Corso SZS. Prima uscita. Palestra Morra Zinna.
La mattina passa a prendermi Gabriele. Come al solito l’orario dell’appuntamento e’ approssimato ai 20 minuti ma oramai sono abituato e aspetto paziente dormicchiando sul divano. Oggi Luna verra’ con noi ma ancora non lo ha capito quindi, come ogni domenica, gira nervosamente vicino allo zaino arancione uggiolando per il subodorato abbandono. All’arrivo di Gabriele, quando mi vede prendere il famigerato zaino Luna prorompe in un ululato di disperazione, credo odi questo zaino con tutta se’ stessa. L’ululato di disperazione si trasforma in feste sfrenate quando mi chino per prendere il suo guinzaglio. Con lei saltellante di gioia andiamo a raggiungere Gabriele che ci aspetta in strada. Inizialmente sembra esserci un problema di spazio per ospitare Luna, avremo un altro ospite oggi, Giancarlo. Pero’, dopo aver razionalizzato pochino il caos che regna sovrano nei sedili posteriori della inossidabile Meriva gabriellesca, lo spazio esce fuori facilmente e possiamo partire. Luna salta su, ignara di aver rischiato un triste ritorno a casa, e si accoccola beata sul sedile. Prima di prendere l’autostrada facciamo una deviazione per prendere Giancarlo al parcheggio di Metro, il negozio, non il mezzo di trasporto. Il parcheggio di Metro e’ a mio dire il luogo piu’ brutto per darsi un appuntamento, non un bar, nessun posto che porti conforto, mi mette tristezza! Pero’ a Gabriele piace tanto e quando puo’ organizza i rendez vous in quel posto. Quando arriviamo al parcheggio il buon Giancarlo e’ gia’ la’ che ci aspetta pazientemente, lo carichiamo svelti e ripartiamo. Dopo l’autostrada e qualche chilometro di Tiburtina, una veloce sosta da Cicchetti per la colazione rende la mattinata piu’ simpatica. Alle 10.30 abbondanti siamo all’appuntamento allo spiazzo davanti alla villa di Nerone. Troviamo nessuno, ma visto l’orario, l’appuntamento era alle 10, e’ normale. Senza indugi ci rechiamo alle pareti di Morra Zinna. Qua troviamo un fervere di attivita’. Tutte le vie sono gia’ armate e Nerone, il “nostro”, non quello della villa, ha indossato il colbacco e si gode una pipata in santa pace.Subito Gabriele e Giancarlo si dedicano ai ragazzi che parteciperanno al corso. Sono tutti alunni, o ex-alunni di Marione che al momento e’ assente giustificato perche’ convalescente, un augurio di pronta guarigione a lui.
Mentre io mi gingillo indossando l’attrezzatura, Valerio e’ in parete per gli ultimi ritocchi.
Irene sente per nulla freddo ma si copre perche’ vuole mantenere il riserbo. Per fortuna riesce a sorridere anche con gli occhi.
Gabriele continua il controllo delle attrezzature e la vestizione dei corsari.
Luna da’ segni di insofferenza, in effetti appena scesa dalla macchina l’ho legata ad un palo. Rimedio portandola a fare una breve corsa sulla strada che scende verso l’Aniene.
Appena la sciolgo si lancia in una corsa sfrenata, solo dopo pensa a fare i suoi bisogni. Ora e’ piu’ calma, possiamo tornare.
Maurizio e’ gia’ sulla corda, pronto a seguire i nostri ragazzi.
Gli ultimi aggiustamenti alla attrezzatura prima di lasciarli cimentare con la salita.
Un armo “inusuale” durante i corsi causa un vivace scambio di idee tra noi istruttori (o maestri che dir si voglia). Alla fine arriviamo alla conclusione che e’ meglio tornare ad un armo piu’ tradizionale. Maurizio si incarica di trasformarlo opportunamente.
Fa fresco. Visto che ora l’attrezzatura l’ho indossata faccio qualche volta su e giu’ per la corda di servizio. Cosi’ mi scaldo e faccio foto dall’alto.
Irene, sempre in incognito, inizia il proprio allenamento. Ha promesso che oggi, tra salite e discese fara’ almeno un -1.000!
Sorpresa! Arriva Livia.
Doppia sorpresa! Si e’ tolta i dreads di cui ho sempre vista ornata la sua testa. Ora sfoggia dei fluenti capelli raccolti in una simpatica treccia. Il suo sorriso comunque non ne ha sofferto!
Irene intanto continua infaticabile.
I corsari sono partiti subito dopo uno spiegone di tecnica tenuto da Valerio.
Luna si gode qualche coccola di Livia mentre cerca di capire cosa sia tutta l’agitazione che le si presenta davanti.
Ancora Irene.
Maurizio fa sicura durante la discesa di un allievo. Gli altri osservano in attesa del proprio turno. Gabriele e Giancarlo osservano che tutto proceda per il meglio. Nerone, non lo vedete, pero’ e’ sopra in compagnia della sua pipa che fa accoglienza a chi sale e scende sulla corda rossa.
Valerio mentre segue un corsaro sulle altre vie.
Ecco Nerone in attesa alla fine della corda rossa. C’e’ pure Irene, non si concede nemmeno un attimo di riposo.
Ecco una vista d’insieme della parete dove ferve l’attivita’.
Gabriele abbraccia un paio dei suoi nuovi pupilli. Gia’ pensa a come organizzare eventi post-corso per coinvolgerli.
Intanto le discese ardite e le risalite proseguono senza sosta, via uno subito subentra un altro. L’entusiasmo non manca di certo.
Luna uggiola, vuol farmi capire che si e’ rotta le scatole di stare letteralmente al palo. Per la sua gioia e per non sentirmi troppo in colpa la porto di nuovo a fare una corsa.
Stavolta scendiamo fino all’Aniene.
Eccolo, sempre bello, anche nella mise autunnale.
Fatta la corsa con Luna, la riporto al palo. Gli esercizi in corda proseguono senza sosta.
Gabriele raccoglie ordinazioni, sta andando a comperare i panini. L’ora di pranzo si avvicina.
Nerone dopo ore sul “trespolo” alla fine della corda rossa decide che e’ ora di prendersi una pausa.
…e intanto Irene continua la sua maratona in incognito.
Maurizio ha preso il posto di Nerone, in tutti i sensi, fumo puzzolente compreso (di sigaro pero’!).
Faccio una salita anche io, per sgranchire le gambe. Ne approfitto per una panoramica delle macchine.
ed una dello spiazzo picnic.
Un’altra bella sorpresa, arriva anche Elia a farci visita.
Maurizio nell’esercizio delle sue funzioni.
Man mano che terminano quello che stanno facendo in parete i nostri corsari si radunano per il pranzo. Si inizia a parlare di caffe’ caldo, sono molto interessato.
Nell’attesa faccio ancora una salita per andare ad importunare Maurizio ed il corsaro di turno.
Un altro gradito arrivo. Ciao Erminio!
Irene, maratoneta in versione speleo, continua infaticabilmente a consumare le corde del gruppo.
Il caffe’ non era una chimera alla fine sono riuscito a carpirne una tazza e l’ho condito con la mistura alcolica offerta da Nerone. Dopo la corroborante pozione risalgo su corda per smaltirla.
Una nicchia nella roccia con uno strano grumo all’interno.
Dopo il pasto si riprende con entusiasmo ancora maggiore. Maurizio ora e’ a terra mentre Nerone e’ di nuovo al suo posto.
Immagino avrete capito di chi si tratta…Irene!
Valerio si gode un meritato panino. Mastica troppo velocemente, mi viene sfocato.
Gabriele e’ tornato dalla missione “panino” ed ora si gode anche lui un momento di relax.
Valerio, terminato il pranzo, attrezza un percorso unendo alcune corde con dei traversi. Ora si puo’ seguire il percorso salendo da una parte e scendendo dall’altra. Facendo attenzione negli incroci si puo’ farlo in piu’ persone in entrambi i versi. La prima a provarlo, nemmeno a dirlo, e’ Irene.
Fa fresco…Faccio una salita cosi’ mi scaldo e provo anche io il percorso.
Nerone si mette all’incrocio principale del percorso per smistare e dare supporto a chi arriva.
Questo nuovo cimento stimola i nostri corsari. Anche se iniziano a sentire il peso della fatica si avvicinano per provare.
Gli altri attendono pazientemente il proprio turno.
Vado in parete anche io per sgranchirmi le gambe. Mentre sono attaccato alla corda veniamo invasi! Una torma di persone si avvicina a piedi e si mette ad osservare con curiosita’ quello che stiamo facendo. Probabilmente siamo un inaspettato fuori programma associato alla visita alla villa di Nerone.
Irene intanto prosegue nella sua maratona…
…e anche senza perdere il sorriso!
Anche la nostra simpatica corsara ha ancora energie da vendere.
Nerone alla sua postazione di smistamento.
I passaggi si susseguono con regolarita’.
Luna ci guarda incuriosita, non capisce tutto questo affannarsi su e giu’ per una parete ma ci lascia fare.
La fila e’ ridotta al minimo, andiamo verso la fine di questa giornata.
Verso le 5 del pomeriggio si decide di interrompere i giochi e togliere le corde. Tra l’altro inizia anche a fare freddo sul serio. Una volta sistemati i materiali e le nostre attrezzature e’ ancora troppo presto per andare a cena. Per stavolta, anche se a malincuore, le fettuccine di Marano Equo dovranno passare la serata senza di noi. Salutati tutti e riformato l’equipaggio della nostra macchina, partiamo alla volta di Roma. Una breve sosta da Cicchetti per qualcosa di caldo spezza il viaggio di ritorno. Ancora una bella giornata con tante nuove promesse per la speleologia che speriamo vengano mantenute. Alla prossima.