Risorgenza di Civitella – uscita del 24/08/2013

Uscita alla risorgenza di Civitella vicino a Pescorocchiano ed al lago del Salto con Stefano, Giulio, Claudia, Emilio, Danilo, Bobbo, Daniela, Fabrizio, Veruska ed io.

A dire la verita’ Giulio ed io dovevamo andare alla grotta di Gasperone ma poi ho ricevuto la graditissima telefonata di Stefano e dopo un rapido consulto abbiamo prontamente cambiato destinazione! L’appuntamento e’ per il primo pomeriggio. Il dove e’ cambiato nel corso del pomeriggio precedente la gita e della successiva mattinata. Inizialmente con Giulio si pensava di partire da Montebuono (dove Giulio vive ed io sono in vacanza) e passare per Roma a prendere un’altra muta. Avremmo poi preso l’autostrada per ricongiungerci al gruppo all’uscita “valle del Salto”. La sera, dopo averci ponzato un po’ su Giulio mi dice: “ma se io me la compro la muta?”. Decide cosi’ che la mattina dopo avrebbe fatto un salto a Terni per procurarsela. Rimaniamo d’accordo che ci risentiremo alle 11 per un aggiornamento sulla muta e per definire il percorso una volta per tutte. Non amo le attese e quindi la mattina dopo aver sbrigato tutte le solite faccende inizio a stare sulle spine. Alle 10 gia’ tento di chiamare Giulio ma non ho risposta. Alle 11 fremo ma finalmente riesco a sentirlo! Ha comprato la muta nuova, non serve passare per Roma.  Nella mia ignoranzieta’ (!!!che l’e’ una brutta bestia!!!) vedevo il tragitto Montebuono-Civitella solo passando per l’autostrada del sole, la bretella autostradale e quindi l’autostrada per l’Aquila ma in seguito ho dovuto ricredermi. Ad ogni modo telefono a Stefano per confermargli l’appuntamento alla valle del Salto per le 15. Con Giulio concordiamo di partire per le 13, appuntamento a Roby bar. Inganno il tempo preparando il materiale necessario. Per l’occasione ho riesumato la mia muta da forra. Era stata fatta su misura appena 15 anni fa ma ora non lo e’ piu’ tanto. Sicuramente la colpa e’ del neoprene che si e’ indurito! Quando e’ l’ora saluto la moglie, mi carico lo zaino sulle spalle e vado all’appuntamento. Un caffe’, un saluto ad Andrea e poi si parte. Giulio in macchina ha il navigatore, e’ l’ultimo di una serie perche’ quando uno di questi “cosi” ovvero “arnesi infernali” lo deludono platealmente, finiscono frullati via in malo modo. La volta successiva, stranamente, rifiutano di accendersi. Comunque, questo e’ nuovo nuovo e quindi lo accendiamo ed impostiamo la nostra destinazione. Il “coso” pero’ inizia male, non sa cosa sia “valle del salto”. Decidiamo allora di proporgli Avezzano come destinazione, tanto e’ vicina. Lui di rimando consiglia di abbandonare le autostrade e di andare per provinciali e statali varie prima fino a Rieti e poi da li’…Partiamo decidendo di riporre somma fiducia nel giudizio del “coso”. Tanto per rendergli la vita meno facile strada facendo cambiamo la destinazione. Dico a Giulio: “proviamo a mettere come destinazione Torninparte, magari e’ meglio” e cosi’ facciamo. Arriviamo in vista del lago del Salto e ci giriamo intorno ad una certa altezza. Stiamo passando per le Terme di Cotilia quando vediamo un bar che promette bibite fresche. Decidiamo all’unanimita’ per una sosta, anche il navigatore non ha nulla da ridire! Dopo la bibita risaliamo in macchina, Giulio non ha resistito e ha comprato anche una discreta fila di salsicce secche. La sosta rinfrescante ci ha fatto decisamente bene, facciamo una brillante pensata, perche’ non inseriamo come destinazione direttamente Civitella presso Pescorocchiano e diamo appuntamento al gruppo direttamente la’? L’idea ci sembra furba e la telefono subito a Stefano il quale ci aggiorna sulla loro situazione e aderisce prontamente alla proposta. Il navigatore appena gli comunichiamo la nuova destinazione ci dice, contrariato, che dobbiamo tornare indietro. Ubbidiamo mitemente! Strada facendo vedo dei cartelli che indicano la vicinanza della grotta di Val di Varri. Ma allora qui ci sono gia’ stato in passato! Ma che piacevole sorpresa! Per almeno un quarto d’ora annoio Giulio con i miei trascorsi legati a quei luoghi. Per sua fortuna sono ricordi vaghi e quindi brevi da raccontare! Dopo innumerevoli curve arriviamo alfine a Civitella. Entriamo nel paese, minuscolo, come le strade che lo attraversano e ci fermiamo alla piazzetta con la chiesa. Richiamo Stefano, gli spiego dove siamo e lui risponde aggiornandomi sulla loro situazione. Sono fuori dall’autostrada pero’ manca ancora una macchina. Visto che sono un po’ in ritardo Stefano mi consiglia una visita all’inghiotitoio di Val di Varri per ingannare l’attesa. Giulio non lo conosce, io non lo vedo da tempo, andiamo. La strada per l’inghiottitoio e’ piu’ lunga di quanto mi aspettavo. Ad un certo punto vediamo un assembramento di macchine ed un certo caos. Fermiamo la macchina, trattandosi di una grotta turistica sara’ quello il posto. Toppato! E’ una allegra combriccola festante che tra chitarre, fuoco, salsicce e vino passa una allegra domenica. Siamo tentati di aggregarci ma il dovere ci chiama. Chiediamo loro lumi circa la grotta e ci spiegano che dobbiamo proseguire. Arriviamo al parcheggio della grotta turistica. Non c’e’ un’anima, sembra un posto abbandonato da tempo. Posteggiamo la macchina e prendiamo il sentiero per la grotta.
005ValDiVarriIngresso1
L’inghiottitoio e’ in secca ma e’ impressionante come lo ricordavo.
007ValDiVarriIngresso2Scattiamo qualche foto quindi prendiamo la via del ritorno.
010ValDiVarriGiulio 020ValDiVarriIoOramai i nostri saranno in viaggio per Civitella. Dopo tante curve siamo di ritorno a Civitella, al parcheggio a bordo strada dove si sono accampati i nostri. Saluti e presentazioni e passiamo anche noi alla vestizione.
030ParkFabVeru 040ParkAllMi sono portato il borotalco e ne faccio largo uso ma la mia vecchia muta deve essere molto offesa con me, si rifiuta decisamente di farsi indossare. L’ho ignorata per troppi anni. Anche Giulio e gli altri soffrono un poco, fa caldo, ma alla fine siamo tutti pronti. Ci addentriamo per quello che doveva essere il sentiero, ora e’ quasi chiuso. Vado avanti piegando qualche ramo per rendere piu’ agevole il passaggio. Sono pochi minuti di strada e siamo davanti ad un mucchio di sassoni coperti di muschio. In fondo, sotto la parete c’e’ una minuscola pozza d’acqua.
050IngrBobDanQuesta risorgenza non si presenta in maniera spettacolare ma, come scopriro’, sapra’ farsi apprezzare in seguito!
060IngrFabVeruPrima di indossare la muta chiedo a Stefano di darmi una occhiata sulla schiena, ho fatto il sentiero con la muta legata ai fianchi non vorrei avere raccolto simpatici animaletti quali zecche e consimili. Dal’esame di Stefano risulta nulla. Con gli altri procedo con la vestizione completa. Stefano va ad osservare l’ingresso e decreta che l’acqua e’ insolitamente alta, almeno mezzo metro piu’ del solito. Sembra un po’ dubbioso circa la fattibilita’ dell’uscita. Oramai siamo li’, siamo “mutati” e stiamo anche sfiatando dal caldo. Proviamo ad entrare. Stefano si immerge. Si mette seduto nell’acqua, il passaggio e’ occluso da un diaframma di roccia ma c’e’ una stretta frattura sulla destra dove puo’ passare la testa. Stefano toglie il casco, lo porta avanti a se’ mentre infila la testa nello stretto passaggio. Scompare un attimo ma subito dopo vediamo balenare la sua luce. Non ricordo la sequenza di ingresso di tutto il gruppo ma quasi subito ho capito che stavo raggiungendo la temperatura di bollore e quindi mi sono immerso senza altri indugi. L’acqua e’ bella fredda! Non sono riuscito a mettere il cappuccio ed inoltre la chiusura lampo e’ inavvertitamente scesa fino al plesso solare. Sento la nuca friggere dal freddo improvviso e mi fermo un attimo per sistemarmi alla meno peggio. Proseguo imitando quanto fatto da Stefano. Dopo il primo passaggio la grotta continua allagata, il primo tratto e’ ancora stretto ma poi si allarga fino ad un metro. In compenso non si tocca. Ci sono ancora 2 o 3 diaframmi da passare quasi in apnea Stefano commenta nuovamente il livello dell’acqua insolitamente alto. Rapido conciliabolo e decidiamo di proseguire comunque cercando di prestare attenzione ad eventuali altre variazioni del livello dell’acqua. La grotta e’ decisamente bella, attraversiamo nuotando vari laghetti inframezzati da brevi tratti a piedi. Quasi subito dopo il primo laghetto serio c’e’ un passaggio alto, sulla destra, fuori acqua. E’ un poco stretto ma agevole da superare passando sopra un sassone incastrato. Quando ci riuniamo in un punto relativamente asciutto tento di fare qualche foto ma la macchinetta fa le bizze,
060Nullae’ settata su una non meglio identificata “modalita’ silenziosa” per cui non utilizza il flash e nemmeno mi permette di impostarlo. Cedo la macchinetta a Bobbo che ci smanetta un po’ su prima di ridarmela nuovamente funzionante. Ora c’e’ solo il problema che la batteria e’ quasi scarica! Le foto le faccio ma sono improponibili. Visto che non ho una dignita’ fotografica da difendere ve le mostro ugualmente!
070InGrotta1 080InGrotta2 090Ingrotta3 100Ingrotta4 110GiulioInacquaDopo le deludenti foto si prosegue tra laghetti e brevi tratti a piedi. Siamo ad una saletta circolare, asciutta e molto concrezionata. Al centro pende una corda. E’ rigida, sembra concrezionata anche lei. Stefano, il nostro cicerone, ci racconta che la corda serviva ad esplorare un sifone pensile che era stato trovato anni prima dal buon Claudio. Proseguendo Stefano mi spiega che piu’ avanti c’e’ un passaggio in acqua bypassabile con una breve arrampicata. Andiamo a cercarlo assieme mentre gli altri visitano un breve ramo laterale. Passiamo a nuoto alcuni laghetti ed arriviamo ad uno, ampio che sembra non avere prosecuzioni. Con Stefano perlustriamo tutta la parete alla nostra destra trovando solo roccia compatta. Ho la luce decisamente inadeguata per quegli ambienti cosi’ vasti e quindi vedo poco. Faccio notare a Stefano che non abbiamo visto con altrettanta attenzione la parte sinistra ma Stefano replica di non ricordare possibili prosecuzioni da quella parte. L’ipotesi e’ che il livello dell’acqua sia cosi’ alto da aver chiuso ogni prosecuzione. Sembra che la nostra gita debba concludersi qui. Mentre ci avviamo per raggiungere il gruppo Stefano mi dice di aspettare un attimo, vuole verificare una cosa. Sguazzo piacevolmente un paio di minuti finche’ lo sento urlare. Ha trovato la prosecuzione. E’ proprio a sinistra. Ad un primo esame gli era sfuggita ma, vista anche la mia insistenza, ha voluto ricontrollare. Ha avuto ragione, si puo’ continuare! Mentre lui sistema la corda per agevolare il passaggio alto io nuoto indietro a riprendere il gruppo. Hanno finito l’esplorazione del ramo laterale e sono gia’ per via. Raggiungiamo tutti insieme Stefano e affrontiamo il passaggio alto, con attenzione perche’ svariati spuntoni tentano perfidamente di strappare la muta mentre fango e rocce lisce tentano di indurti ad una ignominiosa caduta. Dopo l’infido passaggio c’e’ un altro laghetto ma oramai siamo in vista del ramo fossile che porta al sifone finale. Nel largo meandro c’e’ stato un crollo al centro che lo ha diviso in 2 parti. Potremo cosi’ fare un percorso ad anello. Prendiamo prima la parte a sinistra piena di sabbia e concrezioni fossili. Ogni tanto una colata di concrezione candida ha coperto la roccia insolitamente scura creando dei contrasti spettacolari.
120ColataBiancaArriviamo al sifone finale. Facciamo una sosta per rifocillarci, una foto di gruppo nel sifone e cosi’ via. Non partecipo molto, ho freddo e sono impegnatissimo a tremare. Rimpiango di non aver indossato anche il sottomuta. Avverto Stefano del mio disagio e che mi avvio verso la strada del ritorno. Magari muovendomi mi passa il freddo. Giulio mi accompagna. La mia luce e’ proprio scarsa, non si nota negli ambienti stretti delle grotte vicino Montebuono ma qui con questo meandro immenso mi sembra di procedere a lume di candela. La luce di Giulio e’ sicuramente piu’ adeguata e mi permette di gustare meglio la traversata del ramo destro del giro. Continuo a tremare come una foglia, ho anche messo il cappuccio per racimolare un po’ di calore ma senza troppo successo. Arriviamo al laghetto. Ora viene il bello, penso. Sai che freddo che sentiro’? Mi immergo con cautela. Anche questa volta la dannata chiusura lampo e’ scesa di sua sponte ma faccio in tempo a tirarla su bruscamente mentre entro in acqua rischiando una sommaria depilazione del petto! Inizio a nuotare, pero’, pero’… il tremore si attenua fino a passare del tutto. Ora e’ decisamente meglio! Ripercorriamo velocemente il percorso dell’andata. Il freddo e’ passato e mi godo la nuotata ma voglio andare a verificare che i passaggi bassi dell’ingresso siano ancora praticabili. Non si sa mai! Torniamo velocemente verso l’ingresso ma e’ tutto a posto. All’ultimo passaggio basso sbaglio strada andando in un ramo chiuso che sembra proprio la naturale prosecuzione della grotta. Giulio caccia un urlo per richiamarmi, torno indietro e mi precede prendendo il passaggio giusto. Mancherebbe solo l’uscita ma decidiamo che la nuotata e’ piacevole e di tornare indietro incontro ai nostri amici. Facciamo cosi’ un’altra volta la strada appena percorsa fino al primo passaggio alto, fuori acqua. Mi arrampico per passare pero’ mi fermo prima. In fondo alla galleria vedo balenare le luci del nostro gruppo. In un minuto o meno saranno a questo passaggio, e’ inutile proseguire. Torniamo sui nostri passi. Anche questa volta Giulio mi recupera perche’ nuoto indefessamente nel ramo laterale chiuso! Usciamo, stavolta pero’, a mo’ di esperimento, ho percorso tutto il tratto con i passaggi bassi senza levare il casco. Guardando con attenzione anche l’ultimo passaggio lo faccio con il casco sfruttando una piccola conca sulla destra della frattura fatta all’andata. Fuori fa caldo! Ma che caldo! Mi rituffo. Arrivo dove allarga ma i nostri sono gia’ li’, mi ritiro in buon ordine. Segue l’uscita, i commenti entusiastici della bella esperienza, il ritorno alle macchine, la svestizione, uno spuntino, il recupero dei materiali ed il loro stivaggio. Fatto tutto il necessario per ritornare alla civilta’ decidiamo che e’ necessario coronare la giornata con un buon pasto e quindi ecco la partenza per un buon ristorante. Mentre scende la notte dapprima sbagliamo strada prendendo per “San Pietro” mentre la nostra destinazione doveva essere “Borgo San Pietro”. Ci perdiamo per paesini con strade piccolissime che finiscono in aperta campagna. Alla fine arriviamo al ristorante Miralago davanti alle sponde del lago del Salto dove facciamo onore alla cucina locale.
130Rist1 140Rist2Il ritorno e’ decisamente piu’ veloce dell’andata anche se le curve di certo non mancano. Bella esperienza da ripetere…

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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Una risposta a Risorgenza di Civitella – uscita del 24/08/2013

  1. Fabrizio ha detto:

    Stavo aspettando ansiosamente la tua recensione……decisamente all’altezza della bella giornata!!
    Fabrizio 😉

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