Con Giuseppe, Gabriele, gli amici dalla associazione Linea Gustav e alcuni militari a rivedere la grotta Mitchell nei pressi del comune di Santi Cosma e Damiano.
E’ lunedi’, ma andiamo di nuovo in grotta. La mattina partiamo all’alba, Gabriele ha preso appuntamento per le 9 allo spiazzo vicino la grotta e da Roma la strada e’ lunga assai. Mi lamento sempre dei ritardi di Gabriele ma stavolta e’ il mio turno per essere preso in giro. Arriviamo in perfetto orario e ci tocca aspettare gli altri amici che parteciperanno alla visita.

In sequenza arrivano gli amici della associazione “Linea Gustav” e quindi i militari che faranno il sopralluogo in grotta. Quando siamo tutti, ci presentiamo reciprocamente, ci mettiamo d’accordo sul materiale da portare e saliamo.

Ecco la grotta, dalla precedente visita l’ingresso e’ stato tappato con un sasso.

Nulla di male, con poca fatica lo facciamo rotolare via. E’ il nostro momento, io mi occupo di allargare l’ingresso con i punciotti mentre Giuseppe e Gabriele sistemano le corde di servizio.

I militari che visiteranno la grotta hanno portato una scala, decidiamo di sistemarla cosi’ la potranno utilizzare per salire e scendere, le nostre corde le useremo solo per far loro sicura ed eventualmente fare passaggio di materiali.
Due dei militari, i tecnici addetti all’esame del materiale in grotta, si preparano e scendono con la nostra assistenza. Dopo un poco che sono giu’ decido di andare a dare uno sguardo anche io.

Eccoli al lavoro, tento una foto col flash ma il pulviscolo in sospensione fa un effetto neve.

Riprendo qualche concrezione.

La sommita’ del pozzo con il foro dell’ingresso.

I 2 tecnici continuano il loro lavoro, cerco di dar meno fastidio possibile, pero’ devo passare loro vicino per andare nell’altra saletta dove ci sono un paio di punti che durante la precedente visita mi erano sembrati promettenti.

Li passo facendo attenzione e poi vado carponi fino ai 2 punti che avevo notato gia’ l’altra volta. Il primo, quello a sinistra porta da nessuna parte.

Il secondo sembra meglio…ma anche lui chiude miseramente.

Mi sono incastrato in un punto col soffitto molto basso, consumando parte della scorta di imprecazioni quotidiane striscio a marcia indietro fino a potermi girare.

Torno indietro.

I tecnici sono ancora impegnati. Il caldo e’ asfissiante, per me basta cosi’. Li avverto che torno su.

La salita prende poco, l’allargamento dell’ingresso, anche se di pochi centimetri e’ servito allo scopo, ora l’uscita e’ molto piu’ agevole nonostante l’ingombro della scala.

Nella roccia “punciottata” si rivelano anche alcuni fossili, mi prendo del tempo per riprenderli.

Inizia il recupero dei materiali che i tecnici hanno trovato nella grotta, io ne approfitto per rubare una foto di gruppo.

Intanto il recupero ha inizio. Il nostro “sacchio”, ottimo acquisto fatto al raduno ultimo scorso, fa egregiamente il suo dovere.

Recuperato il materiale iniziano ad uscire anche i tecnici. Mentre salgono con la scaletta, facciamo loro sicura con la corda.

Arriva il primo.

Il fatto che trovi stretto il passaggio anche ora mi convince definitivamente del fatto che sia valsa la pena farli attendere per la “punciottata”.

Arriva anche il suo collega, senza troppi problemi.

Fine dell’intervento. Smontiamo tutto, sistemiamo i materiali e facciamo quattro chiacchiere con gli amici di Linea Gustav.

Terminato il lavoro e sistemati negli zaini tutti i materiali, provvediamo anche a tappare di nuovo l’ingresso. Ora e’ quasi come lo avevamo trovato, forse meglio.

Una foto ricordo di gruppo ci voleva proprio.

Iniziamo la discesa.

Facciamo un bel serpentone di persone.

Ecco i 2 tecnici che trasportano la “scaletta”, tanto scomoda da trasportare quanto indubbiamente utile in questa occasione.

Il momento dei saluti occupa tutti per un buon quarto d’ora. Ci si augura reciprocamente di rivederci presto, magari per altre, nuove, grotte. Rimaniamo solo noi, ci cambiamo.

Quando siamo pronti ci sovviene il desiderio di mangiare qualcosa, sono quasi le 2 del pomeriggio e se vogliamo andare in un ristorante dobbiamo sbrigarci. Giriamo in cerca con l’aiuto del navigatore ma senza fortuna, alcuni sono chiusi, altri non li troviamo proprio. Siamo sconsolati nei pressi di Castelforte quando Gabriele sfoggia l’asso nella manica, chiama Giuseppe, il presidente della associazione “Linea Gustav” e lui, gentilissimo, non solo ci consiglia un ristorante aperto nelle vicinanze ma addirittura lo chiama per prenotarci il tavolo! A lui tutta la nostra riconoscenza. A noi rimane altro che fare ingresso trionfale al ristorante ed accomodarci per dare ristoro al nostro appetito. Per la cronaca siamo stati degnamente ristorati alla osteria “Terra dei briganti”. Non male davvero.
Il dopo pranzo e’ il solito, si torna a casa. Non faccio molta compagnia a Gabriele perche’ ogni tanto vince l’abbiocco. Non ne sono sicuro ma anche Giuseppe, dietro di noi, credo si conceda un sonnellino. Un lunedi’ fuori dalla consuetudine, molto interessante. Alla prossima.