Uscita di corso a grotta Sbardy
La giornata inizia quando esco furtivamente da casa cercando di fare in modo che Luna non se ne accorga. Devo essere a Settebagni per le 8.00, al primo bar che si incontra venendo dalla Salaria. Arrivo all’appuntamento con largo anticipo. Sono le 7.30, utilizzo questa mezz’ora per cercare parcheggio e fare colazione al “secondo” bar che offre una bella scelta di cornetti. Dopo aver atteso al lieto pasteggio mattutino, mentre sono per strada diretto al bar dell’appuntamento incrocio la macchina del SignoreAnzianoNonnoPintus. Dopo i saluti monto in macchina con loro e andiamo al luogo di appuntamento, nel frattempo ho parlato al telefono con Stefano, anche loro sono quasi arrivati. Una breve attesa e quando arriva il resto del gruppo li seguo al bar ma faccio il bravo e mi astengo dal fare un’altra colazione. Finalmente siamo tutti e siamo pronti a partire. Componiamo le macchine, io salgo in quella di Stefano in compagnia di Lucilla e Cecilia. Si parte!
Facciamo una breve sosta all’uscita della autostrada per verificare di non esserci persi qualcuno per strada. La seconda sosta e’ quella di rito, in piazza a S.Oreste. Ci sparpagliamo, chi per pizza, chi per cappuccino. Intanto ho avuto una notizia ferale, il ristorante del nostro amico, “Alessandro al Campanile”, questa sera sara’ chiuso. Questi sono problemi!
La piazzetta dove poggiamo disordinatamente le macchine per correre a rifocillarci dopo il lungo viaggio ed in preparazione dell’impegno ipogeo.
Gia’ con un atteggiamento piu’ rilassato ci ritroviamo tutti alla piazzetta dopo aver recuperato cibarie e svolto altre utili incombenze.
A Matilde forse non e’ piaciuta la pizza perche’ ci guarda brutto.
Ecco il SignoreAnzianoNonnoPintus in versione cubana
Buonumore recuperato! Decisamente meglio ora.
Ora lo so chi sei, Mauro, non hai piu’ segreti per me. E’ inutile che fai il sorriso furbetto!
Terminata l’ultima sosta rimontiamo in macchina e ci spostiamo in zona operazioni. Parcheggiamo al solito slargo dove inizia la sterrata. Iniziamo a prepararci.
Non tutti siamo di grotta, loro, per esempio, andranno a fare una tranquilla passeggiata sul Soratte.
I preparativi fervono.
Gianni supervisiona la vestizione di un gruppo di allievi.
Siamo quasi pronti.
Mancano solo le foto di gruppo, mollo la fotocamera ai volenterosi di turno e mi unisco.
Ecco i volenterosi.
La truppa al gran completo.
Eccone anche un’altra, vedete voi quale e’ la migliore, anzi, vediamo se trovate l’intruso!
L’ingresso della grotta, con la grata a protezione.
La grotta e’ gia’ stata armata da “quelli del sabato” quindi non rimane altro che entrare ed iniziare il divertimento. Una vista del gruppo dall’altra parte della grata non poteva mancare.
Sceso il primo pozzetto mi fermo li’ e aspetto i nostri impavidi corsari, nel frattempo mi diletto con qualche foto.
Eccolo che arriva, Andrea, ovvero ColuiCheVieneSfocatoInFoto, che scende con la rilassatezza degna di un veterano ipogeo.
Francesca, e ho detto tutto.
Alberto, il sorridente nonche’ prudente Alberto.
Siamo in 4 alla base del primo pozzo. Il posto inizia ad essere affollato. Procediamo con un avanzamento ordinato, scende Stefano che si ferma dove sono io, scende Cecilia che prosegue fino alla base del pozzo successivo. Io scendo un paio di metri fino all’inizio del suddetto pozzo poiche’ i nostri corsari dovranno passare un deviatore ed un frazionamento prima che Cecilia possa assisterli fino alla fine della discesa. Ecco Stefano in tutto il suo splendore.
Arriva Alessandra, non molla la corda ai suoi amici e mi raggiunge direttamente, cosi’ passa avanti a tutti i suoi colleghi di fatica che sono, e rimangono, in paziente attesa insieme a Stefano.
Ancora qualche passaggio corsaro e poi scaliamo nuovamente di posto. Raggiungo Cecilia la quale si sposta in fondo all’ultimo pozzo, quello che da’ sulla enorme sala, il pezzo forte della grotta.
Mentre anche Stefano ci raggiunge, inizio ad accompagnare Andrea fino alla partenza dell’ultimo pozzo. Dopo aver assolto al compito accompagnatorio, mi fermo li’ e attendo altri intrepidi.
Stefano arriva e si posiziona al frazionamento subito sopra di me.
Nel caso non fosse chiaro, vi mostro nuovamente Stefano in tutta la sua potenza.
Si rimette prontamente in moto l’organizzazione “discensoria”. Ecco Alessandra che passa e va.
E quindi una Francesca dal sorriso smagliante mentre affronta impavida la discesa.
Sempre lei, ma oramai dopo aver passato il frazionamento. Inizia a scendere l’emozionante parte nel vuoto del pozzo.
Ora tocca a me scendere. Mi fermo a meta’ strada per tentare una foto alle concrezioni che tappezzano il soffitto della sala.
Eccoci alla sala, ci mettiamo comodi ad aspettare il resto del gruppo.
Un primo assaggio delle belle ed enormi stalagmiti della sala.
Visto che l’attesa e’ lunga vado a fare un giro in solitaria per scattare qualche foto “panoramica”. Questa e’ dal centro della sala verso il gruppo attendente.Un gruppo di simpatiche concrezioni.
Ancora un altro.
Quello di prima ma da piu’ vicino.
Mi sono fissato. Come sopra, ma con una illuminazione differente.
Ecco un altro gruppo di concrezioni molto particolare, quasi un totem.
Altra foto verso i miei amichetti in attesa ma con un poco piu’ di luce.
Il simpatico gruppo di concrezioni gia’ mostrato prima.
Terzo ed ultimo tentativo di riprendere il gruppo in attesa.
Finiti gli esperimenti me ne ritorno buono buono in sala d’attesa. Non si vede, ma quello in arrivo e’ Stefano, l’Astico.Siamo tutti. Iniziamo a muoverci facendo attenzione di rimanere nella traccia delimitata con il cordino. Cecilia e Stefano si occupano di sistemare in luogo acconcio il primo dei data logger presi in consegna in sede il venerdi’ scorso.
Si si, tutto bello, ma vuoi mettere un ottimo pazzo di pizza?!?
Ecco di nuovo il totem in tutto il suo splendore.
Ci avviciniamo verso la parte piu’ in basso della sala. anche qua ci sono concrezioni degne di nota che festonano il soffitto.
Tentativo di foto senza flash, con l’aiuto della potente lampada di Stefano.
Una serie di “fette di prosciutto” sottilissime. Una e’ anche smangiucchiata!
Una miriade di capelli d’angelo a decorazione del basso soffitto che porta al laminatoio che precede la sala finale.
Una Lucilla, pensierosa.
Fine della “pensierositudine” scacciata da un bel sorriso.
Particolare di alcuni capelli d’angelo.
Siamo tutti a faccia in su ad ammirare queste meraviglie.
Un blocco di concrezione probabilmente spaccato da qualche movimento del soffitto. La cosa da’ un po’ da pensare…
Sempre loro, i capelli d’angelo.
Sosta per uno spuntino.
Stalagmite traslucida, illuminata da dietro.
Nel laminatoio che precede la sala finale. Lucilla e Cecilia fanno un salto nell’ultima sala per posizionare il secondo ed ultimo data logger.
Per evitare danneggiamenti alla sala finale noialtri ci asteniamo dall’andarci. Arriviamo solo fino all’imbocco, ci diamo una sbirciata e torniamo indietro. Al ritorno, ecco una foto dal diaframma di concrezione che divide il laminatoio dalla sala precedente.
Foto di gruppo, da’ un senso di tranquillita’, quasi natalizia, non trovate?
Potevano mancare i broccoletti? Assolutamente no.
Con gli occhi ancora impressionati dalle bellezze viste torniamo alla partenza del pozzo ed iniziamo a risalirlo. Cecilia e Stefano astico si offrono per il disarmo. Riprendiamo posizione nei punti d’osservazione ed i nostri prendono di petto la risalita passando frazionamenti e deviatori senza particolari difficolta’. Oramai sono esperti e ci sbrighiamo in breve tempo. Come all’andata, via via scaliamo di posto per affrontare i pozzi successivi. Eccoci al secondo pozzo, quello intermedio.
Un Mauro a caso col sorriso giustamente soddisfatto.
Matilde in posa plastica da risalita.
…e quindi all’arrivo della fine del pozzo.
Voi non lo potete sapere, ma quella che arriva e’ Vincenzina.
Eccola che arriva trionfalmente a meta e anche lei giustamente soddisfatta.
Gruppo di meditazione in allegria.
Alla fine anche i migliori cedono ad una lieve stanchezza.
Per fortuna rimane sempre la forza per un sorriso.
L’uscita dalla grotta procede senza particolari clamori. Alberto sperimenta, per fortuna senza conseguenze, che e’ sicuramente spiacevole mettersi a riposare in una zona dove possono arrivare sassi dal’alto. Si becca una “breccola” sul casco che lo fa suonare come una campana. Successivamente anche io faccio la mia parte e cerco di tirare a Lucilla un paio di sassi mentre risale l’ultimo pozzo. Non sono preciso nel prendere la mira e quindi la cosa si risolve con qualche volgare parola da parte della mia vittima mancata. Usciamo che e’ notte, all’orario perfetto per una sana, robusta ed allegra cena tutti assieme. La temperatura all’esterno e’ gradevolissima, ci cambiamo con calma. Gli amici che si erano dedicati al passeggio per il Soratte sono tornati quasi tutti a casa. Del gruppo “esterno” e’ rimasta solo Paola, l’astica, che attende il suo dolce meta’. In compenso si unisce a noi il fratello di Matilde, speleologo anche lui. Dopo una mezz’ora arrivano anche i disarmanti. Mentre aspettiamo che si cambino anche loro decidiamo di provare il ristorante sulla piazza. Quando siamo tutti piu’ o meno presentabili, ci spostiamo verso la pappa. Paola e Stefano prendono commiato perche’ preferiscono avviarsi verso casa. Li salutiamo e poi imbocchiamo decisi nel ristorante. Eccoci in situazione di assoluta rilassatezza indotta dal cibo.
Foto del gruppo della “domenica”.
E’ stato deciso, non si sa da chi, ma accettato a furor di popolo, che Mauro e’ anaffettivo (ad essere precisi il termine scientifico e’ ano-affettivo, ma non lo riporto perche’ potrebbe sembrare a qualcuno un termine scurrile!). Per questo motivo le nostre ragazze cercano di smuoverlo da questa sua perniciosa apatia con un caldo abbraccio collettivo. Non hanno avuto pieno successo ma forse hanno blandamente intaccato la dura scorza del nostro indomito eroe. Staremo a vedere.
Eccoci arrivati anche questa volta al momento dei saluti. Vi lascio con un semplicissimo, alla prossima.