Un giro a Camporotondo e visita alla risorgenza dell’Imele per, come dice Maria, “fare fame” per il cenone di capodanno! Con Maria, Gianni, Betta, io, Luna e Blueberry detta Blue.
In qualche maniera dobbiamo passare la giornata e fare movimento per essere adeguatamente affamati per il cenone. Decidiamo cosi’ di andare a fare ricognizione a Camporotondo. Arrivati in vista di una bella valle Gianni decide che e’ il posto giusto. Ci prepariamo.
Che la passeggiata abbia inizio!
Scendiamo a valle ed iniziamo a dare una occhiata attorno. Sembra un posto promettente.
Gianni va a sinistra, io a destra. Seguo una scia luminosa di ghiaccio.
Luna annusa il ghiaccio cercando qualcosa di buono da sgranocchiare.
Arriviamo ad un fontanile ma il ghiaccio continua oltre.
Lo seguiamo, anche se la salita si fa impegnativa.
Luna controsole, una eclissi praticamente!
Siamo saliti un bel poco, oramai non possiamo rinunciare.
Arriviamo finalmente ad una sorgente borbottante. Blue va in avanscoperta ma…
…la sorgente si produce in in un deciso borbottio e la coraggiosa cagnolina se ne allontana precipitosamente.
Continuo ad osservarla per un poco mentre riprendo fiato. Lei continua a borbottare senza posa. Da rivedere.
Torno a valle e raggiungo Maria e Betta.
Luna scruta l’orizzonte pronta a lanciarsi nell’ennesima corsa sfrenata.
La valle e’ disseminata di doline, alcune fanno ben sperare. Gianni prende il punto GPS di tutto.
Continuiamo a camminare lungo la valle. Sembra che in fondo vada a chiudersi.
Un buco simpatico. Chiamo Gianni.
E’ stato otturato con dei massi ma sembra promettere bene.
Gianni si impegna nel lancio sassi per testare la profondita’ del buco. Io gli faccio da fornitore di sassi.
Ora poco si puo’ fare, quindi proseguiamo.
Vado avanti a curiosare.
Altri buchi di cui Gianni prende accuratamente nota.
Un laghetto artificiale alquanto ghiacciato.
Anche qua una traccia di ghiaccio indica da dove proviene l’acqua ma non sembra un arrivo degno di nota.
Di lato al laghetto c’e’ uno sprofondamento non male. E’ stato parzialmente colmato con massi enormi. C’e’ poco da fare anche qua.
Proseguiamo verso la dolina successiva.
Un altro laghetto.
Scendiamo a vedere.
La solita traccia di ghiaccio ci guida verso una spaccatura. Lancio alcuni sassi ma non mi danno soddisfazione, si fermano subito.
Proseguiamo fino ad un altro buco tappato con sassi e mondezza varia.
Ci sarebbe ancora da camminare e vedere, ma si e’ fatto tardi. Meglio tornare indietro, questo e’ quello che decretano Betta e Maria.
Prendiamo con calma la via del ritorno.
Alla macchina mi cambio svelto per togliere la maglietta bagnata e poi aspetto l’arrivo del resto del gruppo. Andiamo a mangiare ad un ristorante a Camporotondo. Simpatico il posto, meno simpatico il conto quindi non vi dico di piu’. Tornando indietro verso Tagliacozzo mi fermo per un paio di foto al panorama.
Questa in particolare mi piace.
Arrivati al bivio per la grotta Beatrice Cenci faccio segno a Maria e Gianni di deviare verso la grotta. Ora, al contrario di quando siamo passati all’andata, la sbarra e’ aperta e quindi ci sono i miei amici a guidare qualche visita. Purtroppo alla biglietteria c’e’ nessuno ed alla Beatrice Cenci nemmeno. Probabilmente sono all’inghiottitoio per la prima parte della visita. La mia proposta di andare loro incontro viene bocciata, e’ tardi e fa freddo. Si torna a casa.
Dopo aver portato Betta a casa noi prodi decidiamo di continuare a scarpinare. Andremo a visitare la risorgenza dell’Imele. Ne approfitto per passare alla piazza principale di Tagliacozzo per una foto alla fontana ghiacciata.
Particolare glaciale.
Dopo il passaggio per la piazza mi dirigo verso quella che penso sia la strada per la risorgenza. In breve siamo ai margini del paese ed alla partenza di un sentiero. In alto a destra la parte alta, e forse piu’ antica, di Tagliacozzo.
Strada facendo faccio qualche foto panoramica. Il sentiero tira su deciso con alcuni tornanti.
Eccoci arrivati.
Uno dei cartelli che spiegano le caratteristiche dei luoghi che stiamo visitando.
La risorgenza.
Gianni non perde tempo e subito si prodiga per avere il punto GPS della risorgenza.
Fatta la nostra visita a questo suggestivo luogo, facciamo ritorno.
All’inizio del sentiero, detto dei muli, un altro cartellone ne spiega la storia. Maria e Gianni lo studiano con attenzione. Io li importuno con la fotocamera.
Andiamo verso casa mentre il tramonto colora di rosa le montagne di fronte a noi. Uno spettacolo memorabile.
Maria e Gianni che si avviano verso il nuovo anno!
Finiamo con una bella e meritata cena questa bella giornata che conclude un 2016 denso di eventi sia allegri che tristi ma in ogni caso tutti vissuti nel migliore dei modi. Buon anno e…alla prossima!