Stoccalma – 11/06/2017

Visita alla grotta Stoccalma con Giuseppe, Gabriele ed io.

Eccoci pronti per una nuova avventura ipogea! Siamo oramai un trio collaudato Giuseppe, Gabriele ed io. Stavolta andremo a visitare la grotta Stoccalma in previsione di una prossima visita per rifare il rilievo. Eccoci a bordo strada nei pressi della grotta intenti agli ultimi preparativi. Oggi il sole si fa sentire quindi e’ d’obbligo prepararsi all’ombra degli alberi. Una volta pronti partiamo alla volta della grotta. Riusciamo a costeggiare il bosco per un buon tratto ma alla fine dobbiamo uscire allo scoperto.
Arrivati. La grotta si riconosce dal recinto che evita cadute accidentali di animali al pascolo. E’ una buona abitudine “Neroniana” che contraddistingue molte delle grotte nei dintorni di Subiaco. Iniziamo a prepararci per entrare. Gabriele, che conosce la grotta, vede il da farsi. Nel frattempo io mi guardo attorno. Ero stato in questa enorme piana gia’ qualche anno fa ed ero anche passato accanto alla grotta, ma senza dargli troppa attenzione. Vicino all’ingresso c’e’ una dolina interessante, e’ probabile che la grotta abbia un collegamento con essa. Gabriele richiama la nostra attenzione, si e’ accorto che manca la corda del primo pozzo. Per fortuna ne ha portata una di scorta. Inizia ad attrezzare. Risalgo verso l’ingresso per vedere se serve una mano. Sistemata la corda all’ingresso, Gabriele scende…ma ritorna su quasi subito. Il pozzo e’ piu’ lungo di quanto ricordasse, la corda che ha portato non basta. Giuseppe ed io ci offriamo volontari per tornare alla macchina e prenderne una piu’ lunga mentre Gabriele toglie la corda corta e riprende fiato dopo le fatiche armatorie. Presa la corda in macchina e portatala all’ingresso della grotta, mi offro volontario per scendere ad armare. Stavolta, con la corda piu’ lunga sara’ questione di poco. Sistemiamo la nuova corda all’ingresso poi scendo. Il primo tratto e’ un poco stretto ma Gabriele ci ha gia’ raccontato che prima lo era molto di piu’ quindi non mi lamento. A 3 metri trovo una cengia e mi sposto di lato di un metro circa per continuare la discesa. Prima pero’ sistemo il frazionamento, devo solo fare il nodo, il resto del lavoro lo aveva gia’ fatto Gabriele. Ancora una discesa di circa 10 metri e sono alla base del pozzo. Urlo la libera ai miei amici e poi mi giro intorno per dare uno sguardo, da un lato c’e’ una spaccatura dove probabilmente continua la grotta. Dalla parte opposta vedo una piccola sala che mi incuriosisce. Ci entro. Sembra finire la’ tranne per un arrivo alto che sembra svilupparsi in direzione della grande dolina che avevo notato all’esterno. Non trovo traccia di armi, ma potrebbe essere stata vista in arrampicata. Mi riprometto di chiedere.Gabriele e Giuseppe mi raggiungono in un lampo e proseguiamo. Scendiamo ancora dal lato che avevo individuato come prosecuzione.
Vi dico nulla, e lascio parlare le immagini.
Arriviamo ad una piccola sala. Dietro una finestra c’e’ una bella camera bianca candida con un rumoroso arrivo d’acqua dall’alto. Facciamo sosta qua per foto e spuntino. Fatte le foto e terminato il frugale spuntino, riprendiamo a scendere il pozzo successivo. Alla base del pozzo siamo su una cengia comoda. Il pozzo prosegue ma sotto si sente rumore di acqua in modalita’ laghetto e non ci sentiamo invogliati a scendere. Di lato c’e’ un traverso e la grotta sembra proseguire in una spaccatura stretta e poco invitante. Gabriele ci dice che siamo quasi al fondo in cui si sta lavorando. Decidiamo di accontentarci per oggi. Iniziamo a tornare indietro. Il ritorno e’ veloce. Pochi sbuffi e sono in vista della uscita. Dopo il fresco della grotta ho quasi piacere nel crogiolarmi al sole mentre aspetto i miei amici.
Ecco che Giuseppe fa capolino.
Subito dopo di lui ecco il buon Gabriele. Siamo tutti fuori. Un attimo di relax anche per Giuseppe. Mi incanto a guardare gli alberi, le fronde sembrano muoversi per volonta’ propria. Rimango incantato a guardare lo spettacolo che offrono. Mentre io mi incanto a guardare gli alberi, Giuseppe e Gabriele, piu’ pratici, sistemano il materiale nei sacchi e mi chiamano per risalire alla macchina. Sistemato tutto e cambiati gli abiti decidiamo per una visita a casa di Maurizio. Lo troviamo che si apprestava a farsi una fumata rilassante. Gli facciamo compagnia volentieri.
Eccoci quietamente in chiacchiera. Dopo la visita a Maurizio, Gabriele decide di portarci ad un ristorante vicino Marano Equo per rifocillarci. Ha tutta la nostra approvazione. La fettuccina e’ sempre la fettuccina!Fine di una bella giornata, iniziata bene e conclusa meglio. Alla prossima.

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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