Inferniglio – 09/07/2017

A visitare l’Inferniglio con Nerone, Erminio, Fabrizio, Gabriele ed io.

La mattina verso le 9 ci incontriamo sotto casa mia. Siamo Giuseppe, Gabriele ed io a partire da Roma. Il resto del gruppo lo troveremo a Subiaco. Avrebbe dovuto esserci anche Claudia ma Gabriele mi aggiorna, si sentiva stanca e verra’ da sola appena sveglia. Saltiamo tutti in macchina di Gabriele e partiamo. Strada facendo Claudia ci aggiorna con un messaggio, per oggi ha preferito godersi una rilassante giornata in piscina. Ci divertiremo anche per lei. All’uscita dell’autostrada facciamo sosta al bar dove ci riuniamo con Fabrizio, il nostro radiologo di fiducia. Dopo la colazione proseguiamo. Al parcheggio davanti alla villa di Nerone, sulla strada per Jenne, troviamo gli altri nostri amici ad aspettarci. Il Nerone dei giorni nostri ha una novita’ che ci mostra quasi con orgoglio. E’ definitivamente entrato nell’epoca moderna diventando possessore di uno Smartphone! Vado subito a prendere la fotocamera per immortalare il momento in cui ce lo mostra. Dopo i saluti e qualche chiacchiera ci muoviamo in una carovana di macchine per arrivare all’Inferniglio. Gabriele ed io optiamo un parcheggio ombreggiato. Uno sguardo al fiume che scorre sotto di noi e’ quasi d’obbligo. Bene! L’Aniene non sembra soffrire troppo della siccita’. Iniziamo a prepararci, oggi il programma e’ fitto. Dobbiamo andare a vedere un ramo laterale scoperto, o forse riscoperto, da poco. Fare la prova con la radio in grotta stendendo pero’ il cavo dentro l’acqua per verificare se continua comunque a funzionare. Piu’ tardi inoltre ci raggiungera’ Mario con dei suoi amici che accompagneremo in grotta.  Prima di mettere la muta mi apparto per un bisognino. Mi soffermo nel luogo scelto per una foto a dei sassi. Sono appoggiati su dei rami ad un metro da terra. Questi sassi non proprio piccini testimoniano quanto possa essere violento il flusso d’acqua che esce dalla grotta nei periodi di piena. Siamo tutti pronti. Ci spostiamo all’ingresso della grotta. Erminio ed io approfittiamo del relativo fresco per terminare la vestizione della muta. Prima di entrare ci dividiamo i compiti. Gabriele e Fabrizio si occuperanno della stesura del cavo e delle prove con le radio. Nerone, Erminio ed io andremo a visitare il ramo laterale. Porteremo con noi il canotto da lasciare al laghetto. Lo utilizzeremo in seguito per portare gli amici di Mario. Entriamo in grotta. Il primo laghetto praticamente non esiste quasi. L’acqua e’ piu’ bassa, rispetto alla mia ultima visita, di quasi 2 metri. Le tavole lo testimoniano, solitamente sommerse per un buon mezzo metro ora le posso usare come corrimano.  La gigantesca colata dopo il primo laghetto. Ci siamo equamente divisi i pesi, Nerone porta lo zaino, io porto i remi del canotto… …Erminio, che e’ giovane ed aitante, porta l’ingombrante canotto. La sala con le vaschette, subito dopo la colata. Erminio e Nerone non hanno voglia di bagnarsi. Io con la muta invece ne sento proprio il bisogno, quindi nei passaggi piu’ acquatici loro utilizzano i traversamenti laterali ed io sguazzo nell’acqua. Erminio mentre controlla un anfratto. Non si sa mai. Il primo sifone. Ora e’ una buca buia dove in fondo si intravede l’acqua.  Proseguiamo. Ci avviciniamo rapidamente al tratto di meandro allagato. Ora i miei amici saranno costretti a nuotare, penso. Non e’ cosi’! C’e’ un bypass alto che non conoscevo affatto. Nerone guarda l’acqua, guarda il bypass e poi decide per il passaggio all’asciutto. Saliamo. Il bypass e’ anche bello da vedere ma e’ pieno pieno di fango scivolosissimo. Sembra di essere su una tavola cosparsa d’olio. Come se non bastasse, durante la salita, scivola il piede con cui stai avanzando mentre quello rimasto indietro rimane intrappolato nel fango e si libera solo facendo forza. Pochi metri di salita mi fanno sospirare all’acqua fresca che abbiamo lasciato. Ora siamo ad un livello superiore della grotta, prima di proseguire facciamo una deviazione per vedere il sifone finale. Quasi non lo riconosco. Anche qua l’acqua e’ notevolmente calata, tanto che non non e’ pensabile arrivare in acqua senza una corda. O meglio, l’andata si potrebbe risolvere facilmente con un tuffo ma il ritorno poi non sarebbe possibile. Torniamo indietro verso il ramo laterale da esplorare. Ad un bivio, che all’andata non avevo proprio notato, stavolta prendiamo a sinistra. Tanto per cambiare dobbiamo scivolare nel fango per qualche metro e terminare la discesa con un piccolo tratto di arrampicata. Ora siamo nel meandro al livello solito. Il tratto da esplorare e’ proprio qua vicino. Eccolo. L’ingresso non e’ dei piu’ accoglienti. Inizio a temere seriamente per l’integrita’ della mia muta. Finora ho evitato di indossare la giacca della muta e sono a spalle scoperte. Visto il posto dove andremo capisco che me le devo assolutamente coprire. L’unico modo e’ indossare la giacca in neoprene da 5mm che ho nello zaino. Iniziamo a muoverci nella stretta spaccatura orizzontale. Tra un passaggio e l’altro non risparmio sbuffi e sospiri. Cerco di documentare la progressione, ma le condizioni non permettono grandi foto. Finalmente un punto leggermente piu’ largo. Una simpatica vaschetta a ciotola. Arriviamo in fondo, troviamo un sifone che ci costringe a fermarci. Entro in acqua e lo esploro con i piedi. Scende verso il basso con una inclinazione di circa 45 gradi. Sulla sinistra sembra risalire, ma non abbastanza perche’ si possa pensare ad una camera con aria. Guardandomi attorno trovo 2 curiosi reperti. Una candela parzialmente concrezionata ed il bulbo di un flash. Li consegno a Nerone. Erminio nel frattempo ha trovato un pertugio sulla sinistra del sifone. Scaviamo fango per un poco fino a riuscire ad affacciarci. Tanto altro fango che tende a stringere. Per ora non e’ il caso di andare oltre. Torniamo indietro. Anche tornando non mi risparmi sbuffi e sospiri. All’uscita dal ramo laterale troviamo Fabrizio e Gabriele che hanno terminato la stesura del cavo e fatte le prove con le radio. Ci salutano e si avviano verso l’uscita. Dopo aver preso fiato e commentato quanto visto, anche noi proseguiamo verso l’uscita. Stavolta ho un motivo in piu’ per stare in acqua, devo assolutamente ripulire la muta dal consistente strato di fango che ho accumulato strisciando. I miei amici continuano a preferire i traversi. Nell’ultimo tratto mi attardo per fare qualche foto. Ho portato anche il cavallletto per cercare di ottenere qualcosa di decente. Siamo all’inizio del laghetto dove all’andata abbiamo lasciato il canotto. Mentre io mi dilettavo con la fotografia, Erminio lo ha gonfiato. Io proseguo con calma verso l’uscita facendo le foto. Vi lascio soli con loro…a tra poco! Piaciute? Spero di si! Fuori troviamo il gruppo degli amici di Mario che accompagneremo per la loro prima esperienza in grotta. Sono gia’ pronti ad entrare e Gabriele spiega loro i primi rudimenti. Nerone ed Erminio ci salutano, hanno altri impegni nel pomeriggio. Foto ricordo prima dell’ingresso. Appena entrati ci fermiamo per uno spiegone della grotta. A tenere il discorso e’ Mario, che in quanto a potenza di fuoco oratoria ha pochi rivali.  Si parte! Il primo scivolo verso l’ex-laghetto viene affrontato con molta prudenza ed un poco di impaccio, ma e’ quel che ci vuole per evitare uno scivolone.  Pochi passi e siamo gia’ in cima alla grande colata. Un attimo di relax aspettando il gruppo. Si riparte. Il passaggio alla zona delle vaschette, anche se sono mezze vuote, richiede sempre un poco di attenzione. Altro spiegone di Mario sulle belle forme calcaree che si possono trovare in grotta. Intanto io cerco di rubare qualche immagine. Ma senza chiedere a tutti di stare immobili e’ quasi impossibile che ne esca qualcosa di buono. Si riparte. Percorriamo questa parte di meandro senza acqua.Nuovamente sosta, questa volta per provare il “vero buio”. Di nuovo ne approfitto per delle foto, pero’ stavolta chiedo a tutti di restare fermi. Prova del buio. Ripartiamo, ora abbiamo una zona con acqua, i traversi impegnano parecchio i nostri amici che pero’ se la cavano egregiamente. Intanto fotografo il soffitto, non chiedetemi perche’! Ancora una sosta per qualche informazione ipogea. Siamo nei pressi del laghetto, Gabriele spiega cosa faranno ora. Dico “faranno” perche’ ora sento un poco di freddo e non ho voglia di entrare in acqua. L’imbarco procede senza problemi. Eccoli pronti alla partenza.Fabrizio ed io rimaniamo in riva al laghetto ad aspettare. Fabrizio si mantiene in contatto col gruppo tramite le radio.
Eccolo intento a parlare con Gabriele che intanto ha recuperato la radio che avevano lasciato alla fine del lago.Scatto qualche foto per ingannare l’attesa, pero’ l’attesa si fa veramente lunga.Gabriele ci avverte che Mario ha deciso di far provare ai suoi amici il bypass fangoso. Sono contento per loro, pero’ ora sento proprio freddo a restare fermo. Decido che e’ il momento di tornare indietro. Comunico la mia decisione a Fabrizio e mi avvio lemme lemme scattando ancora qualche foto con l’aiuto del cavalletto.Belle o brutte ve le mostro tutte! Come prima vi lascio soli con loro. Fuori trovo Erminio, ha sbrigato le sue cose ed e’ tornato ad aspettarci. Chiacchierando con lui di cose ipogee mi crogiolo al sole. Nonostante il sole cocente la sensazione di freddo non mi abbandona completamente. Il gruppo intanto si sente rumoreggiare nei pressi dell’ex-laghetto. Ancora pochi minuti e sono con noi a godersi il sole.Altra foto ricordo, anche se piu’ alla rinfusa.Mancava qualcuno. Proviamo a farne un’altra.Una farfallina ha preso dimora sul mio casco. Provo a scacciarla con una mano ma non mi si fila proprio. La devo staccare dal casco e depositarla su una roccia altrimenti lei di sua sponte sarebbe rimasta dov’era.E’ il momento di cambiarsi e rimettere a posto tutto.Non abbiamo quasi nulla da mangiare pero’ una sosta ai tavolini da pic-nic, piacevolmente ombreggiati, la facciamo ugualmente.E’ ora di tornare, ognuno alla propria macchina, dai!Tornando indietro scatto una foto alla villa di Nerone, cosi’, tanto per farlo.Ci raggruppiamo nuovamente a Subiaco per un gelato. Dopo averlo gustato, Gabriele ed io prendiamo commiato. Devo essere a Roma presto per un altro impegno e costringo anche Gabriele a rinunciare a delle meritate fettuccine. Mi dispiace un po’ ma avremo sicuramente altre occasioni. Alla prossima.

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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Una risposta a Inferniglio – 09/07/2017

  1. figlia dei fiori ha detto:

    Ah, però! Un bel giretto vi siete fatti!

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