Finalmente raduno! Nonostante il tempo inclemente abbiamo rivissuto con piacere la bella atmosfera del tradizionale raduno speleo.
Il giorno 8 dicembre Betta, io e Luna arriviamo a Cagli, la bella cittadina che quest’anno e’ sede del raduno speleologico. Il primo giorno lo dedichiamo a prendere “confidenza” col paese e con l’organizzazione del raduno. Per prima cosa andiamo a prendere possesso della nostra stanza d’albergo e poi alla ricerca della Segreteria dove farci riconoscere ed etichettare con la consueta fascetta sul polso.
Con un poco di disappunto scopro che la mappa con i luoghi del raduno non e’ disponibile su carta ma solo online. Scelta ecologicamente apprezzabile ma poco pratica. Per fortuna mentre giro Cagli incontro Pietro che da frequentatore navigato di raduni la mappa se l’e’ stampata a casa e me ne regala una copia.

Ora decisamente meglio! Con la mappa in mano inizio a orientarmi. Per prima cosa individuo la zona dello stand materiali e ci facciamo un salto. Sono impaziente di ritirare il mio enorme zaino Steinberg fatto su misura. Quello dei materiali e’ forse l’unico posto un poco scomodo, per il resto la logistica della manifestazione e’ tutta ottimamente raccolta in pochi metri dentro Cagli. Di ritorno dal primo approccio con lo stand materiali facciamo sosta allo speleobar dove sfoggio il mio zaino nuovo. Visto che e’ anche ora di pranzo ci fermiamo dai miei amici di Sacile e Pordenone a mangiare un buon frico e polenta. Dopo il pranzo andiamo a vedere se la camera e’ comoda come ci e’ sembrata al momento di prenderne possesso. L’intenzione iniziale sarebbe quella di un rapido riposino per poi andare in giro a vedere presentazioni speleologiche da qualche parte. Purtroppo pero’ il riposino si prolunga fino a ora di cena e quindi il programma della giornata si riduce a una nuova visita allo speleobar in attesa che si faccia ora di cena. La giornata termina presto per noi. Con la muta riconoscenza di Luna, spaventatissima dai forti rumori dello speleobar, ci ritiriamo quando la serata di festa e’ appena iniziata.
9 dicembre – 2° giornata di raduno
La mattina mi sveglio alle 5 e mi preparo con calma per portare Luna a fare una passeggiata e a vedere se trovo da fare colazione.

Fatto il mio giro e anche la colazione ritorno alla camera dove riprendo i preparativi con una bella doccia in attesa che Betta si desti. Verso le 9 siamo pronti a partire. Il tempo oggi non e’ dei migliori, e’ molto nuvoloso e ogni tanto pioviccica.

Prendiamo la prima strada che ci si presenta e la seguiamo. Betta mi abbandona quasi subito, ha un appuntamento dal parrucchiere. Io e Luna proseguiamo a girare per Cagli.

Come sempre nei raduni, a girare per le strade si incontrano amici e questo e’ sempre un ottimo motivo per fermarsi a scambiare qualche chiacchiera. Cosi’ la passeggiata procede a singhiozzo e molto spesso questi incontri modificano in corsa il programma per la giornata. Ci si incontra, si va da qualche parte assieme, poi ci si saluta per incontrare subito un altro gruppetto di amici con cui proseguire…e cosi’ via per tutto il giorno…vita da raduno! Nei vari giri arrivo a Palazzo Felici dove trovo l’angolo attrezzato dalla FUGS, ne faccio una foto ricordo.

Torno indietro verso la piazza principale.

Qua incontro un trio niente male, giusto il tempo di una foto e un saluto perche’ sono di corsa, sono i relatori di un incontro e sembra brutto che arrivino in ritardo.

La piazza principale con il palazzo del comune.

Gia’ che ci sono faccio foto anche alle chiese sparse per Cagli.

Anche stavolta tra un giro e una chiacchiera mi ricordo che forse ora e’ un orario buono per una visita allo stand materiali senza troppa ressa. Lemme lemme mi ci dirigo passando per lo speleobar.

Lo speleobar e’ protetto da una monumentale chiesa, per darmi un tono fotografo anche lei.

In “zona arrosticini” incontro Alessia, le scatto subito una foto a tradimento per la quale sicuramente mi guadagnero’ una cospicua quantita’ di maledizioni! Alessia e’ arrivata al raduno insieme a Giuseppe e Gabriele ed e’ seriamente intenzionata a partecipare a tutte le escursioni che potra’ fare. Oggi e’ in partenza per la grotta di Monte Cucco. La vedo partire e poi proseguo.

Un rapido passaggio allo stand dei miei amici. Per loro e’ ancora presto visto che molti di loro avranno tirato mattina. Trovo solo Alberto e la sua dolce meta’ che cercano di avviare il necessario per la giornata. Alla fine, dopo i saluti, proseguo il mio giro.

Lo stand materiali e’ la’, dopo il ponte. Con Luna ci avventuriamo. Per attraversarlo devo tenere saldamente il guinzaglio di Luna perche’ a meta’ ponte c’e’ un vento furioso contro il quale si fa fatica ad avanzare. Luna cammina con le orecchie basse e la coda tra le gambe cercando di non volare via. Dall’altro lato della strada una vecchiettina cerca di completare la traversata aggrappandosi con tutte le forze alla ringhiera del ponte. Anche io che posso vantare un rispettabile peso ogni tanto vengo spostato se non presto attenzione.

Questa foto l’ho intitolata: “caco per la via”…con licenza poetica!

Un bel casale in riva al fiume, peccato sia semi allagato.

Dopo il ponte ventoso io e Luna affrontiamo la salita che porta ai campi sportivi. In fondo a questo viale, svoltando a sinistra si arriva finalmente alla meta.

Eccomi al paese dei balocchi in versione speleologica. Me la prendo comoda, devo fare alcuni acquisti importanti e non voglio avere fretta. Dopo un gito perlustrativo mi fermo da “Repetto” dove compro una bella corda da 50 metri, alcune maglie rapide e piastrine.

Ben contento continuo col mio giro. Mi fermo a chiacchierare di lampade con il ragazzo allo stand della e-thin. E’ un tipo di lampada che mi attira per la leggerezza, per ora faccio nulla ma probabilmente un giorno ne comprero’ una. Mentre faccio per allontanarmi vedo una faccia nota allo stand alla mia destra insieme a delle scarpe che conosco bene, le Gaibana. Mi fermo a far chiacchiera anche con lui. Nemmeno a dirlo parliamo di scarpe. E’ parecchio tempo che medito di comperare proprio quel paio di scarpe ma il costo mi ha sempre un po’ spaventato. Pero’ devo comperare un paio di scarpe, quelle che ho utilizzato finora si sono aperte in punta e tra poco saranno inservibili. Avevo gia’ comprato le Gaibana, il primo modello, e devo dire che sono durate parecchio. Quando mi convinco a provarle gia’ so che cedero’…e infatti eccomi qua con la scatola delle mie scarpe nuove e il colpevole dello sconsiderato acquisto, la stessa persona che mi aveva convinto a comprare il primo modello. La storia si ripete e la celebriamo con una foto.

Faccio solo un’altra rapida sosta per acquistare un paio di moschettoni “da longe” e poi ben contento torno indietro. Con Betta ci coordiniamo perfettamente, mentre mi avvio all’uscita lei mi chiama. Con Luna riaffronto il ponte burrascoso e vado a raggiungere Betta, poi insieme facciamo un’incursione allo speleobar per il pranzo. Dopo una attenta disamina delle specialita’ a disposizione ricado di nuovo sul mio piatto preferito, il frico con la polenta, il mio pasto viene coronato e completato da un gustosissimo cannolo siciliano. Dopo pranzo ci ritiriamo in stanza per un riposino.
A pomeriggio inoltrato esco di nuovo per vedere cosa fare. Intanto prendo una foto della torre che si incontra uscendo dall’albergo. Di sera, tutta illuminata, fa la sua bella figura.

Chiamo Gabriele e Giuseppe, loro sono a teatro a vedere una presentazione sulle esplorazioni speleosubacquee. Li raggiungo e seguo con loro la presentazione.

Con loro c’e’ anche Luca, mi sistemo alla meno peggio dietro di loro.

Quasi alla fine della presentazione abbandoniamo la nostra postazione per spostarci al “ridotto del teatro” dove si tiene un incontro sugli animali di grotta e in particolare su quello alla ribalta per il 2023, il niphargus, che descriverei come un minuscolo gamberetto albino sperando di non urtare la sensibilita’ di nessuno!

Dopo una scorpacciata di cultura andiamo a rifocillarci con un aperitivo al bar del teatro dove oramai siamo di casa. Con noi ci sono anche Laura, Pietro e Giancarlo. In compenso Gabriele si e’ perso da qualche parte, ma nei raduni funziona cosi’, si sa e non ce ne facciamo un cruccio.

Al tavolo dietro di noi c’e’ un altro gruppo di amici eugubini, mi fermo a scambiare un saluto con loro prima di sorprenderli con una foto e tornare in zona aperitivo.

Terminato l’aperitivo si decide per una cena lontani dalla confusione dello speleobar. Il nostro gruppetto di aperitivo andra’ in cerca di un locale “tradizionale”. Mi allontano temporaneamente dalla combriccola per andare a prendere Betta in albergo.

La ricerca del ristorante che possa accoglierci si rivela non semplice. Dopo essere stati cacciati da un primo ristorante approdiamo al “Braciami ancora” il nome ci incuriosisce e poi, particolare non trascurabile, ha un tavolo pronto per noi. Siamo nella parte sotterranea del ristorante e abbiamo anche un bel caminetto acceso.

Ora che abbiamo trovato il ristorante ci contiamo rendendoci conto che Gabriele manca ancora. Giuseppe risale verso l’esterno e lo chiama. Siamo arrivati tardi, lui era allo speleobar e non vedendoci arrivare ha iniziato a mangiare. Rassegnati alla sua mancanza ci dedichiamo alla cena. Che dire, il ristorante e’ bello, i gestori simpatici e disponibili…i piatti pero’ sono un poco “risicati” rispetto al costo. Pero’ per una cena senza frastuono e in buona compagnia si puo’ chiudere un occhio.

Dopo cena facciamo un passaggio allo speleobar per vedere che fine ha fatto Gabriele. Lo troviamo un poco offeso dall’abbandono, pero’ non si e’ perso d’animo ed e’ impegnatissimo in chiacchiere con piu’ persone. Riprendo i miei giri per gli stand gastronomici. Vicino a quello dei siciliani ritrovo Alessia con cui passo del tempo a parlare della grotta di Monte Cucco che ha visitato oggi e della grotta di Frasassi che visitera’ domani. Alla fine della piacevole chiacchierata, vinti dal caos di allegria che ci circonda e stanchi della lunga giornata, prendiamo la via di “casa”. Facciamo un breve tratto assieme poi le nostre strade si dividono e io giro deciso verso l’albergo lasciando la notte a chi ha piu’ energie di me da spendere.
10 dicembre – 3° giornata
Essere andato a letto un poco piu’ tardi e’ stato d’aiuto, riesco a dormire fino alle 7.30, un successone. Nonostante il tempo sia in costante peggioramento e oggi piove a dirotto, ripeto la sequenza della mattina prima facendo la passeggiata con Luna fino al bar, la colazione quindi il ritorno all’albergo, la doccia e la nuova partenza per dare il via alla giornata. Quando finalmente trovo il tempo di leggere i messaggi sul telefonino mi accorgo che la sera prima ho dato involontariamente buca a Federico e alla piccola Diana. Infatti eravamo d’accordo di vederci al raduno per fare qualche giro assieme. Rimedio inviando a Federico un messaggio avvertendolo che sono al bar del teatro. Ci incontreremo qua. Dopo una paziente attesa di qualche minuto ecco che arriva Federico. Anche lui rispetta la tradizione del raduno facendo sosta ad ogni gruppetto per salutare amici.

La simpatica tendina bianca accanto a Mariella e’ proprio Diana, da come potete intuire non gradisce le mie foto quindi e’ una battaglia continua per rubargliene qualcuna.

Dopo un rinforzino di colazione ce ne andiamo al ridotto del teatro a vedere non una ma ben 2 presentazioni sulle grotte di origine vulcanica.


Dopo le presentazioni islandesi ci troviamo a ora di pranzo. Io vado a recuperare Betta e Luna e facciamo un bel gruppetto allo speleobar. Qua faccio graditissimi incontri. Prima con Simone e poi con Barbara e Giada. Con Giada non ci si vede da qualche anno e la gnometta che ho accompagnato in grotta tempo fa si e’ trasformata in una signorina alta quanto Barbara, sua mamma. Faccio un po’ fatica a riconoscerla ma poi il suo ostinato non-sorriso mi riporta la memoria dei nostri simpatici trascorsi. Tanto per non smentirmi la prendo un po’ in giro pero’ mi fermo prima che decida di mettermi le mani addosso!

Ecco Diana, la scopro un attimo distratta dalle mie scaramucce con Giada e ne approfitto subito.

Anche questa volta non resisto e il mio pranzo inizia con il frico e polenta e termina con un ottimo cannolo. Dopo il lauto pasto Betta, io e Luna ci separiamo dal gruppo per un meritato riposo. Stavolta pero’ mi metto la sveglia perche’ ho solo un’ora a disposizione. All’ora stabilita mi ritrovo al bar del teatro con Federico e Diana, dopo un caffe’ propiziatorio ce ne andiamo nei pressi della segreteria dove Diana si vuole cimentare col “fessurometro”, una specie di meandro stretto e tortuoso ricostruito con dei geniali cubi di legno connessi tra loro.
Appena arriva l’artefice del fessurometro Diana si impossessa di un casco e si lancia nel buio e stretto meandro insieme agli altri bimbi in fila e fremente attesa.

Provo a fare una foto a Federico mentre Diana e’ impegnata con il fessurometro. Si scansa prontamente. Ora ho scoperto da chi Diana ha preso la poca propensione alle foto!

Eccola intanto che sbuca al passaggio intermedio.

Pochi secondi e anche l’ultimo ostico passaggio e’ andato.

Un pitstop da Federico per la messa a punto del casco e Diana e’ subito pronta per un nuovo giro.

Ma chi passa? Sono gli Astici! Sono di partenza e fortuna ha voluto che ci siamo incontrati qua. Una foto a Stefano, un abbraccio a tutti e 2 e ci salutiamo.

Federico non vuole essere da meno di Diana quindi indossa una luce e si mette in fila per provare anche lui i micidiali passaggi del fessurometro.

Per il primo tratto se la cava benone, nonostante il passaggio non sia tra i piu’ agevoli per una persona adulta.

Il ragazzo che deve tentare le strettoie dopo di lui lo guarda con apprensione. Anche Diana lo segue pronta ad andare a soccorrerlo in caso di bisogno.

Ora viene il bello, deve tuffarsi di testa e uscire dal piano di sotto con un passaggio finale trita-costole.

Eccolo, ce l’ha fatta!

Ora e’ di nuovo il turno di Diana.

La aspetto al varco del passaggio stretto e obbligato, ora non potra’ sfuggirmi.

Nonostante lo stretto riesce diabolicamente a tenere sempre la testa girata dall’altra parte. Il mio piano e’ miseramente fallito.

Terminiamo la sessione al fessurometro perche’ dobbiamo andare a vedere una presentazione sulla ri-esplorazione alla grotta di Stiffe. Strada facendo, proprio vicino al bar sulla piazza incontriamo Virginia e Nerone. Sono arrivati da poco e stasera devono fare ritorno a casa. Una fatica improba, ma per il raduno si fa questo e altro. Siamo una bella compagnia, siamo vicini al bar con dei tavoli liberi. E’ giocoforza fermarsi per bere qualcosa tutti assieme.

Mentre scende la sera e si avvicina l’ora della presentazione arrivano anche Maria e Gianni. Un nuovo scambio di saluti e abbracci prelude al sedersi di nuovo.

Accanto a noi sono arrivati anche altri amici, tra poco andremo tutti assieme alla presentazione.

Quando e’ l’ora ci avviamo. Arriviamo che la presentazione precedente e’ ancora in corso. Ci sistemiamo pazienti in fondo alla sala.

Ritrovo inaspettatamente anche Alessia e Gabriele, scambia qualche parola con loro guadagnandomi sguardi imbronciati dalla platea.

Diana e Federico hanno trovato posto a modo loro.

Alla fine della presentazione la sala si svuota parzialmente e riusciamo a trovare posto. Passando faccio una foto a Maria e Gianni.

Ecco la mia eroina con Federico.

Ancora una foto alla donna del mistero e a Luciano.

E finalmente trovo pace e posto a sedere vicino ad Alessia e Gabriele.

Dopo la presentazione, molto interessante, sulla ri-esplorazione della grotta di Stiffe saluto la mia piccola amica che con Federico si appresta a tornare a casa e poi mi separo da tutti gli amici per andare a recuperare Betta. Strada facendo la chiamo per avvertirla e lei mi sorprende con un annuncio: e’ scesa alla pizzeria a fianco l’albergo e si e’ presa una pizza a portar via quindi ora e’ in camera pronta per la cena. Sono di fronte a un dilemma, pizza o speleobar? Mentre cammino verso l’albergo questo pensiero mi arrovella l’anima ma quando arrivo al dunque mi decido, sara’ pizza. Avverto Betta della decisione e vado. In qualche minuto sono in camera a fare cena con Betta. Un bel sonno si porta via i rimpianti per la serata di speleobar persa.
La mattina, finalmente con un bel sole, ci vede preparare i bagagli di buon mattino per tornare a casa. Anche questo raduno e’ andato. Nonostante la pioggia e’ stata un’avventura divertente ed interessante. Grazie a tutti gli organizzatori, a tutta Cagli e ancora un abbraccio a tutti gli amici che ho potuto rivedere in questa occasione…e come sempre, alla prossima.