Piccola Creta – 17/02/2019

Una bagnatissima gita a Piccola Creata con Gabriele, Valentina, Giuseppe, Barbara. Con visita di Nerone, Fabrizio e Valerio.

Stavolta andiamo con la mia macchina. Questo inverno mi sono dotato di gomme termiche e se c’e’ neve sulla strada per arrivare alla grotta, potrebbero tornare utili.  Come da  “legge di Murphy”, la strada e’ pulitissima e, oltre ad aver preso la macchina, devo sorbirmi anche gli sfotto’ dei miei amici circa il mio acquisto utile e lungimirante! Il solito spiazzo e’ invaso dalla neve (quella tolta dalla strada) e dalle macchine di Nerone e Valerio. Stamane sono andati a Pozzo Doli ad accompagnare la squadra CNSAS Abruzzese per una esercitazione e poi son venuti qua per farci un saluto. Tra poco noi andremo in grotta, Nerone a lavoro e Valerio a sciare. 
Ecco Nerone con la sua inseparabile, quanto puzzolente, pipa.Iniziamo a cambiarci, di freddo ce n’e’, ma il bel sole aiuta.Arriva un’altra macchina…E’ quella di Fabrizio  e Barbara.Mentre noi continuiamo i preparativi, Nerone e Fabrizio parlano allegramente di cose speleo.Eccomi, selfie con Valerio.Siamo quasi pronti. La squadra odierna sara’ formata da Valentina, Barbara, Giuseppe, Gabriele ed io. Fabrizio e’ reduce dall’influenza e preferisce andare in giro a fare una ricognizione nei dintorni. In verita’ anche io sono malconcio, sciando mi son fatto male alla mano sinistra.Essendo io mancino faro’ fatica, pero’ penso di riuscire a cavarmela.Ultimi saluti e si parte.Ecco l’ingresso della nostra grotta.  Mannaggia! Manca la  corda per il  saltino  d’ingresso. Rimediamo alla meno peggio con un paio di cordini gentilmente offerti da Barbara.Scendo per primo facendomi letteralmente tallonare da Valentina perche’ veda dove sono gli appoggi per i piedi. In fondo al saltino c’e’ un bel cono di neve ad attenderci.eCome gia’ altre volte troviamo pure qualche stalagmite di ghiaccio.Aspettando che scendano gli altri approfitto per varie foto. Inizia a scendere Giuseppe mandandoci addosso una quantita’ di terra. Svelti ci spostiamo nella saletta sotto, quella dove inizia il primo pozzo. Un inciso, non mi ricordo se abbiamo dato un nome a questo pozzo, mi pare di no. Quasi quasi lo battezzerei “Pozzo dei ruvesi”. Ma torniamo a noi, il pozzo ha l’ingresso ostruito da sassi. Sono qua da tempo perche’ sono anche decorati da stalagmiti di ghiaccio, pero’ provengono da fuori e probabilmente qualcuno si e’ divertito a tirarceli. Bah!Provo a spostarli da solo, ma sono grandi e pesanti, con la sola mano destra non riesco a sollevarli. Avverto Giuseppe di raggiungermi per affibbiargli il lavoro e nel frattempo mi dedico alle foro naturalistiche.Giuseppe sgombera il campo dalle pietre con eleganza e senza fatica. Nel frattempo sono scesi anche Barbara e Gabriele, si inizia a stare strettini. Grazie al buon lavoro di Giuseppe, possiamo ripartire. Vado di nuovo avanti io facendomi seguire da Valentina, alla sua prima visita a questa grotta.Mi fermo alla base del Pozzo dei ruvesi ed aspetto Valentina. Qua l’effetto del gelo esterno gia’ e’ terminato, l’acqua di stillicidio inizia il suo incessante lavoro per inzupparci a dovere.Arriva anche Valentina, la annoio con qualche chiacchiera su questa zona iniziale della grotta poi lancio un urlo verso i nostri amici per vedere come procede. Sembra tutto a posto. Li avverto che noi andremo avanti e che tendenzialmente ci rivedremo alla base del primo P50. Scendo il saltino successivo ed aspetto Valentina continuando imperterrito ad inondandola di foto e parole varie.Eccola che arriva.Le illustro i semplici passaggi successivi che ci porteranno alla partenza del P25. Andiamo avanti. Al P25 glielo racconto e poi mi infilo dentro al punto stretto iniziale mostrandole dove e’ piu’ comodo passare. Passo lo stretto e mi metto comodo sul terrazzino ad aspettarla.Appena siamo insieme sul terrazzino le lascio il posto comodo e scendo fino al primo frazionamento. Mentre la aspetto mi dedico a qualche foto a questi fantastici reticolati che decorano le pareti.Eccola che arriva al primo frazionamento. E’ molto presa dalla discesa e quasi non si accorge dei ripetuti scatti.Come avevo gia’ fatto con la nostra archeo-amica Angelica, nella seconda parte del pozzo, mando lei per prima. E’ vagamente preoccupata, ma non si tira indietro.Siamo alla base del P25. Sotto di noi parte il primo P50. Nel breve passaggio orizzontale che porta alla partenza del  P50, si deve fare molta attenzione, si rischia di tirare giu’ sassi. Le spiego la cosa  passiamo con la delicatezza del caso. Oramai abbiamo “rotto il ghiaccio”, a proposito, qua lo stillicidio e’ diventato veramente insistente, indelicato direi. Come dicevo, oramai Valentina ha sperimentato il brivido dell’andare per prima. Perche’ non ripetere l’esperienza? Il fatto che anche Angelica abbia fatto questa elettrizzante esperienza penso sia d’aiuto. Fatto sta che parte convinta e decisa per la discesa. Complice l’emozione di essere nel vuoto, il primo frazionamento prende del tempo. Alla fine pero’ ne esce vittoriosa ed ancora piu’ decisa. Eccola che parte. Rimaniamo d’accordo che mi aspettera’ al primo frazionamento che incontra.Io rimango sopra ad attendere la libera ed a farle una sequenza infinita di foto.Mentre Valentina scende gustandosi il pozzo, sento rumoreggiare da sopra. Urlo per chiedere chi sia.E’ Giuseppe! Lo avverto di raggiungermi facendo la massima attenzione a non far cadere sassi. Lo aiuto a passare gli zaini e poi lo ricompenso con una foto. Nel frattempo arriva la libera da Valentina. Saluto Giuseppe raccomandandomi che fermi il passaggio di Barbara e Gabriele fino alla nostra libera. Scendo.Il primo tratto di pozzo e’ ben bagnato. Dopo il deviatore la situazione stillicidio migliora, ma di poco. Al frazionamento trovo una Valentina in versione pulcino bagnato. Qua non si tratta piu’ di stillicidio ma di una vera e propria doccia fredda.Scendiamo velocemente il secondo tratto di pozzo. Quando arrivo alla base trovo Valentina accoccolata ad aspettare nello stesso punto scelto da Angelica la volta scorsa, sono gemellate!Anche stavolta dall’arrivo laterale, arriva un cospicuo rivolo d’acqua. Ancora una volta mi riprometto di andare a vedere da dove arriva questa acqua.Aspettiamo, aspettiamo, aspettiamo. Terminati gli aneddoti, inganniamo il tempo stringendo l’imbrago di Valentina nella speranza che il suo delta la smetta di rigirarsi sottosopra. Finalemente qualche rumore da sopra. Arriva Giuseppe. Porta gli zaini con gli attrezzi e le cibarie. Possiamo bere e smangiucchiare qualcosa mentre attendiamo il resto banda.Per l’arrivo di Barbara dobbiamo attendere un poco, ha avuto un problema con la maglia rapida all’ultimo frazionamento e ha sfogato lo stress trasformando il deviatore successivo in un altro frazionamento. Quando siamo finalmente tutti assieme, Barbara ci aggiorna. Gabriele sentiva freddo e ha deciso di non scendere il P50, e’ tornato indietro. Incassata la notizia, ci spostiamo lungo il meandrino laterale dove lavoreremo. Questi passaggi angusti, che con l’uso delle 2 mani non sono un grosso problema, fatti senza poggiare la mano “preferita”, diventano impegnativi. Dopo il primo tratto stretto la frattura si allarga, poggiamo qua le nostre robe prima di proseguire. Il secondo passaggio stretto e’ ancora piu’ impegnativo con la tecnica “a mano singola”. Quando siamo tutti davanti al punto in cui vogliamo lavorare, ne parliamo concordando come procedere. Ci sara’ molto da fare. Inizia a lavorarci Valentina dopo un rapido spiegone sull’uso del trapano e mille raccomandazioni su come non forzare sulla punta. Quando il lavoro e’ avviato, decido di tornare indietro affrontando il primo dei 2 passaggi stretti. Lo faccio sbuffando come un mantice e mandando un numero adeguato di maledizioni. Una volta al sicuro sul largo prendo una sofferta decisione, lascero’ ai miei amici il piacere di fare avanti ed indietro tra la zona lavori e qua. Oggi non sono proprio in grado di farcela. Seguo il loro lavoro dal mio eremo freddo e solitario con  molta attenzione ed apprensione. Tutto procede  lentamente  ma senza intoppi. Inganno il tempo mangiando frutta secca, studio possibili risalite da fare, passo i ferri del mestiere ai miei amici quando serve. In qualche maniera riesco a non morire di freddo mentre aspetto.Mi avvicino al passaggio stretto che prelude alla zona delle operazioni per passare la fotocamera a Giuseppe. Vuole immortalare il lavoro fatto…ma non deve essergli riuscito molto bene perche’ ora non trovo traccia di loro…Quando anche loro sono bene infreddoliti, riprendiamo la strada del ritorno. Partiamo nello stesso ordine dell’andata. Valentina ed io facciamo la staffetta sul P50 come all’andata.…e come all’andata la aspetto sopra al P50 per scattarle una lunga sequenza di foto. …fino a poterla riprendere stanca ma soddisfatta che mi regala un bel sorriso.Per il resto della grotta andiamo spediti, senza altre foto. Riprendo la fotocamera solo quasi all’uscita, al saltino d’ingresso per immortalare una stalattite di ghiaccio di bell’aspetto.Fuori troviamo ad aspettarci Gabriele ed un freddo intenso. Iniziamo svelti a cambiarci, al massimo della velocita’ permessa dalle mani ghiacciate.Aspettiamo piu’ di mezz’ora. Stiamo iniziando a preoccuparci quando nel buio ecco apparire una  luce. Sono i nostri amici, finalmente. E finalmente riesco a fare anche una foto a Barbara, per l’occasione metto anche il flash.Il Giuseppe “desnudo”.Per non tediare oltre i miei amici, inganno l’attesa con foto al buio.Dopo esserci cambiati ci rifugiamo in macchina coi riscaldamenti al massimo. Partiamo non appena anche Barbara e’ pronta ed al sicuro nella sua macchina. La tappa successiva e’ a Marano Equo dai nostri amici del ristorante “da Antonia” per un meritato pasto.Prima di dedicarmi alle fettuccine, faccio un rapido giro di foto, tanto per non fare torto a nessuno.Buon ultima, ecco Valentina. Devo dire che anche con la forchetta si destreggia egregiamente.Come tutte le cose belle, anche questa, pur gelida, giornata, termina. Torniamo a Roma sulle note di De Andre’ che a me rilassano ed al resto del gruppo fanno da ninnananna. Che altro dire se non: alla prossima!

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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