Buco Cattivo – Settembre 2012

Il prossimo fine settimana alcuni amici andranno al Buco Cattivo. Io ci sono stato e ricordo con piacere quella grotta. Mi sembrava di esserci stato di recente e di averne fatto la relazione. Niente di piu’ sbagliato! Per il piacere dei miei amici, e mio, rimedio ora…con qualche settimana di ritardo!

Si e’ trattato di una bellissima uscita di gruppo a cui ha partecipato praticamente tutto il GSS. Ricordo che prima di partire guardai distrattamente il rilievo pubblicato sul sito del CENS e guardando i minuscoli cunicoli ivi riportati (non guardai minimamente la scala!), pensai: “ecco perche’ lo chiamano Buco Cattivo, e’ un budello infame”. Presto avrei dovuto ricredermi. Trattandosi di una uscita di…tempo fa non potro’ essere molto preciso perche’ ricordo poco. Facciamo cosi’, la racconto come mi sembra di ricordarla, poi in caso la correggero’ se arriveranno commenti riparatori! Partiamo un sabato pomeriggio dall’hotel Salario a Magliano Sabina. Io vado in macchina ospite di “nonmiricordochi” (Claudia e Gianluca?) e me la dormicchio tutto il tempo. Arriviamo a notte fatta dalle parti di Genga dove ci attende un amico di Tullio che l’indomani ci guidera’ nella gita alla grotta. Oltre a farci da accompagnatore ci ha gentilmente rimediato un posto dove dormire e ci portera’ a mangiare in compagnia di altri amici del suo gruppo. Purtroppo a causa della mia pessima memoria non posso nominare ne’ il nostro gentile accompagnatore, ne’ il suo gruppo o il nome di qualche amico che ha partecipato alla cena…Figurarsi poi il nome del ristorante! Comunque eccoci qua.

img_1307 Quando andiamo dove dormiremo ho troppo sonno per immortalare il luogo, riesco solo a fotografare questo simpatico animaletto che attraversa flemmatico il vialetto dove noi stiamo transitando per andare al lettuccio.img_1310 La mattina dopo di buon ora partiamo in direzione della grotta.img_1311 Arriviamo allo spiazzo dove ci attende la ripida camminata fino all’ingresso “basso” della grotta. Se ho capito bene dovremo arrivare quasi in cima dove ci sono quelgli affacci rocciosi tra la vegetazione. Una bella sgambata.img_1315 Ci prepariamo con cura, per fortuna dobbiamo portare poco materiale con noi, la grotta non ha molti pozzi.img_1317 Iniziamo la salita.img_1318 Ci sono anche io! Non ho idea di chi sia il fotografo.img_1319Dopo aver traversato dei prati quasi pianeggianti si arriva ad un canalone tutto a ghiaia, sarebbe una delizia da salire ma per fortuna alla sua sinistra c’e’ un accenno di sentiero tra gli alberi e noi seguiamo quello.img_1320 E’ abbastanza ripido ed ognuno si aiuta come puo’.img_1321 Dove il ghiaione si interrompe il sentiero attraversa il canalone che stiamo costeggiando e noi lo seguiamo con fiducia. Il passaggio da un lato all’altro del canalone non e’ dei piu’ semplici, ma si puo’ fare.img_1324 Ecco il gruppone che avanza inesorabile.img_1325 Momenti di scivolate epiche, un passo avanti e due indietro, le ginocchia cigolano.img_1326 Ma oramai siamo quasi tutti dall’altra parteimg_1327 La faccia di Augusto puo’ dare una misura dell’impegno necessario per affrontare la salita. Per fortuna al momento abbiamo fatto solo il pezzo meno impegnativo!img_1328 Si continua a salire tanto, ma proprio tanto, seguendo un accenno di sentiero che tira su dritto sulla massima pendenza.img_1329 Mentre si pensa: “si, e’ dura, ma non potra’ essere peggio di cosi'”, inizia il tratto con i canaponi. Ecco Mario mentre ne impegna uno di loro in una battaglia all’ultimo trefolo!img_1333 E nemmeno a dire che ce n’e’ uno solo, ne affrontiamo una bella sequenza.img_1335 Sono finiti i canaponi? Sembra di si. Oramai siamo boccheggianti. Gira voce che siamo arrivati all’ingresso. Se ne avessimo le forze sarebbe il momento di esultare.img_1337 Ci ammucchiamo sul minuscolo terrazzino antistante l’ingresso e ci cambiamo di corsa i vestiti zuppi di sudore.img_1338 La scritta sulla roccia ci ricorda che questo e’ l’ingresso “Fiorini”.img_1340 Mattia fa l’inventario del materiale cercando nel contempo di consumare un veloce spuntino corroborante.img_1341 Ancora Mario che impegna uno degli ultimi canaponi.img_1344Abbiamo forse ospiti straniere?!?
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No! eccola svelata!dscf1716 Briefing prima di avviarcidscf1717 Partiti!dscf1722 Eccomi! Chissa’ che fine ha fatto la bella tuta che indosso, non la ricordavo per nulla.dscf1724 Sguardo interrogativo?dscf1725 Addetta alla illuminazione.dscf1726 Il nostro accompagnatore. Grazie!dscf1728 Non si vede ma e’ l’inossidabile Simona.dscf1730 Un altro dei nostri accompagnatori. Grazie anche a lui!dscf1731 Pausa prima del pozzo da 50 metri.dscf1738 Cucu’, chi si nasconde li’ dietro?dscf1739 Attesa nella sala alla base del pozzo.dscf1740 Ed ecco anche il pozzo.dscf1741 Mentre aspettiamo di ricompattarci si approfitta per uno spuntino.dscf1744 Procediamo oltre, ma non chiedetemi altro.dscf1745Un Mattia che fa qualcosa.
dscf1748 Passaggi atleticidscf1750 Iniziano i laghetti, belli!dscf1754 Ci provo a mostrarveli ma le foto non rendono molto.dscf1755 Eccone ancora una.dscf1756 Prima dei laghetti ci fermiamo per cambiarci ed affrontarli adeguatamente. E’ a questo punto che capisco quanto male ho interpretato il rilievo di questa grotta. Abbiamo infatti attraversato degli ambienti enormi. L’angusto cunicolo che avevo creduto di vedere nel rilievo e’ in realta’ largo un buon numero di metri. Rimango basito ed affascinato. E pensare che il pezzo forte lo dovevo ancora vedere. Lo confesso, mi sono innamorato del lungo lago che attraverseremo. Se dovesse capitarvi di percorrerlo vi consiglio di passare costeggiando la parete destra, in alcuni punti puo’ essere un poco piu’ fondo ma il passaggio risulta meno faticoso. Ve lo posso dire con sicurezza perche’ ho provato entrambe le soluzioni!dscf1759 Claudia e Gianluca, stanchi, bagnati ma soddisfatti.dscf1762 Simona sorridente e Tullio che contempla la grotta dove e’ stato parecchie volte, ma tanti anni fa.dscf1763Simona ed Augusto, una coppia inossidabile. dscf1766 Ecco Tullio che posa accanto alla sigla del suo gruppo del tempo. Il 1978, appena qualche mese fa! Siamo nella enorme sala dove lui ed i suoi compagni di avventure del tempo erano soliti fare il campo.dscf1768 Un piccolo altare natalizio eretto da sconosciuti frequentatori della grotta.dscf1769 Il termine della sala.dscf1772 Tullio ed Augusto assorti.dscf1774 Tullio e Mattia, 2 generazioni di speleo nella stessa famiglia. Anche se un po’ sfocata l’ho tenuta perche’ vale la pena.dscf1777Siamo sulla strada del ritorno. La medusa.dscf1782Di nuovo il lago in tutto il suo splendore.dscf1789 Una concrezione di forma particolare.dscf1791 Passaggio nebbiosodscf1792E’ abbastanza strana. Vedete voi se vi piace.dscf1797 Gruppo familiare in relax nei pressi dell’uscita.dscf1801 Sfatta dalla stanchezza ma ancora felice!dscf1802All’uscita una bella sorpresa, piove, ma non una pioggierella normale, ne tira giu’ a secchiate. La discesa sotto il temporale tra canaponi, sentieri scivolosi e ghiaioni e’ un vero spasso. Ancora benedico il caso che ha voluto che avessi nello zaino un sacco da spazzatura di quelli enormi e resistentissimi con il quale ho potuto farmi un poncho di fortuna. Scendiamo faticosamente in un gruppetto formato da Claudia, Gianluca, Tullio, Mattia ed io. Arrivati allo spiazzo ancora piove come se fossimo in mezzo ad una simulazione di diluvio universale. Con Tullio e Mattia decidiamo di camminare ancora un chilometro circa, fino a sotto un cavalcavia nei pressi del paese. Le macchine ci aspettano la’. E’ consolante potersi cambiare all’asciutto. Non ricordo altro di questa uscita, ma posso dire che, nonostante la fatica e la bagnata colossale, il Buco Cattivo e’ una grotta che merita di essere visitata. Ecco finita qui la mia prima relazione “ritardataria”, come detto, dedicata agli amici che la visiteranno il prossimo fine settimana. Buon divertimento ragazzi e alla prossima!

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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