Prima uscita del corso SCR alla grotta delle piane con annessa gita ad Orvieto.
E’ iniziato il corso allo Speleo Club Roma. E’ il 55°, non male! La prima uscita come tradizione viene fatta alla grotta delle Piane vicino (ma nemmeno tanto) ad Orvieto. Approfittando di questa consuetudine cerco un B&B ad Orvieto e parto il sabato per una rilassante gita in questa bella citta’. Naturalmente sono insieme alla mia dolce meta’, Betta ed alla nostra cagnolina, Luna. Siamo fortunati, il B&B e’ accogliente e a 2 passi dal duomo. Una volta sistemati facciamo una “vasca” dal duomo alla piazza del municipio. Abbiamo come guida d’eccezione un nostro amico, Simone che ci racconta un po’ dei luoghi dove e’ cresciuto. Sul corso facciamo sosta alla gelateria “storica” di Orvieto per un ottimo gelato. Dopo la piazza del municipio (che poi si chiama piazza della repubblica, a voler essere precisi) proseguiamo per via della cava dove si trova un museo privato scoperto per caso dall’attuale proprietario circa 30 anni fa. Mi racconta Simone che questo signore, suo buon amico, stava effettuando dei lavori nella sua cantina quando ha ritrovato un vecchio pozzo scavato nel tufo. Questo pozzo fu fatto scavare da un papa e doveva servire per l’approvvigionamento di acqua in caso di assedio della citta’. E’ rimasto attivo fino a quando il consiglio comunale diede ordine di chiuderlo. Il nostro amico e gentilissimo ospite, si chiama Tersilio, nel tempo ha ampliato e valorizzato tutte le vaste aree di vuoto che ha ritrovato adiacenti al pozzo e ne ha ricavato un affascinante percorso per il quale vale sicuramente la pena una visita. Nel caso vi venisse voglia di avere altre informazioni vi rimando al bel sito del pozzo della cava . Ve lo raccomando soprattutto vicino Natale periodo in cui le sale, gia’ belle cosi’ al naturale, vengono arricchite con un presepe animato che, come racconta Simone, possono lasciare letteralmente a bocca aperta.
Una foto del pozzo, essendo profondo circa 35 metri il flash non ha illuminato abbastanza, vi assicura che viene da trattenere il fiato. La canala rettangolare che si vede di fronte e’ servita per “saggiare” la presenza dell’acqua prima di scavare il pozzo vero e proprio ed in seguito come via per tornarne fuori durante lo scavo. Gli sbrilluccichini sono le monete buttate dai turisti come buon auspicio. Una zona dove e’ stata ricostruita una antica cantina con tanto di scivolo di ingresso per le botti. Dal soffitto arriva una tubatura in coccio per il recupero dell’acqua piovana.
Un’altra ampia sala che si incontra durante la visita.
Un angoletto suggestivo.
La sala di prima ma ripresa dall’alto.
Finita la gita torniamo sui nostri passi. E’ calata la sera. Qui siamo alla piazza della Repubblica.
Ecco invece la via del B&B, se si sottace il fatto che dal vicino campanile avevamo il piacere di sentire suonare l’orologio ad ogni quarto d’ora, devo dire che siamo stati bene, non ci hanno fatto problemi per Luna ed il costo e’ stato ragionevole. Per questa ragione mi sembra doveroso segnalarvi l’Hotel Posta. Peccato solo che nel periodo di natale resti chiuso.
Dopo esserci rinfrescati ci riuniamo con Simone e Giuseppe. Siamo invitati a mangiare da Aline e Filippo. Non mi dilungo in particolari se non per fare i complimenti ad Aline, perfetta padrona di casa ed ottima cuoca. La serata si chiude dopo una lauta ed allegra cena con i nostri amici. Ci ritiriamo per un meritato riposo.
La mattina dopo sveglia presto. Usciamo per fare colazione (non e’ prevista in albergo, ma preferiamo cosi’, e’ piu’ difficile lasciarsi andare ad intemperanza alimentari!). Vale la pena uscire a quest’ora anche solo per gustarsi le vie principali di Orvieto completamente vuote.Il duomo col sole che sorge dietro, come foto non sara’ perfetta ma si lascia guardare.
Ancora pochi passi e arrivo al parcheggio dietro il duomo dove ho lasciato la macchina. Trovo Simone gia’ pronto ad attendermi. Mi aggiorna, Giuseppe non si e’ fatto vivo per unirsi a lui. Simone ha deciso di accompagnarmi ugualmente per farsi un giro nella grotta di “casa”. Visto che lui e’ piu’ pratico del posto e che ha la macchina piu’ adatta della mia alla sterrata che porta alla grotta, sposto il mio bagaglio nella sua panda e partiamo. Arriviamo a Titignano, ancora nessuno e’ arrivato da Roma. Inganno l’attesa scattando qualche foto, che non guasta mai.
Anzi, per una volta ricordo che posso anche farmene scattare una io. Eccomi in posa, saldamente appoggiato al cartello di Titignano. C’e’ da dire che come estensione, il cartello e Titignano stessa quasi si equivalgono, rimane pero’, forse proprio per questo, un borgo delizioso, sicuramente da visitare.
Ecco il piazzale dove aspettiamo. A destra, davanti alla Panda di Simone, si diparte il viale alberato che porta al borgo. A sinistra inizia la strada sterrata che porta alla grotta.
Penso sia il monumento ai caduti di Titignano, comunque nel dubbio una foto gliela ho scattata.
Mentre stavo valutando se arrivare fino al borgo per potervelo mostrare, arrivano finalmente i nostri amici. Nella concitazione dei saluti tra gli amici che gia’ conosco ed i molti nuovi che affronteranno oggi la grotta per la prima volta, mi scordo di scattare qualche foto ricordo dell’incontro. Dopo i saluti e le presentazioni, Simone ed io rimontiamo in macchina e partiamo, subito seguiti dagli altri. Mi ricordo della fotocamera solo a meta’ strada quando il panorama mi mostra il lago di Corbara. La recupero e mi affretto ad immortalarlo.
Ecco Max con il suo macchinone fuoristrada che affronta la discesa piu’ insidiosa del percorso. Con Simone commentiamo profeticamente che potra’ esserci qualche difficolta’ per risalire.
Siamo allo spiazzo nei pressi della grotta dove si parcheggia e ci si prepara. Per lasciare che tutte le macchine “corsiste” possano stare assieme, Simone ed io parcheggiamo sulla curva, un poco piu’ indietro. Quando siamo pronti li raggiungiamo. Le attivita’ fervono.
Maurizio e Simone in posa per la fotografia ufficiale!
Cerco di fare una panoramica dei nostri corsisti quindi imperverso tra le macchine per qualche minuto. Sono tutti troppo presi per darmi retta ma io scatto ugualmente.
C’e’ allegria…ma l’attesa per una avventura fuori dal comune si fa sentire!
Siamo quasi pronti, inizia pure a fare caldo, e’ tempo di partire.
Controllo batterie e luci, indossiamo i caschi e via
Max fa sosta allo scivolo dove usciremo, per sistemare una corda. Noi continuiamo verso l’ingresso. All’ingresso c’e’ da affrontare uno scivolo e subito dopo una strettoia. Mi calo per andare all’arrivo dello scivolo. Stefano per il momento resta fuori con i nostri corsisti. Approfitto per scattare loro una foto dall’inizio dello scivolo.
All’arrivo dello scivolo trovo un ospite inatteso, scatto una foto anche a lui prima di convincerlo a saltare in una zona meno calpestabile.
Nel frattempo inizia a scendere Carla ben assicurata alla corda manovrata dal buon Stefano. Fuori ci sono aggiornamenti, Max e’ arrivato e quindi Stefano mi puo’ raggiungere. Lo mando subito in missione poiche’, pur avendo un ricordo quasi fotografico della strettoia, non ricordo assolutamente come ci si arrivi. Me la indica, e’ banale, ci si infila poco avanti sulla sinistra. Con Stefano ci scambiamo di posto. Lui rimane a ricevere i nostri impavidi corsisti al termine dello scivolo, io vado alla strettoia insieme a Carla.
Alla strettoia spiego a Carla come passarla e poi glielo mostro passandola io. Le chiedo di attendere che arrivi un suo collega cosi’ che possa spiegargli quello che ha appena ascoltato e visto sul passaggio della strettoia. Eccola che riposa dopo le sue fatiche.
Inizia ora per me una lunga sequenza di figuracce perche’ ancora oggi dopo una luuunga frequentazione con i nostri corsisti ancora non ho imparato tutti i loro nomi. In questo caso riesco a rimandare la brutta figura, questo sorriso che mette subito allegria e’ indubbio appartenga a Lisa.
Oops, altro sorriso radioso ma non ricordo con sicurezza il nome di chi lo sfoggia. Posso osare un Alessandra ma e’ un azzardo.
Sono certo di sapere a chi appartiene quest altro sorriso con linguaccia, anche Luna lo sa e le manda una scodinzolata di approvazione, pero’ il suo nome non mi sovviene.
Ecco Valeria, il sorriso non lascia dubbi sulla soddisfazione che si prova nell’aver passato la strettoia.
Filippo! lo so chi sei, ma non lo dico.
Anche per te posso solo esprimere complimenti per il sorriso. Sono sicuro di averti chiesto il nome parecchie volte, non ci sono scusanti, pero’ cosi’ e’.
Ora torno a respirare perche’ riesco ad associare un nome alla protagonista di questa foto. Costei altri non e’ che Vincenzina, con tanto di sorriso soddisfatto per il passaggio.
Matilde, col suo sorriso folgorante, ha appena passato la strettoia con perizia e velocita’.
Ecco Andrea, anche per lui sorriso smagliante e soddisfazione per aver passato la perfida strettoia.
Il passaggio della strettoia non e’ stato cosi’ semplice per tutti. Purtroppo Gaetano prima ed Evelyn dopo non riescono a passarla e devono faticare per uscirne da dove sono entrati. Max e Maurizio rimangono fuori con loro. E’ rimasto fuori anche Giulio, un altro corsista. Mentre loro si organizzano per un piano alternativo, noi iniziamo a fare il nostro giro. Visto che Simone e’ praticamente a casa sua ed e’ gentilmente rimasto ad aspettarci, gli descrivo il giro che facciamo solitamente e gli chiedo il piacere di farci strada. In formazione compatta, con Stefano che chiude la fila, ci inoltriamo indomiti tra le tenebre.
Eccolo, ancora lui, gli avro’ gia’ chiesto il nome almeno 4 volte ma ancora non me lo ricordo. Simpatico lo e’, pero’!
Approfittando di una discesa un poco tecnica mi metto di lato per dare aiuto e consigliare durante il passaggio. Naturalmente approfitto per una nuova carrellata di foto.
Non spingete dietro, c’e’ posto per tutti.
E’ che la situazione sembra seria, dopotutto siamo decisamente sottoterra.
Per fortuna che c’e’ sempre modo di avere un sorriso.
Si sorride ancora meglio dopo esserci cimentati col passaggio.
In effetti ora va meglio.
Scende alla prossima? No, no, arrivo fino al capolinea!
E ho detto tutto.
Ancora lui, quasi l’unico di cui non ricordo il nome, ma prometto che appena posso rimedio e aggiorno la relazione!
Tra una cosa e l’altra si e’ fatta ora di pranzo. Decidiamo di fare pausa. Gesti di approvazione per la sosta pappatoria.
L’ho fatto di nuovo, devo proprio rimediare.
Eccoli intanto che addentano dei panini piu’ grandi di loro, anche queste sono soddisfazioni.
Rapido giro per ritrarre i nostri eroi al rifocillo!
Da sopra sentiamo dei rumori, chi stara’ arrivando? Ma e’ Max che ci raggiunge con Giulio!
Eccolo che si affaccia tra le nebbie.
Sempre ancora lui, il corsista anonimo, che sfoggia un panino da guinness, che altro c’e’ da dire?
Simone con Stefano, fuori campo, studiano la cartina della grotta mentre si nutrono.
Il pasto continua, si sono portati una quindicina di panini a testa piu’ altri generi di conforto vari.
Filippo non parla perche’ ha la bocca piena ma si esprime con eloquenza anche a gesti.
Senza parole.
Si riparte per la nostra visita.
Ah brava!
Posa plastica.
Passaggio in eleganza.
Sguardo tenebroso, o sarebbe meglio dire grottesco!?!
Qualche stalattite visto che siamo in grotta…
Questo punto della grotta lo passiamo tutti con la testa in su, ne vale la pena.
Un piccolo anfratto che mi sembra abbia pieno diritto di essere mostrato.
Canne d’organo.
Come sopra, ma abbiamo provato a fare una foto con tanto di modella e illuminazione multipla.
In attesa per affrontare il passaggio in salita per la sala delle meraviglie.
Questa foto l’ho scattata senza flash, e’ un poco confusa pero’ a me piace e ve la propino.
E questa e’ la gemella della precedente ma con un po’ piu’ di luce.
Anche se e’ nebbiosa fa ugualmente il suo effetto.
Altro angolino ben concrezionato.
Voglio proprio esagerare quindi eccone un’altra.
…ed un’altra ancora!
Il nostro allegro gruppo durante l’avvicinamento alla sala dei vortici.
Un sorriso non ci e’ mancato mai, anche Stefano si e’ lasciato corrompere al sorriso.
Qualcosa mi dice che si deve andare a sinistra!
Eccoci arrivati alla celeberrima sala dei vortici. Una pausa ci sta tutta.
Ma facciamolo uno spuntino.
Sei preoccupata? Ma nemmeno per sogno!
Foto di gruppo tra i vortici.
Uno Stefano errante si aggira per la sala.
Un Giulio altrettanto errante lo segue.
Ancora foto di gruppo, pero’ modello presepe.
In questa foto, a detta di Simone si dovrebbe vedere la faccia di una strega. Facciamo che ognuno se lo cerca per conto suo. Io ho trovato piuttosto un topolino con il naso di Pinocchio!
Un pipistrello che si era rifugiato quaggiu’ per cercare di fare la nanna. Ci stava quasi riuscendo prima che arrivassimo noi.
Un’ultima foto ad un bell’angolino di grotta per salutarvi.
Terminata la visita alla sala dei vortici ci dirigiamo spediti verso l’uscita. L’ultima difficolta’ e’ data dall’arrampicata lungo lo scivolo predisposto da Max la mattina. Oramai siamo tutti arrampicatori provetti quindi e’ un passaggio che risolviamo tutti in un momento. Fuori e’ oramai sera inoltrata, quasi notte a volerla dire tutta. La temperatura e’ piacevole. Incontriamo nuovamente i nostri amici, Maurizio con Evelyn e Gaetano. Loro hanno ingannato il tempo entrando in grotta da dove siamo usciti noi. Hanno cercato di raggiungerci, pero’ in una grotta labirintica come questa e’ un po’ difficile trovare qualcuno anche se si tratta di un gruppo numeroso e ben rumoroso. Sono uscito per ultimo quindi uscito io il gruppo e’ al completo. Dopo qualche saluto ci dirigiamo verso le macchine. Anche se la temperatura e’ mite sara’ sicuramente confortante indossare dei vestiti asciutti. Raggiungo Simone alla sua macchina e ci cambiamo. Quando siamo pronti andiamo a sentire il resto del gruppo. Proponiamo di celebrare la prima uscita in grotta andando a mangiare qualcosa tutti assieme. L’intenzione di massima e’ condivisa da molti ora pero’ c’e’ troppo caos per capire come organizzarci. Decidiamo per un rendez vous a Titignano. Simone ed io torniamo alla macchina e partiamo per primi. La salita si rivela impegnativa nel punto che temevamo ma tutto sommato ce la caviamo benone. Quando la ruota slitta troppo e la panda sembra non farcela esco velocemente dalla macchina e mi poggio sul cofano a fare peso sulla ruota sinistra. La tecnica sembra funzionare e passiamo il punto critico. Dopo questo fila tutto liscio ed arriviamo spediti fino a Titignano dove attendiamo gli altri. Aspetta, aspetta e ancora aspetta, dopo un’ora ancora si vede nessuno. Provo a chiamare Max. Mi risponde. Hanno avuto difficolta’ a salire il punto critico e, per finire in bellezza, Maurizio ha bucato. Per il cambio della ruota sembra ci siano delle difficolta’ e ci vorra’ ancora del tempo. A malincuore decidiamo che non e’ piu’ il caso di fermarsi per la cena. Saluto Max chiedendogli di salutarmi tutti. Aggiorno Simone. E’ dispiaciuto anche lui ma c’e’ poco da fare. Rimontiamo in macchina e torniamo in quel di Orvieto dove ci salutiamo. La storia “speleo” termina qui. Per noi, Betta, io e Luna, c’e’ una piacevole coda poiche’ ripartiremo per Roma solo la mattina successiva dopo una buona cena ed una bella dormita!
Concludo qui la relazione di queste belle giornate che rimarranno sicuramente memorabili per tutti i partecipanti al corso di quest anno.
Come al solito non riesco proprio a risparmiarvi un allegro: “Alla prossima”!