Visita agli ingressi dell’inghiottitoio dell’Imele e a quello di Luppa con Maria, Gianni,Betta, io e Luna.
La sera prima Maria e Gianni vengono ad unirsi a noi in quel di Tagliacozzo per festeggiare il Capodanno. La sera una breve passeggiata digestiva per il centro illuminato per le feste chiude la giornata. La mattina dopo ci muoviamo con molta calma, praticamente perdiamo tempo fino ad arrivare ad ora di pranzo. Per far conoscere il posto ai nostri amici li portiamo a mangiare al Verrecchiano dove facciamo il nostro dovere senza tirarci indietro. Una volta fatto pranzo riprendiamo le macchine e ci dirigiamo verso Tagliacozzo facendo una rapida deviazione per visitare l’inghiottitoio dell’Imele. Mi fa strada Gianni, io non lo conosco. Usciti da Verrecchie, prendiamo a sinistra per una sterrata in piano. Arrivati ad un ponticello ci fermiamo. Ecco l’inghiottitoio, si presenta non male. Mi addentro saltellando tra le pietre ghiacciate fino ad affacciarmi sul buio. Sembra veramente interessante.
Per il momento posso fare poco altro, scatto qualche foto e faccio per tornare indietro.
Scambio di foto con Gianni.
Qualche stalattite di ghiaccio decora la volta.
Dopo la visita all’inghiottitoio dell’Imele con tanti buoni propositi di una futura visita, ce ne torniamo verso casa. Sfioriamo l’incidente con un trattore al ritorno sulla strada sterrata. Il trattore trasporta davanti a se’ una balla di fieno e non si accorge di noi. Alla fine, con frenetici colpi di clacson, riesco ad ottenere la sua attenzione, giusto ad un metro dall’essere travolti. Passata la paura torniamo a Tagliacozzo e lasciamo Betta a casa. Noi intrepidi, ci compattiamo in una sola macchina ed andiamo a vedere un altro inghiottitoio, quello di Luppa. Come di consueto prendo il sentiero che costeggia il fiumiciattolo che alimenta l’inghiottitoio. E’ quasi completamente ghiacciato.
Gianni tra i boschi.
Luna e’ contenta e vaga in giro annusando tutto quel che puo’.
Dall’ultima visita e’ stata allestita una simpatica zona con dei sedili ricavati da tronchi d’albero.
Camminando verso la grotta mi accorgo di altre novita’, e’ stato costruito un ponte…
E’ stato messo anche un nuovo cartellone che spiega la grotta. Ci sono le foto di Claudio che ho portato al Comune di Sante Marie questa estate. Il rilievo della grotta e’ quello fatto da Gianni unendo il lavoro di piu’ gruppi. Sarebbe stato carino che anche lui fosse menzionato nel cartellone…pero’ bel lavoro lo stesso!
Ci avviciniamo sempre piu’ alla grotta, il ghiaccio non manca…
…ma neanche le sorprese. E’ stata costruita una passerella!
Anche sulla passerella il ghiaccio non manca.
La passerella termina affacciandosi al buio. Ecco la grotta, e’ praticamente in secca.
Luna ci segue camminando con cautela sulla passerella, oramai dopo le ripetute discese alla grotta di Beatrice Cenci e’ una veterana delle passerelle.
Scendiamo sul greto.
Una ripresa scenica del ghiaccio.
E poi un’altra piu’ tradizionale.
Gianni mi racconta che questa spaccatura potrebbe portare allo pseudo-sifone. E’ riportato sul rilievo ma non lo avevo notato. Gianni si intrufola un momento per dare una occhiata.
Lo aspetto scattando foto. Una stalagmite di ghiaccio.
Un’altra.
E un’altra ancora.
Eccolo di ritorno.
Decidiamo di andare a dare una occhiata fino al primo salto.
Una pozza di ghiaccio ci sbarra il cammino, sembra un peccato romperla, desistiamo dal proseguire. Siamo arrivati vicino, ci possiamo accontentare.
Dietrofront!
Proviamo a fare una foto al meandrino iniziale ma con scarsi risultati.
La luce di Gianni risolve la situazione e qualcosa ottengo.
Uscendo riprendo nuovamente la stalagmite di ghiaccio incorniciata dalla volta della grotta.
Il cartellone che illustra la grotta in tutta la sua bellezza.
La gita termina qua, abbiamo fatto un breve giro curiosando posti piu’ o meno conosciuti. Un ripasso non fa mai male! Alla prossima.