Grotta BiruBiru – uscita del 3-01-2013

Allargamento strettoia su frattura. Piero, Silvia, Gabriele, Paolo ed io. Questa volta Paolo ed io siamo “ospiti” di Piero, Silvia e Gabriele! Il loro gruppo, l’ASR, ha iniziato tempo fa’ l’esplorazione della grotta BiruBiru. La grotta e’ sempre sul solito Soratte (!) e ha ingresso vicino alle gallerie. Non sono mai stato da quelle parti e sono molto curioso. Quando arriviamo nella zona dove solitamente parcheggiano le macchine, Piero sfodera un bel rilievo della grotta e me la descrive mentre osserviamo la china di fronte a noi. Paolo ci indica dove, con buona precisione, ci sono gli ingressi di Gasperone e San Sebastiano. Fosse mai che una di loro si congiunga con BiruBiru!?! L’attuale prosecuzione e’ stata aperta dopo un lungo lavoro di scavo e ora sono di nuovo a scavare in una frattura pochi metri piu’ avanti. Dopo i soliti rituali preparativi per la vestizione ci avviamo per la strada sterrata chiusa dalla sbarra. La percorriamo per qualche centinaio di metri prima di avventurarci per prati. Dopo qualche zigozago mi sono gia’ perso pero’ finalmente vedo le famose gallerie! Quando arriviamo alla grotta incontriamo 2 persone che Paolo conosce bene ed infatti si ferma a parlare con loro mentre Piero inizia ad entrare per l’armo del pozzetto iniziale. Silvia, Gabriele ed io lo seguiamo per il primo tratto e poi aspettiamo nella prima saletta dopo l’ingresso che e’ molto particolare. Visto che dal cunicolo dove Piero sta lavorando soffia una bella aria fredda mi trovo un posticino piu’ comodo e poi passo il tempo ad osservare la saletta che ci ospita. La roccia sembra essere un conglomerato (ma non mi chiedete altri particolari tecnici!) lavorato dai “vapori” ipogenici. Tutto l’ambiente quindi ha le caratteristiche forme tondeggianti ed il soffitto a cupola ma la roccia particolare da’ l’impressione di avere un mosaico astratto tutto intorno! Anche in questa grotta, come in quelle altre esplorate sul Soratte di recente, l’aria ci soffia in faccia con una certa veemenza, me ne accorgo soprattutto quando e’ il momento di calarmi nel pozzetto che e’ molto piu’ stretto rispetto alla sala d’aspetto che vi ho appena descritto! Il pozzetto inizialmente e’ poco piu’ di uno scivolo che dopo un paio di metri restringe per poi sbucare su un pozzo verticale piu’ ampio. Quando arrivo sul pozzo vedo Piero fermo su una cengia di fronte a me poco piu’ in basso. Da li’ dove e’ lui inizia la parte di grotta gia’ conosciuta. La parte in esplorazione e’ in fondo al pozzo. Mentre inizio la discesa del pozzo sento armeggiare sopra di me, e’ Paolo che ha salutato gli amici ed e’ entrato. Alla base del pozzo mi trovo in una frattura, sul lato destro credo si ricolleghi con la parte di grotta conosciuta di cui parlavo poco fa. Sul lato sinistro c’e’ la parte recentemente disostruita dalla quale si accede alla parte in esplorazione. La disostruzione e’ stata fatta sul pavimento tra massi di crollo ben stabilizzati. Scendendo poco piu’ di un metro nella strettoia semi-forconata si riprende la frattura con una larghezza percorribile in stile “egiziano”! Silvia e Gabriele mi hanno aspettato prima della strettoia e, quando mi invitano a passarla per andare a vedere il lavoro in corso non me lo faccio ripetere 2 volte! Dopo circa 5 metri di frattura percorribile, questa si restringe fino a diventare larga un palmo. Sdraiandosi per terra si riesce ad entrare ancora un metro ma poi ci si ferma di nuovo. In fondo, ma proprio in fondo, si intuisce un ambiente piu’ largo che fa ben sperare per un remoto futuro! Piero e Paolo si sono fermati prima della strettoia e sono dediti alla preparazione del materiale da disostruzione. Silvia e Gabriele mi hanno raggiunto. Con loro, dandoci il cambio per sfinimento, cerchiamo di intaccare la roccia con sonore mazzettate e, quando manovrabile, con l’aiuto dello scalpello. Paolo finisce i preparativi e, armato di tutto punto viene a prendere possesso della zona lavori. L’avvicendamento e’ laborioso vista l’esiguita’ di spazio ma alla fine siamo tutti in posizione. Vorrei rimanere in zona lavori ma Paolo mi ricorda che sono li’ in veste di ospite e mi esorta in maniera brusca a farmi da parte. Seppure a malincuore, e un po’ offeso per il tono, devo dargli ragione, mi ritiro in buon ordine nelle retrovie in silente attesa. Passa il tempo, in zona operazioni si lavora alacremente e con profitto, pero’ mi annoio e sento freddo! Vado a fare un giro, ripasso in salita la strettoia e mi avventuro nella frattura nella direzione opposta. Per circa un’ora salgo, scendo, mi arrampico mi infilo in pertugi piu’ o meno percorribili. Alla fine non ho cavato un ragno da buco (anche se ne ho disturbati un paio di dimensioni ragguardevoli!) ma almeno mi sono ben riscaldato! Ritorno in sala d’attesa ma ancora per poco, il trapano ha quasi terminato la carica ed i trapanatori quasi pure! Quando ufficialmente vengono interrotti i lavori mi avventuro a dare dare uno sguardo. Ottimo lavoro! Almeno un metro di strettoia e’ magicamente scomparso. Di lavoro ne manca ancora parecchio ma il lavoro svolto fa ben sperare. Risaliamo tutti al piano superiore ed iniziamo i preparativi per l’uscita. Io sono gia’ pronto e quindi risalgo. Gabriele mi ha preceduto gia’ da un po’. Lo raggiungo fuori a meta’ del sentiero ed arriviamo insieme alle macchine godendoci il tramonto lungo la strada. Ci cambiamo con tutta calma commentando la giornata. Inizia a scurire e a a fare freddino, i nostri amici non si vedono. Chiudiamo le macchine e torniamo, lento pede, all’ingresso della grotta. Tutto tace anche li’, torniamo indietro che quasi non ci si vede piu’. E’ oramai notte fatta quando finalmente vediamo delle lucine avvicinarsi. Anche loro si cambiano velocemente ed insieme commentiamo nuovamente la proficua giornata. Quando sono pronti prendiamo le macchine e ci spostiamo a S. Oreste.  I nostri amici devono tornare subito a Roma e quindi si concedono un frugale pasto con un pezzo di pizza al taglio. Paolo ed io decidiamo invece di cenare con un bel piatto di fettuccine quindi li salutiamo e andiamo dritti dritti al ristorante per concludere degnamente la giornata!

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
Questa voce è stata pubblicata in speleo, uscite e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.