All’Arcaro col corso Shaka Zulu. Con Luca, Luca, Virginia, Caterina, Federica,Aurora, Elisa, Angelica, Nerone, Gabriele.
La mattina arriviamo al parcheggio di “Fontana del gatto”. Il tempo non e’ dei migliori ma noi iniziamo a prepararci incuranti della pioggerellina intermittente. Quando sono pronto a partire imbraccio la fida fotocamera e inizio a farla faticare con una bella foto di gruppo. Prima di andare alla grotta facciamo un bel briefing tra gli istruttori per accordarci su come distribuirci. Nerone ed io andremo avanti col materiale d’armo, il resto del gruppo si occupera’ di seguire i nostri valenti corsari.

La passeggiata fino alla grotta Nerone ed io la facciamo chiacchierando di cose speleo. Il tragitto ogni volta me lo ricordo piu’ corto di come e’ in effetti. Al grottino iniziale facciamo sosta per riprendere fiato.

Sono ancora dietro a prepararmi quando dal sentiero d’accesso compare Angelica, che guida il resto del gruppo.

Mentre il gruppo arriva e si sistema , io termino i preparativi e inizio l’armo della grotta. La squadra d’armo subisce un cambiamento dell’ultim’ora. Perde Nerone e guadagna Elisa. Bene, andiamo!

Il primo saltino va via veloce, ci metto relativamente poco. La corda struscia leggermente, ma e’ “a corto” e la corda non si rovinera’. Urlo la libera a Elisa e vado al pozzo successivo. Elisa mi segue prontamente con il resto del materiale.

Alla biforcazione della frattura prendo a destra per armare il pozzo. Dalla volta scorsa ho imparato che proseguendo a sinistra si evita il pozzo, ma oggi e’ una uscita di corso quindi il pozzo e’ utile farlo. Mi raggiunge Elisa. Ho appena terminato di sistemare il traverso che porta al pozzo quando una faccetta sorridente si affaccia dietro Elisa. E’ Federica che e’ stata la prima dei corsisti a scendere il pozzo iniziale.

Armo il pozzo e lo scendo. Federica e’ ancora l’unica degli allievi ad averci raggiunto. Decidiamo di aggregarla al gruppetto d’armo, la seguiremo Elisa ed io. In qualche maniera lo comunichiamo al resto del gruppo e poi noi “armatori” le facciamo assistenza mentre scende.

Ora ho un volto nuovo da fotografare, Federica ancora non mi conosce bene e mi lascia fare. Elisa ne e’ molto contenta, perche’ cosi’ lascio in pace lei…non ama essere fotografata, me lo lascia fare solo perche’ e’ troppo buona!

Dopo il pozzo della frattura percorriamo il meandro successivo. Della corda usata per il pozzo ce n’e’ avanzata in abbondanza quindi la utilizzo per approntare una sorta di traverso per dare sicurezza a chi passa, ci sono un paio di passaggi esposti che di solito mettono timore i novelli speleo. Sono davanti al pozzo successivo, ne approfitto per fare una foto al meandro appena passato, con le mie compagne d’armo in bella vista.

Anche per questo sistemo prima un breve traverso e poi la parte verticale. Scendo e poi di nuovo facciamo assistenza a Federica. Naturalmente anche qua la fermo per una foto.

Una foto riesco a rubarla anche ad Elisa.

Proseguiamo per il meandro. Chiacchiero a ruota libera descrivendo la grotta e le particolarita’ che mi vengono in mente. Elisa probabilmente quel che dico lo ha gia’ ascoltato la volta scorsa, ma oggi le spiegazioni sono per Federica. Continuo ad imperversare con la fotocamera, ma al solo scopo documentativo!

Dopo qualche metro di avanzamento salendo e scendendo per i passaggi offerti dal meandro, arriviamo alla minuscola risalita, sara’ meno di 2 metri. La salgo per primo, verifico che la corda fissa sia integra e aspetto le mie amiche.

Ora mancano pochi metri di cammino per arrivare alla risalita “grande”, quella che porta alla frattura gemella, parallela a quella che abbiamo percorso finora. Anche questa ha un armo fisso. Dall’ultima visita so che l’armo e’ in buono stato quindi non dobbiamo mettere una nostra corda…meglio, perche’ non l’abbiamo! Ad ogni modo risalgo per primo controllando che sia tutto a posto. Mi fermo subito dopo il frazionamento per far salire Federica e farle assistenza.

Eccola che arriva e affronta il frazionamento.

Arriva in cima alla risalita, mi faccio da parte per farla passare e diamo la libera a Elisa.

Elisa e’ pronta a salire a sua volta. Sente dei rumori nel meandro, e’ il resto del gruppo. Si scambiano delle informazioni che poi Elisa ci ripete. In pratica il resto del gruppo ha deciso di fermarsi per fare pranzo e poi iniziare a tornare indietro. Prendiamo atto della decisione. Oramai noi “armatori” siamo risaliti, quindi faremo sosta sopra. Pochi secondi e anche Elisa e’ con noi. Naturalmente non perdo l’occasione per farle una foto. Chiude gli occhi per evitare che le si legga dentro l’intenzione di picchiarmi!

Anche Federica inizia ad averne abbastanza ma anche lei si trattiene dal passare alle maniere forti.

Scendiamo lo scivolo successivo, anche lui dotato di armo su corda fissa. In questa zona le pareti sono una meraviglia di cristalli, sfogo la carica della fotocamera su di loro.

Il soggetto principale della foto sono le concrezioni, che colpa ne ho se Elisa e Federica ci capitano in mezzo?!?

Manca solo la risalita che porta alla “sala della colazione”, non credo si chiami cosi’ in realta’, ma l’ho nominata cosi’ tempo fa e mi e’ rimasto in testa. Hanno rifatto l’armo anche qua, la corda e’ nuova. A mio parere hanno messo l’attacco un poco troppo basso rispetto a com’era prima. Ora quando si lascia la corda si e’ ancora in un punto esposto. Non mi piace tanto, ma questo abbiamo. Faccio assistenza a Federica mentre sale, poi aspettiamo Elisa.

Foto di gruppo, non viene granche’, la fotocamera dispettosa mette a fuoco il mio ginocchio, accontentiamoci.

Dopo una breve sosta torniamo indietro a riunirci col grosso del gruppo.

Scendo per primo e faccio sicura a Federica.

Foto panoramica dal basso.

Federica scende senza particolari problemi.

Il ritorno e’ come al solito piu’ veloce dell’andata. Agganciamo il resto del gruppo sotto al pozzo intermedio, il primo da salire tornando indietro. Deve salire solo Gabriele, che ci saluta e si offre di disarmare. Declino la gentile offerta, ho deciso che oggi disarmare tocca a Elisa, lei prova a svicolare con un “ma non ho la chiave!”. Questo aspetto pratico lo risolviamo subito, le presto la mia, alla fine cede con rassegnazione. Salgo per primo subito seguito da Federica.

Mi fermo a gustare l’operato di Elisa mentre disarma il pozzo.

Federica va avanti seguendo Gabriele e si riunisce al gruppo dei corsari alla base del pozzo della frattura, il secondo da salire uscendo. Visto che oramai conosco la strada per evitare il pozzo faccio da guida a Elisa fino al meandro principale. Prima che prosegua verso l’uscita mi faccio restituire la chiave.

Torno indietro, sgancio la corda del traverso, chiedo a Gabriele di recuperarla e poi riprendo la scorciatoia andando a fare assistenza a chi risale il pozzo. Ecco Federica che arriva, forse inizia ad accusare un poco di stanchezza, ma non lo da’ troppo a vedere.

Senza indugi si avvia verso l’uscita.

Io invece rimango a vedere chi sale dopo di lei. E’ Luca.

Anche lui arriva in un batter d’occhio.

Il successivo, a chiudere la fila, e’ Gabriele. Non ha certo bisogno di assistenza, pero’ non ci siamo incrociati per tutta la grotta e questa e’ una buona occasione per scambiare 2 parole.

Elisa si e’ risparmiata il disarmo del pozzo della frattura, ci penso io con l’aiuto di Gabriele. La rivedo di fuori, il bel sorriso che mi regala la fa subito perdonata.

Strada facendo per il ritorno alle macchine rubo una foto ad Aurora, anche lei l’ho potuta vedere per nulla.

Una foto ricordo con Federica e Gabriele mi sembra doverosa.

L’ultimo tratto di strada per tornare alle macchine lo facciamo ammirando il panorama della campagna nei dintorni di Ceccano. Il tempo non sembra avere intenzioni miti ma oramai la nostra giornata l’abbiamo avuta, in barba al meteo.

Prima di cambiarmi faccio ancora una foto ai nostri allievi, sembrano tutti soddisfatti, spero la grotta sia piaciuta anche a loro come e’ piaciuta a me.

Il ritorno e’ tranquillo e senza troppo traffico, ci ritroviamo tutti al bar “fico” dietro l’Ikea di Anagnina per salutarci e augurarci una buona domenica. Ancora una bella giornata con delle giovani speranze di futuri esploratori dei misteri ipogei. Alla prossima.