Piccola Creta – 27/12/2018

Visita di fine anno a Piccola Creta. Angelica ed io.

Dovevamo essere un bel gruppetto. Alla fine, defezione dopo defezione ci ritroviamo il giorno designato ad essere in 4. Ma non e’ finita qua. Gabriele la mattina presto scrive che si e’ sentito poco bene e rimarra’ a casa. Fabrizio viene all’appuntamento, ma solo per dire che non sara’ dei nostri. Alla fine rimaniamo solo Angelica ed io, gli irriducibili.

Anche questa volta Angelica si e’ prodotta in una piacevole relazione che ho l’onore di presentarvi:

Piccola Creta
27 Dicembre 2018

Io e Bibbo, istruttore e allieva, siamo i protagonisti di questa uscita. Siamo in leggero ritardo secondo i piani ma a noi non interessa, oggi non abbiamo orari e ci godiamo il viaggio in macchina tra una chiacchiera e un sole invernale che ci accompagna per tutto il tragitto, Bibbo però si risente perché ha comprato le gomme da neve e sostiene che c’è un complotto meteorologico in atto contro di lui da qualche giorno.
Ci cambiamo a pochi metri dalla grotta e mentre mi ostino a chiudere l’imbraco che si è fatto stretto (in realtà mi sono allargata io e Bibbo se la ride sotto i baffi) da lontano sento una voce, “a st’ora s’ariva reazzì?” è un inaspettato Nerone con il volto imbronciato a tratti coperto dalla nuvola di fumo della sua pipa, è lì dietro gli alberi con un braccio poggiato su un tronco in completa tranquillità che sembra aspettare con pazienza i nostri lenti preparativi. È venuto a prepararci il fuoco con l’obiettivo di aspettare la nostra riuscita fino a quando avrebbe potuto.
Dopo essere stati a visitare la vicina Creta Rossa……e dopo aver ascoltato i racconti di Nerone sull’importanza di questa grotta per la nascita dello Shaka Zulu ci prepariamo ad entrare a Piccola Creta, piccola neanche tanto: 2 pozzi da 50 e uno da 25. Non ho mai avuto problemi con i pozzi ma stavolta ammetto che prima di entrare avevo una certa ansia e Bibbo se ne accorge perché so che le mie espressioni in volto erano sicuramente paragonabili ad una statua; superati il primo saltino comincia a parlarmi del più e del meno e di quanto manca la figura comica di Gabriele, era ovvio che cercava di strapparmi un sorriso e in effetti lui ci riesce sempre.
In genere mi piace dare un minimo di spiegazione della cavità che ho visitato ma stavolta non ci riesco, la concentrazione è così alta per me che non riesco a chiarire la successione degli eventi dal momento in cui siamo entrati. Perdo il senso dell’orientamento ma mai la concentrazione che nei momenti di sosta mi fa sentire stanca.
Arriviamo sul primo 50 o meglio, il mio primo 50. Le altezze in grotta personalmente non le ho mai percepite, i pozzi hanno tutti la stessa sfumatura di oscurità. Tranne questo, mentre faccio la chiave sotto i miei piedi i 50 metri di altezza li sento tutti, sento il sudore freddo sul collo e riesco a percepire a tratti i battiti del mio cuore, se alzo gli occhi c’è la luce di Bibbo puntata su di me, “scendi tranquilla!!!”, la sua voce la sento rimbombare per tutti i 50 metri e un po’ mi avvolge di coraggio. Da questo momento tutto ciò che ricordo è una bellissima fotografia stampata nella mente, dopo aver sceso circa una ventina di metri mi fermo, faccio una chiave e osservo ciò che mi circonda. C’è moltissimo stillicidio che mi sta bagnando le spalle ma non mi importa, alzo gli occhi e c’è ancora la ormai lontana luce di Bibbo che irradia la circonferenza del pozzo, luce circondata dall’umidità dello stillicidio che si dirama a tratti come fosse nebbia, lo sento dire qualcosa ma il rimbombo si fa più complesso e si mischia al fruscio dell’acqua, mi viene da fare una risata forse anche un po’ isterica. Non sono forse questi i momenti e le sensazioni che ci fanno sentire vivi al massimo? Mi sono sentita la persona più spensierata del mondo in quel momento…ero felice davvero.
Dopo esser scesi per circa 80 metri arriviamo alla base del secondo pozzo da 50 che decidiamo di non scendere poiché sembra un fiume in piena, eravamo troppo bagnati per permetterci di prendere altra acqua quindi Bibbo mi fa vedere nelle vicinanze l’ultimo lavoro eseguito da lui, Gabri e Giuseppe: hanno allargato una strettoia per poi arrivare ad una saletta con una spaccatura della parete trasversale molto stretta, mi infilo e con fatica mi incastro anche io, non vedo possibili prosecuzioni in alto ma in basso c’è qualcosa (sicuramente aria) che dovrà attendere di essere esplorato o con le cattive o con qualcuno di più magro.
Questi sono i momenti in cui riesco meglio a studiare cosa ho intorno. Il fango a terra e sulle pareti ha micro-frammenti di mica dorati, cerco di prenderli per riportarli a Vale ma al mio tatto diventano polvere. Decido di non distruggerne più nessuno, il loro posto è quello.
Riusciamo che c’è il tramonto ma non Nerone, in compenso è rimasto il suo fuoco che a poco a poco ancora intiepidisce. Esce Bibbo che mi sorride entusiasta, mi sono meritata un abbraccio e una bussata di mano sul casco. Ci concediamo un selfie ricordo e un thè caldo a campo dell’osso per concludere la giornata. Il ritorno è di scoop e chiacchiere.
Sono stata davvero bene. Grazie Bibbo!!

Angelica

Dopo la relazione di Angelica faro’ fatica a fare bella figura, ma ci provo ugualmente…

Come ho gia’ raccontato la mattina siamo solo Angelica ed io a partire per la grotta. Strada facendo ci fermiamo ai Fondi di Jenne perche’ le voglio mostrare alcune doline su cui dovremmo lavorare.Questa e’ sicuramente interessante, per ora e’ solo una visita di cortesia, ma un giorno di questi…Ripartiamo arrivando in breve alla curva con lo spiazzo nei pressi della grotta. Subito iniziamo a cambiarci e, mentre siamo cosi’ impegnati, si palesa un losco figuro.Ma e’ Nerone! E’ venuto a vederci entrare in grotta e per accendere un fuoco per rallegrarci e riscaldarci.Finiti i preparativi, scendiamo alla grotta. Nerone continua ad armeggiare con la legna.Siamo pronti per un selfie.Meglio una foto con lo scatto a tempo.Visto che per Angelica e’ la prima uscita da queste parti, chiedo a Nerone di farle da cicerone e di raccontarle qualcosa sulla Creta Rossa. Ci avviamo per portarle visita.Davanti al pozzo d’ingresso Nerone rispolvera qualche aneddoto sulla grotta a beneficio di Angelica, anche io ascolto con piacere.Ecco il pozzo, sulla destra ci sarebbe la targa ma e’ sbiancata dal sole.Torniamo alla Piccola Creta, ora si deve entrare.Nerone sistema la corda d’ingresso ed Angelica parte per prima.Non e’ mai entrata in grotta per prima, e’ emozionata, Nerone le da’ manforte.Passa il frazionamento, ed e’ in grotta.Mi sbrigo a raggiungerla mentre le urlo qualche indicazione. Ci ritroviamo alla fine dello scivolo, davanti al primo saltino, in compagnia di una simpatica farfallina.Ecco il primo pozzo. Oramai Angelica ha avuto il suo battesimo da prima, ora questo pozzo lo affronta senza remore.Con la mia voce narrante che la segue, arriviamo fino alla partenza del P25. Passo la strettoia (strettoia per me, non certo per Angelica!) e la aspetto al primo frazionamento effettivamente sul pozzo, nel vuoto.  Ritorna a partire per prima.Ci ritroviamo terrazzino del frazionamento intermedio e poi riparte. Mentre attendo il mio turno, riprendo qualche particolare delle pareti.Siamo al piatto forte della giornata, il P50. Angelica si posiziona al frazionamento di partenza.Nonostante la comprensibile emozione e’ concentratissima, esegue ordinatamente tutte le operazioni necessarie.E parte per la sua epica discesa. Al frazionamento di meta’ pozzo la raggiungo. Tutto ok.Aspetto sotto lo stillicidio mentre Angelica scende la seconda parte del pozzo. Per fortuna il frazionamento e’ stato fatto proprio per restare un poco fuori dalla traiettoria delle gocce d’acqua, quindi mi bagno poco. Quando arriva il mio turno, scendo veloce e trovo Angelica che ha fatto “campo” nella nicchia riparata, come le avevo indicato. La raggiungo e mi concedo un sorso d’acqua, non ne ho molta voglia, ma ho sudato e rischio di disidratarmi troppo. Alla base del P50 la situazione acqua e’ seria. Un discreto rivolo d’acqua si rovescia allegramente nel secondo P50. Non e’ proprio il caso di scendere oltre. Visto che oramai siamo qui, inizio ad intrattenere Angelica raccontandole in maniera succinta dei lavori fatti a questo livello della grotta e di quelli che vorrei fare appena possibile.Insieme ci intrufoliamo nel cunicolo laterale che abbiamo allargato Gabriele, Giuseppe ed io. Arriviamo fino a dove le pareti sembrano stringere inesorabilmente. Angelica si infila nello stretto a vedere se nota qualche spiraglio. Rimaniamo la’ qualche minuto. Noto una cosa positiva, contrariamente al solito, oggi l’aria non ristagna ma sembra esserci una leggera corrente. Dovremo tornare a vedere.Torniamo alla nicchia riparata per un veloce spuntino, osservo di nuovo l’arrivo d’acqua. Anche da questa parte c’e’ da vedere meglio.Iniziamo la salita. Parte Angelica.Come all’andata ci rivediamo al frazionamento intermedio. Stavolta pero’ facciamo cambio, parto io per primo. Va bene che oramai Angelica e’ diventata brava, pero’ voglio esserci quando arrivera’ in cima al pozzo. Una voce amica puo’ essere di conforto se nasce qualche difficolta’.Approfitto del tempo della sua salita per fotografare il pozzo con l’aiuto della sua luce.Eccola, quasi arrivata.A un passo dal frazionamento.Passa il frazionamento nel vuoto senza problemi e siamo di nuovo assieme. Possiamo ripartire per il P25. Anche qua facciamo la staffetta. Sale Angelica per prima fino al frazionamento intermedio. La raggiungo e la sorpasso. In cima al pozzo la aspetto.Eccola che arriva, infaticabile.Svelta si intrufola nella strettoia che termina il pozzo, la guardo con un poco di invidia mentre la passa quasi camminando normalmente. I passaggi successivi li facciamo velocemente. Ho di nuovo modo di mettere mano alla fotocamera alla base del primo pozzo.Sopra il primo pozzo inizio a sentire veramente freddo, da fuori arriva un’aria gelida che mal si sposa con tutta l’acqua che ho addosso. Usciamo in fretta concedendoci un selfie vicino al fuoco quasi spento.Ci cambiamo svelti al freddo e al gelo e poi corriamo al primo bar aperto per riscaldarci con una bevanda bollente. Il ritorno e’ tranquillo e senza storia. Nonostante le defezioni, una bella uscita. Spero sia stata una esperienza memorabile ed utile per Angelica. Alla prossima.

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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