In palestra di roccia per un ripasso di alcune tecniche di torrentismo con Claudio , Fabio Matteo, Giorgio, io e Luna.
In origine questo fine settimana era stato dedicato per andare domenica a Pozzo Comune con le nipoti poi pero’ sentendoci il venerdi’ per conferma ho saputo invece che si doveva rimandare. Non tutto il male viene per nuocere, si dice. Infatti questo impedimento mi ha permesso di partecipare sabato alla uscita in palestra organizzata da Claudio. Ho cosi’ avuto occasione di tornare a Fioranello dopo 20 anni (l’ennesimo amarcord!) e di fare un po’ di esperienza con le tecniche per andare in forra. L’appuntamento era direttamente a Fioranello alle 8.30 ma visto che pochi minuti dopo le 8 sono gia’ a Capannelle, provo a chiamare Claudio. Anche lui e’ in zona, ci fermiamo ad un bar per fare colazione assieme. Dopo il cappuccino riprendiamo le macchine ed arriviamo a Fioranello. Sulla via di Fioranello ci sono moltissime macchine parcheggiate, il posto deve essere gettonatissimo perche’ e’ comodo per chi deve andare all’aeroporto di Ciampino. Dopo la curva troviamo posto anche noi. Parcheggiando sottovaluto lo scalino tra l’asfalto ed il bordo strada e tocco sotto. Temo il peggio ma sembra che per stavolta la coppa dell’olio sia rimasta integra. Prendo lo zaino, l’ombrello e faccio scendere Luna dall’auto che gia’ scalpita impaziente. Prendo l’ombrello perche’ oggi, nonostante la cappa di afa che ci opprime, e’ nuvoloso e ogni tanto si sente qualche goccia. Lo prendo anche per scaramanzia, infatti di solito se l’ombrello ce l’hai e’ sicuro che non servira’. Con Luna che tira come una forsennata mi ritrovo con Claudio ed andiamo insieme per il sentiero che costeggia la recinzione fino al punto di accesso. Ecco la palestra di Fioranello! Chiedo subito supporto a Claudio per avere una foto ricordo. Noi scendiamo il sentiero che porta nella conca contornate dalle pareti e ci fermiamo subito sulla prima a destra. Alle nostre spalle dalla parte opposta ci sono le pareti tradizionalmente dedicate all’arrampicata. Quando arriviamo siamo soli soletti ma piano piano le pareti si popolano ed il tempo migliora fino a mostrare un sole anche troppo caldo. Quasi subito ci raggiunge Fabio ed iniziamo i preparativi mentre Luna dopo una serie di corse sfrenate si accuccia per riprendere fiato
Ecco Fabio e Claudio che preparano la sacca per la corda
Il prode armatore si addentra tra i rovi per andare ad attrezzare la parete
Ecco che ha raggiunto il camminamento dove andremo ad esercitarci
Ed eccolo infine che armeggia per armare!
Arrivano anche i ragazzi, stavolta sono solo 2 pero’
Sono Matteo e Giorgio e sono doppiamente benvenuti perche’ portano una stupenda torta con la ricotta a cui faccio immediatamente onore
Dopo i dolci convenevoli siamo subito operativi. Ci ammucchiamo tutti sul camminamento a mezza parete ed iniziamo i giochi. Io sto in mezzo come mercoledi’, da una parte ecco Claudio e Matteo
dall’altra Fabio e Giorgio
mentre Luna ci guarda un po’ perplessa chiedendosi che caspita stiamo facendo li sopra
Ecco Claudio che inizia ad attrezzare un traverso in auto-moulinette
Gli rompo cosi’ tanto le scatole che alla fine lo convinco anche ad utilizzare l’attacco intermedio per farci vedere come si passa la corda col nodo dell’auto-moulinette
Arriva ad attrezzare la sosta. Siamo pronti per passare ad altro
Matteo si offre quasi volontariamente per fare da cavia
Claudio si dispera perche’ i suoi discepoli sono duri di comprendonio e fanno schiamazzo mentre spiega!
Oh! cosi’ si fa. Attenti ed in silenzio!
Facciamo la spola per provare a fare il nodo tampone
Ora tocca a Fabio
Cambio
E’ il turno di Giorgio
Nel frattempo si inizia a sentire voci di altre persone, mi giro, in effetti eccoli, in piena attivita’ anche loro
Proviamo la discesa con la regolazione della lunghezza della corda
Scendiamo tutti. Momento di pausa per bere, fa un caldo tremendo
Riprendiamo di buona lena, il programma e’ fitto
Matteo si e’ liberato della maglietta esibendo il fisico del vero strettoista. Consulta il libro di testo che spiega le manovre con il discensore Oka
Proviamo il discensore a 8 messo a battuta ma alla fine decidiamo che non ci piace troppo perche’ puo’ essere difficoltoso sbloccarlo quando e’ sotto carico
Giorgio si e’ messo comodo e riposa, Luca addirittura e’ sceso. Siamo una classe un po’ anarchica
Proseguono le prove sistemando la partenza con l’otto messo al contrario
Questo e’ un esempio da manuale dello “storcere la bocca! Solo non ricordo cosa abbia provocato questo disappunto, probabilmente e’ stato quando abbiamo deciso di usarlo come cavia per qualche prova rischiosa
Claudio che per oggi si e’ guadagnato titoli quali “prof”, “maestro”, “magister” addirittura! Eccolo che ci mostra l’utilizzo della treccia come sicurezza
La regolazione della velocita’ di discesa agendo sulla treccia
Passiamo poi a vedere l’utilizzo dell’Oka per avere la corda svincolabile
Intanto si prova anche il blocco dell’Oka se utilizzato per scendere
Un tipo di blocco utilizzando un moschettone
Proviamo anche la calata
Cambio della guardia, ora tocca a Giorgio
che se la cava rapidamente con una discesa impeccabile
Per Fabio si e’ fatta ora di rientrare, ci saluta e parte senza indugi
In parete intanto fervono le attivita’
Matteo prova la treccia, sembra convincerlo
Non potevamo farci mancare il passaggio del nodo, un classico
Oramai siamo agli sgoccioli, letteralmente. Il caldo ci prosciuga. Persino Luna che solitamente non beve molto, si scola quasi un litro d’acqua. Quando abbiamo appena deciso di chiudere cosi’ e sbaraccare tutto, arriva una coppia di amici di Claudio. Quando sentono che stiamo andando decidono che la loro voglia di arrampicata la sfogheranno in altra occasione. Si limitano a tenerci compagnia mentre prepariamo la roba per tornare alle macchine
Ecco Claudio che finisce il disarmo
Poi zaino in spalla e via
risaliamo verso il sentiero sotto gli alberi
Un saluto ancora a Fioranello
Una breve sosta davanti ad un non meglio identificato “buco” per riprendere temperatura all’ombra
Qualche chiacchiera
poi saluti e baci. Tutti alla propria macchina. Mi chino di nuovo sotto la mia ad accertarmi che non perda olio dal motore. Parto seguendo Claudio. Mi ha atteso per vedere se avrei avuto bisogno di essere accompagnato un’altra volta dal meccanico! Al ritorno l’Appia e’ ben trafficata. Gli anni passati non hanno scalfito lo smalto della solita fila al semaforo di Capannelle. Per il resto del tragitto tampino Claudio seguendolo fino ad Arco di Travertino dove le nostre strade si dividono. Ci troviamo affiancati al semaforo dove prenderemo strade differenti. Provo a scattargli una foto, ve la mostro anche se solo con molta immaginazione si puo’ riconoscere Claudio alla guida!
Ritorno a casa in tempo per pranzo, non male! Una piacevole uscita, breve bensi’ profittevole e divertente. Non mi resta che lasciarvi con un sonoro e gioioso: “alla prossima”!