Luna ed io per sentieri con puntatina all’Erebus. Provati scarponi nuovi.
Inauguro la mattinata di S.Oreste con un po’ di telefonate agli amici, cosi’ tanto per rompere le scatole a qualcuno! Vado poi a degustare un cappuccino al solito bar, un salto all’alimentari e poi un bel pezzo di pizza in piazza. Luna si e’ un po’ stufata di aspettare, ha capito che oggi siamo di passeggiata e non vede l’ora. E’ al guinzaglio e si impenna e salta gioiosa come un cavallo al rodeo! Finiti i giri preparatori mi vesto da camminata, oggi provo gli scarponcini nuovi, e partiamo. Ho deciso che faremo l’unico sentiero che mi manca tra quelli segnati sulla comoda mappa di Avventura Soratte, quello per la “casaccia dei ladri”. A proposito di mappa, ecco il pezzo con il sentiero.Partiamo per la comoda strada sterrata in piano, e’ molto trafficata da persone a passeggio quindi Luna si deve rassegnare a stare al guinzaglio. Ma non si rassegna granche’ e mi fa un po’ dannare! Passiamo per i fatiscenti resti di un impianto per la lavorazione del calcare, immagino quello della cava abbandonata in seguito al crollo che ha svelato la grotta di S. Lucia.
e proseguiamo oltre
fino all’anfiteatro, anche lui ricavato da una vecchia cava.
Passiamo per alcuni punti attrezzati per fare ginnastica, una comoda sosta o magari un pic-nic. In particolare mi soffermo ad una con un simpatico cartello
che mi aiuta a migliorare la conoscenza degli alberi che incontro, apprezzabile, davvero!
Dalla piazzola inoltre si gode anche di un bel panorama che mi affretto a fotografare per potervelo mostrare
Il sentiero e’ anche attrezzato per pause di preghiera e di riflessione con delle minuscole “chiesette”
Personalmente mi soffermo volentieri a riprendere qualche fiore
Tra una sosta, una foto e tante strattonate da parte di Luna arriviamo all’attacco del sentiero
dove finalmente libero Luna. Non le pare vero, parte come un fulmine e scompare velocemente per riapparire di ritorno poco dopo sempre a velocita’ smodata (per dirla come nel film “Balle Spaziali”!) rischiando di travolgermi. Finalmente pure io ho le mani libere e posso provare, per la prima volta, a camminare con i bastoncini, quelli telescopici di “fresca compra”. Mi fermo un paio di volte ad accorciarli perche’ i 120 cm che uso normalmente per sciare in questo caso sono davvero troppo. Regolati i bastoncini e fatta una breve sosta per vedere un possibile buco (in mezzo ai rovi, dannazione!), parto di buon passo. Caspita, tira su parecchio ‘sto sentiero! Ben presto arriviamo alla fine
e qui andiamo dapprima verso la casaccia dei ladri a cercare la grotta Andrea Innocenzi che dalla cartina vista a casa mi sembrava fosse vicina. Mi infratto un po’ qua e un po’ la’ ma con scarsi risultati in compenso mi trovo la schiena piena di foglie e zeppetti che fanno da simpatico strato tra me e lo zaino. Per consolarmi fotografo delle belle bacche colorate di cui non conosco il nome (magari se qualcuno di voi lo sa, me lo scriva!)
Dopo la ricerca infruttuosa torniamo sui nostri passi. Luna continua il suo velocissimo andirivieni ma ora ogni tanto si prende una pausa e mi aspetta seduta all’ombra, la furbona!
Facciamo ancora un bel pezzo di sentiero in salita fino all’attacco del sentiero per la grotta di Gasperone
che si riconosce anche grazie all’ometto posto in corrispondenza.
Scendiamo alla grotta perche’ Cristian all’ultima uscita si e’ perso il “pantino” e mi ha chiesto se passavo a dare una occhiata. Strada facendo fotografo la grotta Gasperella che, anche se per ora e’ solo un buchetto, mi sta simpatica ugualmente,
arriviamo poi a Gasperone dove purtroppo del “pantino” di Cristian non c’e’ segno alcuno.
Tornando indietro scatto qualche foto ai segni che permettono di riconoscere il sentiero nonostante la crescita della vegetazione, gli sfaceli dei cinghiali e la memoria corta! Ci sono delle tacche sugli alberi, in alcuni casi rafforzate da segni a croce rossi,
ci sono dei piu’ effimeri segni fatti con la banda di plastica bianca e rossa avvolta sugli alberi,
e anche dei segni naturali, quali l’albero di traverso sul sentiero
In poco piu’ di mezz’ora siamo di nuovo sul sentiero principale, pronti a riprendere il giro. Arriviamo ad un altro bivio, questa volta e’ quello della grotta Erebus. E’ tanto che non la visito, l’attrezzatura l’ho portata, mi faccio tentare, una scappata ce la faccio! Chiedendole scusa lego Luna ma le prometto una attesa breve. Mi preparo, sistemo la corda e vado.
Faccio il primo salto, e’ pieno di zanzaroni, rischio di respirarne piu’ di qualcuno. Alcuni pipistrelli avvertono il movimento degli insetti e vengono per fare merenda. Faccio qualche foto,
c’e’ una dolicopode enorme (ma che mangiano questi insetti per essere cosi’ robusti?!?).
Scendo ancora un pozzo
armo il successivo
Mi fermo perche’ la corda e’ finita ed inoltre Luna oramai sara’ impaziente!
e ripartiamo a razzo. Come al solito una sosta al belvedere e’ d’obbligo.
Arriviamo in cima, facciamo sosta al parcheggio dell’eremo, facciamo la prima curva sulla strada e poi alla successiva riprendiamo il sentiero. Per via incontriamo il buco soffiante a cui mi limito a scattare un paio di foto, non ho il coraggio di abbandonare di nuovo Luna.
Ecco il buco in tutto il suo “scurore” (di splendore in grotta ce n’e’ poco!),
e un piccolo buco che e’ sicuramente collegato al precedente.
Scendiamo il sentiero e all’incrocio riprendiamo la strada carrabile. Incontriamo qualche famigliola a passeggio ma con Luna fila tutto liscio, e’ troppo stanca ed appagata per far loro le feste! Quasi alla fine della strada faccio sosta all’ennesima chiesetta
e poi a fare una foto a S. Oreste, che poche volte mi e’ capitato di vedere da li’ di giorno.
Concludendo, la giornata e’ stata meravigliosa. Luna si e’ divertita a piu’ non posso, gli scarponi sono comodi ma sul terreno accidentato, per me, o meglio per le mie caviglie marce, sono un po’ “faticosi” perche’ la suola e’ troppo morbida. Camminare con i bastoncini non e’ semplice come pensavo, ogni tanto si perde il ritmo ed il mantenimento dell’equilibrio e’ un po’ diverso rispetto a quando si cammina senza. Un paio di volte ho rischiato il capitombolo!
Non vi dico altro e vi lascio in pace ed in silenzio fino alla prossima!