Grotta San Sebastiano – uscita del 19-12-2012

Mercoledi’ 19 Dicembre 2012:

Daniele ed io. Esplorazione. Fermi davanti una strettoia con aria.

Eccoci di nuovo! Sono in ferie, quale migliore occasione?!? Daniele deve sbrigare alcune commissioni la mattina ma poi e’ libero. Fatti i debiti calcoli decidiamo che si puo’ fare una uscita alla grotta di San Sebastiano per vedere la nuova parte di frattura esplorata dai nostri amici la volta scorsa. Abbiamo un appuntamento di massima a S. Oreste verso mezzogiorno. Mentre aspetto che arrivi l’ora mi reco al centro commerciale Porte di Roma per alcuni acquisti “propedeutici” all’uscita. Dovete sapere infatti che tempo fa ho comprato un trapano EinHell da utilizzare in grotta per armare ma finora non mi e’ ancora capitato di utilizzarlo. Questa mi sembra l’occasione giusta per il suo “battesimo del fuoco”. Netta che lo ha gia’ provato mi ha detto che la batteria le prime volte rende proprio poco e quindi  il giorno prima l’ho passato con lui bucando un blocco di cemento per far fare alla batteria alcuni cicli di carica/scarica. Perdonate la deviazione…eravamo al centro commerciale…facendo il materiale mi sono accorto di un piccolo particolare, non ho le punte! Gia’ che ci sono ne compro una da fix ed una da spit (Paolo mi aveva consigliato di utilizzare le punte Hilti perche’ rendono di piu’ ma non le ho trovate) e prendo anche uno scalpello nuovo fiammante. Fatti gli acquisti sono quasi le 11, chiamo Daniele per sentire come sta messo. Mi dice che anche lui e’ nei pressi del centro commerciale. Decidiamo di incontrarci e di andare con una sola macchina (siamo in tempo di crisi!). Una volta incontrati decidiamo di andare con la sua macchina, trasbordo tutte le mie cose e via! Arrivati a S. Oreste prendiamo il solito pezzo di pizza, e poi su di corsa. Per evitare sorprese con la macchina mettiamo un bel cartello sul cruscotto dove ci dichiariamo del “Forconi Team” (ed incidentalmente anche del GSS!). Messe cosi’ al sicuro le nostre possibilita’ di ritorno terminiamo in fretta i preparativi  e andiamo verso l’ingresso pieni di materiali, speranza e determinazione! E’ mezzogiorno passato, c’e’ il sole e la temperatura esterna si e’ alzata di parecchio.

IngressoConDanieleIngresso

All’ingresso la corrente d’aria non e’ particolarmente violenta ma comunque si fa sentire. Stavolta mi sono portato gli occhialetti da piscina (li avevo visti a Daniele la volta scorsa e gli ho rubato l’idea). Daniele si e’ scordato i suoi e quindi entra per primo facendosi schermo solo con delle colorite imprecazioni (che non devono fare molto contro la sabbia negli occhi!). Arriviamo velocemente alla partenza del 30, breve sosta e poi giu’! Al secondo deviatore parte il traverso. Per noi inizia l’esplorazione! Daniele, che e’ sceso per primo si accorge che scendendo fuori della verticale si puo’ evitare il primo tratto del traverso semplificando il passaggio. Per facilitare ulteriormente il passaggio sgancio la corda del traverso dall’attacco del deviatore e lo tiro un po’ di piu’. Passandoci mi sembra buono. Il traverso passa la nostra frattura andando verso sud e si procede avendo circa 20 metri di vuoto sia sotto che sopra. A vederlo fa pensare di ritornare al comodo divano di casa ma devo dire che e’ piu’ facile da farsi rispetto a quel che sembra. Probabilmente sganciando gli altri 2 attacchi di partenza vicino al deviatore puo’ diventare ancora piu’ semplice, mi devo ricordare di dirlo a Paolo, perche’ provi a farlo alla prossima uscita.
Stalagmiti
Dopo una ventina di metri siamo di nuovo con i piedi a “terra”. Per la direzione da prendere non c’e’ dubbio, c’e’ una corda per superare una risalitina di circa 2 metri. Una volta saliti, il meandro/frattura continua verso sud. Dopo alcuni metri c’e’ un passaggio in discesa (Paolo me ne aveva accennato) che potrebbe essere un po’ difficoltoso da superare al ritorno. Per non rischiare (della serie: “che ce pagano?!!!”) sacrifichiamo una delle nostre 2 corde in dotazione. Visto il protrarsi del meandro e le numerose possibili prosecuzioni in tutte le direzioni Daniele manifesta il dubbio che i nostri predecessori abbiano seguito la strada che stiamo percorrendo. Ci penso un po’… anche se non si puo’ mai dire, l’altra volta i nostri non sono stati via cosi’ tanto da seguire altre strade che non fossero quelle piu’ evidenti e poi se anche avessero seguito altre vie vuol dire che noi stiamo esplorando del nuovo! Sulla base di queste mie dotte riflessioni continuiamo dritti trovando anche il tempo per un po’ di foto. Dalla risalita alla fine del traverso percorriamo almeno 50 metri di meandro e quindi arriviamo al secondo traverso (come Paolo ci aveva detto, realizzato con 12 metri di corda da 9mm). Il traverso porta fino ad un punto dove il nostro meandro/frattura sembra continuare verso nord, verso una possibile uscita. Al penultimo attacco del traverso parte una corda in discesa. E’ un pozzo da circa 20 metri. Come richiesto cerco il buco da fix gia’ fatto e doppio l’armo di partenza del pozzo utilizzando uno dei miei attacchi (uno di quelli “antichi”, fatto a cucchiaio, non so nemmeno se li fabbricano ancora!). Scendiamo il pozzo. Alla base andando verso nord non ricordo passaggi evidenti, andando a sud troviamo un pozzetto la cui partenza e’ parzialmente ostruita da concrezioni broccolettate. Infieriamo sui broccoletti con la mazzetta e poi arriva il momento magico per il mio trapanino! riuscira’ a farsi valere contro la roccia perfida e pertinace?!? Non e’ che faccia faville, pero’ il buco riesce a farlo e quindi pianto con successo il suo primo fix!!! Sotto il primo salto di circa 4 metri si vedono altri 2 pozzi, uno quasi sulla verticale, l’altro un poco piu’ a nord. Poco sopra il fix trovo un armo naturale (la corda entra un po’ a fatica ma alla fine l’ho vinta io) e quindi doppio l’armo. Scendendo devo sacrificare ancora qualche broccoletto ma i rimanenti si vendicano orrendamente sulla mia tuta! Quando sono alla base osservo il pozzo sotto di me, sembra strettino, mi sposto verso l’altro. Sembra promettere bene! Devo chiedere un ulteriore sforzo al trapanino! Libero un’area acconcia dai broccoletti e poi lo faccio entrare in azione; anche questa volta porta a termine egregiamente il suo lavoro. Anche il secondo fix e’ andato! Una carriera mozzafiato!!! Scendo, anche questa volta mi macchio di “broccoletticidio”. Sono pochi metri e presto arrivo con i piedi a terra. Un rapido sguardo attorno, a sud nulla di buono, a nord (quindi tornando indietro rispetto al senso di marcia tenuto sinora) il terreno digrada ed il meandro prosegue ampio. Visto che la cosa sembra promettente dico a Daniele di scendere. Daniele arriva, mentre io mi attardo a cercare un armo naturale per scendere, lui affronta senza difficolta’ il piccolo dislivello, prosegue verso nord e scompare alla vista. Mollo la corda cosi’ com’e’ e lo seguo, il meandro prosegue, sento rumore di mazzetta. Mentre raggiungo Daniele noto il pavimento sul quale sto camminando, e’ un “broccolettato” rado con fango negli interstizi, una vera chicca! Trovo Daniele steso dentro una strettoia di concrezioni che smazzetta. Sente strettoiaaria arrivare dalla strettoia. Dopo un po’ ne esce e vado a dare uno sguardo, in effetti c’e’ un poco d’aria ma non tantissima. Di fronte si vede solo un qualcosa che sembra una parete ma anche dalla fessura che abbiamo disostruito all’inizio di questa esplorazione si vedeva poco o nulla. Varra’ la pena scavare? Decidiamo di lasciare ai posteri (sabato prossimo?!?) la valutazione e andiamo a vedere cosa altro offre la grotta. A quel livello non ci sono prosecuzioni evidentissime, risaliamo. Mentre sono su corda e sono quasi alla partenza del pozzo lancio uno sguardo verso sud, il nostro meandro/frattura prosegue anche di la’. Mi sposto verso di la’ per una visita di cortesia, Daniele mi raggiunge quasi subito, esploriamo per un breve tratto anche li’ ma non troviamo cose eclatanti, solo tanta terra e sassi instabili. Sono le 5 del pomeriggio e ci vorranno un paio d’ore per guadagnare l’uscita, decidiamo di aver fatto la nostra parte e che e’ ora di tornare. Pianin pianino risaliamo disarmando le corde che avevamo messo e torniamo sui nostri passi. Sul primo traverso tornando (quello con la corda da 9mm) noto una frattura nella parete di fronte a me (quella dove e’ attaccata la corda). Ci lancio un sasso, sembra esserci un ambiente, lo segno mentalmente come da rivedere. Riprendiamo anche la corda posticcia che avevamo messo sul piccolo dislivello a meta’ meandro, provo a risalirlo senza la corda, si puo’ fare, ma se si mette una corda e’ sicuramente meglio! Arrivati al traverso sul 30 lo passiamo senza particolari difficolta’ ma sono ancora convinto che sarebbe meglio staccare i primi 2 attacchi (quelli vicini al deviatore) per poter recuperare la corda per salire senza fare tutto il traverso. In cima al 30 facciamo una breve sosta per rifocillarci e poi si prosegue! Ho anche trovato un modo per aggirare quella gobba fetente che c’e’ lasciando l’arrivo del 30 in uscita!!! Un inciso, durante la sosta Daniele aveva le spalle verso nord e gli si e’ gelata la schiena. L’aria arriva anche da quella parte, Daniele pensa, ed io sono d’accordo, che quel tratto di grotta sia da rivedere con attenzione perche’ forse non tutto e’ stato visto. Sicuramente avremo parecchio da fare prima di toglierci tutti i dubbi! Il resto del ritorno e’ oramai routine e non sto a raccontarvela. Solo una nota, con il freddo della sera il vento si e’ “irrobustito” e gli occhialini si sono rotti nel corso della esplorazione, devo affrontare le strettoie ad occhi chiusi come il buon Daniele. Alle 7 di sera siamo alla macchina gia’ da un po’, finiamo di cambiarci e poi via a casa che domani si lavora! Sulla strada del ritorno aggiorniamo telefonicamente Paolo su quanto fatto. Sabato Paolo ed altri amici verranno alla grotta per continuare l’esplorazione, sarebbe bello ci facesse un regalo per Natale!

Informazioni su fato63

Pratico la speleologia da qualche anno ormai. Mi sono finalmente deciso a tenere un diario delle uscite. Approfitto del blog per renderlo consultabile e commentabile.
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Una risposta a Grotta San Sebastiano – uscita del 19-12-2012

  1. giorgio ha detto:

    “Se vi piace fatemelo sapere” ma chevvordì??? Hai cominciato a prosare anche le uscite vaffinì che ce diventi pure poeta.
    Bello

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