svolgimento. Saluto chi posso e me ne vado a dormire. Domani, o meglio oggi, avro’ da guidare per il viaggio di ritorno.
Quando ci alziamo e’ giorno da un bel po’, ci prepariamo, lasciamo il B&B e la simpatica signora che lo gestisce. Andiamo al centro citta’ a procacciarci la colazione. Parcheggiamo in questa piazza. Avviandoci al piu’ vicino bar-pasticceria chiamiamo i nostri amici per fare insieme un po’ di turismo.
I dormiglioni ancora non rispondono, ci avviamo per conto nostro.
Gubbio e’ un po’ in salita, ma ce la possiamo fare.
C’e’ una bella vista.
Arriviamo alla piazza Grande.
Specialita’ locali.
Eccomi con gli occhiali da post-festa!
Ci siamo ricongiunti con i nostri amici!
Un amico per Luna.
Un bellissimo “coso” in ferro battuto.
Ed un altro
Finiamo il giro pranzando a base di crescia con imbottiture varie e poi torniamo alla macchina
Il momento dei saluti dopo 2 giorni intensi e bellissimi non puo’ essere allegro ma ce la sbrighiamo egregiamente. In breve trasbordiamo i bagagli di Vins nella nostra macchina, un ultimo abbraccio con Marco e Matilde e poi via. Al ritorno cerco di tenere una velocita’ moderata nei tratti con le curve. Vengo ricompensato dal placido ronfare del resto dei viaggiatori. E’ segno che non hanno sofferto il mal d’auto dell’andata! Anche Luna riposa quietamente. Tutto sommato anche io reggo bene tutto il viaggio, ho bisogno solo di una sosta “tecnica” e di un caffe’. Penso concordiate che questa lunga relazione possa aver fine qui. Alla prossima!