Una simpatica uscita estiva al Pretaro, con Angelica, Barbara, Irene, Valentina, Nerone, Giuseppe, Gabriele e Matteo.
Siamo proprio un bel gruppetto nonostante l’assenza di buona parte dei miei amici di Orvieto. Stavolta infatti in loro rappresentanza sono venuti solo Barbara e Giuseppe. Durante la vestizione faccio un giro di foto per presentare degnamente i miei amici. I primi ad essere catturati sono Angelica, Valentina e Matteo.

Passiamo poi ai grossi calibri con Nerone.

E naturalmente, Gabriele.

C’e’ poi Irene che riprendo anche se cerca di nascondersi.

Tutti pronti, si entra.

Ecco Nerone in posa rilassata che aspetta il resto del gruppo per proseguire.

C’e’ infatti da aspettare un poco Barbara e Giuseppe che sono arrivati un poco tardi…e Gabriele che da bravo PR si e’ perso in chiacchiere. Che problema c’e’, per ingannare l’attesa porto chi ha voglia a fare un breve giro in direzione dell’Arpa Celtica.

Facciamo conoscenza con uno scorpione ma lo lasciamo riposare senza disturbarlo.

Verso l’ingresso sentiamo rumori. Probabilmente ora siamo tutti.

Torniamo indietro a verificare. Non ci siamo sbagliati, ora il gruppo e’ al completo.

Proseguiamo decisi e compatti verso il pozzetto.

Irene scende per prima il pozzetto e si mette comoda all’inizio del traverso.

Scendo anche io, aspetto gli altri al varco con la mia fida fotocamera.

Ecco la discesa di Nerone con la sua mitica pipa.

Scende anche Valentina. Iniziamo ad essere troppi in questo punto, racconto del traverso agli astanti e li esorto a provarlo. Vanno.

Pochi minuti e siamo affacciati al primo toboga. Stavolta scendo io per primo.

Irene mi segue subito. Le indico la strada per un buon punto dove attendere.

Matteo beccato durante uno spuntino. La foto viene mossa perche’ Matteo mastica ad un ritmo frenetico.

Dopo il primo toboga, andiamo ad affrontare il secondo, non mi soffermo a fare foto, magari rimediero’ al ritorno. Stavolta Nerone non ce lo perdiamo come la volta scorsa.

Passiamo in fila indiana per il trivio, io intanto blatero a casaccio cercando di fare indegnamente il mestiere di cicerone in quanto padrone di casa.

Il passaggio esposto prima della Sala del The e’ solo una formalita’, lo passiamo velocemente.

Ed eccoci alla Sala del The tutti pronti per la foto di gruppo.

Dopo un po’ di riposo ed uno spuntino decidiamo di proseguire, quasi tutti. Solo Nerone e Gabriele decidono di attendere alla Sala del The. Ecco l’arrivo di Angelica nella sala Utec.

Dalla sala Utec in poi spedisco tutti gli strettoisti disponibili (e oggi ne ho proprio tanti!) in vari cunicoli che in passato mi hanno negato l’accesso per via della stazza. Ecco Matteo che si infila in uno di questi.

Quando ho esaurito le verifiche, proseguiamo. Arriviamo all’angolino delle “cacche”. Spiego ai miei amici che abbiamo dedicato del tempo a questo punto perche’ una volta trovammo delle deiezioni quasi fresche di un animale di dimensioni medie, cosa che ci ha fatto sperare in una uscita percorribile anche da noi. Per buona misura, ci aggiungo anche il racconto di quando il buon Giuseppe ha tentato di forare la parete esterna col fioretto (un grosso trapano) per arrivare ad una saletta che indico loro.

Dopo nemmeno una mezz’ora di racconto delle nostre avventure passate, inizio a notare un leggero calo di attenzione. Faccio finta di non notare gli sguardi assonnati dalla noia e faccio cenno che possiamo proseguire. Non aspettavano altro, subito si fiondano, chi dritto, chi a destra, chi in alto, chi in basso. Cerco di spiegare loro dove stiamo andando pero’ mi accorgo che sono rimasto da solo. Mi avvio anche io.

Arriviamo nei pressi di uno dei punti che preferisco, la strettoia a chiocciola. Prima di proseguire recuperiamo Matteo che ho spedito nel ramo a destra alla ricerca del fantomatico ingresso “del cacone”. Quando siamo tutti di nuovo insieme li costringo a subire l’ennesimo spiegone sulla strettoia. Pero’ stavolta se la cavano con poco. Andiamo.

La strettoia e’ ostica cosi’ come la ricordavo ma coloro che hanno deciso di cimentarsi arrivano tutti sani e salvi. Solo Barbara ed Irene hanno desistito, forse ho descritto la strettoia con troppa enfasi.

Arrivati all’attuale zona terminale per questo punto della grotta, mi lancio nell’ennesima chiacchierata fiume per raccontare ai miei amici del lavoro fatto da queste parti. Prima di essere sommerso dagli sbadigli, riprendiamo la via del ritorno. Ecco Giuseppe che, buon ultimo, guadagna l’uscita della strettoia.

E questi siamo noi che lo aspettiamo con pazienza, tanto l’ambiente e’ comodo e non freddo.

Tornando indietro costringo le mie amiche a fare da modelle per alcune foto. Peccato che solo una venga appena accettabile.

Scendendo dalla Sala Utec alla Sala del The mi ricordo di fare una bella foto al residuo di moschettone che c’e’ ad ornare la strettoia verticale che collega le 2 sale.

…e finalmente eccoci di nuovo alla Sala del The. Nerone e Gabriele, stanchi di aspettare hanno preso la via del ritorno.

Anche noi prendiamo la via del ritorno ma al trivio propongo una deviazione per la frattura broccolettata. Accettano tutti tranne Irene che si sente stanca e saggiamente non vuole forzare. Noi altri andiamo a farci rovinare le tute dai broccoletti infidi.

Ogni tanto mi giro per una foto, sono tutti impegnatissimi nel limitare i danni e riportare indietro una parvenza di tuta.

La risalita e la saletta chiudono il giro. Per il ritorno scelgo la via diretta, in opposizione nella frattura. Sotto di me osservo Barbara che chiude la fila.

Angelica mi sorprende seguendomi con audacia e sprezzo del pericolo.

E se la cava molto bene, devo dire. Sta prendendo confidenza con questo tipo di progressione.

Barbara ci vede scendere che e’ ancora al termine del tratto in piano. Decide che vuole evitarsi la salita e la conseguente discesa. Appena la raggiungiamo parte come una saetta per tornare indietro.

Al nostro ritorno troviamo Irene che ci aspetta pazientemente.

Ci raduniamo e proseguiamo compatti verso i toboga. Stavolta salgo il secondo toboga e mi piazzo in cima a fare foto.

Per prima sale Irene.

Eccola che arriva. Mi stringo nella nicchia di lato e la faccio passare oltre.

Poi e’ la volta di Angelica. Mi stupisce ancora salendo con rapidita’ senza l’uso degli attrezzi, mette giusto il croll come sicura. Brava.

Merita piu’ di una foto, e non mi faccio pregare.

Arriva poi Barbara.

Anche lei si merita un’altra foto.

Sale poi Giuseppe. Sento voci disperse in avanti. Probabilmente non sono riuscito a spiegare bene la strada da seguire a chi e’ gia’ salito. Lascio la mia postazione fotografica e vado a vedere.

In effetti le mie amiche si stavano addentrando in una zona che non conosco disdegnando completamente la via per il primo toboga. Le recupero e andiamo a cimentarci col suddetto toboga.

Anche qua Angelica si produce in una bella arrampicata. Oramai questi toboga non hanno segreti per lei.

La seguo quasi passo passo.

Alla ricerca degli appigli, il primo toboga non ne ha molti.

Arriva serena e soddisfatta e decide di rilassarsi mettendosi comoda. Mi allontano per tentare qualche foto sfruttando anche la sua luce.

Torno alla mia postazione, arriva Irene.

Anche a lei ancora una foto.

Il meritato riposo dopo la salita.

Ed ecco anche Barbara.

Per equita’ anche a lei scatto foto senza risparmio.

Quando sale Giuseppe c’e’ la luce di Matteo sotto di lui che crea un bell’effetto.

Provo a sfruttarlo.

Valentina!

Forse oggi l’ho un poco trascurata fotograficamente parlando.

Vediamo di rimediare.

Deve sbrigarsi a salire, e’ tallonata da Matteo, pure lui ha deciso di arrampicare.

Quasi arrivata, puo’ prendere fiato.

Ed infine il buon Matteo.

Anche a lui non ho dedicato molte foto, magari rimedio ora.

Questa quasi mi piace.

Foto ricordo. Angelica ed Irene dopo il riposo hanno ripreso la via per il traverso, oramai non le ferma piu’ nessuno.

Ci troviamo di nuovo tutti assieme al pozzetto. Salgo per secondo, dopo Irene. La fotocamera decide che per oggi ha lavorato abbastanza. Quando sul display compare la grossa batteria rossa, c’e’ nulla da fare.

Al bivio per l’uscita propongo un’ultima deviazione per la Sala dell’Arpa Celtica. Tranne Irene che deve uscire per tornare a casa con Nerone, vengono tutti. Pero’ devo promettere che si trattera’ di cosa di pochi minuti. Peccato, il giro completo lo faremo la prossima volta. Andiamo a salutare l’arpa celtica e poi torniamo. All’uscita troviamo un sorridente Gabriele che ci annuncia che Irene e Nerone sono dovuti partire verso casa. Per noi rimane solo il ritorno ad abiti civili ed asciutti e la degna conclusione della giornata con una pizza tutti assieme.
Veramente una bella giornata. Alla prossima.