Uscita con il CAI di Orvieto. Una eterogenea compagnia di tanti simpatici amici formata da Cristian, David, Enrico, Francesco, Ginevra, Giona, Michele, Marco, Sabrina, Simone, Toni accompagnati da Filippo, Giuseppe, Simone ed io.
Prima di iniziare devo ringraziare Simone che con una sintesi invidiabile mi ha permesso di associare alla propria faccia il nome di ogni i partecipante alla gita, permettendomi cosi’ di fare bella figura! Ecco la descrizione di Simone: “David, quello serio…Toni, con la tuta verde…Enrico, brizzolato con occhiali…Cristian, con occhiali rettangolari e Michele con tuta bianca….Marco e Ginevra li conosci…l’amico di Filippo è Simone ed il ragazzo giovane con la barba è Francesco”. Non sperate che io possa essere cosi’ mirabilmente conciso!
Ma ora passiamo alla relazione.
Per Betta, me e Luna la gita inizia il sabato quando partiamo da Roma per andare ad Orvieto. Come al solito, appena arrivati, facciamo un passaggio al bar da Simone e Sabrina per scroccare un caffe’ e scambiare quattro chiacchiere. Faccio subito molti complimenti a Sabrina che dopo tanto tempo ha deciso finalmente di seguire le orme ipogee del suo fratellone. La visita si protrae oltre l’orario che si puo’ considerare mattutino. Visto che con Betta iniziamo a sentire un deciso languorino allo stomaco decidiamo di fare uno spuntino. Simone ci prepara una pizza con la mortadella, non esagero definendola monumentale! Soddisfatto l’appetito ci salutiamo con Sabrina e lasciamo il bar. Con il supporto di Simone saliamo ad Orvieto centro, prendiamo possesso della stanza in albergo e troviamo parcheggio per la macchina. Con Simone ci lasciamo ricordandoci a vicenda l’appuntamento per la sera. Ceneremo assieme. Una volta in camera Betta ed io ci godiamo un po’ di relax e verso le 6 del pomeriggio siamo in giro per Orvieto. Alle 7 siamo alla piazza del comune che aspettiamo Simone, Giuseppe e Filippo per andare a cena.
Simone ritarda un po’ ma alla fine arriva. Ci aggiorna, Filippo ha avuto un impegno imprevisto mentre invece Giuseppe e’ in viaggio per raggiungerci.
Alle 8 siamo tutti riuniti e ci avviamo. Facciamo il nostro ingresso trionfale al ristorante dell’amico di Simone dove fanno una carbonara spettacolare. Non vi dico altro. La serata si chiude cosi’ in letizia!
La mattina dopo la sveglia al mattino e’ dura ma ce la faccio a farcela. Finisco di riempire lo zaino con le mie robe e poi esco a fare la passeggiata mattutina con Luna. Stamane, data l’ora presta, con mia moglie non riusciremo ad officiare l’abituale rito della colazione assieme. Alle 7 e qualche minuto raccatto la mia roba con fare noncurante , saluto Betta e faccio per uscire di soppiatto dalla stanza. Luna non si lascia ingannare da tutta la messinscena e gia’ sta con le orecchie basse e lo sguardo deluso che sembra dirmi: “Si, vai via a divertirti senza di me, abbandonatore di cucciole indifese”! Esco sentendomi vagamente colpevole e vado all’appuntamento con Simone.
Arrivo alla piazzetta dove abbiamo appuntamento e mi predispongo all’attesa del buon Simone. Ci siamo sentiti telefonicamente ed e’ in arrivo.
Anche il mio “zainetto” attende paziente.
Ecco Simone! Sorpresa, Sabrina e’ con lui. Oggi avremo i fratelli ipogei finalmente riuniti. Brava Sabrina!
Ecco il buon Simone pronto ad affrontare la giornata che si preannuncia intensa.
Prima dell’appuntamento vero e proprio costringo i miei amici ad un veloce passaggio al bar vicino all’uscita della autostrada. Devo assolutamente iniziare la giornata con una buona colazione. Simone ne approfitta per dare appuntamento la’ a Cristian e Michele che vengono da Terni. Dopo aver soddisfatto il mio bisogno di dolcezze andiamo alla piazza dove e’ l’appuntamento vero. Eccoci gia’ un bel po’, in circolo a fare conoscenza.
Arrivano Ginevra e Marco. Non perdo tempo ed inizio subito a canzonare Ginevra per il suo simpaticissimo accento toscano.
Visto che ci siamo, una foto ad Orvieto non guasta.
Arriva anche Giuseppe, non sembra ma sta sorridendo!
Siamo tutti! Benone, componiamo le macchine e partiamo. Giuseppe sarebbe da solo ma ci penso io, vado in macchina con lui per tenerlo desto ed allegro. La buona intenzione ce l’avevo, poi in verita’ ho dormicchiato per tutto il viaggio! Comunque, nonostante il mio scarso supporto, arriviamo a Titignano senza problemi.
Una breve sosta per controllare che tutto sia a posto. Io non perdo tempo e mi sbrigo a riprendere una foto del borgo di Titignano. Mi hanno detto mirabilie del ristorante ivi ospitato e sono molto curioso di provarlo. Me lo ripropongo ogni volta, ma ancora non c’e’ stata occasione.
Simone mentre dirige l’accesso alla strada sterrata che porta alla grotta.
Una breve sosta per sgranchirsi le gambe ci vuole proprio.
Ginevra, o che tu dici!
Partiamo per affrontare l’ultimo tratto di strada, il piu’ impegnativo. Giuseppe e’ concentratissimo.
Il lago di Corbara fa bella mostra di se’.
La strada non e’ delle migliori. In alcuni punti da’ filo da torcere agli autisti.
Eccoci finalmente arrivati allo spiazzo dove si parcheggiano le auto. Iniziamo i preparativi.
Ginevra si allontana scomparendo nella macchia in cerca di privacy. Per gioco le urlo di non perdersi, credo mi risponda a tono ma non capisco bene la sua risposta. Sono gia’ a continuare il mio giro.
Filippo ha imbragato Giona ed ora fa il test di sollevamento.
Ora tocca a me cercare un posticino appartato, per sicurezza me ne vado in direzione opposta a quella presa da Ginevra. Strada facendo non posso esimermi dal fotografare un bel fungo.
Giona oramai e’ pronto e cerca di convincere Simone a seguirlo per una perlustrazione degli ingressi.
Intanto le attivita’ di preparazione fervono. Ognuno si deve attrezzare con vestiti “infangabili”, imbrago, longe, casco e relative luci.
Sabrina e’ prontissima e sorridente.
Per par condicio faccio un salto anche alla macchina di Giuseppe dove c’e’ Ginevra che finisce di prepararsi.
Eccola, gia’ pronta e sorridente, anche lei.
Michele termina la vestizione con l’aiuto di Giuseppe.
Tra una foto ed una chiacchiera finisce che sono tra gli ultimi ad essere pronto. Quando ho preso con me tutto il necessario chiamo a raccolta chi e’ gia’ pronto e andiamo verso gli ingressi. Ci fermiamo davanti alla frattura dalla quale usciremo tra qualche ora. Filippo e’ gia’ stato qua ed ha sistemato la corda con la quale ci faciliteremo l’uscita.
Ci raggruppiamo muovendoci poi all’ingresso. Mentre Filippo attrezza la corda per la calata scendo per vedere il tratto che percorreremo. Individuo la partenza del cavo di acciaio che permette di evitare la strettoia e poi aspetto che si possa iniziare. Mi raggiunge Simone. Rimarra’ alla base dello scivolo ad accogliere i nostri amici. Filippo e’ pronto a partire con le discese assistite. Per primo scende Giona, il piu’ giovane del gruppo. Di concerto con Filippo, lo accolgo io e lo porto con me alla famigerata strettoia. In verita’ ci metto un poco a trovare l’imbocco per la strettoia ma alla fine lo trovo prima che Giona si spazientisca troppo. Per primo passo io sbuffando ed ansimando. Nel frattempo cerco di dare a Giona delle spiegazioni su come affrontare la strettoia. Dopo essere arrivato dall’altra parte mi apposto per assistere Giona che comunque passa senza colpo ferire.
Eccolo che sorride soddisfatto dopo il passaggio.
Affrontato l’insidioso passaggio stretto che il resto dei nostri amici si sono risparmiato, torniamo indietro lungo il meandrino che porta al passaggio con il cavo d’acciaio tramite il quale arriveranno gli altri. Faccio allongiare Giona al termine del cavo perche’ faccia accoglienza ai “colleghi” man mano che arrivano e li faccia sistemare dietro di se. Io mi piazzo al culmine della curva dove posso vedere tutto il passaggio esposto. Mentre aspetto prendo una foto di una tenace piantina cresciuta li’ sotto nonostante le avverse condizioni.
Si affaccia Toni, il sorriso e’ utile per scacciare un poco l’ansia per il passaggio esposto su un salto di almeno 10 metri.
Arriva poi Cristian che parte gia’ vittorioso.
Assistiamo poi ad un passaggio di fratellanza ipogea con Sabrina e Simone.
Simone tenebrosamente in solitaria.
Mentre Sabrina completa il passaggio ed arriva fino a Giona che la accoglie.
E’ quindi il momento di Francesco che se la cava egregiamente.
Sembra si stia raccomandando in cielo ma e’ solo curioso degli ambienti del tutto inusuali da cui si trova ora circondato.
Anche loro sembrano interessatissimi.
In effetti ce n’e’ da vedere.
C’e’ un pipistrello che dormicchia, per fortuna non sembra disturbato dal nostro passaggio e continua nella sua occupazione come se nulla fosse.
Pian pianino arrivano tutti. Alla fine ci ritroviamo sparsi su una decina di metri del meandrino iniziale. Quando arriva anche Giuseppe, che chiude la fila, possiamo partire.
Ecco Toni ed Enrico mentre procedono soddisfatti.
Un primo piano all’esploratore Giona.
Procediamo non velocissimi ma determinati. Ci sono vari passaggi un poco tecnici ma tutti si districano con soddisfazione, propria, e di noi accompagnatori.
Michele con la sua tuta e’ un punto di riferimento nel buio!
Tra un passaggio e l’altro mi trovo ad essere in testa al gruppo. Purtroppo questa grotta mi e’ particolarmente ostica, non riesco proprio a ricordarne i passaggi che si susseguono. Interrogo a urla il buon Simone il quale mi risponde come puo’ alcuni metri indietro. Al momento non e’ possibile fare altrimenti perche’ il meandro e’ stretto e non c’e’ spazio per cambiare l’ordine di avanzamento nella fila. Vi anticipo che in qualche maniera comunque arriveremo ad una saletta dove riposare un poco e permettere a Simone di riprendere la testa del gruppo. Come dicevo mi e’ difficile se non impossibile ricordare i passaggi di questa grotta quindi vi propongo di seguito le foto senza commento o quasi. Eccone alcune dedicate a Sabrina, ma senza dimenticare Cristian.
Ma facciamone anche una a Cristian, dai!
Arriviamo ad un saltino attrezzato con una corda fissa con dei nodi per facilitare la discesa. Alla fine di questo breve salto c’e’ finalmente la sala dove potremo riorganizzare la fila. Mi incastro di lato per fare spazio ed assistenza a chi passa. Ecco un’altra sequenza dedicata a Sabrina che mi ricompensa con dei bei sorrisi.
Dietro c’e’ tutta la fila di neospeleo in attesa paziente.
Cristian al passaggio con corda.
E’ il turno di Francesco.
E quindi di Toni.
Arrivano Filippo e Simone.
Toni che termina la discesa.
Simone che in attesa del suo turno si presta per una foto.
Eccolo che parte anche lui dopo qualche consiglio su come affrontare il cimento.
Chi si rivede, Marco e Ginevra.
Come mio solito non perdo occasione per canzonare un po’ Ginevra che mi omaggia di una risata.
Marco scende atleticamente.
Ginevra sfodera la sua potentissima fotocamera ed immortala il momento. Giuseppe fa la sua apparizione dietro di lei.
Riposta la fotocamera, anche Ginevra affronta la corda coi nodi. Se la cava egregiamente e sempre col sorriso.
Ecco Giuseppe. Oggi ci vedremo poche volte, solo durante le soste perche’ io saro’ in testa al gruppo vicino a Simone, lui rimarra’ a chiudere la coda per verificare che nessuno si disperda per la grotta.
Anche lui scende sostando pazientemente in attesa che io riesca a scattare la foto.
La famosa saletta. Quando scendo trovo tutti a prendersi un momento di relax.
Passo il tempo a scattare foto in giro per la piccola sala nel tentativo di riprendere un po’ tutti.
Francesco, Simone e manona di Giona.
Giuseppe che parla con Michele e Cristian. Sembrano completamente a proprio agio nel nuovo ambiente.
Enrico pensoso e Sabrina sorridente.
La stessa foto di prima, questa volta col flash.
Marco e Toni anche loro abbastanza rilassati.
Filippo e Ginevra. Ora Ginevra e’ tranquilla perche’ e’ piu’ di qualche secondo che la lascio in pace.
Un mezzo Giona.
Allegria!
Visto che non riesco a rubargli una foto da solo provo con una riunione familiare. Niente male, mi pare!
Si riparte!
Siamo fermi ad un altro saltino un poco tecnico. Ci attrezziamo per passare pian pianino tutti quanti.
Ecco il passaggio. E’ meno difficile di quanto sembri ma e’ sicuramente d’impatto per chi lo affronta la prima volta.
Lo testimonia lo sguardo tra il preoccupato ed il rassegnato che assume Enrico al pensiero di scendere per di la’.
Filippo si incastra nel passaggio per fare assistenza ai passanti.
Mi allontano per riprendere la catena umana di persone che affollano il passaggio.
Francesco se lo studia.
Fase finale del passaggio, oramai il peggio e’ passato.
David! Questa se non erro e’ la prima foto in cui compare. Sta prendendo una foto del passaggio appena superato.
Simone che termina di scendere.
Intanto la fila riprende a snocciolarsi lungo la grotta.
Pausa foto.
Utilizzo lo zoom per riprendere nei particolari questo pipistrello. Non capisco se sia una specie particolare o se sia semplicemente obeso!
La zona che stiamo traversando ora e’ completamente festonata da concrezioni. Molto scenografico.
Per ora gli ambienti che passiamo sono ampi ma ci attende ancora qualche passaggio ostico.
Qualche concrezione.
Foto ricordo, prendo sulla schiena Giona e guardate un po’ che scherzo mi fa!
Ne facciamo anche un’altra tutta seria, stavolta Giona lo teniamo davanti.
Altra breve sosta. Un momento di relax tra un passaggio impegnativo e l’altro ci vuole proprio. Siamo qui per divertirci, non per stressarci.
Arriva David. La sua tuta bianca inizia un po’ a soffrire la grotta ma lui procede inesorabile.
Un quarto di Giona.
Una bel flash accecante negli occhi di Francesco e Filippo. Li sorprendo tutti e due.
Proseguiamo su e giu’ per la grotta.
Non mi chiedete dove siamo!
Il posto si presta alle foto e Ginevra approfitta.
Giona che cavallerescamente fa assistenza a Sabrina.
Approfitto delle potenti luci di Simone per una foto senza flash. Non male, mi pare.
Anche questa non e’ proprio pessima.
Enrico che posa accanto alle concrezioni.
Dietro Enrico c’e’ Francesco. Credo siamo dalle parti della strettoia. Simone e Filippo hanno ripetutamente accennato a lei durante il giro e si e’ creata un po’ di aspettativa nei suoi confronti. Quando pero’ la affrontano, ne rimangono quasi delusi. Prima hanno dovuto affrontare di peggio.
Dopo la strettoia arriva il momento dell’oblo’. Anche questo e’ un passaggio simpatico ed un poco tecnico. Intanto qualcuno lo passa senza problemi particolari. Quando si forma un po’ di spazio lo passo anche io per assistere chi arriva. Filippo e’ dall’altra parte per dare consigli alla partenza.
Cristian chiude gli occhi e non ci pensa piu’.
Chi e’ gia’ passato attende pazientemente.
Ecco il “parto” di Cristian.
Ce l’ha fatta!
Ginevraaaaa!
Nemmeno a dirlo passa senza problemi e sempre col sorriso.
Mi affaccio per vedere che arriva. E’ il momento di Marco.
Nell’attesa provo a rubare una foto a Giona ma non lo colgo impreparato.
Eccolo Marco!
Anche lui passato sorridente e senza alcun problema.
Chi ci sara’ ora? Ma e’ Sabrina!
La incoraggiamo anche se non ne ha bisogno, veniamo ricompensati da un bel sorriso.
Eccola che passa…
…quasi fuori, dai!
Simone sembra dubbioso.
Poi studia il passaggio, lo affronta deciso…
…e lo supera con un sorriso.
Dietro di me si e’ formata una folla. Ne prendo 2 foto, la prima, questa, senza flash
La seconda con il flash. A me piacciono tutte e 2, ma fate voi.
Anche l’inarrestabile David passa senza particolari problemi.
Filippo, ora e’ il suo turno. Passa talmente veloce che non riesco a riprenderlo.
Quando la fotocamera si e’ ripresa dallo scatto precedente, trova solo l’oblo’ miseramente vuoto.
Ma ecco che compare Giuseppe all’orizzonte.
Recupera lo zaino…
…e poi si ferma per permettermi di scattargli una foto. Se non approfitto in questi rari momenti di ricongiungimento, rischio di non avere una foto del buon Giuseppe.
Ma non finiamo mai? Si, si. Ecco Simone che chiude la fila.
Ridendo e scherzando siamo arrivati alla sala da pranzo! Finalmente una sosta mangereccia. Il mio stomaco brontola contento.
Ci sistemiamo ognuno scegliendo un posticino comodo.
Notate Simone, ha proprio un aspetto marziale, ha tutto sotto controllo!
Ancora qualche pipistrello. Purtroppo la nostra sala da pranzo e’ pure la loro stanza da letto. Per fortuna non sembrano soffrire particolarmente il nostro rumoreggiare.
Dopo essermi dedicato al panino ed aver assaggiato e quindi distribuito la cioccolata, passo alla fase artistica con qualche foto “panoramica” sfruttando le potenti luci che ha Filippo.
La foto di prima ma con il flash, perde un poco di poesia!
Come al solito faccio un giro intorno cercando di riprendere tutti.
Speleologo che pasteggia con una mela? Inusuale. Devo provare!
Ancora una foto all’imperturbabile David.
Dopo il pasto ci recuperiamo, ci avviamo riformando la fila. Si tratta di fare ancora pochi passi e siamo alla frattura, dove usciamo. Ecco Sabrina, sempre sorridente, che sfoggia il capello selvaggio dopo la prova ipogea.
Giustamente mostra il segno di vittoria.
C’e’ invece chi passa direttamente alle minacce. No, non preoccupatevi, e’ solo una foto venuta per caso! Pero’ sembra, eh?
Una accoppiata vincente, Simone e Filippo. Manca solo Giuseppe per completare un trio formidabile!
Piccoli speleo crescono. Giona ha ancora energie bastanti per esercitarsi nella scalata degli alberi.
Toni e’ ancora incredulo di avercela fatta.
Arriva Marco, gia’ sorride alla vista del bel sole che lo accoglie.
Ginevra e’ pronta per cristallizzare in una bella foto il memorabile momento.
Ora tocca ad Enrico che simula di essere estremamente deperito dopo le immani fatiche ipogee.
Eccolo nella sua personalissima interpretazione di “un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità”!
Riprendo Ginevra che riprende questi momenti di gioia e sollievo.
E’ il momento di David che con la sua flemma affronta anche l’ultima fatica.
Si merita anche un’altra foto.
A chiudere la fila il buon Giuseppe.
Ora e’ ufficiale. Siamo tutti fuori.
E’ arrivato il momento delle foto di gruppo. Escono fuori una foresta di bellissime fotocamere. Quasi mi vergogno a chiedere di mischiare il mio macinino tra quelle meraviglie della tecnologia, quindi mi limito a fotografare i fotografi!
La preparazione va un po’ per le lunghe ma noi aspettiamo pazientemente.
Dopo aver regolato le fotocamere per l’autoscatto i nostri fotografi corrono a sistemarsi insieme a noi e veniamo investiti da un mare di scatti. Dopo questa doverosa attivita’ documentativa ci avviamo allegramente alle macchine dove ci cambiamo godendoci gli ultimi raggi di sole. Al ritorno sono nuovamente in macchina con Giuseppe. Abbiamo anche un ospite, Michele, ma dopo pochi minuti lo perdiamo come compagnia, si addormenta profondamente senza accorgersene nemmeno lui! Ad essere sinceri anche io non sono brillante come conversazione e ho l’occhio a mezz’asta. Praticamente il buon Giuseppe guida in solitaria fino ad Orvieto. Ritornati al parcheggio dove siamo partiti passiamo un buon quarto d’ora per salutarci e poi ci avviamo verso casa. Il buon Simone deve fare un ultimo allungamento del suo tragitto per portarmi su ad Orvieto centro. Ci salutiamo con Sabrina e lui alla piazzetta dove mi avevano prelevato la mattina. Con questo penso si possa considerare conclusa la relazione di questa bella giornata. Vi lascio con il solito, alla prossima!