Sabato 25 – Sempre il corso SCR. Uscita in grotta a Pozzo Comune con Francesco, Stefano ed io oltre a Carla, Valeria e Filippo.
Nei giorni precedenti c’era stato un movimento di corsisti che si prenotavano per il sabato, quindi per la domenica. Fino all’ultimo sembrava dovessimo fare una uscita in massa tutti il sabato poi un paio di cambi per motivi di lavoro hanno spostato il grosso del gruppo a domenica. Alla fine siamo rimasti pochi, ma comunque buoni. Ci incontriamo alle 8.30 al bar “fico” di fronte ad Ikea di Anagnina. Facciamo un poco tardi aspettando Lisa. Quando Valeria prende il cellulare per cercarla trova un suo messaggio. E’ KO per la febbre alta, la poverina. Sono le 9 passate quando partiamo. Siamo rimasti noi, Valeria, Carla e Filippo, Francesco ed io. C’e’ di buono che essendo in 5 possiamo andare con una sola macchina, ci stipiamo tutti in quella di Francesco. Un’altra defezione me la comunica Francesco strada facendo. Pierleonida la sera prima, in sede, ha dato forfait per motivi familiari ed e’ stato sostituito da Stefano con il quale ci incontreremo a Carpineto. Stefano, questo Stefano, fa storicamente coppia con Paola, tanto che da anni vengono chiamati comunemente gli “Astici” senza differenziarli. Purtroppo pero’ Paola e’ fuori combattimento per una brutta storta (A proposito, auguri Paola, a rivederci presto piu’ in forma di prima!) . Credo che questa sara’ la prima volta che vedro’ Stefano da solo! Arriviamo a Carpineto, ci incontriamo con Stefano, facciamo sosta al bar Semprevisa e poi al forno per un piccolo pezzo di pizza rossa. Particolare inedito, mentre addento il mio buon pezzo di pizza mi si spacca a meta’ un premolare, l’ho recuperato e messo via senza farne parola. Per fortuna non ho avuto dolori altrimenti avremmo dovuto terminare la giornata al pronto soccorso odontoiatrico. Per inciso, la sera ho messo il mio pezzo di dente sotto il cuscino con la speranza di rimediare almeno il classico soldino ma il topino bianco mi ha lasciato scritto che non tratta le mezze porzioni! Ma non divaghiamo, dopo l’ultima colazione della giornata ci avviamo per andare in grotta. Facciamo ancora una breve sosta alla fontana per fare acqua. Serve a Francesco che ha portato la carburo per mostrarla in grotta ai nostri amici ancora inesperti delle cose speleo. Spendo il tempo della sosta per un paio di foto.Acqua presa! Pronti e via.
Siamo finalmente davanti alla grotta in fase di vestizione.
Stefano e’ quasi pronto.
Prepariamo gli zaini. Stefano ed io andiamo avanti ad armare i primi pozzi mentre Francesco verifica le attrezzature ed impartisce le ultime raccomandazioni prima di entrare in grotta.
Eccoci tutti qua, al primo saltino. Tra una cosa e l’altra entriamo in grotta che e’ quasi mezzogiorno.
E poi subito subito il secondo.
Carla e Filippo nella prima sala.
Stefano in attesa. Francesco ci raggiunge chiudendo la fila.
Andiamo direttamente al 19. Francesco scende per primo portando con se’ il materiale per armare i salti successivi. Stefano lo segue per fare sicura ai “corsari” che scenderanno. Quando da’ la libera mi giro verso i nostri impavidi. Chi si offre per primo? Filippo, unico maschietto della magra schiera degli odierni apprendisti speleo e’ quasi pronto ad offrirsi volontario ma viene battuto di un soffio da Carla. La discesa del 19 con la partenza esposta nel vuoto e le rocce scivolosissime sotto i piedi e’ sempre di forte impatto per chi e’ alle prime armi. Anche il deviatore e’ una bella gatta da pelare ma Carla se la cava egregiamente e raggiunge presto il buon Stefano. Per solidarieta’ femminile, dopo Carla, si offre Valeria. Litiga un po’ con il deviatore ma poi ne viene a capo con qualche suggerimento. Buon ultimo scende Filippo. anche lui discute fortemente con il deviatore. Cerca la soluzione di forza ma alla fine ne esce sconfitto. Insieme alla fine troviamo una soluzione piu’ semplice e meno faticosa. Filippo, passato il deviatore, raggiunge gli altri senza problemi. In pochi minuti sono anch’io con loro. La discesa e’ stata cosi’ emozionante ed impegnativa che mi sono completamente scordato di fare le foto, ecco l’unica che sono riuscito a fare.
Raggiungo il gruppo pochi metri avanti, al piccolo salto con pozza che precede un altro salto. Il salto successivo al saltino arriva alla sala dove faremo pranzo. Di seguito avremo da affrontare lo scivolo di fango ed il meandro fino al pozzo Marilu’. Una volta la’ decideremo se scenderlo. Questo e’ il nostro programma di massima. Ma torniamo a noi, quando raggiungo gli altri trovo Francesco impegnato nell’armo del saltino.
Lo raggiungo “disarrampicando” (come direbbe Cristian, ciao Cristian!) e bagnandomi un piede quando mi scivola in acqua. Mentre Francesco continua l’armo del salto successivo, Stefano ed io facciamo assistenza ai ragazzi per il passaggio del saltino con pozza. Carla e’ sempre la prima ad offrirsi volontaria, oramai ci ha preso gusto.
Quindi Valeria affronta il passaggio mentre Carla procede oltre con l’assistenza di Francesco.
Buon ultimo arriva Filippo, la nostra permanenza inizia a provocare nebbie che la fotocamera riprende fedelmente come suo solito.
Con l’arrivo di Filippo il pianerottolo dove siamo inizia a farsi stretto. Raggiungo Carla e Francesco al frazionamento successivo. Francesco scende alla base del salto e Stefano nel frattempo raggiunge gli altri sul pianerottolo. Carla scende assistita da Francesco.
Valeria mi raggiunge, passa il comodo frazionamento e continua a scendere, sempre con l’assistenza di Francesco.
Filippo mi raggiunge.
Stefano e’ dubbioso, ma va a ricordare perche’!
Siamo tutti nella sala da pranzo, non si chiama cosi’, l’ho rinominata io per l’occasione.
Filippo prova la faccia cattiva sfoggiando il teschio che ha trovato, l’effetto e’ un po’ vanificato dal sorrisone di Valeria.
Carla e’ comodamente seduta e pronta alla pappa.
Francesco si improvvisa cuoco, sfoggia tutta l’attrezzatura necessaria e prepara degli ottimi tortellini in brodo.
Momenti di attesa spasmodica mentre si scalda il brodo e si cuociono i tortellini.
Si, si, so’ cotti!
Aspettate, mi ritiro un attimo per una faccenda privata, ma torno subito, lasciatemi i tortellini!
Beh, intanto io li assaggio.
Scottano. Inganniamo il tempo con qualche foto ricordo, cedo la fotocamera a Valeria e mi lascio immortalare, ogni tanto ci sta bene.
Ma che buoni questi tortellini. Ottimo anche il brodo!
Valeria e Filippo improvvisano un abbraccio romantico. Francesco e’ l’unico ad aver portato la carburo quindi e’ deputato a reggere il moccolo. Pero’ lo fa con stile!
Abbraccio grottesco portato a compimento con successo.
Ben satolli ripartiamo di slancio, ma non troppo, verso lo scivolo di fango.
e quindi per il meandro. Annoio tutti per qualche minuto parlando e sparlando di quanto sia bello il meandro che andremo a percorrere. Questo tratto, che sembra scavato a viva forza nella roccia e’ il mio preferito.
Visto che facciamo sosta per farglielo ammirare, approfittiamo anche per qualche foto di gruppo.
Foto chiaramente improvvisata!
Strani esseri fanno capolino tra le rocce.
Francesco in supporto a Carla col casco sulle 23.
Arriviamo al Marilu’, c’e’ poca acqua e potremmo scenderlo ma non ne abbiamo il tempo. Con la scusa di essere in pochi ce la siamo presa molto comoda ed abbiamo fatto tardi. Calcoliamo che gia’ cosi’ non usciremo prima delle 7 o 8 di sera. I nostri lo ammirano da sopra. Avranno un motivo valido per ritornare a Pozzo Comune dopo il corso. Anche in questo caso sono troppo preso dal gustarmi il meandro per ricordarmi delle foto. Riprendo solo al ritorno mentre Valeria affronta questa pozza d’acqua.
Per equita’ ecco anche Filippo.
Siamo alla sala del pranzo, risaliamo il salto.
Riprendiamo la formazione dell’andata. Stefano sopra, io in mezzo e Francesco di sotto. Quando sono tutti saliti al primo frazionamento scaliamo tutti di un posto ed io vado a fare assistenza a Carla che risale il saltino con pozza mentre Stefano la attende sopra.
Valeria e Francesco in attesa al frazionamento sotto.
Filippo che affronta il saltino.
Il nostro gruppo di nuovo riunito sotto al 19.
Salgo per primo, Stefano rimane a fare assistenza da sotto mentre Francesco si attarda sui salti precedenti per sistemare meglio la corda per la visita dell’indomani. La prima volontaria stavolta e’ Valeria.
Eccola al temutissimo deviatore. Alla fine si rivela quasi banale passarlo.
Eccola vicina alla meta.
Sorriso soddisfatto e segno di vittoria doppio. Ci sta tutto!
Arriva Carla, svelta svelta.
Eccola che inizia a fissare il deviatore con malevolenza. Anche per lei un timore inutile, lo passa facilmente.
Finalmente riunite!
Francesco ha terminato il suo lavoro. Rimane giu’ con Filippo mentre Stefano ci raggiunge.
Eccolo in dirittura di arrivo.
Le ragazze iniziano a patire un poco il freddo, in effetti vicino al pozzo tira una bella arietta fresca. Lascio Stefano a sorvegliare Filippo ed inizio ad accompagnarle fuori. Arriviamo al saltino della prima sala e lo risaliamo.
Questa foto e’ un po’ scura, pero’ mi piace quindi ve la propino.
Valeria al frazionamento.
Ora tocca a Carla.
Un buon frazionamento anche a lei. Non le si puo’ negare!
Eccole impegnate all’ultimo saltino. Curioso che a causa della nebbiolina Carla sembra reggersi alla corda mentre e’ sospesa nel vuoto! In realta’ e’ solidamente coi piedi a terra e tiene la corda per facilitare la salita alla sua amica.
Uscita molto determinata. Con un po’ di movimento e’ anche passato il freddo.
E anche questa e’ fatta!
Arriva Carla, efficientissima. La corda se la tira da se’.
Rapido passaggio al frazionamento.
Foto ricordo finale.
Con molta calma ci avviamo alla macchina. La temperatura fuori ora ci sembra mite. Aspettiamo qualche minuto i nostri amici perche’ abbiamo dimenticato di recuperare la chiave della macchina lasciata in una nicchia. Non faccio a tempo a tornare indietro per avvertirli che sono gia’ fuori. Mi rassicurano di aver provveduto loro alla chiave. Mentre ci cambiamo riceviamo la visita di una volpe alla ricerca di cibo. Purtroppo non possiamo essele utili ma Carla prova ad avvicinarla ugualmente.
Eccoci quasi pronti. Risistemati i nostri bagagli facciamo il punto della situazione. Abbiamo portato fuori uno zaino di troppo e anche alcuni attacchi. Poi sentiremo Max per vedere se ne avranno necessita’. Stefano prende commiato, vuole tornare a casa da Paola. Noi decidiamo che vale la pena rifocillarci velocemente alla Sbirra prima di prendere la strada di casa.
Sulla piazza principale di Carpineto ci prendiamo anche il tempo per una foto. Stavolta e’ Filippo che si sacrifica.
Santa Sbirra! Eccoci tutti assieme. Hanno tanta gente, li rassicuriamo dicendo che prenderemo solo un piatto di pasta, una verdura e poi scapperemo svelti e silenziosi.
Ora che siamo tutti “impiattati” la situazione e’ decisamente piu’ simpatica. Come potevamo concludere meglio la giornata?!?
Fuori dal ristorante ci ricordiamo del monito di Max. Il materiale che ci siamo portati via servira’ a loro domani. Torniamo un attimo alla grotta e lasciamo all’ingresso lo zaino con tutto il resto. In verita’ e’ Francesco che si immola affrontando serenamente la faticaccia post-cena. Noi ci limitiamo ad aspettarlo al calduccio in macchina. Il ritorno e’ tranquillo e sonnacchioso. Francesco guida ed io sorprendentemente riesco a tenergli compagnia senza addormentarmi. Ritornati al bar “fico” saluto tutti e riprendo la mia macchina rassegnato al solito calvario della ricerca parcheggio.
Detto questo, mi rimane solo di ringraziarvi per avermi letto sin qui e darvi un caloroso arrivederci alla prossima.
La mia prima grotta verticale.
La ricorderò per tutta la vita, permeato come ero da una inconsueta e incontrollabile alternanza di paure profonde e di picchi di meraviglia assoluta. Più mi addentravo nella grotta e più il vero viaggio si rilevava essere per me una vera e propria speleologia interiore.
Al di là della retorica, che può sembrare facile in momenti come questi, ma non lo è stavolta, volevo ringraziarti per la presenza positiva con cui mi hai seguito e per il taglio fortemente rappresentativo che avete voluto dare, tutti insieme voi instruttori, alla gita, con l’introduzione della carburo, col raccoglimento intorno al brodo caldo, coi racconti delle vostre esperienze passate…
Grazie di cuore, Bibbo, anche per il paziente reportage fotografico!
Un abbraccio.
Filippo
Che dire…Il miglior commento che abbia mai ricevuto! Grazie a te, a tutti voi.