Uscita alla grotta del Faggeto Tondo, una grotta vicina a quella di Monte Cucco con “i ragazzi” Matteo, Sara, Giorgio,Carlo e quindi Claudio, Fabio, Giuseppe, Simone, Filippo. Con la partecipazione straordinaria di Paolo e Quitim.
Dobbiamo arrivare ben lontano e quindi Claudio viene a prelevarmi alle 6.40. In macchina con lui c’e’ gia’ Fabio, un suo amico di vecchia data. Una prima sosta la facciamo per una veloce colazione, in pratica prendo al volo un paio di cornetti al bar che sta aprendo proprio in quel momento. Inizio a sbocconcellarli mentre imbocchiamo l’autostrada. A Ponzano Romano usciamo per attendere “i ragazzi”. Sono Matteo, Sara, Giorgio e Carlo ed hanno iniziato a frequentare le grotte in tempi relativamente recentiDopo aver fatto conoscenza i ragazzi ripartiamo per affrontare la lunga strada che ci rimane. Serve un’altra sosta per fare benzina, siamo abbastanza veloci ma riesco anche a prendere il cappuccino e completare cosi’ la colazione. A Orte lasciamo l’autostrada e proseguiamo verso Perugia. Non mi chiedete di piu’! Posso solo dire che ad un certo punto Claudio mi indica il buon Monte Cucco che affiora dalle nuvole basse del mattino.
Una sosta per qualche foto e’ d’obbligo, ecco i ragazzi in tutto il loro splendore
Risaliamo in macchina, ecco un Claudio assorto ma pronto a tutto. Simone ci chiama per avvisare che loro sono arrivati e stanno salendo a Monte Cucco
L’aria di Monte Cucco subito rianima il buon Claudio. Eccolo a riempire le borracce alla fonte che gia’ lo dissetava da bimbo quando faceva scorribande per queste montagne insieme a Fabio
Arriviamo in cima a Monte Cucco, lo spiazzo del parcheggio non e’ cambiato poi molto. Sono un po’ emozionato, rivedo questi luoghi dopo tanto tempo. Pero’, mi viene da pensare, oramai questa considerazione da “amarcord” sembra essere una costante nelle mie relazioni!
Il paesaggio e’ sempre mozzafiato, fermarsi ad ammirarlo non e’ cosa a cui si possa rinunciare
Sul posto troviamo il resto del gruppo, Filippo, Simone e Giuseppe. Sono un po’ infreddoliti ma tosti, decisi e pronti a tutto, come sempre
Ci prepariamo alla svelta godendoci l’aria fresca ed il dolce tepore del sole non senza per questo disdegnare la ricerca di foto artistiche!
Eccoci, siamo quasi pronti
Foto ricordo con Paolo, Fabio e Claudio. Paolo sapendo dell’uscita e’ venuto a salutare degli amici di lunga data
Non poteva mancare una immagine dedicata ai preparativi dei ragazzi
Anzi, voglio strafare, eccone un’altra!
Chi fotografa il fotografo?!?
Si, in effetti qui siamo Giuseppe ed io!
Si parte di volata
Ci avviamo verso sinistra mantenendoci poco piu’ in alto della quota del parcheggio
Che sole, che giornata. Non potevamo chiedere di meglio
Il nostro allegro gruppetto in itinere
I ragazzi vanno avanti spediti
Arriviamo al breve tratto di bosco da attraversare
Finalmente un po’ di ombra, il sentiero prosegue ben evidente
Si esce dagli alberi e si scende di quota di una decina di metri attraversando una placca di roccia
Da li’ si procede praticamente in linea retta verso la macchia di alberi che ci si trova di fronte, se si guarda con attenzione si trova anche una traccia di sentiero
Appena inizia la macchia, ecco la grotta. I ragazzi gia’ si sono addentrati
Ultimi preparativi, Simone approfitta per riprenderci con la sua fida videocamera. Naturalmente solo ora mi accorgo che sono riuscito in una impresa impossibile. Avevo 5 paia di guanti nello zaino e li ho lasciati tutti in macchina. Per fortuna che trattandosi di una grotta con moltissimo fango non rischio di sporcarmi poco le mani!
Dopo il breve cunicolo di ingresso ecco il primo passaggio piu’ “atletico”. Qualche anima pia lo ha provvisto di pioli di ferro che facilitano l’impresa
Filippo ci aspetta subito dopo, piu’ avanti c’e’ ressa per la discesa del primo pozzo
Ecco il primo pozzo, breve traverso e poi la discesa. Non e’ la miglior foto che il pozzo potesse aspettarsi, ma solo questa avevo.
Mentre scendo approfitto per immortalare chi e’ gia’ nella saletta di arrivo, stavolta riesco ad ottenere qualcosa di visibile
Ecco l’indomabile Giuseppe che scende
Un frammento di cristalli di gesso completamente inzuppato di acqua (stavo per scrivere “imbibito” ma sono riuscito a trattenermi appena in tempo!), sembra quasi un pezzo di neve
Altra foto sfocatella ma rappresentativa di una buona parte del gruppo, sempre in attesa nella saletta sotto il pozzo
Simone e Filippo sono risaliti un po’ verso la prosecuzione ed attendono pazienti, Simone ha tirato fuori la fotocamera “seria” e sta scattando le foto che, come al solito, faranno impallidire di invidia le mie!
Siamo scesi tutti, si riparte
In ascesa verso il traverso che porta al primo pozzo in risalita
La prima parte del pozzo e’ semplice quindi mi ci inerpico e provo a scattare qualche foto suggestiva sfruttando le luci dei miei amici. Qualcosa viene, ma l’ambiente e’ troppo grande per la mia piccola fotocamera
Che ne dite di questa? Modello presepe!
Uno dei ragazzi affronta la risalita
Eccolo sorridente che prosegue, superandomi in un men che non si dica
Ecco il successivo, anche lui come me opta per la tecnica mista arrampicando per il primo tratto di risalita
Forse voleva essere un sorriso, ma non ne sono sicurissimo
Il suo esempio viene seguito praticamente da tutti, in breve mi ritrovo attorniato da tutto il gruppo. Ecco Giuseppe che tenta una via laterale
Simone lo segue da presso valutando la situazione
Claudio mi raggiunge, anzi mi incombe
Lo sguardo di Giuseppe pensierosamente perso nelle profondita’ della terra
Ecco Fabio, quasi sospinto dal resto dei ragazzi che iniziano a scalpitare
Ora si sale sul serio
Sala d’attesa
Il primo ostacolo e’ oramai alle spalle ma subito si presenta la seconda risalita. Si tratta di una decina di metri in verticale subito seguito da un traverso in salita sulla sinistra.
Affrontiamo la risalita senza indugi, provo ancora imperterrito a tentare scatti senza flash ma con risultati ben scarsi
Purtroppo anche col flash non vado oltre pochi metri, in compenso ottengo il simpatico e sempre gradito “effetto neve”
Filippo e’ salito ancora un po’, richiama la mia attenzione sulle formazioni di gesso che contornano l’ambiente in cui siamo ora
C’e’ chi ne rimane a dir poco sbalordito
Guardate per esempio queste canne d’organo scavate dallo stillicidio
E che dire di questi cumuli di finta neve che hanno inglobato una stalagmite?!?
Altro tentativo di foto senza flash, sono proprio incorreggibile
Aspettando gli altri impieghiamo un po’ di tempo a selezionare la via piu’ promettente. Filippo sfoggia la cartina della grotta, sembra che siamo arrivati in una zona dove c’e’ un passaggio basso ed uno alto. Proviamo il passaggio a destra ma c’e’ un pezzo da risalire in libera che sembra essere impegnativo. Torniamo al punto di partenza. Ci consultiamo anche con Fabio che ci ha raggiunto nel frattempo. Andiamo insieme a rivedere a destra ma anche lui concorda con noi che la risalita non e’ fattibile. Tornati all’ovile iniziamo a salire a sinistra, non sembrano esserci alternative.
Arrivati in cima si scende costeggiando la parete a destra. In fondo si gira decisamente a destra e quindi si prende a sinistra per una galleria in salita.
Filippo e Fabio continuano per la galleria e trovano la risalita successiva.
Mi fermo ad aspettare gli altri per indicar loro la strada, inganno il tempo scattando foto. I 2 puntolini sono Filippo e Fabio alla risalita
Questa invece e’ la galleria che ho appena percorso. Il resto dei miei amici dovrebbe arrivare dalla diramazione a destra
Ancora non si vedono, magari stanno sperimentando anche loro i vari percorsi alternativi. Torno indietro a dar loro una voce. Eccoli arrivare
Andiamo tutti assieme alla risalita
La terza risalita, se non ho perso il conto, e’ forse la piu’ lunga. L’arrivo in cima alla fine della verticale regala qualche brivido. E’ armato su naturale e del cordino utilizzato come anello per armare rimangono solo i trefoli. La calza esterna e’ scomparsa. Solo dopo lo spavento iniziale ci si accorge che il suddetto cordino e’ doppiato da un altro che e’ integro. Dopo la risalita inizia un meandro alquanto labirintico con tantissime possibili diramazioni. Si continua a risalire, la roccia calcarea e’ intervallata da banchi di gesso, in alcuni punti candidi, quasi vellutati a toccarli, in altri maculati da depositi di fango parzialmente dilavati chissa’ quanto tempo fa
Arriviamo in una zona abbastanza ampia da poter essere considerata una piccola sala. Sembrano esserci delle rocce che probabilmente contengono del minerale di ferro (qui mi avrebbe fatto comodo una consulenza dell’Ersimio, dotto in materia). Il gruppo si e’ un po’ sfilacciato. Al momento Fabio, Filippo ed io ci troviamo ad essere avanti. Dopo un rapido consulto proseguiamo per un tratto per il meandro cercando di seguire quella che sembra la via principale. In questo siamo un po’ aiutati dai segni dei punti di battuta anche se la numerazione riportata loro accanto non sembra seguire una logica ma in alcuni punti salta in avanti e poi torna indietro. Ipotizziamo che questo sia dovuto al fatto che il rilievo della grotta sia stato fatto in piu’ uscite e magari non sempre dagli stessi speleo. Avanzati nel meandro di qualche decina di metri, Fabio decide di fermarsi in un punto in cui sembra esserci un restringimento. Una sosta in effetti era necessaria. Bevo e mangio qualcosa. Filippo decide di andare avanti ancora un po’, lascia sul posto un po’ della attrezzatura per avere meno ingombri, si inoltra e scompare. Una volta rifocillato mi sento pronto per seguirlo. Fabio preferisce aspettare gli altri. Seguo parzialmente l’esempio di Filippo lasciando lo zaino ma non l’attrezzatura. Andando avanti ci si sente arrivare in faccia una corrente di aria fredda. Questo, penso, si sposa con quanto avevo letto su internet circa un ingresso alla “sala del ferro”. Proseguo cercando di raggiungere Filippo, avesse gia’ trovato l’uscita? Ad un certo punto sento dei rumori sopra di me. Istintivamente mi sposto di lato, al riparo, controllando che non mi arrivi nulla in testa. Mi fermo ad ascoltare e chiamo Filippo, e’ davanti a me che torna indietro. Per qualche strano fenomeno acustico i suoni da lui prodotti sembravano arrivare dall’alto. Andiamo ancora avanti insieme per un pezzo, sempre seguendo l’aria. Il cunicolo diventa sempre piu’ angusto fino a che devo fermarmi, in quel momento sono avanti io, perche’ non passo nell’ennesimo punto stretto. Qui si ferma la nostra ricerca del fantomatico ingresso della “sala del ferro”. Tornando indietro notiamo dei punti di battuta che dal numero 8 tornano indietro con noi diminuendo. Il punto 4 non lo troviamo da nessuna parte, ma il 3 e’ poco piu’ avanti rispetto al 5. Troviamo anche il 2 ma dopo non ne troviamo altri. Arriviamo finalmente a dove avevamo lasciato Fabio. Recuperiamo il nostro materiale e torniamo indietro alla saletta dove, ci informa Fabio, i nostri amici si sono fermati a mangiare qualcosa e a prendere un po’ di riposo. Per fortuna sono con Filippo e Fabio altrimenti avrei infilato almeno un paio di diramazioni sbagliate!
Eccoci tutti felici e contenti in sala da pranzo
Vi faccio una rapida panoramica dei “pasteggianti”
Claudio e’ scettico mentre Matteo sfodera dei “panozzi” di tutto rispetto
Filippo rimane catturato nel mio tentativo di “selfie indifferente”
Finisco il giro con i “mejo”, Sara, Filippo e Giuseppe
Dopo un lauto ed allegro pasto ci dividiamo nuovamente, i ragazzi vanno avanti a visitare la parte di grotta da cui noi siamo appena ritornati, noi rimaniamo ancora un poco a riposare
E’ solo a causa dell’arietta fresca che decidiamo di muoverci anche noi. Claudio raggiunge i ragazzi. Noi ci avviamo per la strada del ritorno. O meglio, gli altri si avviano mentre io rimango indietro a fare “nonmiricordocosa” e me li perdo. Visto che oramai li ho persi gironzolo un po’ intorno ritrovandomi alla fine sempre al punto di partenza, un vero e proprio labirinto! Sento rumoreggiare, sono Claudio con i ragazzi che tornano indietro. Li aspetto e proseguiamo insieme. Eccoci impegnati nel ritorno
Vi propongo ora 2 volte la stessa foto della terza risalita. La prima e’ questa senza flash, un po’ scura ma suggestiva
La seconda, con il flash, meno bella ma con tutto il gruppo quasi visibile, a voi la scelta
Una foto ad un rappresentante dei ragazzi, impegnato nella discesa e’ praticamente d’obbligo
Mi fermo alla fine della corda e mi metto comodo ad aspettarli, arriveranno da laggiu’ dove e’ piu’ nero
Ecco Claudio che scende leggiadro
Cosa e’ questa? Boh?!?
Un momento di relax durante il ritorno. Dopo questa non ho fatto altre foto fino all’uscita. Ci siamo spostati velocemente e siamo arrivati a “riveder le stelle” in un soffio
Uscendo recupero i miei beni lasciati in custodia alla grotta e poi mi apposto per immortalare chi esce. Ecco un mezzo sorriso
Che sguardo fiero, Che altro dire?!?
Claudio e’ gia’ online
Quello che si dice un bel sorriso. In verita’ con Claudio la facciamo stare in posa per un quarto d’ora scattando foto a raffica. Il risultato non delude
Magari con gli occhi chiusi ma anche a lui rubo un bel sorriso
Dopo esserci ricomposti e aver sistemati gli zaini prendiamo la strada del ritorno. Quando arriviamo al boschetto Claudio si raccomanda di seguire il sentiero dell’andata altrimenti si rischia di vagare per le montagne per un tempo indefinito. Sono avanti, lo ritrovo abbastanza facilmente e li aspetto. Ci siamo tutti tranne uno, Giorgio credo, che ho visto passare avanti ad una quota poco piu’ bassa. Quando usciamo fuori dal boschetto vedo in lontananza il resto del gruppo che e’ quasi nei pressi del parcheggio. Vedo anche Giorgio che e’ abbastanza avanti a noi e procede spedito.
Camminando di buon passo arrivo a mia volta in vista del parcheggio. Ho distanziato Claudio con i ragazzi. Mi fermo ad aspettarli
Impiego il tempo ad immortalare questo bel fiore con panorama di Monte Cucco ma poi rivolgo nuovamente l’attenzione a Claudio che si sta avvicinando. I ragazzi si sono fermati. Claudio mi dice che si sono persi Giorgio e che lo stanno cercando. Urlo loro che il disperso e’ gia’ comodo comodo alle macchine cosi’ riprendono la strada.
Anche io riprendo l’avvicinamento
E ritrovo i miei amici con la piacevole aggiunta di Quitim. Era da queste parti per lavoro ed e’ venuto a farci una graditissima visita. Eccolo accanto ad un sorridente Giuseppe
Anche il cambiarsi e’ una operazione piacevole al dolce tepore del sole. Siamo attorniati da molti turisti domenicali venuti a gustarsi in montagna la splendida giornata
Una volta in abiti civili diamo fondo alle cibarie. La moglie di Filippo, a cui rivolgiamo sentiti ringraziamenti, ha dotato il consorte di un mucchio di ghiottonerie. Tra queste una torta di mele degna di lode! Purtroppo, un po’ per la distanza da casa, un po’ per impegni, si deve rinunciare ad una sosta al ristorante per le fettuccine. Claudio mi assicura che sara’ per la prossima volta
Scendendo da Monte Cucco tento una foto allo specchietto che mi ritrae ma il risultato non e’ tra i migliori
Rivolgo la mia attenzione a Claudio. Anche con lui non mi sembra aver raggiunto risultati eccelsi. Pero’ non ve la risparmio!
Arrivati a Sigillo ci fermiamo al bar per un rinfresco. Trovando il cartello che inneggia alla pasta ed ai buongustai non posso reprimere un moto di rimpianto!
Ecco i nostri in avvicinamento al bar
Dopo esserci rifocillati salutiamo Filippo, Simone e Giuseppe che prenderanno per Orvieto e noi iniziamo la lunga strada per tornare a Roma, stanchi ma felici per una splendida giornata in ottima compagnia.
Siamo cosi’ arrivati ai saluti, che come al solito, vi mando con un vivace “alla prossima”!