Uscita nell’ambito del progetto SCR di rivisitazione delle grotte dei monti Ausoni. Vista una nuova grotta, la Chiavica Pezzanti, con MariaP, MariaF, Gaia, Gianni, Max, Fabio, Maurizio ed io.
Anche questa volta il buon Maurizio ha acconsentito a darmi un passaggio, la mia macchina e’ un po’ conciata male. Viene a prendermi puntualissimo sotto casa alle 7.45. Sistemato il mio zaino nel capiente portabagagli partiamo per casa di Maria e Gianni, ultima tappa prima di dirigerci all’appuntamento vero e proprio, il celeberrimo bar “fico” all’Anagnina. Eccoci dunque da Maria e Gianni, intenti al caricamento dei numerosi bagagli.
Al bar fico incontriamo il resto del gruppo, Maria, Gaia, Max e Fabio, loro andranno tutti con la macchina di Max. Dopo i saluti ci dedichiamo ad una tranquilla e soddisfacente colazione, quindi partiamo in direzione ValleCorsa. Abbiamo appuntamento con Elio, un ragazzo del posto che ci mostrera’ delle grotte. Prendiamo l’autostrada Roma-Napoli, usciamo a Ferentino e proseguiamo per Vallecorsa. Eccoci quindi a Vallecorsa di fronte al “Bar Sport” dove ci siamo fermati per convenevoli col nostro nuovo amico e per un cappuccino.
Elio, spero vivamente di aver ricordato bene il suo nome (!), ci porta per stradine fino alla localita’ Pezzanti dove lasciamo le macchine per un breve tratto a piedi. Scendiamo per il sentiero ad incontrare un corso d’acqua al momento in secca, risaliamo e quindi pieghiamo a destra inoltrandoci nella macchia. Si tratta di pochi metri, siamo subito in vista di una dolina di dimensioni generose con un buco in fondo che sembra promettere bene.
Senza fretta iniziamo l’accerchiamento.
Il Fabio mentre manda un informale saluto ai posteri.
Max e’ gia’ dentro a controllare se vale la pena lavorarci.
Gaia lo segue
Gianni prende il punto.
Vale la pena perderci un po’ di tempo. Torniamo alle macchine. Decidiamo che alcuni rimarranno qui a scavare mentre altri andranno a fare un giro nei dintorni a vedere altri buchi che hanno indicato a Gianni le volte scorse. Il nostro accompagnatore ha terminato il suo compito, ci saluta, noi ricambiamo aggiungendo tanti ringraziamenti per la disponibilita’. Elio riprende l’auto per rientrare verso casa e ci lascia ai nostri giochi. Davanti a dove abbiamo parcheggiato le macchine ci sono alberi che sembrano far parte di un qualche coltivazione. Fotografo i “salamini” che portano appesi nel caso trovassi un esperto a cui chiedere lumi.
Ho deciso di aggregarmi con chi andra’ in perlustrazione nei dintorni. I gruppi sono delineati, Gaia, Max, Fabio e Maurizio si dedicheranno allo scavo. Il resto della banda in giro a verificare le vecchie segnalazioni.
Fabio e’ quasi pronto.
Ma anche Gaia non si fa lasciare indietro
Ecco lo squadrone d’assalto che parte.
Ed ecco invece la macchina col gruppo di perlustrazione.
Tornando indietro arriviamo ad un ponticello che sembra pedonale. Alla nostra destra abbiamo il paese di Vallecorsa arroccato sulla collina che sovrasta la piana dove siamo noi. Al di la’ del ponticello c’e’ un piccolo parco giochi e 2 laghetti artificiali separati da una costruzione rettangolare, una chiesa sconsacrata, forse. Il tutto e’ bordato da queste vasche in pietra.
Siamo in perlustrazione? Quindi perlustriamo!
Anche Gianni fa la sua parte.
Ecco uno dei laghetti
Maria mentre si accinge a fare il periplo del lago.
Ancora Maria, era in piedi sulla vasca in posizione intrepida ma non ho fatto a tempo a scattarle una foto, sullo sfondo abbiamo Vallecorsa.
Maria, ancora Maria, mentre acquisisce documentazione fotografica.
Maria, ma non la Maria di prima, mentre osserva le vasche.
MariaF, MariaP e Gianni mentre ci accingiamo ad attraversare il ponticello per tornare alla macchina.
Appena traversato il ponticello recuperiamo la macchina e torniamo indietro di un centinaio di metri. Ci sono un paio di macchie di alberi che sembrano nascondere altrettante doline. Ecco la prima, la piu’ grande.
All’interno della dolina c’e’ molta vegetazione ma si intravedono dei buchi che meritano una visita piu’ da vicino. Stiamo cercando di ritrovare una grotta che credo fosse stata trovata ed esplorata dal Circolo (CSR) negli anni 60. Gianni ha con se’ anche “l’antico” rilievo.
Entro e faccio un giro veloce, i buchi sono tanti, alcuni interessanti. Mando una voce agli altri che si attardano sul bordo.
Questo sembra il piu’ promettente.
Anche questo non e’ male.
Gianni parte in esplorazione.
Anche Maria fa la sua parte
Ancora Gianni mentre verifica.
Metto la fotocamera dentro al buco che mi sembra migliore e scatto ma il risultato non da molti elementi per giudicare.
Entro in uno sprofondamento recente ma non trovo molto. Mi accontento di scattare una foto a Gianni.
Maria mentre risale la china per uscire. La visita a questa dolina ci premia con un accessorio che sara’ utile per i nostri scavatori nella grotta nuova. Troviamo infatti una cofana, uno di quei resistenti secchi utilizzati in edilizia. E’ bucato e col fondo sfondato, pero’ e’ utilizzabile. Lo portiamo con noi.
La seconda dolina si rivela una discarica di buone proporzioni. Inoltre il mondezzaio e’ fittamente bordato da un intrico di spine che non incoraggiano ulteriori indagini. Da fuori non sembra mostrare possibili grotte. Dichiariamo conclusa la nostra perlustrazione. Riprendiamo la macchina e torniamo a dare una mano ai nostri scavatori portando loro come trofeo la fida cofana. Li troviamo che sono impegnatissimi a scavare. C’e’ molta terra fangosa da portare fuori, mandiamo loro il nostro regalo, sara’ sicuramente d’aiuto. Non ho molta voglia di infangarmi quindi mi attardo a scherzare un po’ con le “liane” che pendono simulando una altalena.
Maria e’ piu’ volenterosa, inizia a prepararsi.
Prima di cambiarmi scendo in zona operazioni a vedere come va. Al ricevimento trovo Maurizio.
Stanno lavorando alacremente. Rimango affacciato per un po’ a vederli faticare.
Quando commento per la terza volta il fatto che dalla grotta esce un’aria che mi fa sentire freddo il buon Maurizio mi invita con gentile decisione ad andarmi a fare un giro. Raccolgo l’invito e mi ritiro in buon ordine.
Torno di sopra e, sospirando, inizio a prepararmi per l’infangata. Mi tiro su il morale grazie alla cioccolata che mi offre Maria. Quando sono bardato a dovere scendo. Ho preso posizione da poco quando ci raggiunge Gianni. Sta facendo il rilievo della nuova grotta.
Hanno scavato almeno un paio di metri di terra fangosa, l’unico problema e’ che e’ quasi finito lo spazio dove ammucchiare la terra di risulta. Recupero qua e la dei pezzi di legno e costruisco un rozzo parapetto dove ammucchiare la terra senza pericolo che ci ritorni addosso. Ecco Gaia avvolta nella nebbia mentre posa accanto al parapetto.
Piano piano ci avvicendiamo con gli scavanti esausti. Alla fine Maria e’ appena sopra la zona lavori, 3 metri piu’ in basso, e fa la supervisione e l’accompagnamento alla cofana piena di terra. Io sono posizionato dietro di lei e tiro la corda per sollevare la suddetta cofana. Per lo svuotamento di qualche cofana mi devo arrangiare da solo perche’ Gaia e Maurizio sono usciti a tirare un poco il fiato ma e’ questione di poco e sono di nuovo in posizione.
Questa e’ sempre Gaia, guardate il curioso effetto prodotto dalla fotocamera
Eccola invece un po’ piu’ riconoscibile. La macchia grigia dietro non e’ altri che Maurizio.
Maria mentre dirige le operazioni di recupero cofana.
L’ottimo Fabio, consumato dal faticoso scavo si avvicenda con Gaia.
Passo la fotocamera a Maria per una foto alla zona in via di scavo, cosi’ ce ne rimedio una anche io.
Ecco l’infaticabile Gaia in zona scavo. Max e’ tra lei e Maria e si occupa della foto.
Sono le 2 e un quarto del pomeriggio quando Gianni ci richiama all’ordine. Ci ricorda che abbiamo un appuntamento a Terracina con uno speleo del posto che ci vuole conoscere. Dobbiamo dirgli a che ora pensiamo di smettere per organizzare l’incontro. Rapida consultazione e decidiamo per le 3. Tra quarto d’ora accademico, svestizione e preparativi vari partiremo per le 5 circa. Per arrivare a Terracina ci vuole almeno un’ora. A conti fatti quindi potremo essere dallo speleo verso le 6. Eccoci alle macchine, coroniamo la fine scavi con l’ottimo caffe’ portato da Maria.
Fotografo la collina di fronte a noi perche’ la luce radente del sole che tramonta le dona dei bellissimi colori. Peccato la foto non renda loro merito.
Ecco la nostra bella cofana, magari non proprio bella, ma utile sicuramente si.
Quando siamo tutti pronti ricomponiamo le macchine e partiamo diretti a Terracina. Prima di Lenola Maria vede una piccola sorgente a bordo strada, la nostra macchina fa una sosta per verificare mentre quella di Max prosegue. Ci ricongiungeremo a Lenola.Arriviamo a Terracina, l’appuntamento e’ ad un distributore. Maria, che guida la macchina di Max e conosce bene la zona ci fa strada. Per un qui pro quo sul luogo dell’appuntamento dobbiamo fare qualche distributore prima di incontrarci con lo speleo del posto che dobbiamo conoscere. Eccoci finalmente insieme. Dopo le presentazioni ci racconta un po’ di se. Si chiama Angelo, fa parte del Gruppo Speleologico Anxur Terracina che e’ stato molto attivo in questa zona. Angelo ha da poco preso in gestione l’area di servizio dove ci siamo incontrati e una volta avviata avrebbe piacere di fare un po’ di attivita’ con noi ed aiutarci nel nostro progetto “Ausoni”. Parliamo fitto fitto con lui per almeno una mezz’ora poi iniziamo a sentire i morsi della fame.
Dopo un tentativo di prenotare un posto mangereccio a Terracina che risulta essere chiuso proviamo un ristorantino che gia’ abbiamo sperimentato in altre uscite da queste parti. Stavolta siamo fortunati, sono aperti e prenotiamo per le 7. Abbiamo tutto il tempo per andare senza affanni. Prendiamo commiato dal nostro nuovo amico promettendo che ci risentiremo per la prossima occasione. Partiamo con l’allegra prospettiva di un buon pasto. Non ricordo il posto dove e’ sito questo luogo di delizie ristoratrici e nemmeno come si chiama, pero’ ho documentato la tavolata. Eccoci appena arrivati e sistemati a tavola.
Sono riuscito a scattare questa ultima foto al momento degli antipasti ma dopo ho proprio dovuto mettere a riposo la fotocamera e dedicare tutta la mia attenzione al pasto e soprattutto alle fettuccine!
Una ottima giornata, come al solito quando si fa qualcosa che piace e per di piu’ in buona compagnia. Vi lascio cosi’, alla prossima.