In forra con Matilde, Vincenzina, Claudio, Fabrizio, Massimo, Michele, Simone ed io.
Eccoci di nuovo qua! Stavolta si tratta di torrentismo ovvero canyoning. Siamo infatti andati a percorrere in allegria la forra di Prodo. Prima di iniziare vi propongo una chicca, il video girato e montato da Simone per l’occasione, eccolo: Video Prodo. Ora possiamo proseguire! Oramai sono viziatissimo, passano a prendermi sotto casa Matilde e Michele alle 8.15. Ieri sera mi sono scordato di dare a Matilde un orario anticipato di un quarto d’ora per comprendere anche il suo ritardo fisso ed inalienabile, quindi, quando arrivano, dobbiamo partire subito, saltando la colazione. Metteremo riparo a questa terribile mancanza quando saremo ad Orvieto dove, alle 9.15, siamo attesi dal resto del gruppo. Abbiamo appuntamento al bar, l’ottimo bar, che si incontra appena usciti dall’autostrada. Gli altri ci sono gia’ tutti. Simone, naturalmente, visto che “gioca in casa”, Vincenzina che stavolta ha preferito muoversi con mezzi propri e quindi Claudio, Massimo e Fabrizio che si sono incontrati al celeberrimo bar “fico” vicino ad Ikea sulla Anagnina e sono poi venuti assieme con la capace macchina di Claudio. Dopo i saluti mi fiondo dentro al bar. Mi sono veramente meritato una buona e sostanziosa colazione! Dopo il lauto pasto e quattro chiacchiere con gli amici, ripartiamo alla volta di Prodo. La strada e’ praticamente la stessa che si fa per andare alla grotta delle Piane quindi quasi me la ricordo. C’e’ poco da raccontare se non le innumerevoli curve ed i bei paesaggi, in macchina inganniamo il tempo parlando di forre, di viaggi all’estero ed altro. La giornata promette di essere calda e soleggiata. Il bel sole che ci accoglie quando approdiamo alla simpatica piazzetta di Prodo sembra confermarlo. Ci sono molte macchine ivi parcheggiate. Scopriamo che ci sono almeno altri 2 gruppi di una ventina di persone ognuno che si stanno avviando a percorrere la forra. Oggi faremo la fila! Stiracchiandoci e godendoci il calduccio dopo il lungo tratto in macchina, iniziamo a prepararci anche noi. Claudio scompare in giro a salutare gli amici che ritrova sparsi negli altri gruppi. Sembra proprio conoscere tutti! Prima di prepararmi faccio un giretto per la lunga piazza. Al centro c’e’ il bar con accanto la targa dedicata a Garibaldi. La porta subito dopo e’ quella della scuola, i gentilissimi prodi (sarebbe prodenzani!), ovvero gli abitanti di Prodo, la lasciano aperta perche’ chi si deve preparare per la forra abbia un comodo appoggio.
Non ricordavo proprio di questa comodita’, ma dopo aver visto che tutti sembrano approfittarne, mi accodo e salgo al primo piano dove la stanza a destra e’ riservata alle signorine, quella a sinistra ai maschietti.
Finisco di prepararmi insieme ad i miei amici ed altri ragazzi. Come al solito perdo tempo in chiacchiere e faccio un giro della stanza offrendo cioccolatini, cosa che riscuote un certo successo. Claudio e’ sveltissimo e gia’ si avvia a scendere, ma anche gli altri sono a buon punto. Solo io sono lento e ancora a meta’ preparazione.
Con la dovuta calma ce la faccio e raggiungo gli altri che fanno capannello vicino la macchina di Simone per gli ultimi ritocchi e verifiche alla attrezzatura. Alla fine della piazza gia’ si vede un nutrito gruppo di persone pronto a partire per la forra.
E’ il momento delle foto. Al primo richiamo ne “acchiappo” solo 3. Ecco Simone, Vincenzina e Fabrizio.
Poi si aggiungono Matilde e Michele.
Il nostro schiamazzo fa accorrere anche Massimo e Claudio. Chiamiamo a gran voce un ciclista che e’ appena arrivato a Prodo e lo costringiamo a scattarci delle foto di gruppo. Ecco la nostra squadrona al completo.
Terminata la foto e’ tempo di andare. Claudio parte come un missiletto verso il fondo della piazza e gli altri lo seguono. Mi attardo qualche secondo a raccattare le mie carabattole e…mi ritrovo solo! Mi affretto verso la direzione dove sono spariti, in fondo alla piazza sulla destra c’e’ una stradina. Giro per di la’ e li vedo che mi aspettano per imboccare la stradina che esce dal paese.
La stradina diventa subito un sentiero che si addentra nella vegetazione dopo aver passato alcune baracchette, forse pollai, abbandonati.
Il sentiero prosegue in discesa tra gli alberi.
Matilde e Simone sono la retroguardia, li ho superati di slancio con la scusa delle foto.
Eccoci arrivati all’acqua.
Vins valuta la situazione e poi indica la direzione da seguire. Massimo e Michele si adeguano.
Noi tergiversiamo, Claudio e’ scomparso chissa’ dove. Vins si fa impaziente, Fabrizio e Massimo la blandiscono con un sorriso.
Un Claudio ricompare all’orizzonte. Ora stranamente l’acqua che scorre verso di noi ha assunto un colere paglierino!
L’imitazione che Fabrizio fa di Braccio di Ferro e’ impareggiabile.
Siamo tutti? Possiamo avanzare.
Simone inizia le riprese con la sua fantastica telecamera.
Dopo la prima curva c’e’ il primo salto, ma anche un folto gruppo di persone che devono ancora superarlo. Per fortuna il sole rende piacevole l’attesa.
Eh si, sono proprio tanti. E altrettanti ci seguiranno anche se non avremo il piacere di incontrarli.
Iniziano a saltare, mi apposto per fare loro qualche foto e “riscaldare” l’obiettivo prima di passare nuovamente a noi.
Gli altri, meno invadenti di me, si tengono in disparte. Il gruppo che ci precede passa il primo salto abbastanza velocemente. Li lascio in pace e mi immergo in una pozza per raffreddarmi un po’ e stemperare l’impatto con l’acqua nel salto che mi appresto a fare.
Claudio si butta, lo seguo a ruota e mi posiziono per le foto. Faccio appena in tempo a riprendere Massimo quando riemerge.
Il salto di Fabrizio, non proprio a fuoco, ma si intuisce.
La pozza inizia ad essere affollata.
Matilde al suo primo salto! Peccato una goccia d’acqua sull’obiettivo la offuschi quasi completamente.
Eccola emersa soddisfatta dall’acqua.
Vins decide per un approccio prudente e rimanda il salto a piu’ tardi.
Michele mentre si appresta a saltare. Anche per lui il primo salto prodiano.
E anche per lui l’arrivo giustamente soddisfatto.
Buon ultimo il nostro regista Simone.
Anche a lui la foto appena riemerso non la potevo negare.
Proseguiamo senza fretta fino al salto successivo. Forse il piu’ alto di tutta la forra. Dell’altro gruppo avanti a noi nemmeno l’ombra, ci rivedremo per pochi secondi solo poco prima del termine della forra. Fabrizio si appresta a scendere.
Vins sfoggia il sorriso angelico.
Claudio, molto meno angelico.
Ancora Vins, dopo la visione di Claudio ci vuole!
Rubo anche un sorriso a Matilde mentre sosta con Massimo.
Vins impegnata nella discesa.
Ma fosse questo il salto della linguaccia?!?
E’ il turno di Massimo.
E ora Matilde!
Ancora Matilde a meta’ salto.
E ancora mentre scompare sotto l’acqua.
Scendo anche io e immortalo il salto dal basso.
Proviamo un selfie tra Fabrizi ma la goccia ce lo nega.
Claudio oramai e’ inarrestabile, per fermarlo si dovrebbe legarlo ma la corda ci serve per scendere…e poi la porta lui.
Ma che e’, la forra della lingua lunga?
Andiamo avanti in fila indiana in un tratto un poco stretto. Simone e’ sempre impegnatissimo con le riprese.
Minuscolo salto.
Mi giro a riprendere il tratto stretto appena percorso, ha il suo fascino.
Sosta per…non ricordo. Magari un altro scivolo.
Matilde e Michele in attesa.
Si prosegue. Claudio sopra la moto concrezionata.
Mi soffermo a riprendere quel che resta della ruota davanti. Intanto Claudio prosegue con un salto di 2 o 3 metri.
Lo raggiungo, gli altri si apprestano a saltare.
Un altro salto, Claudio lo attrezza.
Un momento di pausa, il nostro regista si scalda al sole.
Matilde, senza pensieri, si gode il sole con Michele
Salto con tanto di deviatore, Simone ha ripreso le riprese e riprende tutti!
Prima del salto c’e’ questa pozza molto suggestiva. Saro’ l’ultimo a scendere quindi me la gusto con calma in tutta la sua bellezza.
Il salto dopo la prima parte verticale prosegue con una serie di piccoli salti, quasi degli scivoli ma con molta acqua. Dopo, dove attendono i miei amici, c’e’ da saltare in una pozza. In fondo si vede Massimo che e’ gia’ andato avanti.
Simon regista che documenta.
E’ il suo turno.
Tra poco tocca a me, vedo gli altri fermi al salto successivo.
Scendo, recupero la corda e la sistemo nello zaino. Mi avvio con calma a raggiungere i miei amici.
Li intravedo tra le rocce.
A sinistra un altro arrivo di acqua, molto bello.
Si prosegue tra rocce stupendamente disegnate dall’acqua e dal tempo. Il freddo inizia a farsi sentire. Per fortuna ogni tanto un raggio di sole si lascia catturare.
Michele impegnato in uno scivolo.
Simone alla telecamera.
Fabrizio che riemerge dopo un salto.
Gli altri lo osservano attendendo il proprio turno.
Ora e’ Michele che salta. Simone non perde un fotogramma!
Vins preferisce la corda.
Ma alla fine un piccolo salto se lo concede.
Matilde valuta.
Simone si prepara.
Intanto volto lo sguardo. Il freddo morde ma il sole poco sopra di noi promette un confortevole tepore.
Anche Matilde ha optato per la discesa in corda con saltino finale.
Simone e’ per il salto.
Eccolo arrivato.
Vado avanti. Faccio appena in tempo a beccare Claudio che imita il sirenetto in un posto meraviglioso.
Anche Michele e’ gia’ sceso.
E segue Claudio scomparendo presto alla vista.
E la volta di Vins. La fermo per un sorriso ma la goccia ci mette lo zampino.
Vin che si appresta al tuffo.
Ancora Vins che si allontana in stile impeccabile. Il sirenetto e’ tornato tra noi e si gode uno spicchio di sole.
E’ il momento di Matilde, anche lei e’ un po’ infreddolita.
Il bel sole e’ sempre la’, a pochi metri ma irraggiungibile.
Il sirenetto Claudio se lo gode mentre supervisiona la nostra discesa.
Matilde scende…
…arriva…
…e si tuffa. Quando passa Simone mi sincero con lui che la corda che stiamo utilizzando per questo salto sia la nostra. Simone mi risponde con sicurezza di si, poi scende a sua volta. Scendo iniziando col disarmare il frazionamento. Arrivo giu’. Noto che un capo della corda e’ tutto sfilacciato. Le corde le ha portate Claudio e lui non terrebbe mai una corda in queste condizioni. Concludo che questa non puo’ essere la nostra. Per sicurezza mi rassegno ad una nuotata fino a raggiungere i miei amici per chiedere conferma. Come mi aspettavo mi becco la conferma che la corda e’ da lasciare ed anche gli sberleffi di tutti quanti. Prontamente sfogo il mio disappunto sul povero Simone che eleggo li’ per li’ capro espiatorio in quanto consigliere di consigli errati! Detto questo faccio retromarcia e torno alla corda. Per fortuna la risalita e’ molto semplice e risistemo l’armo come era prima. Claudio ancora sorridente viene a controllare che sia tutto a posto ma il mio sguardo imbronciato lo dissuade dal fare altre battute. Il nuovo tuffo in acqua e la relativa nuotata bastano a farmi tornare il buon umore, sono anche dispiaciuto per aver maltrattato Simone e passandogli accanto cerco di farmi perdonare con un sorriso.
Proseguiamo. Ecco un altro salto. Stavolta vado tra i primi e riesco a riprendere il salto di Claudio. Non sara’ da premio fotografico ma questa e’ venuta, accontentiamoci.
L’arrivo del saltator cortese.
Via un altro, E’ il turno di Michele.
Anche a lui una foto mentre esce dall’acqua.
Caspita! Questa e’ Matilde, me la sono persa!
Eccola che riemerge, trionfante sulla pozza infida.
E chi sara’ mai? Ecco a voi Vins in tutta la sua eleganza saltatoria. Ineccepibile!
Anche per lei una emersione dalle acque.
Mi sono distratto con Vins, per poco mi perdo Simone, ma eccolo qua.
Il suo arrivo con la solita nuotata di schiena
A Vins nel saltare e’ entrata anche l’acqua nelle scarpe!
Abbiamo finalmente riagganciato il gruppo che ci precede. Sono impegnati ad un paio di salti da noi. Saggiamente decidiamo di aspettare al sole che loro vadano avanti.
Claudio ci invita ad un bel salto. Non mi faccio pregare.
Non male veramente. Dopo mi sistemo per fotografare gli altri. Michele si prepara.
Salto a bomba!
Che stile!
Claudio sembra intenzionato a prendere il sole.
Ma poi non resiste e si butta.
Tra un salto ed un altro prendiamo un po’ di sole e passiamo il tempo mentre il gruppo avanti a noi scompare oltre. Personalmente trovo anche modo di distruggere un panino. Ho soddisfatto la golosita’ ma lo pago con un aumento della sensazione di freddo. Mi riprometto di limitarmi alle barrette di sesamo per le prossime volte. Procediamo verso i salti successivi.
Anche in questo caso c’e’ chi sceglie il salto e chi per la corda. L’importante e’ divertirsi tutti quanti. Ognuno deve sentirsi libero di farlo nel modo che gli si confa’ maggiormente.
Il buon Fabrizio vicino al salto dove abbiamo visto il gruppo avanti a noi. E’ incredibile quanto l’acqua sia trasparente in alcuni punti. La pozza sotto i piedi di Fabrizio sembra vuota.
Il nostro gruppo si ricompatta.
Una Vins sorridente ma sfocata.
Claudio attrezza il salto successivo. Sotto si vede ancora qualcuno dell’altro gruppo.
Senza parole.
Matilde con una timida linguaccia e lo sguardo pensieroso.
Le sorelline ipogee, infreddolite ma sempre unite.
Vins alla discesa.
Partita.
Matilde la segue con attenzione.
Claudio attende Vins alla base del salto.
Eccoli insieme al termine del cimento.
Ora e’ il momento di Matilde che si prepara con la supervisione di Fabrizio.
Ci siamo quasi.
Pronti?!?
Via!
A meta’ dell’opera.
Arrivata a destino.
Ora Massimo.
Via velocissimo.
Claudio lo attende pazientemente.
Simone se la ride. Qualche salto fa nell’impatto con l’acqua si sono rotti i supporti del casco che reggevano la telecamera quindi ha riposto tutto. Per questa volta le riprese sono terminate.
Michele alla discesa.
Quasi pronto a partire.
Andato.
Rapidissimo lo segue Fabrizio
Quindi e’ la volta di Simone.
La sua partenza.
Ora tocca a me. Scendo e fotografo la cascata dal basso. Recupero la corda e la porto avanti.
Claudio, indomabile, e’ gia’ sceso di un altro salto.
Mi giro a riprendere la pozza appena passata. Il salto appena sceso e’ dietro la “curva”.
Intanto i miei amici scendono il saltino.
Finalmente colgo un sorriso di Massimo, non me lo perdo!
Ho capito perche’ sorrideva, stava escogitando uno scherzetto per Vins. Lui e Matilde fanno da diga all’acqua mentre Vins scende.
Claudio fa da palo all’operazione dando indicazioni circa il momento migliore per rilasciare la bomba d’acqua che Matilde e Massimo stanno trattenendo per la povera Vins. Al via si tolgono di corsa. Non so cosa sia arrivato a Vins ma la massa d’acqua alla partenza era impressionante!
Buon ultimo scendo anche io. Claudio e Massimo mi aspettano sotto la cascatella per aiutarmi a sistemare la corda.
Cedo volentieri a Massimo lo zaino per filarci dentro la corda che Claudio recupera da sopra.
Ecco la cascatella.
E l’acqua che defluisce verso la pozza successiva.
Sfocatissima, ma un sorriso doppio non potevo tralasciarlo.
Scivolo con assistente all’atterraggio. Come sta facendo Michele, le proviamo tutte per scendere in maniera controllata ma la corrente ti spinge letteralmente giu’. L’arrivo pero’ tutto sommato e’ morbido.
Ecco il momento in cui si perde anche l’ultimo appiglio e si inizia la veloce discesa.
Andato. Avanti il prossimo!
Passiamo alla pozza successiva. Il freddo che ho sentito in fase di digestione del panino si e’ attenuato grazie anche al giacchetto impermeabile ed al cappuccio in neoprene che ho messo come scaldacollo.
Mentre i nostri prendono fiato un attimo, prima di affrontare nuovamente l’acqua, mi giro indietro per qualche foto.
Proprio bello il posto, non c’e’ che dire.
Il gruppo riparte.
C’e’ ancora il tempo per una foto “paesaggistica”.
Dopo la breve nuotata ci attendono altri posti incredibili.
Sembrano o no i resti di antichissime concrezioni?!?
Mentre mi attardo in ammirazione, i miei amici arrivano ad un altro salto.
M affretto a raggiungerli
Il salto e’ invitante, Matilde lo valuta.
Alla fine decidiamo di passarlo di lato.
Subito dopo siamo in una zona in cui la forra si apre un po’. C’e’ anche della vegetazione. Simone, dalla fervida fantasia, decide che la zona e’ ottima per simulare una incursione modello marines ed inizia a chiamare a raccolta gli altri.
Eccoli che simulano l’avvicinamento furtivo con il coltello tra i denti!
Dopo l’incursione, i sorrisi.
Cedo la fotocamera per avere anche io qualche foto, Simone si aggrega prontamente.
Ma facciamone anche una solitaria. La solita goccia d’acqua sull’obiettivo sembra far scaturire una fiamma dal casco.
Erano proprio gli ultimi passi nella forra di Prodo. Quando raggiungiamo Claudio, e’ gia’ li’ che si cambia. Lo becco giusto giusto con le braghe calate. Potrei fargli quel che voglio, non potrebbe nemmeno rincorrermi, ma non infierisco!
Ci cambiamo tutti o almeno alleggeriamo le vesti altrimenti durante la salita rischiamo di scioglierci.
Come al solito sono l’ultimo ad essere pronto. Claudio e’ partito subito appena cambiato, seguito da quasi tutti. Solo Matilde e Michele si impietosiscono e mi attendono. Quando ci avviamo anche noi, gli altri sono scomparsi. Poco male il paese e’ in vista, il sentiero di rientro sara’ in quella direzione. Michele parte come un razzo seguendo il sentiero che dopo alcuni metri si trasforma nel letto di un piccolo corso d’acqua al momento completamente in secca. Visto che procede cosi’ deciso, nonostante mi venga qualche dubbio circa la strada da prendere, lo seguo. Dopo un centinaio di metri pero’ lo vedo fermarsi indeciso. Non si vede traccia alcuna del passaggio dei nostri amici, forse non e’ questa la strada giusta. Risolviamo subito con qualche urlo. Il gruppo in avanguardia ci risponde, sono alla nostra destra, sopra di noi. Tagliamo decisi verso destra salendo quasi sulla massima pendenza. In pochi minuti superiamo almeno trenta metri di dislivello e usciamo dalla vegetazione intercettando il sentiero che riporta a Prodo. Faccio anche a tempo a vedere il gruppetto di testa che scompare tra le fresche fratte.
In attesa che arrivino anche Matilde e Michele, provo lo zoom cercando di riprendere Prodo un poco piu’ grande.
Sento urlare di fronte a me, alcuni del gruppetto di testa hanno fatto il giro e, dall’altra parte del canalone che ci divide, mi fanno ciao ciao. Approfitto di avere gia’ pronto lo zoom per immortalarli.
Appena vedo spuntare Matilde dalla vegetazione parto di nuovo di buon passo. Voglio riscaldarmi un po’ dopo tutto il freddo patito in forra. Raggiungo Massimo e Claudio e ci fermiamo a far chiacchiera per prendere fiato ed attendere Mat&Mik.
Eccoli!
L’arte di mimetizzarsi non ha segreti per Claudio! Anzi mi viene il dubbio, ma sara’ poi Claudio?!?
Potevo negare una foto a questo tenero fiorellino?
Ancora qualche metro di salita e siamo alla piazza grande di Prodo. Prendiamo i nostri vestiti asciutti dalle macchine e saliamo alla scuola per cambiarci. Al bar ci sono tavolate di forristi intenti a rifocillarsi dopo le fatiche, li riprendo dalla finestra della scuola.
Ancora una volta mi distinguo per la lentezza. Rimango solo nello stanzone, mi consolo riprendendo le mie robe.
Quando scendo per riporre il mio zainone in macchina trovo Matilde perfettamente integrata nella macchina di Michele.
Nemmeno Michele e’ convinto che riuscira’ ad estrarla da la’!
Claudio che si esercita allo sguardo tenebroso, stara’ pensando ai panini?
Ho riempito la foto di “diti”, ma la lascio ugualmente. Claudio quasi sorride, stanno per arrivare i panini.
Eccoli! Esercizio di magia. Ora c’e’…
…e adesso non c’e’ piu’!
Ci impegniamo tutti a fondo nella distruzione dei panini.
Beccato, tana per Claudio! Simone fa il vago, Vins consulta la tabella delle calorie sul cellulare!
Loro due sono professionisti, non faccio a tempo a riprenderli mentre mangiano il panino. Credo lo abbiano ingoiato intero.
Il sole inizia a scomparire dietro i palazzi, la temperatura scende rapidamente.
Dopo il frugale pasto ci godiamo qualche minuto di rilassate chiacchiere mentre diamo fondo alle birre.
Matilde e Michele ascoltano pensosi.
Da questo lato si inizia a notare qualche occhio pesante…
Come fossero una affiatatissima coppia di nuoto sincronizzato i nostri 2 eroi si alzano simultaneamente senza, apparentemente, essersi consultati prima. Quando tornano sfoggiano una divisa identica. E dire che si sono conosciuti oggi!
Dall’altro lato intanto e’ arrivato il momento della ninna!
Panini distrutti, birra finita. Il sole e’ calato. Pare proprio sia l’ora di avviarsi. Ancora qualche chiacchiera in capannello ma poi partiamo.
Strada facendo facciamo una breve sosta per fotografare le 2 capre che sembrano vivere in corrispondenza di una curva lungo la strada. Ogni volta che siamo passati nelle ultime settimane le abbiamo trovate la’. Saranno una delle attrazioni turistiche della zona.
Dopo le capre ho riposto la fotocamera, si e’ meritata un po’ di riposo. Voi avete visto circa 200 foto ma lei si e’ dovuta sorbire la fatica di scattarne ben 541. Stavolta non mi sono proprio regolato! Il resto del viaggio e’ proseguito con una breve sosta al bar di Orvieto per i saluti e quindi un tranquillo ritorno fino a Roma. Nella nostra macchina solo il povero Michele e’ rimasto sveglio. Ha guidato impeccabilmente mentre Matilde ed io sonnecchiavamo senza alcun ritegno ne’ rispetto per la sua veglia forzata. Si e’ proprio meritato un ringraziamento particolare. Con questo non rimane altro che lasciarvi, alla prossima.
scattale du foto!! 😛
bravo Bibbone!!….sempre mitico!!