Gole di Celano, le prime gole non si scordano mai. Una tranquilla passeggiata con Stefano, Veruska, Claudia, Melinda, Fabrizio, Emilio, Adriano, Roberto ed io.
Caspita! Devo sbrigarmi a scrivere la relazione. Di questa forra mi ricordavo poco gia’ la sera appena tornato a casa, ora faccio fatica a ricordare di esserci stato! Per fortuna ho le foto che mi aiutano a rammentare un minimo la sequenza degli eventi. Ma ora rompiamo gli indugi ed andiamo ad incominciare!
La mattina passa a prendermi il buon Stefano dopo un passaggio dalle parti di Via Merulana per prelevare Melinda ed Adriano. Mi faccio trovare gia’ fuori, pronto a partire. Carico il bagaglio, il mio solito enorme zaino arancione, e monto in macchina. Facciamo poca strada causa necessita’ impellente di una buona colazione. Appena girato l’angolo ci fermiamo ad un bar con degli ottimi cornetti. Svelti svelti facciamo quel che dobbiamo fare e poi ripartiamo, abbiamo appuntamento con gli altri alla prima area di servizio dopo il casello della Roma-L’aquila. E’ possibile che io abbia ingannato l’attesa facendo di nuovo colazione ma se e’ successo o meno non lo ricordo proprio. Ad ogni modo in pochi minuti siamo tutti e pronti a partire, Stefano ha anche trovato il tempo per fare gasolio. Lo raggiungiamo e poi via, verso Celano. Il viaggio passa presto con qualche chiacchiera, manco a dirlo, su vari temi di speleologia, sia praticata che da tavolino. Quando siamo al bivio tra L’aquila e Pescara bisticciamo per la direzione da prendere ma alla fine e’ il navigatore che con voce stentorea ci comunica che dobbiamo andare verso Pescara! Stando attenti a non distrarci (con Stefano una volta abbiamo mancato l’uscita perche’ eravamo persi in chiacchiere!), allo svincolo per Aielli-Celano lasciamo l’autostrada. In passato sono stato parecchie volte alla Gole di Celano ma si tratta di “roba” antica, addirittura e’ stata la prima forra che io abbia mai fatto, tanto tanto tempo fa, quando il canyoning era di la’ da venire qua in Italia. Tutta questa premessa solo per dire che come al solito…mi ricordo nulla! Passiamo per Celano e proseguiamo verso Ovindoli, in entrambe le cittadine c’e’ aria di festa, il nostro timore e’ che questo ci blocchi il passaggio, pero’ ci preoccupiamo senza motivo. Ad Ovindoli passiamo per il centro, pieno di gente, e decidiamo per una rapida sosta. Al locale forno facciamo rifornimento di pizza e poi andiamo in piazza a fare un rinforzino di colazione. Dopo il cappuccino in centro ci fermiamo qualche momento a godere del sole.
Stefano e Veruska sono rimasti alle macchine perche’ c’era un vigile che girava da quelle parti e Stefano temeva una multa che ci avrebbe rovinato la giornata.
Ancora pochi minuti di strada e siamo al bivio che indica “Gole di Celano” sia a destra che a sinostra! I miei amici, che l’hanno fatta giusto lo scorso anno, mi spiegano che ora non si puo’ piu’ arrivare in macchina al fontanile dove parte la forra. Si deve parcheggiare qui e fare un tratto a piedi, circa mezz’ora. Ci prepariamo mentre Stefano ed Emilio si attrezzano per fare la spola per lasciare una macchina all’uscita della forra a Celano.
Eccomi con Melinda ed Adriano mentre attendo ai preparativi.
La sorellina della mia fotocamera!
Roberto, come Melinda e’ alla sua prima forra.
Stefano ed Emilio partono per Celano.
Noi ci avviamo per il fontanile, li aspetteremo li’.
Camminiamo di buon passo sotto il sole che inizia a scaldare l’aria.
Il gruppo si sfilaccia, io mi attardo per sistemare lo zaino, per fortuna qualcuno si ferma ad aspettarmi.
Un bivio. A sinistra c’e’ una sbarra, si prosegue a destra.
Un tratto ombreggiato dagli alberi, un manna dal cielo!
Il fontanile!
Ci sistemiamo per attendere i nostri amici ai tavolini da pic-nic subito dopo il fontanile.
Ci sara’ quasi un’ora da attendere quindi ci mettiamo con pazienza a sistemare i materiali e le attrezzature. Visto che abbiamo le corde e siamo vicini ad un albero compiacente ne approfittiamo per un rapido ripasso dei nodi autobloccanti, che non fa mai male.
Stefano ed Emilio arrivano. Sono le 11 circa. Zaini in spalla e si parte.
Dopo un breve tratto di sentiero arriviamo al greto di un corso d’acqua ora in secca, e’ quello della forra.
Lo seguiamo.
E’ una passeggiata di almeno mezz’ora.
Stefano allunga il passo e ci distanzia facilmente.
Per fortuna noi abbiamo l’uomo-ragno dalla nostra!
C’e’ anche qualche passaggio un poco piu’ tecnico dove mi diverto a sostare per catturare qualche foto. Claudia.
Roberto.
Veruska.
Melinda e Adriano.
Si prosegue…
…e ancora…
…e ancora…
…ma quando iniziano i salti?
A noi che importa, e’ divertente anche cosi’!
Siamo arrivati! Ecco il primo salto. Completiamo la vestizione con imbrago e ferraglia varia.
Il bordo del pozzo.
Stefano finisce di prepararsi.
Arrivano anche i ritardatari.
Stanchi ma felici!
Ora siamo proprio tutti.
Stefano attrezza la discesa poi lo calo giu’ per regolare la lunghezza della corda. Sulla parete e’ bagnato ma sotto, alla base del salto, e’ tutto asciutto. Emilio e’ pronto a scendere.
La forra continua maestosa davanti a noi.
La prima discesa di Melinda!
Ancora difetta nella tecnica e si spalma sulla parete umida un paio di volte ma nel complesso se la cava benissimo e anche con un bel sorriso.
Ao’, ma se volemo sbriga’?!? Emilio e’ l’ultimo a scendere, si riserva il piacere del disarmo.
Sono una sequenza di 3 salti ravvicinati quindi Melinda non ha tempo per rilassarsi dal primo che si trova di nuovo sulla corda.
Scendo anche io il secondo e poi riprendo Adriano e Fabrizio.
Veruska si diletta in composizioni artistiche con le pietre della forra.
Melinda mostra soddisfatta le proprie “ferite” da discesa.
Veruska prosegue nel dare soddisfazione al proprio estro artistico.
Claudia e Roberto si controllano a vicenda.
Aspettiamo che il prossimo salto venga attrezzato.
Dopo tanta arte meglio riposarsi un pochino. Veruska decide che e’ ora di indossare la muta. Io sono in maglietta e sento caldo anche per lei.
Tutti pronti?
Si scende anche il terzo salto.
Fabrizio se la sogghigna.
Adriano spiega a Melinda qualcosa che non so.
Claudia da’ supporto fotografico alla discesa di Roberto.
Melinda e’ carica, Adriano sembra approfittare per un sonnellino.
Emilio attende quasi pazientemente.
Claudia scende.
Dopo tocca a Melinda.
Eccola che parte.
Questo salto e’ probabilmente il piu’ alto dei 3.
Stavolta Melinda fatica un po’ a trovare il sorriso.
Continua la discesa.
Eccolo il sorriso, alla fine e’ arrivato!
Tranquilla attesa.
Adriano ora e’ ben sveglio, anche lui attende il suo turno.
Intanto Melinda prosegue la discesa.
Scendo anche io. Strada facendo butto giu’ un “sercio” di notevoli dimensioni che era proprio in bilico.
Veruska prova a trovare un nuovo principe azzurro, ma per stavolta pare dovra’ tenersi quello “vecchio”.
Pronti a ripartire!
Una nuova opera Veruskiana? Non saprei, pero’ si riconosce la mano dell’artista.
Un nuovo tratto a piedi poi un breve saltino sceso senza corda. Emilio fa assistenza.
Stiamo per arrivare ad un nuovo salto.
Stefano ha fatto un allungo ed e’ arrivato con ampio anticipo al nuovo salto. quando arriviamo noi ha gia’ armato tutto con una bella teleferica che ci consentira’ di evitare la pozza d’acqua sotto di noi. Fabrizio fa il test della discesa per vedere se la teleferica deve essere tensionata ancora.
Sembra vada benone.
Fabrizio arriva a far compagnia a Stefano.
Melinda sgrana gli occhi, Claudia guarda la teleferica con un aria dubbiosa.
Intanto Veruska, bel bella, e’ pronta a partire per raggiungere il suo “vecchio” principe azzurro.
Roberto intanto studia attentamente la cosa.
Melinda, oramai padrona della tecnica, si avventura per tentare il passaggio con questa, per lei inedita, tecnica.
Claudia assiste Veruska nelle fasi salienti del passaggio.
Dopodiche’ parte anche lei.
E’ il momento di Melinda dal sorriso smagliante. Roberto la segue in attesa del suo turno.
All’inizio si scorda la corda della teleferica sotto l’ascella destra e si trova scomoda.
Poi pero’ si sistema e prosegue senza problemi.
E’ il momento di Roberto. In questo momento sembra si stia raccomandando a qualche santo ma poi se la cava egregiamente.
Eccolo infatti che e’ in dirittura di arrivo senza problemi.
Una foto sfocata del nostro armatore…
Scende Adriano.
Non ho capito cosa abbia combinato, so solo che in questo e’ intrecciato ed non riesce a districarsi. Per noi, cattivissimi, e’ un’ottima occasione per qualche battuta e molte risate.
E’ solo qualche attimo poi ritorna padrone della situazione e prosegue.
Fabrizio fa oscillare la corda per rendere il suo arrivo piu’ emozionante.
Arrivato! Emilio si prepara a disarmare.
Ancora pochi passi poi c’e’ un nuovo saltino con pozza sotto. Questo lo passeremo con un traverso sulla parete a sinistra.
Stefano si prepara ad attrezzare il traverso. Ci sono dei cordini ma sono di piccolo diametro e anche abbastanza vecchi, meglio mettere una nostra corda.
Veruska si offre volontaria per testare il passaggio dopo che Stefano ha terminato il suo lavoro e la attende dall’altra parte.
Nonostante il passaggio un po’ esposto, Veruska se la cava benone ed in un momento e’ passata.
Nel frattempo il gruppo si e’ ricomposto e attendiamo pazientemente il nostro turno.
Passo io e vado ad importunare fotograficamente Veruska.
Parte Claudia.
Eccola che arriva.
Quindi si stupisce…
…e si rivolge a qualcuno lassu’ per un supporto.
Melinda al suo primo traverso!
Lo consuma senza problemi.
Ci scappa anche il tempo per un sorriso.
Ecco Roberto, penso anche per lui sia il primo traverso.
Adriano passa senza problemi.
Stavolta Emilio non passa per ultimo.
Lascia questo onore a Fabrizio.
Dal traverso non ho fatto foto intermedie ma penso ci sia stata una breve camminata prima di arrivare al salto successivo. Anche stavolta ci attende una teleferica per poter evitare di bagnarci i piedini nella pozza alla base del salto. Stefano si sacrifica e scende per primo bagnandosi fino a meta’ coscia poi risale e sistema la corda della teleferica legandola all’albero.
La manovra e’ un po’ lunga, si attende pazientemente.
Alla fine sistemiamo la corda per la discesa e siamo pronti.
Fabrizio si offre di nuovo volontario per testare la tensione della teleferica.
Sembra a posto. Passa nettamente fuori dall’acqua.
Eccolo arrivato a meta.
Ecco il passaggio di Melinda
E’ arrivata in fondo alla discesa ora deve usare le braccia per risalire a raggiungere Stefano.
Non si perde certo d’animo per cosi’ poco.
Arrivata!
La festeggiamo con un applauso.
Finalmente una foto di Claudia ed Emilio insieme!
Per favorire il “ricongiungimento familiare” si decide per la discesa di Adriano.
Eccolo mentre scende.
Arrivato anche lui.
E’ il momento di Roberto.
Oramai e’ padrone della tecnica.
Con un passaggio atletico termina la sua traversata ed arriva a raggiungere gli altri.
Veruska, prima di partire simula un po’ di smarrimento.
MA poi se la cava da vera eroina.
Prova di forza per passare l’ultimo tratto.
In pochi secondi e’ arrivata senza problemi.
Dopo Veruska scendo io e poi e’ il momento di Claudia.
Emilio ha ripreso il suo posto da “disarmatore”.
Stefano ci ha aspettati pazientemente tutti seduto vicino all’albero nel caso ci fosse bisogno di regolare la tensione della corda.
Provo lo zoom, con scarsi risultati.
Gia’ che ci sono faccio un rapido giro dei componenti del gruppo, almeno di quelli che ho sotto mano. Ecco Veruska.
Melinda.
Stefano.
Claudia, sempre alla ricerca di un qualcosa o qualcuno lassu’.
Subito dopo questo salto appena passato abbiamo uno scivolo e quindi la partenza di quello che mi sembra essere l’ultimo salto. Stefano scende ad attrezzare l’ultimo salto, Fabrizio lo segue per assisterlo.
Nuova attesa. C’e’ un po’ d’aria fresca, sembra addirittura voglia piovere.
Anzi, non ci prova per nulla, piove e basta. Fa alcuni begli scrosci che inzuppano ben bene Stefano prima che riusciamo a passargli il suo zaino con l’impermeabile.
Il salto e’ attrezzato. Fabrizio lo scende.
Nel frattempo io scendo a meta’ dello scivolo passando l’insidiosa pozzetta senza bagnarmi i piedi. E’ il momento di Claudia.
Eccola alla pozzetta scivolosa.
Un sorriso ed e’ dall’altra parte.
Scende Melinda.
Eccola alla pozzettta.
Cerca di passare in agilita’ mentre le tengo tesa la corda pero’ non riesce e mi ritrovo a doverla tenere di peso. Non riesco, la corda mi scivola dalle mani. Alla fine Melinda risolve l’impasse mettendo un piede nell’acqua e recuperando l’equilibrio. Alla fine passa e prosegue.
Si prosegue con le discese dello scivolo mentre proseguono i brevi, ma intensi, scrosci di pioggia. La roccia appena “sente” l’acqua diventa scivolosissima, devo mettermi in sicurezza perche’ rischio di fare un salto a volo libero.
Eccoci pronti a raggiungere Stefano.
La partenza di Roberto. In effetti qui dove e ‘ fermo Stefano la pioggia si sente molto di piu’ rispetto a dove ero prima. Comunque da un po’ e’ riuscito a recuperare la giacca ed ora va meglio. Per conto mio ancora non sento freddo e qualche goccia addosso mi rinfresca.
Ecco il salto. Per fortuna sotto e’ praticamente in secca. Riusciro’ a non bagnarmi i piedi.
Anche Emilio ha raggiunto gli altri a meta’ scivolo. Ci manca solo la discesona.
Ecco il resto del gruppo che ci attende paziente. Stefano scende e prendo il suo posto alla partenza.
Approfitto della postazione avanzata per riprovare con lo zoom. Meglio stavolta.
Scendo e poi saltello sui sassi per evitare il velo d’acqua alla base del pozzo. Emilio si occupa di disarmare il salto. Stefano e’ andato avanti. Ci porta una notizia, c’e’ ancora un salto con pozza d’acqua. Bisogna decidere se bagnarsi o inventarsi qualcosa.
Mentre aspettiamo Emilio con le corde ci mettiamo al riparo dall’acqua che sembra non volerci dare requie e intanto decidiamo il da farsi.
E’ deciso, Stefano passera’ dall’altra parte sacrificandosi ed armera’ un nuovo traverso. Unica accortezza, decide di togliersi i pantaloni per averli asciutti dopo.
Eccolo arrivato dall’altra parte. Trova quasi subito uno spit ben alto, utile per armare la teleferica. Si vede che qualcuno ci ha pensato prima di noi.
Emilio in modalita’ di attesa paziente.
Intanto la pioggia continua ad importunarci.
Fabrizio ed io siamo appollaiati sul sassone dove c’e’ l’armo e sistemiamo il necessario per il traverso e la discesa.
E’ tutto pronto. Ancora una volta Fabrizio si offre volontario per testare la corretta tensione della teleferica, in piu’ riporta i calzoni a Stefano che inizia a sentire fresco. Stavolta gli dice male, la corda e’ lenta e finisce quasi col sedere nell’acqua. Nella fretta di togliersi d’impaccio il buon Fabrizio lascia in acqua lo zainetto con i calzoni di Stefano il quale inizia a gridargli dietro. Tra urla, battutacce e risate Fabrizio riesce ad arrivare quasi illeso. Tensioniamo un po’ di piu’ la corda della teleferica e poi continuiamo i passaggi. E’ il momento di Melinda.
Oramai e’ padrona della tecnica.
A braccia termina la traversata. Arriva sana e salva senza difficolta’.
E’ il momento di Adriano. Quando mi accorgo di quanto sia lunga la longe che ha messo oramai e’ partito, e’ inutile che lo allarmi dicendoglielo ora. Se ne accorgera’ tra poco da solo.
Eccolo quasi al punto in cui dovra’ tirarsi con le braccia sulla corda della teleferica. Ci arrivera’?
Attimo di suspense!
Un po’ di fatica l’ha fatta ma in qualche maniera e’ riuscito a tirarsi fino ad arrivare.
La pioggia non sembra volerci abbandonare, Veruska per non sbagliare fa un ripasso a secco dello stile “rana”, fosse mai!
Stefano organizza per un the caldo. Nell’attesa sbocconcelliamo frutta secca ed altre ghiottonerie.
Dopo il the e lo spuntino va molto meglio. Sbracciato come sono inizio a sentire una puntina di freddo pero’ sono sicuro che ora i salti siano proprio finiti. Mi tengo il freddo, tra poco lo rimpiangero’. I salti successivi si evitano con un passaggio laterale che ritrovo senza difficolta’. Strada facendo troviamo un arrivo d’acqua con una piccolissima cascata. per qualche metro sul letto della forra c’e’ scorrimento ma poi ritorna tutto secco.
La cascatella e’ provvista di cartelli indicatori ed e’ detta “Cascata degli innamorati”. Il tragitto per l’uscita sembra disti ben 1,5 ore di cammino. Ricordavo di meno. Gambe in spalle iniziamo la passeggiata finale.
Inizia il pezzo fortemente inforrato con pareti a picco di almeno un centinaio di metri. E’ il punto piu’ pericoloso si vedono i segni recenti di caduta di numerosi sassi.
Per minimizzare il rischio percorriamo questo tratto tenendoci il piu’ possibile a ridosso della parete.
Ancora poco e ne saremo fuori, si intravede piu’ luce.
Siamo al limitare del tratto finale nel bosco.
Ecco i nostri giovani amici, stanchi ma contenti.
Nel tratto nel bosco, che comunque dura almeno una mezz’ora di buon passo, ripongo la fotocamera. Ha la batteria scarica e vorrei fare qualche foto all’arrivo. Eccoci infatti mentre ci cambiamo. Sono quasi le 8 di sera, e’ tardissimo. Mi sbrigo a chiamare a casa per non far preoccupare Betta. Dopo averla rassicurata che e’ tutto a posto la saluto. Ultima incombenza, un messaggio al gruppo per dire che siamo vivi ed in salute e poi posso pensare a rilassarmi. Mettere vestiti asciutti ora che sta facendo notte e’ molto piacevole.
Veruska mentre si cambia inizia anche ad attrezzare per la cena. Ha portato panini con la frittata per un esercito affamato ed ora pretende che noi facciamo onore a questa sua fatica. Questo significa che dovro’ rinunciare alle fettuccine in un ristorante locale pero’ mi adeguo in fretta e mi godo le delizie portate da Veruska e Fabrizio ed altre portate da Claudia ed Emilio.
Emilio addirittura sfoggia 2 bellissime bottiglie di vino, peccato manchi il cavatappi! Mentre noi ceniamo al lume di tikka, Stefano ed Emilio vanno a recuperare la macchina di Stefano su ad Ovindoli.
Quando tornano e’ oramai notte fonda. Oltre alla macchina Stefano porta un bel cavatappi che ci permette di brindare alla bella giornata. Facciamo loro compagnia col vino mentre cenano e poi sistemiamo i bagagli in macchina per il rientro. Cosi’ tranquillamente e con letizia e’ finita anche questa bella giornata. Penso ne converrete anche voi, ora e’ il momento di lasciarvi con il solito “alla prossima”!!!