Alcuni giorni a Guarcino di cui uno, il 14, impiegato in una divertente giornata, ospite al campo del CSR.
13 Agosto 2014
Lo scorso anno Fabrizio, il famoso “radiologo”, mi disse che il Circolo organizza ogni anno un campo speleo a Campo Catino, solitamente intorno a ferragosto. Ho tenuto da conto l’informazione e, verso la meta’ di agosto, cogliendo l’occasione del suddetto campo, ho convinto Betti a passare qualche giorno a Guarcino per goderci il fresco di Campo Catino. Cosi’ il 13 di Agosto, lei, io ed i 3 cani da compagnia (in ordine crescente di stazza, Mimmi, Blu e Luna!) siamo sbarcati all’hotel Giuliana dopo una doverosa sosta da Erzinio per un “classico” pasto a base di pizza col prosciutto. Approfitto ora per mandare i miei ringraziamenti all’hotel Giuliana tutto per il coraggio dimostrato accordando fiducia a degli sconosciuti che si presentavano con ben 3 cani, per gli ottimi pasti di cui abbiamo goduto e per il trattamento in generale.
Devo anche tributare riconoscenza a Fabrizio, sempre lui, il mio “radiologo” di fiducia, per il consiglio della gita e dell’albergo. Dopo questa parentesi possiamo tornare a noi. Dopo esserci insediati nella bella camera (la 204!) riscendiamo con tutta la truppa per un giro a Campo Catino. Affronto la strada per arrivarci ripercorrendola dopo tanti anni, non la ricordavo per nulla, e’ bella lunga. Quando arriviamo su ci fermiamo all’albergo sul piazzale per una bibita.
ecco l’albergo che abbiamo preso come base operativa!
Anche grazie ai cani facciamo amicizia con Cristian, il nipote del proprietario dell’albergo. E’ un vivace e simpatico bimbo. Con l’approvazione del nonno lo invito a seguirmi per una passeggiata, voglio andare a rivedere l’ingresso della grotta degli Urli. Partiamo baldanzosi con la compagnia di Luna che ha capito l’antifona e tira al guinzaglio come una dannata mentre attraversiamo il piazzale. Appena arriviamo al prato la sciolgo e lei parte come un missile. Noi la seguiamo con piu’ calma. Arriviamo a scavallare la cresta che ricordavo, ma trovo una sorpresa, dall’ultima volta che sono stato qui e’ stata creata una nuova pista che passa sicuramente vicino alla grotta. Non mi ritrovo per nulla. Chiacchierando con Cristian scendiamo lungo la pista oltrepassando, ne sono sicuro, la zona dove si apre la grotta. Se ho capito bene la nuova pista si chiama “del Vermicano”, la seguo con gli occhi scendere fino agli alberi e poi fare un curvone a sinistra.
Noi invece torniamo indietro sempre con un occhio all’ingresso della grotta. Niente, non riesco a trovarla! Ce ne torniamo alla base con le pive nel sacco. Ecco il mio giovane accompagnatore, Cristian
il quale si presta come fotografo cosi’ eccomi
Luna e’ di vedetta
ecco infine una accoppiata vincente
Non poteva mancare una vista della spianata di Campo Catino
Per quanto riguarda la grotta “dispersa” mi riprometto di chiedere lumi appena possibile. In effetti trovo un buon informatore nel nonno di Cristian che mi spiega abbastanza dettagliatamente come trovarla. Memorizzo, per quanto possibile, le indicazioni, saranno buone per il prossimo tentativo. Inizia a farsi sera, la temperatura scende bruscamente, scendiamo anche noi per provare la cucina del nostro albergo. Solo una veloce sosta all’osservatorio dove parte la sterrata che porta alla grotta del Vermicano e quindi, presumo, al campo CSR.
Non vediamo movimento o macchine “spelee” a cui chiedere indicazioni di dove sia il campo quindi tiriamo dritti. Per quanto riguarda la cena non rimaniamo delusi nemmeno un po’, facciamo anche amicizia con un paio di coppie, che come noi, cenano di fuori gustandosi il fresco.
14 Agosto 2014
Dopo questo preludio che ha ben poco di speleologico, il giorno dopo facciamo una robusta colazione e poi abbandono Betti con tutta la “caneria” e parto alla ventura. Mi fermo quasi subito, incontro Anna, sono decenni che non la vedo, uno scambio di saluti e chiacchiere e’ d’obbligo. Mi dice che sta andando da Tarcisio, che ha la base poco distante dall’albergo. Mi aggrego con entusiasmo. Passiamo cosi’ almeno un paio d’ore con loro che raccontano le avventure, le scoperte e le prospettive future nella zona di campo catino. Ascolto con interesse recuperando, grazie ai loro ricordi, un gap di assenza di quasi almeno 3 lustri. Mi raccontano del Gemma Gresele, di Gnomo Gnomo e di altre scoperte ed esplorazioni fatte negli anni scorsi. Guardiamo la cartina mentre loro pianificano eventuali ricognizioni future. Tra una chiacchiera ed un ricordo arriviamo quasi alle 11. Oramai al campo dovrebbero essere tutti svegli ed attivi. Decidiamo quindi di raggiungerli. Saliamo fino all’osservatorio e quindi sulla strada sterrata. E’ un bel pezzo di strada. Per via incrociamo anche dei camion ed altri macchinari. Producono legna da ardere a tonnellate ed ora sono in piena attivita’. Poco piu’ avanti ecco finalmente il campo. Non c’e’ tantissima attivita’, in cambio ci sono numerosi cani. Con Tarcisio cerchiamo di capire se c’e’ qualche attivita’ gia’ prevista per oggi ma non sembra esserci molta gente in giro.
Dopo una attesa senza venire a capo di nulla Tarcisio decide di partire senza ulteriori indugi per un giro da quelle parti. Mi aggrego con entusiasmo. Il bosco e’ bellissimo, troviamo anche resti che solitamente si associano, in film western e fumetti, al deserto ed ai cowboy!
Girando troviamo un buco, Tarcisio mi dice che non ha un nome ma che gli risulta essere gia’ stato visto, lo fotografo, ci metto sopra un paio di rami e proseguiamo.
Eccoci al pozzo di Capodanno, mentre ci riposiamo un po’ Tarcisio me ne racconta la storia. Hanno scavato per anni il notevole buco che si vede alle sue spalle nella foto quando un giorno…
…Tarcisio, andando al vicino albero per fare qualcosa che non ricordo, sistemare meglio gli zaini o cose simili, ha notato il buco che poi si e’ rivelato quello giusto per scendere.
Dopo il riposo continuiamo il giro fino ad un’altra notevole grotta. Ecco l’ingresso di GnomoGnomo. Tira un’aria incredibile, fredda, ma veramente fredda.
Da li’ riprendiamo la risalita per ritornare al campo. Strada facendo trovo addirittura un bel porcino! Lo fotografo e lo lascio li’ per qualche fortunato cercatore di funghi.
Ora il campo e’ decisamente piu’ popolato. Scopriamo che la giornata sara’ dedicata agli “spelei” futuri. Molti di questi ragazzi inizieranno oggi con la loro esperienza speleologica. Anche in questo caso mi aggrego piu’ che volentieri e mi preparo velocemente.
Questo e’ l’ingresso della “Tana degli eretici”. Inizialmente pensavo fosse questa la nostra meta.
e passo un po’ di tempo con lei immortalandone l’ingresso.
Intanto i preparativi fervono e si inizia a formare un nutrito gruppo.
Finalmente anche io capisco che ho sbagliato grotta. La nostra destinazione e’ la vicina “Tana degli erotici”. Inizio a spostarmici.
Non ero l’unico ad aver frainteso, ecco infatti alcuni novelli speleo che saggiano l’ingresso degli “eretici”
Quando arrivo nei pressi della grotta giusta trovo gia’ alcuni amici a mo’ di comitato di benvenuto.
Mi indicano l’ingresso della grotta, lo mostro anche a voi.
Tanto per presentarsi bene inizia subito con una bella strettoia
Aspettando il resto del gruppo porto la mia attenzione su alcuni buchi nelle vicinanze ma non faccio, come mi aspettavo, alcuna scoperta. Visto che l’attesa si protrae e fa un bel caldo decido di andare in avanscoperta dopo la strettoia. E’ bella stretta e un po’ in discesa. Mentre passo mi becco un po’ di sassi addosso, 2 non molto grossi sul viso, uno sul naso mi lascia una piccola ferita, e 3 piu’ grandicelli su una gamba. Dopo la strettoia c’e’ un ambiente che a prima vista mi sembra minuscolo e senza evidenti prosecuzioni. Dopo che mi sono sistemato meglio capisco il perche’. Sono crollati una miriade di sassi che hanno ostruito buona parte dello spazio. In particolare una lastra di un buon mezzo metro quadro, messa in verticale, nasconde la prosecuzione. Inizio a fare pulizia sistemando i sassi dove non danno fastidio e ristabilisco una parvenza di spazio. Ora e’ decisamente meglio. Mentre sistemo comunico all’esterno la situazione chiedendo una mazzetta ed un aiuto. Vengo raggiunto da una perentoria richiesta di uscire. Rimango un po’ interdetto ma poi ricordo di essere ospite e torno fuori senza ulteriori indugi. Quando esco consiglio i miei ospiti di cambiare obiettivo, non porterei dei ragazzi alla prima esperienza in una grotta che deve essere messa in sicurezza. Uno di loro, che conosce gia’ la grotta, entra a verificare.
Mentre noi rimaniamo in attesa delle sue valutazioni.
Il cane del nostro scout vorrebbe seguire il padrone ma saggiamente desiste di fronte alla strettoia
Quando esce anche lui, dopo un rapido consulto, si decide di cambiare grotta. Torniamo alla Tana degli eretici ed iniziamo le operazioni di ingresso.
Tarcisio restera’ fuori a fare da “palo”, noi tutti entriamo con calma, perche’ subito dopo l’ingresso ed un saltino di un metro c’e’ un ambiente ma poi c’e’ subito un’altra strettoia, un laminatoio orizzontale con una simpatica curva a sinistra per uscirne.
Ecco l’assembramento nell’ambiente subito dopo l’ingresso. La temperatura rispetto all’esterno e’ notevolmente piu’ bassa.
Una foto al nostro guardiano e’ d’obbligo
La cosa prende molto tempo perche’ la strettoia successiva e’ impegnativa e lo spazio dopo sembra essere esiguo. Esco di nuovo a prendere una boccata d’aria calda! Tarcisio intanto tiene a bada i cani che vorrebbero entrare in grotta.
Scambio qualche chiacchiera con Tarcisio, quache carezza ai cani e rientro. Sono tutti passati, tocca a me.
Passo il laminatoio a piedi in avanti ed a pancia in su, per uscirne butto i piedi a sinistra. Mi ritrovo con la testa in direzione del pozzo dove prosegue la grotta, rigirandomi trovo il minuscolo ambiente dove sono inzeppati una parte di novelli speleo in attesa del battesimo del fuoco.
Riesco ad infilarmi con loro pure io. C’e’ una bella corrente fredda discendente, sarebbe bello arrampicarsi a vedere cosa c’e’ piu’ in alto ma ora decisamente non e’ il momento. Mi limito a fotografare la colata immacolata sopra le nostre teste.
Pian pianino la folla si sfoltisce, pero’ ho l’impressione che inizi ad essere tardi per me, ho promesso di tornare all’albergo per cena. Chiedo l’ora, avevo ragione, ho giusto il tempo di sistemare le mie cose e scendere a valle. In grotta la situazione e’ tranquilla, avverto che sto andando e prendo la via del ritorno. Fuori sento delle voci, sono Anna e Tarcisio che in ricognizione sopra l’ingresso della grotta hanno trovato un buco da scavare. Urlo loro i miei saluti e mi avvio al campo
In camera trovo Betti in relax ma gia’ pronta per la cena. La bella giornata si conclude degnamente!
15 Agosto 2014
Il giorno dopo, ferragosto, lasciamo l’albergo per una gita a Campo Catino. Inizialmente ci fermiamo al bar-ristorante all’altro lato del piazzale rispetto all’albergo. Ci sono le sdraio, c’e’ un bel sole e noi ce lo godiamo tutto. Vorremmo fermarci da loro anche per il pranzo ma hanno difficolta’ ad ospitare i nostri cagnolini quindi rinunciamo. Betti va allora a chiedere al ristorante dell’albergo, pare non ci siano problemi. Ottimo. Nel frattempo il sole e’ stato sostituito dalle nuvole, non sembra piovera’ ma di sole ne vedremo ancora poco. Per ingannare l’attesa prima di pranzo decido di fare una passeggiata, devo cercare la grotta degli urli con le nuove indicazioni. Prendo con me Luna e Blu e andiamo. Come al solito arrivati al prato sciolgo Luna che parte come un missile, la direzione gia’ intuisce sia la stessa della volta scorsa. Un attimo e Luna e’ gia’ sulla cresta mentre Blu, la tengo al guinzaglio perche’ tempo possa darsi alla macchia o cadere in qualche buco, freme per raggiungerla. Richiamo Luna e proseguo sul lato sinistro mantenendomi in quota. Quando arrivo ad affacciarmi al paesaggio sottostante dovrei essere al punto giusto per gli Urli. Inizio a scendere nella valletta per risalire sulla sponda opposta quando incontro il Pozzo dell’antipasto. Al momento non so cosa sia quel buco che pare andare parecchi metri, vedo pero’ uno spit vecchiotto che indica che e’ stato sceso. Scopriro’ di che si tratta chiedendo, tempo dopo, a Gianni che me ne racconta anche la storia. Nei primi anni ’80, credo, Marco e Gianni erano in ricognizione nei dintorni e trovarono 2 bei buchi che promettevano. Decisero di spartirseli da bravi fratelli, Gianni opto’ per quello che chiameranno il Pozzo dell’antipasto, Marco per gli Urli. Visto lo sviluppo degli Urli il povero Pozzo dell’antipasto e’ poi caduto nel dimenticatoio. Sembra non ci siano stati altri sviluppi da allora.
Come dicevo, risalgo sulla sponda opposta e finalmente ritrovo l’ingresso della grotta degli Urli. E’ parzialmente coperto da una lastra di metallo blu ma e’ indubbiamente lui!
Con un po’ di nostalgia rimango meditabondo a ricordare il tanto tempo passato in questa grotta ed i numerosi momenti ad essa legati. C’e’ ancora, anche se sbiadita, la vecchia firma dello SCR vicino allo spit di partenza. Vabbe’, anche questa e’ fatta, passiamo ad altro.
Il tempo non e’ bello ma sembra tenere. Senza sole si passeggia anche piu’ freschi. Decido di proseguire la passeggiata. Blu e Luna sono d’accordo.
Dagli Urli risalgo fino alla pista da sci e continuo verso la cima piu’ alta che si vede dal parcheggio, proprio di fronte. Salgo e scendo seguendo la mia curiosita’. Il terreno in molti punti e’ formato da ghiaia ben sminuzzata e ben scivolosa. Luna e Blu, con il 4×4 non hanno problemi, io devo stare un poco piu’ attento.
Passata la zona piu’ impervia la progressione diventa quasi agevole, sopra di me c’e’ un altro gruppo in ascesa. Io continuo a spostarmi a sinistra, arrivero’ alla cima dalla parte opposta alla loro.
Sono salito parecchio si iniziano a vedere di nuovo gli impianti e qualche costruzione, inizia a scendere un po’ di nebbia
Un sasso che sembra contenere dei fossili, se ci fosse l’esimio Ersimio potrei chiedergli lumi, devo accontentarmi di fotografarlo!
Ho quasi completato il giro e sono quasi in cima, il paesaggio e’ superbo.
Anche Luna si ferma ad ammirare la vista, magari con l’intenzione di scovare qualcosa di commestibile tra questi sassi!
Come dicevo la vista e’ bella, Tarcisio, se fosse qui, potrebbe illuminarmi circa i nomi dei posti che sto guardando. Mi riprometto di chiamarlo in corso d’anno per proporgli una ricognizione da queste parti
Ecco un’altra foto del panorama, vi ho detto che mi e’ piaciuto.
Siamo praticamente in cima, Luna pazientemente attende, Blu tira come una forsennata per raggiungerla.
Scavalliamo dall’altra parte, siamo ora in direzione del parcheggio, troviamo un impianto di risalita abbandonato.
Alla nostra sinistra c’e’ il gruppo che avevo visto salire prima, stanno seguendo il sentiero che completa il percorso ad anello che parte dal parcheggio. Andrei pure io pero’ c’e’ un po’ di nebbia e ci sono delle pecore al pascolo nei pressi del sentiero. Non vorrei mai che Luna e Blu avessero un incontro poco amichevole con i cani pastore che sicuramente vigilano nei dintorni del gregge. Per questo motivo e anche perche’ e’ quasi ora di pranzo decido di prendere la “scorciatoia” andando dritti dritti in direzione del parcheggio. Scendiamo con altre persone verso quella che sembra l’inizio della pista in disuso.
Una breve sosta ad ammirare una piramide di metallo, c’e’ un pannello che spiega l’opera ma non mi soffermo a leggere, la nebbia incombe.
Eccoci sula pista, dietro la nebbia c’e’ Betti che aspetta.
Una Luna soddisfatta vicino ad altri residuati sciistici dei tempi andati
La bella passeggiata si conclude lietamente, dopo esserci ricongiunti tutti assieme, passiamo un po’ di tempo in una visita al negozio di articoli sportivi annesso all’albergo e poi raggiunta un’ora acconcia, prendiamo posto nell’ampia sala da pranzo del ristorante.
La giornata si conclude quietamente senza altre emozioni particolari, la “caneria” e’ stanca e si gode un meritato riposino. Fine del Ferragosto 2014!
16 Agosto 2014
La mattina dopo sistemiamo i conti con l’albergo, poi stipiamo bagagli, cani e noi stessi in macchina e partiamo. Decido di provare la strada che da Guarcino porta a Subiaco. Molte curve, ma veramente piacevole. Mi riprometto una indagine per capire perche’ tradizionalmente si prende sempre l’altra strada passando per Fiuggi. Una razione cospicua di autostrada ci porta in quel di Montebuono dove scarichiamo. Nel pomeriggio una veloce gita a Magliano Sabino dove c’e’ la festa della birra.
Arriviamo fino ai tendoni della festa ma e’ troppo presto e gli stand sono chiusi, noi siamo stanchi quindi per stavolta lasciamo.
Finiamo la visita al gradevole giardinetto subito dietro il sito della festa. Godiamo per qualche minuto della bella vista e poi prendiamo la strada di casa.
Cosi’ finisce un altro piacevole scampolo di vacanza. Un caro saluto a tutti, buon rientro anche a voi e alla prossima!