Cretarossa – 01/04/2023

Una visita alla Cretarossa con un simpatico distaccamento del GsCaiRoma. Per non tenervi nel dubbio ecco che vado a presentarvi i nomi di chi ha partecipato: Elena, Francesca, Linda, Paola, Silvana, Angelo, Fabrizio (io!), Giulio, Francesco, Luciano, Paolo

Il vero organizzatore di questa uscita e’ Giulio, lui ha composto il gruppo, lui ha preparato il materiale, ancora lui si e’ offerto di passare a prendermi a casa. Quindi grazie a Giulio per aver composto con pazienza la bella giornata passata assieme.

All’insolito orario delle 7.15 arriva Giulio che, dopo avermi prelevato, si dirige all’appuntamento, il parcheggio Metro alla Rustica. Qua incontriamo il resto del gruppo. Dopo aver compattato le macchine compatibilmente con gli impegni post-grotta di ognuno, ci dirigiamo decisi verso Subiaco. Strada facendo riesco a dirottare la sosta colazione al “Civico 69”, un buon bar di Subiaco. Avvertiamo del cambio anche Marco che deve unirsi a noi. Dopo una consistente colazione riprendiamo le macchine. Marco non si e’ visto. Come mai? Una telefonata risolve il dilemma, non aveva recepito il cambio di bar per la colazione e si e’ fermato al “solito posto per il GsCaiRoma”. Quando vede passare la nostra carovana di macchine ci aggiorna dicendo che siamo troppi, che ha impegni nel pomeriggio quindi si asterra’ dal venire. Peccato, commentiamo, sara’ per una prossima volta.

Senza fretta e senza intoppi arriviamo allo spiazzo antistante la grotta. Lo spiazzo in questione e’ parzialmente invaso da una imponente catasta di legno. Dovrebbe venire nessuno a lavorare questo legname, ma a scanso di problemi assumo le vesti da parcheggiatore abusivo e costringo tutte le macchine a stringersi a “pettine” in maniera da lasciare spazio davanti alle cataste.

Terminata la laboriosa sistemazione delle auto, passiamo a prepararci. Io oltre a questo devo spostare le mie robe dalla macchina di Giulio a quella di Elena poiche’ sara’ lei a riaccompagnarmi a Roma.

Ma io invece di prepararmi vado in giro a fare foto ai miei amici col risultato che rallento tutto il gruppo. In primo piano potete ammirare Silvana e Luciano che sono i piu’ veloci a prepararsi in quanto cureranno l’armo della grotta.

La foto, anche se parziale, di gruppo non poteva mancare, da sinistra a destra abbiamo Giulio, Angelo, Linda, Elena, Francesca, Paolo, Paola. Per terra davanti al gruppo c’e’ la mia attrezzatura, lungi da me iniziare ad indossarla! Linda appena arrivati ha affermato che oggi non si sentiva in forma e che non sarebbe scesa…poi vedendo noi ha cambiato idea ed eccola pronta e decisa, come sempre.

Quando tutti se ne vanno verso la grotta finalmente inizio a prepararmi. Vanno via quasi tutti, Elena rimane ad attendere che io termini i preparativi. Fortuna che e’ una ragazza paziente e poi ha la sua amica Francesca che rimane a farle compagnia. Continuo a prepararmi, parte dei miei effetti personali, tra cui il marsupio col portafogli, lo appoggio alla catasta di legna, il resto nella sacca, dei vestiti appunto.

Termino di prepararmi piu’ velocemente possibile, ovvero lento come al solito, poi ripongo le mie cose nella macchina di Elena e insieme andiamo a raggiungere il resto del gruppo. Mentre vado mi giro un paio di volte verso lo spiazzo, ho la sensazione di aver scordato qualcosa ma non riesco a capire cosa. Scruto in mezzo allo spiazzo ma ora e’ desolatamente vuoto. Sara’ una sensazione sbagliata, mi dico.

All’ingresso della grotta l’attivita’ ferve. Silvana e’ in prima linea col suo bel sorriso e sta finendo di sistemare la partenza del primo pozzo.

Tanto per passare il tempo e rompere le scatole ai miei amici faccio un rapido giro di foto, le mie prime vittime sono Elena e Linda. Devo dire che Linda non ne sembra contentissima, pero’ finche’ non passa alle vie di fatto, va bene cosi’.

Poi di giro tocca a Paola, anche lei mi regala un bel sorriso, che non guasta mai.

Tutti in fila a guardare chi lavora, da sinistra abbiamo finalmente Francesco poi Linda, Francesca, Elena e Paolo. Se continuo a nominarli tutti va a finire che riesco a a ricordarmi i loro nomi! Mi sono tutti molto simpatici ma la mia memoria se ne frega altamente di queste quisquilie!

Mentre facevo il mio giro di foto intanto succedevano molte cose. Silvana e Luciano terminato di attrezzare la partenza scendono giu’ per proseguire l’armo. Giulio controlla che tutto proceda per il verso giusto. Angelo, che vuole esercitarsi nell’armo prende delle corde e prepara un’altra via con un deviatore lunghissimo, lo vedete alle spalle di Giulio…

Oramai Silvana e Luciano sono giunti alla base del pozzo d’ingresso e tra poco aggrediranno il successivo. Noi ci organizziamo per la discesa. Alcuni di noi e’ parecchio che non vanno in grotta, penso che potrebbero apprezzare uno sguardo amico che dia loro conforto durante le manovre. Per dar loro manforte senza impegnare la corda dove scenderanno, rubo una corda dal capiente zaino di Giulio e sistemo alla meno peggio una via dove scendere fino al frazionamento nel vuoto.

Giulio rimane a fare la supervisione alla partenza poiche’ io tra poco saro’ fuori vista.

Angelo, che attrezzato la seconda via decide, giustamente, di provarla. Ingaggia subito una prova di forza con il deviatore. Alla fine anche se il deviatore oppone una ostinata resistenza ne esce affaticato ma vincitore.

Lo raggiungo sulla mia corda “arrangiata”, intanto il resto del gruppo inizia a scendere.

Ecco Angelo. Ha gia’ sistemato il nodo sui due attacchi del frazionamento predisposto da Luciano ed e’ quasi pronto a partire.

Partito.

Linda arriva e passa oltre come un lampo.

E’ il momento di Paolo, anche lui se la cava benone.

Tra il passaggio di Paolo e quello di Elena sentiamo rumori da sotto. non capiamo cosa stia succedendo ma dopo poco ci viene chiesta una corda. Il prode Giulio la rimedia prontamente e scende a portarla da noi, dove Elena lo portera’ con se’.

Mentre Elene si dedica al frazionamento spero non vi dispiaccia se prendo del tempo per raccontarvi cosa e’ successo sotto di noi. Stavano iniziando a scendere il secondo pozzo quando uno zaino e’ caduto giu’ per il pozzo. Notizia buona, era uno zaino di sole corde quindi si e’ rotto nulla. Notizia cattiva, era lo zaino delle corde che serviva per armare proprio quel pozzo! Da qui la richiesta, inizialmente inspiegabile, di una ulteriore corda che l’ottimo Giulio ha rimediato con prontezza.

Ma torniamo a noi. Elena prosegue con il passaggio dei frazionamenti e prende in carico lo zaino con la nuova corda da portare giu’. Nel Frattempo Paolo scende il pozzo.

Elena lo segue prontamente.

E’ il momento di Francesca, passa troppo velocemente perche’ riesca a fotografarla come si deve.

Il successivo a cimentarsi e’ Francesco. Anche lui passa velocemente.

Si guadagna anche un’altra foto.

Dopo Francesco veniamo di nuovo chiamati dal fondo del pozzo. Linda ha deciso di aver fatto la sua parte e che e’ ora di uscire. Sale veloce come una lepre e scompare verso la luce. Subito dopo e’ il turno di Paola. E’ talmente brava che i frazionamenti li passa a occhi chiusi!

Anche il frazionamento nel vuoto e’ una questione che sbriga in poco tempo. La vedo partire poi salgo per togliere di mezzo la corda posticcia che ho messo. Mentre salgo passa Giulio che scende a raggiungere il gruppo.

Fuori trovo Linda che soddisfattissima addenta un panino piu’ grande di lei. Scambio qualche parola per chiederle, mentre ci aspetta, di andare a vedere un buco lungo strada. Non si impegna in modo assoluto, ma se capita provera’ a farlo.

Recuperata la corda scendo a mia volta. Passando ne approfitto per trasformare il deviatore fatto da Angelo in un frazionamento. Questo ne impedira’ l’utilizzo in discesa per il primo tratto ma poco male. Alla partenza del secondo pozzo trovo Giulio che assiste chi si accinge ad affrontarlo. Appena mi vede mi trova da fare, c’e’ da mettere un attacco per “isolare” il tratto di corda di accesso al pozzo da quello dello scivolo che precede. Mi consegna una delle piastrine che ha con se e io mi ingegno per accontentarlo meglio che posso.

Mentre io mi diverto con corda e attacco, Giulio termina col suo lavoro di sorveglianza e parte a sua volta per scendere il pozzo. Lascia alle mie amorevoli cure Francesco e Paola. Mentre Francesco passa mi accorgo che la colata calcitica di fronta a me ha un cuore, piccolo, seminascosto ma indubbiamente un cuore. Tralascio di fare foto a Francesco per farle al cuore inaspettato.

Paola e’ ancora su che aspetta con pazienza il suo turno. Meglio che rimanga la, dove sono io c’e’ una leggerissima quanto fredda corrente d’aria che sottrae velocemente calore a chi come me e’ fermo a fare altro.

Intanto Francesco parte e scende velocemente il pozzo.

E’ la volta di Paola.

Anche ora mi regala un sorriso smagliante.

Breve sosta per il frazionamento

Ancora un bel sorriso.

E poi la seguo mentre sparisce velocemente nel buio.

Ne approfitto per fare una foto all’enorme quanto bel pozzo che scendero’ a mia volta tra poco.

Quando sento la libera mi avvio. Hanno armato in maniera differente da come feci io nelle precedenti uscite. Dopo il frazionamento c’e’ un deviatore su naturale che onestamente non avevo mai notato. C’e’ sempre da imparare qualcosa di nuovo. A un terzo del pozzo c’e’ un altro frazionamento, e’ disassato rispetto alla verticale da cui si proviene ed e’ su attacco singolo e perdipiu’ su concrezione. Mi piace affatto, ma quello c’e’…mi guardo attorno ma non trovo attacchi da utilizzare per doppiarlo e anche se lo trovassi non ho con me il materiale necessario. Arrivo in fondo al pozzo e scendo disarrampicando fino alla saletta dove parte il saltino che arriva alla “saletta delle bionde” dove sento la voce di molte persone. Per affacciarmi scavalco di prepotenza PAola che per fortuna e’ paziente e non se la prende.

Aspetto che Paola scenda poi vado pure io. Mi fermo a meta’ discesa per fare qualche foto.

…e catturare qualche bel sorriso.

Nella saletta trovo Giulio, Francesco, Paola, Paolo,Elena e Francesca. Francesco e Paola scenderanno a raggiungere il resto del gruppo che si dirige senza indugi verso il fondo, i restanti hanno deciso che per oggi hanno avuto la loro razione di grotta e si stanno preparando per uscire. Devo decidere cosa fare. Guardo l’armo fatto per scendere il pozzo successivo. La corda passa per il pertugio stretto, quello dove mi ricordo non riuscii a passare quando provai. Questo fatto decide per me. Mi offro volontario per tornare indietro con il gruppo “basta cosi’ per oggi”.

Sono cosi’ convinto che parto per primo e risalgo il pozzetto per lasciare la saletta delle bionde. Passando trovo lo zaino rosso di Giulio e lo svuoto per cercare un cordino. Nulla trovo, anche giulio da sotto mi conferma di non averne. Comunque qualcosa voglio fare per doppiare il frazionamento su singolo attacco, quindi prendo una delle due corde che erano nello zaino e me la porto dietro.

La salita me la ricordavo meno lunga ma almeno il movimento mi scioglie via il filo di freddo che stavo avvertendo nella saletta. Passo il frazionamento e salgo un poco cercando qualcosa per doppiare l’attacco. Intanto avverto sotto Elena di pazientare.

Cerca e ricerca trovo uno spuntone di concrezione. Lego il capo della corda al frazionamento singolo poi la giro sullo spuntone e tendo la corda piu’ che posso. Se dovesse saltare il frazionamento il mio “raddoppio” probabilmente non reggerebbe, pero’, forse, potrebbe rallentare la caduta. Meglio che niente.

Fatto quel che potevo urlo la libera a Elena e riprendo a salire. Faccio sosta per fotografare il mio vecchio amico, la testa di “Alien” che e’ sempre la’ in paziente attesa.

Sono quasi fuori dal pozzo quando sento Elena che mi chiede se sono al frazionamento. Alla sua domanda mi sovviene che forse avrebbe avuto piacere che io fossi a vista durante il passaggio del frazionamento. Ci penso un paio di secondi poi inverto direzione e torno giu’.

Eccomi di nuovo al frazionamento “maldoppiato”. Ed ecco Elena che si avvicina.

Ho trovato una piazzola di sosta dove stare quasi comodo.

Eccola arrivata. Aspetto che passi il frazionamento, cosa che fa velocemente e senza problemi, poi riparto.

Elena mi segue prontamente ma dopo la salita non riesco a strapparle un sorriso.

Pero’ riprende animo appena esce dal pozzo e si avvia al successivo dove guardando in alto riesce a scorgere ancora la luce del sole.

La costringo ad una sosta fotografica, ma oramai ha recuperato il buon umore alla prospettiva di essere quasi fuori.

Nel frattempo sta arrivando Paolo e giustamente reclama a gran voce la mia attenzione. Solo il tempo di veder partire Elena e poi lo raggiungo.

E’ alle prese col deviatore che tanto lo ha fatto penare in discesa. Pero’ ora lo passa senza problemi.

A lui riesco a rubare un sorriso.

In un paio di minuti e’ fuori dal pozzo. Sento sotto chi sta salendo ora. Mi risponde Giulio. Gli chiedo se preferisce che io resti o che salga insieme a Paolo. Un secondo di riflessione poi il responso, saliro’ con Paolo utilizzando la corda sistemata da Angelo.

Elena e’ salita a velocita’ “smodata” ed e’ quasi fuori. I mi approprio della corda “di Angelo” e parto per la salita.

Paolo mi segue, o almeno tenta di farlo. Accusa problemi al croll, purtroppo non ho possibilita’ di aiutarlo altro che con dei consigli.

Salgo pian pianino osservando le tribolazioni di Paolo con il suo croll.

La luce del sole intanto si affaccia invitante in cima al pozzo.

Dai che ci sei quasi!

Quando siamo quasi al frazionamento sotto di noi si palesa Francesca.

Paolo prosegue nella salita mentre io mi fermo ad aspettare Francesca.

Eccola che parte.

In un lampo arriva vicino al frazionamento.

Eccola qua, solo un attimo per riprendere fiato…

…e subito mi regala un bel sorriso.

Anche a lei il rivedere la luce del sole rallegra l’animo. Dopo che ha passato il frazionamento nel vuoto la vedo salire finche’ mi ricordo di aver modificato l’armo di Angelo e che per l’ultima parte del pozzo dovro’ utilizzare la stessa corda su cui sta salendo Francesca.

Per questo motivo accelero la mia salita e la supero per rubarle la corda prima che la impegni lei.

Eccola arrivata, sorridente, stanca ma contenta.

Dopo l’arrivo di Francesca aspetto ancora un poco fino a quando vedo spuntare Giulio, poi mi avvio per raggiungere le auto. Per prima cosa una foto a Linda che ci aspetta da tempo.

Ecco i miei giovani eroi di Cretarossa!

Cedo la fotocamera a Linda e mi guadagno un bell’abbraccio con sorriso da Francesca.

Il freddo incalza, meglio cambiarsi prima che venga buio.

E’ Linda che mi rende cosciente della mia incoscienza. Chiede: “ma sapete chi e’ che ha lasciato roba sulla catasta di legno?”. Un brivido freddo non dovuto alla temperatura mi percorre la schiena. Ecco cosa dimenticavo! Vado a controllare con una comprensibile ansia. Per questa volta sono stato fortunato, nessuno ha toccato nulla. Tiro un sospiro di sollievo e maledico la mia distrazione.

Una volta cambiato e sistemate le mie robe posso riprendere a importunare le mie amiche con delle foto. Ci guadagno sorrisi a varie gradazioni.

Giulio a sua volta ha atteso il risalente successivo ed ora e’ tra noi per cambiarsi con abiti caldi e asciutti.

Per passare il tempo torno all’ingresso della grotta e fotografo ancora una volta la targa che mettemmo per festeggiare i primi 30 anni di speleologia di Nerone.

Arriva Angelo

Stanco ma soddisfatto.

Poi e’ la volta di Silvana, la punta di diamante dell’odierna squadra d’armo.

E ha ancora l’energia per regalarci un sorriso.

Tra l’arrivo di Silvana e quello di Luciano passa del tempo perche’ Luciano si occupa di togliere i frazionamenti dalla corda “di Angelo”. Giulio nel frattempo si e’ cambiato e mi ha raggiunto. Al segnale di Luciano Giulio ed io ci occupiamo di tirar su la corda liberata. Ecco l’arrivo trionfante da Luciano.

Visto che non ci siamo praticamente visti mai gli dedico qualche foto ora.

Dai, su, ancora una.

Dopo Luciano arriva l’unico componente della squadra di disarmo, Paola.

Ha atteso con pazienza al freddo e al gelo per avere la soddisfazione di disarmare il pozzo d’ingresso.

Anche a lei regalo qualche foto in piu’.

In breve siamo tutti alle macchine chi si deve cambiare si cambia, nel frattempo ci si interroga per decidere se andare a mangiare qualcosa assieme. dopo una rapida consultazione rimane deciso che oggi niente spuntino post-grotta. Si torna a casa diretti.

Appena pronti partiamo. Giusto una rapida sosta durante la discesa verso Jenne per riprendere uno stupendo tramonto.

Come promesso al ritorno Elena mi ospita nella sua auto.

Provo a fare una foto anche a Francesca, ma e’ troppo energica per i tempi di reazione della mia fotocamera.

Con Paolo va decisamente meglio.

Arrivati al parcheggio Metro di La Rustica, dove e’ partita la nostra avventura, trasbordo le mie robe sulla macchina di Paolo che mi accompagna fino a casa.

Ancora una volta una bella giornata in ottima compagnia. Ringrazio tutti per esserci stati e aver contribuito a rendere il tutto piacevole e memorabile. Alla prossima.

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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